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Autore: cath_onthehills    01/05/2012    2 recensioni
Sono ormai anni che Vegeta si è trasferito sulla Terra, durante i quali si è sposato con Bulma e insieme hanno avuto due figli, Trunks e Bra.
Ma il suo passato, la sua vita da principe dei Sayan, è destinata a ritornare, bussando alla sua porta nei panni di Kyrei. Chi era questa ragazza, e quali erano i suoi rapporti con Vegeta?
La risposta a queste domane emergerà dal racconto della stessa Kyrei, il cui punto di vista diventa la voce narrante di questa storia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo dodicesimo.

Vegeta si alzò a sedere, come per osservare che lì intorno non vi fosse nessuno. Dietro di lui, Kyrei era ancora stesa, avvolta nel mantello che avevano utilizzato come coperta. Nessuno dei due aveva detto nulla su ciò che era appena successo tra loro.
Il vento si era finalmente calmato e la sera cominciava a scendere sull'immensa distesa verde attorno a loro.
Kyrei si strinse ancor più nel mantello, mentre nella sua mente continuavano a passare le immagini dei minuti precedenti. Non poteva credere che quello fosse successo realmente tra di loro. Non poteva credere che finalmente aveva chiarito i suoi sentimenti per Vegeta e che questo le aveva risposto allo stesso modo. Alzò gli occhi, osservando per qualche secondo la schiena dell'uomo sulla quale era rimasto il segno do qualche piccola ferita riportata in qualche scontro. Si alzò a sedere a sua volta, lasciando che il mantello le scivolasse appena, e appoggiò la fronte sulla spalla dell'uomo, lasciandogli un leggero bacio sulla pelle.
Questo gesto ebbe il potere di riportare l'attenzione di Vegeta sulla ragazza: voltò la testa e, forse per la prima volta in vita sua, lasciò che un sorriso gli attraversasse non solo le labbra, ma anche gli occhi. Non uno di quei suoi soliti sorrisi di sarcasmo o superiorità: questa volta nel suo animo era presente una felicità pura e un affetto sincero per la ragazza che aveva di fronte.
Portò una mano su quella guancia dalla pelle morbida, e sollevando il volto verso di lui incontrò, come in uno specchio, i suoi stessi sentimenti ricambiati.
Con un piccolo scatto la riportò stesa sotto di lui, cominciando a baciarle il collo. Kyrei scoppiò a ridere, ma non era una risata derisoria: semplicemente, era troppo felice in quel momento. Ruotò il viso fino a che le sue labbra non incontrarono nuovamente quelle del Saiyan, riprendendo a baciarlo.
Nessuno dei due avrebbe voluto interrompere quel momento, ma entrambi sapevano bene che ormai era ora di separarsi. Fu Kyrei a prendere l'iniziativa, a malincuore. Appoggiò un dito sulle labbra di Vegeta, separandole di poco dalle sue, e per la prima volta dal primo bacio di quella serata parlò nuovamente. "Devo andare..si sta facendo tardi." Chiudendo l'affermazione, le sue labbra cercarono nuovamente quelle dell'uomo. Dopo pochi minuti fu la volta di Vegeta. Anche lui si staccò. "Sì, tuo padre potrebbe venire a cercati..", cominciò a dire, ma osservando Kyrei non riuscì a staccarsi dalla ragazza, la quale però trovò la forza per scostarselo di dosso e rialzarsi, ricominciando a vestirsi. Vegeta ne seguì l'esempio, soprattutto consapevole del fatto che se non l'avesse lasciata andare entrambi avrebbero incontrato guai seri.
Erano entrambi pronti ad andare, ognuno alla diretto alla sua dimora, ma c'era ancora qualcosa da fare, qualcosa da dire.
Vegeta prese Kyrei per un braccio, facendola appoggiare delicatamente con la schiena contro un albero, la guardò a lungo negli occhi per poi decidersi a pronunciare quelle parole che mai credeva avrebbe detto. "Ti amo."
Non fece nemmeno in tempo a vedere lo sguardo stupefatto della ragazza, perché non appena ebbe finito di pronunciare l'ultima sillaba, voltò le spalle e si allontanò in volo.
E questa era stata l'ultima immagine che Kyrei aveva di Vegeta. Quel principe tanto fiero che era stato vinto dall'amore. Ancora appoggiata al tronco, l'aveva osservato allontanarsi, sapendo benissimo di avere in volto il sorriso ebete che aveva sempre odiato ma di cui, ora, non riusciva in nessun modo a liberarsi.
Cos'era successo, poi? Era rientrata a casa, e non appena era apparsa nel salotto sia il padre che il fratello erano  riusciti a capire che qualcosa era cambiato, in lei. Non potevano immaginare in che modo o fino a che punto era giunte le cose, né l'avrebbero mai sospettato, ma comunque il generale aveva ritenuto fosse meglio per la figlia allontanarsi per un po' da quel nuovo stato di cose. In tal modo, il fratello aveva acconsentito ad accompagnarla su un asteroide poco distante dal pianeta per impegnarla in un lungo ed estenuante allenamento che sarebbe durato qualche settimana. Kyrei non aveva opposto alcuna resistenza: sapeva che era suo dovere obbedire al padre, e soprattutto aveva la certezza che Vegeta avrebbe capito.
