Teenage rebellion

DECLAIMER: QUESTA STORIA NON E SCRITTA A SCOPO DI LUCRO, MA SOLO PER DIVERTIMENTO

Eccomi qui... Puffa è tornata... iniziate a tremare!

No... ok... stavo scherzando.

Comunque sono tornata, appunto, con una storiella di pochi capitoli... che forse -quasi sicuramente- avrà degli extra, per spiegare... diciamo... meglio, la situazione.

Ma tutto dipenderà da quante persone seguiranno la mia storia XD

No... stavo scherzando di nuovo... tutto dipenderà da quanto degli extra riuscirò a scrivere.

Mi sono ispirata ad una canzone, la fantastica colonna sonora di "tre metri sopra al cielo", che potete ascoltare qui.

In ogni caso... ditemi se vi piace, poi penseremo al seguito XD

Questo è solo il prologo.

Ci ri-leggiamo sotto...

Alcune note: siamo nella belle epoque, precisamente nel 1925, cioè dopo la prima guerra mondiale ma prima della seconda.

Edward se ne è andato da Carlisle ed Esme un anno prima, cioè nel 1924.

Siamo a Varsavia, in Polonia, città freddissima, e siamo anche d'inverno, così che i nostri protagonisti possano passeggiare in pace per le strade della città. 

Prologo

-Adesso sarai mia, ragazzina, ed è inutile che urli tanto... non ti sentirà nessuno-

La voce dell'uomo che stava diventando il mio carnefice mi apparve stranamente distorta.

Scalciai, cercando di liberarmi dalla sua stretta ma fu tutto inutile.

Ero troppo mingherlina e debole perchè riuscissi a sopraffare quell'energumeno che, a giudicare dall'ombra (l'unica cosa che vedevo di lui) doveva essere veramente muscoloso.

-Aiutooooo- Urlai allora, se il fisico non mi aiutava mi avrebbe dato una mano la voce.

-Aiu...-

-Sta zitta, stupida sgualdrina!- Uno schiaffo in pieno volto mi fece voltare la faccia dall'altra parte.

Tossii, mentre lui mi stringeva tra il suo petto ed il muro troppo forte.

Mamma... se mi stai guardando da lassù fa che qualcuno mi salvi.

Non mi restava altro che pregare, nonostante non fossi una credente.

Pregare affinchè qualcuno da lassù mi salvasse da quella sciagura... mi facesse sopravvivere...

Ma più lui mi stringeva, più mi toccava... più scivolavo nel buio dell'incoscienza....più mi rendevo conto che non mi importava più di vivere... volevo morire. La morte, ne ero convinta, mi avrebbe alleviato tutto il dolore che stavo sentendo...

-Lasciala andare!- La voce... quella voce... quella meravigliosa melodia fu l'ultima rassicurante cosa che udii prima di cadere nell'oblio più profondo ed in un incendio senza fine.

Allora?

Piaciuto?

Fatemi sapere, mi raccomando.

Baci Baci

Puffa