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Autore: Shnusschen    01/05/2012    0 recensioni
- Harry e i ragazzi stanno bene, se li avessero presi l’avremmo saputo. Sono ancora da qualche parte là fuori a combattere questa guerra, perché non è finita. I Mangiamorte non hanno vinto e lo sai bene anche tu. Noi stiamo ancora combattendo, Ron e Harry stanno ancora lottando e nessuno di noi si arrenderà.
- Non so proprio come tu faccia a lavorare ogni giorno al Ministero, gomito a gomito con quegli esseri ignobili, e mantenere lo stesso la speranza.
- Proprio perché lavoro al Ministero, insieme a loro, so che la guerra non è finita. Per ogni Mangiamorte ci sono almeno tre uomini fedeli a Harry Potter, che come noi aspettano.
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arthur Weasley, Famiglia Weasley | Coppie: Arthur/Molly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Molly Weasley sedeva al tavolo della cucina, un rotolo di pergamena davanti a lei.

La piuma d’oca, logora e spennacchiata, era abbandonata lì accanto mentre la boccetta d’inchiostro quasi vuota era stretta tra le mani della donna, ancora chiusa.

Quella mattina, dopo che il marito era uscito di casa, Molly si era dedicata alle varie incombenze domestiche, tentando con scarso successo di tenere la mente occupata.

Per non sobbalzare ogni volta che sentiva l’intro del notiziario di Radio Strega Network aveva spento la radio, ma il silenzio cupo e opprimente che aveva riempito la Tana era infinitamente peggiore. Incapace di rimandare oltre, si era seduta per scrivere la quotidiana lettera ai gemelli, col cuore stretto d’angoscia al pensiero di non poter scrivere anche a Ron.

E proprio in quel momento, mentre stava per stappare la boccetta d’inchiostro, il pensiero fisso sul figlio minore, un brivido freddo le aveva attraversato la schiena. D’istinto, un istinto generato da mesi di tensione e preoccupazioni, aveva guardato verso l’orologio posato accanto a lei; nessun cambiamento: tutte le lancette erano ancora e sempre puntate su Pericolo Mortale.

Ma il brivido era sempre lì, presente, e una strisciante sensazione di panico si stava lentamente impossessando di lei. C’era qualcosa di diverso in quel Pericolo Mortale, come se le lancette vibrassero per comunicarle che qualcosa era cambiato, qualcosa di pericoloso e terribile.

-Oh no, Ron!- gemette la Signora Weasley. Con l’istinto infallibile di una madre infatti sapeva che il pericolo più immediato e vicino riguardava Ron, il suo amato Ron.

Le mani serrate sulla bocca, Molly pregò con tutte le sue forze che il figlio riuscisse a cavarsela, mentre lacrime di paura e impotenza le rigavano le guance.

 

-Fred, siamo un po’ a corto di Mantelli Scudo…

-Lo so George, e anche la Polvere Buiopesto è quasi finita, dovremo rifornirci.

-È strano- continuò Fred guardando l’orologio- che non sia ancora arrivata la lettera della mamma.

-Forse papà le ha parlato.

-O forse Errol è morto. Seriamente, quel gufo ha più o meno miliardi di anni, quanto ancora potrà fare avanti e indietro tutti i giorni?!

George rise:- Già.

Stavano ancora ridacchiando quando una lontra argentata planò davanti a loro. Il sorriso sparì dai loro volti, sostituito da un’espressione preoccupata, mentre il Patronus parlava con la voce di Arthur Weasley:

-Ron è stato sorpreso insieme a Harry, Mangiamorte sulle nostre tracce. Famiglia in pericolo, portate via la mamma, io penso a Ginny. Andate da Muriel. Presto. Vi voglio bene.

I gemelli si guardarono mentre il Patronus svaniva.

-Andiamo, veloce.- disse George.

In quel momento al piano di sotto risuonò un schianto terribile: i Mangiamorte avevano buttato giù la porta del numero 93 di Diagon Alley, ma Fred e George si erano già Smaterializzati alla Tana.

 

Arrivarono alla Tana che Molly era ancora seduta al tavolo della cucina, lo sguardo fisso nel vuoto. Non si rese conto del loro ingresso finché Fred non la toccò su una spalla:

-Mamma, dobbiamo andare presto!

-Cosa?- Molly sussultò- Ragazzi cosa ci fate qui?

-Papà ci ha mandato un Patronus, hanno scoperto Ron, i Mangiamorte stanno venendo a prenderci.

