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Autore: xswagmasta    01/05/2012    13 recensioni
Chiara, una ragazza di 18 anni che ha appena terminato gli studi.
Non ha molte esperienze di vita, ma è determinata a seguire i propri sogni e a realizzarli.
Ce la farà ad ottenere ciò che vuole?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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25 Luglio 2012.
Dopo gli esami di stato, decisi assolutamente che era arrivato il momento di partire.
Non volevo passarci un secondo di più in quella città.
Roma, le persone che avevo conosciuto in quegli anni, i luoghi: tutto mi stava “stretto” ormai.
Però, la mia amica Mary, l’unica persona su la quale potevo davvero fare affidamento, mi avrebbe accompagnata durante questa nuovissima “avventura”, dato che anche lei amava moltissimo Londra.
Entusiaste andammo a comprare i biglietti “solo andata” verso i nostri sogni.
- E così finalmente è arrivato il momento che tanto aspettavamo! - dissi eccitata al sol pensiero.
- Si, Chiara, questo è ciò che abbiamo sempre voluto, da tutta una vita. - rispose Mary sorridendo.
Annuii.
In effetti, quello era proprio ciò che volevo da sempre.
Il sogno più grande che una ragazza di soli 18 anni potesse avere.. e proprio quel sogno, a breve sarebbe diventato realtà.
La data di partenza era il 27 Luglio.
Solo due giorni e saremmo andate a Londra, avremmo preso il tè alle 5pm in un qualche bel locale e chissà quante altre cose fantastiche avremmo fatto.
Tutto questo era davvero musica per le mie orecchie.

26 Luglio  2012.
I miei, anche se spesso ci litigavo, mi avevano preparato una festa il giorno prima della partenza.
Quella sera avrei avuto l’opportunità di salutare tutti, anche perché non so quando e se li avrei rivisti.
Arrivarono i miei nonni, i miei zii e alcuni amici.
- Sei sicura di voler partire? - disse mia nonna con qualche lacrima agli occhi.
- Certo, nonna. Mai stata così sicura! – dissi mettendole una mano sulla schiena come per consolarla.
- Abbi cura di te e non dimenticarti di chiamarmi ogni tanto. – disse facendo un mezzo sorriso.
- Non lo dimenticherò. – sorrisi.
Dopo alcuni brindisi di buon augurio e un’ultima “abbuffata” caratteristica della mia famiglia, la festa finì.
Ultimai la valigia e guardai fuori dalla mia finestra, non avrei rivisto quel paesaggio per molto, ma ero felicissima della scelta che avevo preso e non ero mai stata più sicura di ciò che volevo.
Dopodiché, guardai intensamente la mia camera, i miei poster e i miei cd e mi soffermai su uno in particolare, quello dei One Direction, la mia band preferita in assoluto.
Pensai che non avrei mai potuto fare a meno di quel cd, così lo misi in valigia e andai a letto.
Quella di sicuro sarebbe stata una nottata molto lunga, non riuscivo mai a dormire prima di una partenza.

