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Autore: hp_in_my_heart    01/05/2012    3 recensioni
Salve a tutti, ecco un'altra mia storia su Nevile e Hermione! E' ambientata in Sala Grande, subito dopo la guerra: tra l'orrore dei morti e dei feriti, e tra i problemi ancora da risolvere, Neville decide di dichiararsi a Hermione... Commentate se vi va, un bacio.
Storia partecipante al "a parte che i sogni passano, se uno se li fa passare" contest indetto da Alcyone__ sul forum di EFP
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Salve popolo, eccomi a rompere allegramente le balline con una storia scritta per un contest (ma va?)... Che dire, le nda sono nello specchietto sopra la storia, quindi mi dileguo e vi auguro buona lettura!!


 

 Titolo:  Talvolta occorre un altro tipo di coraggio
Pacchetto: Bevanda della Pace
Personaggio scelto: Neville Paciock/Hermione Granger
Personaggi secondari: comparsa senza nome
Rating: Verde
Genere:  triste, malinconico, introspettivo
Avvertimenti:  one-shot
Introduzione:  Siamo durante il banchetto in Sala Grande, immediatamente dopo la guerra: ci sono ancora le aule e la sale da sistemare ,i morti da onorare, i feriti da curare… In tutto questo, Neville decide finalmente di dichiararsi a Hermione.
NDA: la “comparsa senza nome” potevo anche risparmiarmela, o caratterizzarla meglio, ma era solo un pretesto per caratterizzare Hermione, per questo non le ho attribuito molta importanza.  Poi, so che è una storia un po’ triste, però con questo pairing non sono mai stata capace di giustificare  un lieto fine!
 
 
 
 
Talvolta occorre unaltro tipo di coraggio.
 
Neville si trovava in sala grande, seduto tra i suoi compagni Grifondoro, anche se c’era qua e la qualcuno di altre case che si era infiltrato, ringraziando Dio di essere ancora vivo e di aver risparmiato lei. Si, lei, Hermione Jean Granger. La ragazza so-tutto-io gli aveva rubato il cuore da sempre, praticamente, ma non aveva mai osato dirglielo. Esistono vari tipi di coraggio.
Lui era finito a Grifondoro, ma di certo non aveva il tipo di coraggio che serviva per dichiararsi a una ragazza. Non che non avesse delle attenuanti, per carità: sapevano  tutti che era persa per Ron, e anzi si chiedeva quando avrebbe saputo che si erano messi insieme, perché aveva sentito lo stesso Ron e Harry parlarne nel dormitorio, quando fingeva di dormire e in realtà tratteneva gemiti e sospiri ad occhi chiusi, e sapeva che era ricambiata dal piccolo di casa Weasley.  Però, non poteva nemmeno andar via da Hogwarts, con un’alta probabilità di non vederla mai più, senza dirle che l’amava. Quindi, aspettò che Hermione terminasse il suo turno come infermiera per i feriti, che chiunque fosse in grado di mettersi in piedi prestava, e che non fosse con Ron. Dovette aspettare un bel po’, finché non la trovò mentre consolava e medicava un ferito sdraiato su una delle scale.  Si fermò un attimo a fissarla: probabilmente era una delle ultime volte che la vedeva, e voleva ricordare bene quel momento.
I suoi capelli crespi e disordinati, ma che pure possedevano un certo fascino, si confondevano con quelli della ragazza che stava curando; i suoi occhi esprimevano una tenerezza e una gentilezza incredibili.
Era appoggiata su un ginocchio, mentre sui gradini  teneva un manuale di medicina magica. Si avvicinò schiarendosi la voce per annunciare la sua presenza ” Hermione, posso parlarti un momento?” “Certo!!!”
rispose lei con la solita gentilezza che aveva con tutti. Lui si spostò un po’ più in là, perché la ragazza che Hermione stava curando, anche se pareva avere problemi più gravi al momento, non li sentisse.  “ Hermione… Non so neppure cosa dire, ma voglio che tu sappia che ti amo… Non ci provare nemmeno a scusarti, so che ami Ron e non è colpa tua” disse, dopo aver guardato negli occhi la ragazza, emettendo un profondo sospiro.
“Neville ,io… Non so cosa… Mi hai colto completamente di sorpresa…”  “Shhhh, non dire niente… So che non è colpa tua…” “Davvero Neville, sei una delle persone più belle che io conosca! Scusami, ma adesso devo andare…” Disse, girando il collo per osservare la ragazza che aveva lasciato sui gradini. Il ragazzo, non fidandosi della sua voce ,si limitò ad annuire; rimase lì a guardarla andare via, e la fissò finché, avendo finito di curare la ragazza, non si allontanò sparendo alla sua vista. I suoi pensieri divennero dolorosi e privi di logica: a volte l’amore dura, a volte fa male… Non essere l’unico in quella situazione, però, non impediva al suo cuore di sanguinare e bruciare.

 

 


  
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