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Autore: Bocconcini di mozzarella    01/05/2012    5 recensioni
Io e Blaine eravamo come i protagonisti di una favola, almeno fino a che non arrivò lui, Sebastian, ma per farvi comprendere bene la mia storia ve la racconterò dall'inizio
Una Kurtbastian vista dal punto di vista del nostro Porcellana.
Lemme know what you think abuot it u.u
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 

Io e Blaine eravamo come i protagonisti di una favola, almeno fino a che non arrivò lui, Sebastian, ma per farvi comprendere bene la mia storia ve la racconterò da quando la mangusta si trasferì al McKinley.
Stavo sistemando il nuovo volume di Vouge nell'armadietto ammirando il mio ragazzo mentre si sistemava uno dei suoi coloratissimi papillon e a tutte le coccole che ci eravamo fatti la scorsa sera, quando vidi un ragazzo alto, magro, capelli tra il biondo e il castano, occhi verdi, intensi e terribilmente... Sexy.
Arrossii subito...
Non avrei mai creduto di poter pensare una cosa del genere, soprattutto se non riferita al mio fidanzato, ma ad un perfetto sconosciuto.
Una voce familiare mi distrasse dalle mie meditazioni.
«Amore, tutto ok? Sei rosso come un pomodoro!» Disse il riccioluto facendomi ,se possibile, arrossire acora di più.
«Tutto a posto... E' che ho la sciarpa di cachemere e sono un po' accaldato.» Dissi mentendo spudoratamente dato che al collo avevo un foulard di seta. 
Dopo essermi ricomposto mi avviai verso l'aula di storia mentre l'ex usignolo si affrettava a raggiungere quella di chimica.
Mentre marciavo verso la classe due energumeni con la giacca dei Titans mi spinsero violentemente contro un armadietto procurandomi un livido sulla spalla e un graffio sulla guancia. Corsi in bagno a medicarmi la ferita sul viso.
Per colpa di quella sosta ai servizi arrivai per ultimo in classe.
La professoressa Holiday mi indicò un banco vuoto in fondo all'aula vicino al nuovo ragazzo.
Oh porca cacca...
Ora come faccio a stare attento?
Pensai accomodandomi di fianco all'adolescente con i capelli più perfetti che avessi mai visto, dopo i miei, naturalmete.
«Hey ritardatario cosa hai fatto alla guancia?» Chiese lui.
«Niente che ti debba interessare, novellino»
«Oh, ma come siamo acidi, abbiamo il ciclo per caso?»
«Oggi non sono dell'umore giusto. Quindi, se non vuoi tornare a casa con una cinquina di benvenuto, ti conviene non irritarmi. Uomo avvisato...»
«Calmati Faccia da checca, volevo solo chiederti se stavi bene...» Ribatté con tono calmo.
«Come mi hai chiamato scusa? E comunque ti ho detto e ti ripeto che come sto non sono affari tuoi!» ribadii sentendo i nervi irrigidirsi.
«Scommetto che non riuscirai a seguire neanche una parola» affermò lasciandomi sbigottito...
«E perchè non dovrei riuscire a seguire?» Chiesi interessato.
«Beh come potresti riuscirci con un ragazzo così affascinante vicino?»
«Sai, mi dispiace ferire il tuo ego, ma credo che troverei più affascinanti le natiche di mia nonna, con tutto il rispetto per i glutei di quella povera donna» Mentii dato che dal momento in cui Smythe mise la penna in bocca succhiandola e leccandola qualcosa si mosse nei miei pantaloni... Cazzo deve smetterla o mi troverò in seri problemi.
«Facciamo così... Prendiamo appunti, alla fine della lezione chi ne ha presi di meno paga il caffè all'altro per una settimana» Propose la mangusta con un ghigno degno della coach Sue 
«Ok Timon, ci stò».
Gli unici momenti dove potei stare attento furono quelli in cui Smythe scriveva,in poche parole quelli in cui non metteva quella stramaledettissima biro in bocca.
Alla fine della lezione ero riuscito a riempire si e no metà foglio.
Sebastian si avvicinò.
«Credo di aver preso più appunti io» precisò esponendo i suoi tre fogli completi 
vQuindi ci vediamo al Lima Bean alle 16:00... A dopo Checca» E ammiccante se ne andò via.