27 Luglio 2012.
Era l’alba, decisi di alzarmi anche se quella notte come previsto, avevo dormito poco e niente.
 Ma in ogni caso, dalla forte eccitazione non riuscivo a stare un secondo in più in quel letto.
Guardai per l’ultima volta se nella valigia avevo messo tutto il necessario e andai a fare colazione.
Nel frattempo mandai un messaggio a Mary.
- Dio santo, ma ci pensi? Io e tu a Londra! E’ un sogno, cazzo. Credo che morirò prima di arrivare all’aeroporto. - inviai il messaggio.
- Ahahah, ti capisco! Non ho chiuso occhio per tutta la notte. - rispose lei.
- Non dirlo a me. Ma cosa importantissima, are you ready? - mandai il messaggio mentre sorseggiavo del caffè.
- Pronta? Prontissima. – rispose.
La partenza era prevista per le 10:00 ed erano ancora le 7:00 di mattina.
Avrei sclerato per altre 3 ore, bene.
Mi distesi sul divano e guardai un po’ la tv.
Non appena l’orologio segnò le 8:30 mi alzai, andai a farmi la doccia, mi preparai, stirai i capelli e.. Erano già le 9:25.
- Io sono pronta, andiamo?- dissi rivolgendomi ai miei.
- Certo, prendo le chiavi della macchina! – rispose mio padre.
Dovevamo passare a prendere Mary, che abitava a 10 minuti da casa mia, quindi salimmo sulla macchina e mio padre mise in moto.
Come sempre, c’era un traffico assurdo.
- Cazzo, saremmo dovuti partire prima! – esclamai sbuffando.
- Non usare questo linguaggio con noi, capito? - disse mia mamma con tono severo.
- Mamma, non ho più 10 anni. Okay? Lasciami vivere. – dissi quasi perdendo la pazienza.
- Anche se hai 18 anni rimarrai sempre e comunque la nostra “bambina”, che ti piaccia o no. – disse mio padre intromettendosi.
- E sai benissimo come la pensiamo sulla tua stravagante idea di andare a vivere a Londra. – Continuò mia madre.
-Okay,okay.  Non fatemi un’altra delle vostre prediche, ne ho avute abbastanza per 18 anni. – da quel momento rimasi in silenzio.
Dopo alcuni minuti bloccati nel traffico, finalmente riuscimmo ad arrivare a casa di Mary.
Erano le 9:40 circa.
Mary salì in macchina e mio padre caricò nel retro i suoi bagagli.
-Spero che non arriveremo in ritardo! Abbiamo l’aereo tra soli 20 minuti. – dissi con tono drammatico, rivolgendomi a Mary.
- Dai, non preoccuparti! Sono sicura che arriveremo in tempo. - disse lei sorridendo e fingendo di essere calma.
- Menomale che ci sei tu, sennò sarei già impazzita. – sorrisi e lei fece lo stesso.
Arrivammo all’aeroporto, erano le 9:55 circa.
Guardammo la tabella dei voli e in Roma – Londra c’era scritto che ci sarebbe stato un ritardo.
Ottimo, avrei trascorso altro tempo a sclerare.
- Direi che è arrivato il momento di salutarci. – dissi ai miei genitori, sorridendo.
- Non vuoi che rimaniamo finché partite? - dissero i miei quasi in coro.
- No, non c’è bisogno. Io e Mary staremo qui buone buone! e poi non voglio assistere ai vostri pianti. – dissi prendendomi affettuosamente gioco di loro.
Ma in effetti, forse mi sarebbero mancati i loro discorsi e le loro stupide preoccupazioni.
- Va bene. Come vuoi tu, tanto sei “grande” ormai. – rispose mia mamma sottolineando il grande, come se volesse metterlo in dubbio.
- D’accordo Chiara, ti raccomando, fatti sentire appena arrivi! – disse mio padre abbracciandomi e mia madre lo seguì a ruota.
Salutati i miei genitori, io e Mary andammo  a chiedere informazioni e ci dissero che il ritardo sarebbe stato di 1 ora o più.
Wow, dopo aver fatto il check-in e aver consegnato i bagagli, cosa avremmo fatto in tutto quel tempo?
-Io andrei in quella libreria laggiù, sai bene quanto adoro leggere. - disse Mary indicando una libreria carinissima.
- Okay, però prima io dovrei andare un attimo al bagno a rinfrescarmi un po’. Fa davvero caldo! – dissi muovendo la mano come un ventaglio.
- D’accordo, sai dove trovarmi. – disse lei avviandosi verso la libreria.
Andai verso il bagno, ci entrai e mi fiondai su un lavandino per sciaquarmi la faccia.
Lì dentro c’era un silenzio di tomba, non si sentiva nemmeno volare una mosca.
Ad un tratto mentre sistemavo il trucco, qualcuno aprì la porta.
- Oh, scusami. Devo aver sbagliato bagno! - disse in perfetto accento Irlandese.
Guardai prima dallo specchio, poi mi girai di colpo e rimasi per un attimo immobile.
Quel ragazzo che aveva appena sbagliato bagno, era proprio Niall James Horan.
Da non crederci.

-
Come vi ho già detto, è la prima fan fiction che scrivo:)

Quindi, accetto qualsiasi tipo di recensione, purché mi facciate sapere cosa ne pensate.
Grazie mille a chi recensirà! -Ely.

  
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