-Ron! Oh mio Dio, avevo ragione…

-Mamma sbrigati, dobbiamo andarcene!-l’incalzò George- Papà è andato a prendere Ginny, ci ha detto di andare da zia Muriel.

Finalmente la signora Weasley sembrò ritrovare la lucidità; non era solo Ron ad essere in pericolo ma tutta la famiglia, e se non poteva fare nulla per il figlio minore, poteva fare qualcosa per gli altri suoi figli.

-Andiamo- disse risoluta, alzandosi.

-Voi non andate da nessuna parte.- intervenne una voce alle loro spalle. I Mangiamorte erano arrivati alla Tana.–Stupeficium!

-Protego!- urlò George in risposta, deviando l’incantesimo, mentre Fred e Molly sguainavano le bacchette.

-Crucio!- urlò una delle figure incappucciate, puntando la bacchetta contro la signora Weasley, che respinse l’incantesimo con facilità.

-Pietrificus Totalus!.- Il Mangiamorte colpito cadde a terra, rigido e incapace di muoversi.

-Bel colpo mamma- gridò Fred mentre, con un Incantesimo non verbale, Schiantava un altro Mangiamorte.

-Impedimenta! Non volevate lasciarmene neanche uno?- Intervenne George sorridendo, dopo aver colpito un Mangiamorte che stava per attaccare Molly alle spalle.

-Andiamo ragazzi, ora.

E mentre i Mangiamorte stavano ancora lottando per liberarsi dai vari incantesimi, i tre Weasley si Smaterializzarono.

 

L’Espresso di Hogwarts scintillava scarlatto alla debole luce che filtrava dalle nuvole che coprivano il cielo di Hogsmeade.

Un convoglio di carrozze, trainate da cavalli invisibili, scendeva lentamente dalla strada che portava al castello, conducendo gli studenti che sarebbero tornati a casa per le vacanze.

Arthur si era appena materializzato alla stazione quando si accorse di essere stato preceduto, Avery, Mulciber e Dolohov erano già lì, gli occhi fissi sulle carrozze che si avvicinavano lente.

Era una questione di tempi, Arthur lo sapeva. Doveva riuscire a portare via Ginny prima di loro e prima che si accorgessero della sua presenza.

Le carrozze erano sempre più vicine e il signor Weasley cercava disperatamente di farsi venire un’idea. L’unica cosa che gli venne in mente fu un Incantesimo di Memoria, ma doveva agire in fretta.

Muovendosi silenziosamente si portò alle spalle dei Mangiamorte.

-Oblivion. Oblivion.- sussurrò puntando la bacchetta prima contro Mulciber e poi contro Dolohov.

Stava per colpire anche Avery quando questo si voltò.

-Stupeficium!- l’incantesimo mancò Arthur, che prontamente rispose.

-Stupeficium! – il suo incantesimo andò a segno e Avery cadde a terra.

I due Mangiamorte obliviati si voltarono, confusi, cercando di capire cosa fosse successo ma Arthur Weasley era già corso verso le carrozze che finalmente erano arrivate alla stazione.

-Papà, cos’è successo?- gli chiese Ginny spaventata quando lo vide, appena scesa dalla carrozza.

-Ginny, poi ti spiegherò tutto, ora dobbiamo andare.

E afferrata la figlia si smaterializzò, mentre i Mangiamorte continuavano a guardarsi intorno confusi.

 

-È un miracolo se siamo tutti salvi- disse George.

I Weasley erano riuniti nel salotto di zia Muriel, che aveva concesso loro ospitalità con la consueta aria di superiorità.

-Già Papà- intervenne Bill, che era passato a vedere se stavano tutti bene- devi proprio ringraziare chi ti ha avvertito.

Tutti sorrisero, tranne la Signora Weasley.

-Molly, cara, - le disse Arthur andandole vicino e abbracciandola- Ron sta bene, stai tranquilla.

-Non puoi saperlo- rispose lei tirando su col naso.

-Papà ha ragione, sono sicuro che Ron sta bene. Io ora devo andare.- Bill baciò la madre sulla guancia e uscì.

Erano passati forse dieci minuti da quando se n’era andato quando il suo Patronus atterrò nel salotto:

-Ron, Harry e Hermione sono riusciti a fuggire e stanno bene. Stai tranquilla mamma, continueremo tutti a combattere e presto questa guerra finirà.

 

   
 
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