Mi stavo dirigendo al bar per l'incontro con la mangusta, mi stava aspettando fuori nonostante facesse freddo e per un attimo pensai che fosse stata una cosa tenera, ma mi ripresi immediatamente ripetendomi che avevo un ragazzo e non dovevo pensare certe cose.
Mi feci coraggio e entrai insieme a lui, ci sedemmo in un tavolo appartato vicino alle vetrate, parlammo del più e del meno.
Fu piacevole, a parte i commenti maliziosi di Sebastian.
«Sai sono anche stato a Parigi fa sembrare questa cittadina ancora più provinciale e insignificante di quanto non lo sia normalmete»
«Ohh» sospirai.
«È sempre stato il mio sogno vivere a Parigi»
«Be se vuoi potremmo andarci insieme» Propose Sebastian ammiccando.
«Timon in fondo sei sei anche abbastanza simpatico,ma io ho un fidanzato e lo amo da morire» Risposi dicendolo più a me che a lui 
Primo: non deve sapere per forza di noi, secondo: no credo che tu lo ami così tanto, se così fosse non saresti qui in questo momento» Affermò sicuro di se.
Che ne sai tu di quanto amo Blaine?» dissi alzando la voce.
«Scusa, hai ragione, non posso giudicarvi dato che non vi conosco bene, puoi perdonarmi?» mi domandò.
«Solo perchè sono buono» risposi scoppiando a ridere coinvolgendo subito anche l'atro.
Poi sentii il cellulare vibrare, lo estrassi dalla tasca, era Blaine che mi chiedeva se ci potevamo vedere alle 18. Guardai l'ora erano le 17:30...
«Oh mio Dio è tardissimo devo scappare» sbottai all'improvviso.
«Lascia che ti accompagni» disse lui con tono amichevole.
Arrivammo d'avanti a casa mia, non feci in tempo a scendere del tutto che Sebastian mi prese da fuori mi attirò a se chiuse lo sportello e mi ci sbattè contro, ero incastrato tra la vettura e il corpo eccitato dell'altro.
«M-mangusta c-che cosa...» non feci in tempo a finire la frase che Smythe si impossessò delle mie labbra trasportandomi in un bacio intenso e profondo mi lasciai sopraffare dal gusto di caffeina che sentivo nella sua bocca, molto presto persi il controllo iniziando a strusciarmi sul corpo del più alto che li si staccò per un attimo.
«Menomale che lo amavi da morire»
«Zitto e continua» ordinai stringendolo a me.
Sebastian iniziò a leccare e mordermi la pelle del collo facendola arrossare, ansimavo e mi strusciavo sul più grande che portò una mano al cavvallo dei miei pantaloni massaggiandomi cercando di alleviare il fastidio causato dall'erezione pulsante, ormai gemevo e Smythe per coprire i rumori mi cionvolse in un intreccio di lingue rude e umido, slacciò la cintura e mi abbassò la zip infilando una mano nei miei boxer, i versetti eccitati che emettevo si facevano man mano più alti fino a che non venni nella mano di Sebastian con un urletto finale, mascherato dalle labbra del più alto. 
Dopo essersi si pulito Smythe mi diede un biglietto con il suo numero e un bacio sulla fronte, montò in macchina e mise in moto partendo per tornare a casa piegai il biglietto, lo misi in tasca  e mi incamminai verso il portone principale.




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N.D.A.
Hey! *sbuca da sotto il letto*
Vi prego siate clementi in fondo è solo la mia prima fic...
Ditemi cosa pensate:in poche parole RECENSITE. 
Ringrazio la mia beta, la mia uova preferita <3
FryEgg, amo te e la tua nuova Niff *O*
Bacioni PopCorn :)
  
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