Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: superglow_    01/05/2012    1 recensioni
Mi diressi verso la stazione per prendere il treno che mi riportava a casa ogni giorno,dopo una stressante giornata scolastica.
Mi sedetti su una panchina ad aspettare e a guardare i passanti. Sempre gli stessi. Sempre la solita monotonia.
Faceva abbastanza freddo e i miei lunghi capelli biondi svolazzavano nell'aria. Mi piaceva quel ritmo in cui si muovevano,prima da una parte e poi dall'altra.
Ad un tratto,vidi avvicinarsi un ragazzetto circa della mia età. Capelli castani,occhi nocciola,labbra carnose.
Mh,quasi perfetto. Non l'avevo mai visto qui,finalmente qualche faccia nuova.
Mi sorrise e mi chiese: -Posso sedermi?
-Certo.- gli risposi io,imbarazzata. Non so perché,ma ogni volta che un ragazzo carino mi si avvicinava,diventavo abbastanza rossa per poter fare la parte di un pomodoro in un film culinario.
Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante,si volto verso di me e mi disse:
-Comunque,piacere,io sono Bieber. Justin Bieber.- wow,che galantuomo.
-Io sono Jones. Eveline Jones.- gli dissi sorridendo.
Nessuno dei due,in quel momento,poteva immaginare che quei nomi sarebbero significati molto l'uno per l'altra.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER FOUR.

Faceva abbastanza caldo quella domenica mattina,così decisi di cogliere l'occasione per andare a fare colazione al bar nella piazzetta.
Mi preparai ed uscii.
Non c'era ancora molta gente nella piazzetta,così mi diressi direttamente al bar per mangiare un cornetto caldo.
Mi diressi al bancone e vidi un ragazzo intento a preparare del caffè. Era girato e non potei vedere il suo volto. 
Ci andavo ogni domenica,ma non avevo mai visto un ragazzo dietro al bancone. Di solito c'era il proprietario (uomo ultra-quarantenne) o la moglie. Avevano una figlia della mia età,ma le scocciava lavorare con i suoi quindi ci aveva rinunciato. Anche perché era una frana.
Una volta le avevo chiesto una crepes e al posto dello zucchero a velo mi ci aveva messo il formaggio...GESU'!
-Scusi...-dissi a un certo punto,siccome il ragazzo dietro al bancone era ancora girato e non si era ancora accorto di me.
Si voltò e...ERA ANCORA LUI!  
Come mai me lo trovavo sempre di fronte? Era uno stalker o cosa? 
O forse la stalker ero io. Che anche in una stanza affollata,i miei occhi cercavano sempre i suoi.
Diventai paonazza dalla vergogna. L'avevo baciato quel ragazzo...GEESU'! Non mi ci fate pensare.
-Mi...Mi dica. Cosa vuole signorina?- disse lui,fingendo di non conoscermi.
-Te.- NO,ASPETTA,COSA? L'AVEVO DETTO DAVVERO? 
Sgranò gli occhi.
-...al limone.- dissi subito,correggendomi.
Dio,che figuraccia! Meno male che mi sono corretta subito.
Mi porse il mio thè e me ne andai sorseggiando. Anche se avrei preferito un cornetto al cioccolato e una cioccolata calda.
-Eveline,aspetta.- sentii gridare dietro di me. 
Mi voltai. Era di nuovo lui...ma cosa voleva da me quel ragazzo? 
Venne verso di me correndo,ancora con il grembiule grigio da barista. Come quello che usano le nonne per cucinare.
-Non dovresti uscire dal bar durante l'orario di lavoro.- gli sorrisi.
Mi sorrise anche lui. Pensavo che fosse arrabbiato e...mi sentii sollevata capendo che non lo era.
Sentii il suo pollice posarsi delicatamente sulla mia guancia destra e accarezzarmela.
-La tua fossetta...- mi disse sorridendo.
Oh,cazzo. L'aveva notata! Smisi di sorridere e abbassai lo sguardo.
In quel momento mi sentii la ragazza più orrenda della Terra.
-...è bellissima.- finì la frase. 
Rialzai lo sguardo e i nostri occhi si incrociarono. 
Perché diavolo ogni volta che lo guardavo negli occhi,sentivo le farfalle nello stomaco?! Ma quali farfalle,quello era un intera mandria di elefanti!
-Non dire cazzate.- dissi,interrompendo i miei pensieri. Distolsi lo sguardo e mi accorsi che lui era ancora intento ad accarezzarmi la guancia.
-Ma comunque,cosa volevi da me?- gli dissi,ricordandomi che quello era il suo orario di lavoro e io lo stavo solo distraendo.
Tolse la mano dalla mia guancia.
-Volevo dirti che...quel bacio...- cominciò a dire.
-No,Justin. E' colpa mia,ero ubriaca e non ero responsabile delle mie azioni. Scusami,davvero.- dissi,sentendomi davvero in colpa.
Mi voltai e cominciai a camminare. Volevo sprofondare,cazzo. 
-Eveline,ascoltami cazzo.- disse,afferrandomi per un braccio.
Lo guardai. Mi guardò.
-Volevo dirti che io davvero ho provato qualcosa che nessuno era mai stato in grado di farmi provare in 18 anni di vita. Ragazza...penso che mi stai facendo diventare pazzo.
 Mi misi a ridere per la sua ultima frase,anche se non era poi così tanto divertente.
Volevo dirgli "Oh,mio bel Justin,anche tu mi stai facendo diventare pazza per amore. Possiamo rimanere qui a guardarci negli occhi per il resto dei nostri giorni?"
Ma non ero quel tipo di ragazza.
Eveline era stronza. 
Eveline doveva farsi desiderare.



HOLA CHICOSSSSS!
non ci sono stata in questi giorni e non ho potuto aggiornare ç_ç PERDONATEMI!
comunque..questo capitolo mi piaciucchia :3 spero che piaccia anche a voi!
RECENSITEEEEE,come al solito u.u
un bacione dalla vostra Ale <3
  
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