Quando il principe era venuto a conoscenza di quella partenza, capì subito che la scelta di Kyrei era stata la più saggia: anche lui doveva allontanarsi da quei luoghi per un breve arco di tempo per raffreddare i suoi sentimenti e arrivare al giorno del matrimonio con un comportamento degno del figlio del re. Perciò aveva domandato al padre di mandarlo in missione, ed era partito per il pianeta chiamato Terra.
Né lui, né Kyrei avevano avuto paura di quella separazione: entrambi erano certi che al loro ritorno avrebbero ritrovato l'un l'altra. Un'ultima estrema illusione. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che nei giorni successivi il loro pianeta sarebbe saltato in aria, non consentendo a nessuno dei due di avere una patria cui tornare.
Nel momento in cui avevano osservato i detriti nell'aria di fronte a loro, avevano capito subito che persino la loro storia aveva subito la stessa sorte.
Kyrei ebbe la conferma di quell'orribile sensazione, la stessa che aveva riprovato nel momento in cui quella donna le aveva aperto la porta, quando si ritrovò finalmente davanti a Vegeta.
Il suo sguardo aveva riacquistato la fierezza che l'aveva sempre contraddistinto  e ogni traccia di sentimentalismo era scomparsa, tanto che Kyrei dubitò per un attimo di essere mai riuscita a scorgerla, anni prima.
Eppure, nonostante tutto, Vegeta aveva piegato le sue labbra in un sorriso, lasciandosi sopraffare per un istante dall'affetto che aveva sempre provato per la donna che si trovava di fronte.
"Non credevo ti avrei più rivista", affermò tranquillamente con voce ferma.
"Non ti sei nemmeno mai posto il problema, scommetto". Il tono utilizzato da Kyrei era freddo, in un ultimo tentativo di riportare tra loro quel muro che li aveva separati in quei due anni tra il bacio e la cerimonia.
Vegeta ne fu colpito, così come fu colpito dall'accorgersi che in tutti quegli anni non aveva mai rivolto alcun pensiero alla ragazza, nemmeno quando aveva incontrato Bulma. Nemmeno quando aveva lasciato che l'amore entrasse nella sua vita per la seconda - e definitiva - volta. Lasciò che una smorfia beffarda gli si formasse sul volto, ma sia lui che Kyrei sapevano che l'atteggiamento distaccato che avevano entrambi adottato era solamente una copertura.
"D'altronde, ti hanno insegnato così, no?" La ragazza proseguì, scuotendo la testa divertita, riprendendo l'antica ironia che un tempo avevano condiviso. Vegeta scoppiò a ridere, e con questo il momento di reciproca ostilità prendeva fine.
"Ripartirai subito?" Le domando poi, avvicinandosi a lei, che annuì.
"Il tempo di raggiungere la navicella e lascerò questo terribile pianeta per sempre."
Lascerò te, per sempre.Era quello che avrebbe dovuto dire, ma l'espressione di Vegeta le fece capire che l'uomo aveva già colto il messaggio.
"Allora.." cominciò questi. "Allora, addio." Terminò Kyrei, sorridendo, prima di voltarsi e, con un ultimo gesto di saluto della mano, alzarsi in volo.
Vegeta la osservò finché non divenne un puntino all'orizzonte, poi nemmeno più quello. Sospirò appena, e si voltò, dando le spalle al punto in cui Kyrei era sparita, e partì velocemente per ritornare a casa.
Una volta arrivato, si fermò un attimo sulla porta prima di entrare. Avrebbe potuto raggiungere la ragazza, e lasciare per sempre quella nuova vita e tornare ad essere il fiero e crudele principe dei Saiyan. Ma non lo fece, sapeva che qualcosa glielo impediva, anche se non voleva ammetterlo.
Entrò in casa, trovando Bra e Trunks che si rincorrevano attorno al divano, un po' litigando, un po' ridendo, come al solito. Vide Bulma seduta tranquillamente in poltrona con in mano una sigaretta e un giornale aperto.
Non appena scorse l'uomo nel salotto, gli domandò se fosse riuscito a incontrare la cugina. Vegeta fece un segno di diniego con la testa, e il discorso si chiuse lì, e non sarebbe più stato riaperto.
Fece pochi passi, avvicinandosi alla finestra e osservando il cielo, pensando che là, da qualche parte dello spazio sconfinato, aveva vissuto per pochi anni una vita completamente diversa. Improvvisamente, però, il riflesso del vetro gli mostrò l'immagine della sua famiglia, e in un attimo capì che non avrebbe mai potuti abbandonarli. Eh sì, perché con gli anni si era legato veramente a quelle tre creature, e non solo a loro.
Non che ciò che aveva provato per Kyrei fosse stata un'illusione: lui aveva veramente amato quella ragazza. Ma era stato tanto tempo fa, ormai Kyrei era solamente un bel ricordo. Quella ragazza, la sua vita da principe, il suo futuro da re facevano parte del passato.
E il passato doveva farsi da parte.
   
 
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