Prologo:
Ed eccomi qui, su questo fottutissimo aereo, diretta verso la mia nuova vita, la mia nuova casa. Volavo verso Londra da mio zio, è lì che avrei vissuto più o meno per sempre, non che odiassi mio zio, anzi era il mio migliore amico amavo andare da lui, mi faceva stare bene con un solo abbraccio o una semplice parola, ma in quelle circostanze nulla mi avrebbe fatto stare meglio. Mio zio era un tipo famoso, discografico, giudice a X-FACTOR UK, padre e marito. Era un uomo geniale e misterioso, era intelligente divertente…potrei continuare all’infinito. Quando avevo bisogno di un consiglio concreto o semplicemente di risollevarmi il morale, chiamavo lui. Quindi se da una parte l’idea di vivere con lui non mi dispiaceva affatto, da un’altra volevo tornare indietro nel tempo e cancellare le ultime settimane. Troppe cose erano successe, e io non ero pronta. Da un giorno all’altro avevo perso tutto ciò a cui tenevo, avevo perso una cosa che non si può ricomprare, una cosa che hai una sola volta: una mamma e un papà. I miei genitori sono morti due settimane fa, sul Tower Bridge. Io abitavo a Manchester, e i miei erano a Londra per festeggiare il loro anniversario, quando un camion gli è andato addosso. Quando me lo dissero mi cadde il mondo addosso, organizzai il funerale e aspettai che il giudice mi disse con chi e dove sarei dovuta andare a vivere. Non tornai in quella casa la sera dopo l’incidente, così come il giorno seguente…entrai solo quando dovetti preparare le valige e incartare tutta casa. Ci andai con la mia migliore amica, e appena varcai la soglia provai un dolore atroce. L’odore di quella casa, l’arredamento, le foto tutto lì dentro faceva incredibilmente male. Tutto mi ricordava che i miei genitori non c’erano più, per colpa di un uomo ubriaco che quella sera poteva starsene a casa, invece di spargere morti in giro per Londra.
Mio zio si chiama Simon Cowell eh si quel Simon Cowell…quello che ha unito cinque ragazzi facendoli diventare una boy band famosa in tutto il mondo.
Guardai fuori da finestrino ammirando Londra sotto di me, sembrava così piccola e indifesa, come se avesse bisogno di sicurezza e protezione. Mi ricordai di quando morì mia nonna, avevo solo cinque anni, la vidi nel letto dell’ospedale, debole…avevo paura, sapevo che sarebbe successo qualcosa, ma ero troppo piccola per pensare che sarebbe morta, piangevo…così mio padre mi strinse tra le sue braccia e mi disse che sarebbe andato tutto bene. Non scorderò mai il senso di protezione e conforto che provai. Istintivamente mi scese una lacrima che subito asciugai. “Basta piangere!” continuavo a ripetermelo da giorni, eppure finivo sempre per scoppiare in lacrime. Niente più dolore, niente più lacrime, niente di niente, niente più emozioni ne belle ne brutte. Che poi le emozioni belle non esistono, appena sei felice, succede qualcosa e inevitabilmente stai male…L’unica soluzione era niente emozioni. Che vita sarebbe stata? Non ne avevo idea… ma infondo oggi cominciava la mia nuova vita quindi…
Una voce distrasse i miei pensieri –Allacciare le cinture di sicurezza, prepararsi all’atterraggio- una volta scesa dall’aereo andai a prendere la mia valigia. L’avrei trovata tra milioni, era enorme, rosa e con sopra una scritta “believe”. Era molto significativa quella scritta per me…presi tutte le mie cose e uscii fuori dall’aeroporto ad aspettare mio zio “benvenuta nuova vita” pensai, guardando il cielo rosso sopra di me.
Guardai fuori da finestrino ammirando Londra sotto di me, sembrava così piccola e indifesa, come se avesse bisogno di sicurezza e protezione. Mi ricordai di quando morì mia nonna, avevo solo cinque anni, la vidi nel letto dell’ospedale, debole…avevo paura, sapevo che sarebbe successo qualcosa, ma ero troppo piccola per pensare che sarebbe morta, piangevo…così mio padre mi strinse tra le sue braccia e mi disse che sarebbe andato tutto bene. Non scorderò mai il senso di protezione e conforto che provai. Istintivamente mi scese una lacrima che subito asciugai. “Basta piangere!” continuavo a ripetermelo da giorni, eppure finivo sempre per scoppiare in lacrime. Niente più dolore, niente più lacrime, niente di niente, niente più emozioni ne belle ne brutte. Che poi le emozioni belle non esistono, appena sei felice, succede qualcosa e inevitabilmente stai male…L’unica soluzione era niente emozioni. Che vita sarebbe stata? Non ne avevo idea… ma infondo oggi cominciava la mia nuova vita quindi…
Una voce distrasse i miei pensieri –Allacciare le cinture di sicurezza, prepararsi all’atterraggio- una volta scesa dall’aereo andai a prendere la mia valigia. L’avrei trovata tra milioni, era enorme, rosa e con sopra una scritta “believe”. Era molto significativa quella scritta per me…presi tutte le mie cose e uscii fuori dall’aeroporto ad aspettare mio zio “benvenuta nuova vita” pensai, guardando il cielo rosso sopra di me.
Spazio autrice!
Salve gente! Questo è il prologo della mia prima FF, fatemi sapere cosa ne pensate! Spero che vi piaccia, ci sto mettendo il cuore in questa storia :)
Mi raccomando, recensite
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Ale.