Nananananana ...

 

Risuonava la sua voce nella testa di Elisa. 

Ricordava le sue mani,mani grandi e morbide,accarezzarle le guance.

Quanto tempo era passato da quel pomeriggio in cui,dopo aver guardato il mare davanti casa sua,aveva incontrato il mare che stava nei suoi occhi?

E quanto tempo da quel momento in cui le aveva detto che assomigliava a Lady Ligeia,con i suoi lunghi capelli neri e lisci,accarezzandole la testa?

Era tanto gentile e affabile con lei.

Ma adesso il suo principe azzurro era il cacciatore,anzi,barbablù.

 

Elisa ansimava e si guardava attorno. Non l'avrebbe trovata,forse. Era scappata da lui,dai suoi occhi demoniaci,dalle sue mani. No,non sarebbe stata un'altra delle sue dame,come le chiamava.

Non avrebbe fatto la stessa fine di P.,poveretta. Strangolata dalle mani grandi e morbide che le avevano accarezzato le guance.

Si fermò dietro una parete e si appoggiò alla fredda superficie. Strinse le forbicine,l'unico oggetto che aveva a portata di mano per difendersi da lui. I suoi occhi fecero per vomitare lacrime,ma lei le ricacciò dentro insieme alle urla che avrebbe voluto buttare.

Coraggio,Eli,finirà questo incubo e rivedrai la luce del sole e lui sarà chiuso in galera,ma che dico,in manicomio. Nananananana,scordatelo,non ti torcerà un capello Eli,dai,coraggio,respira,su.

- Eli ..bella-

No. Eccolo lì. Coraggio Eli,tranquilla,taci.

- Mia bellissima Ligeia ..Sei così simile,sai? P. era la mia piccola Sposa Cadavere,delicata come un bocciolo,tu sei la mia splendida Ligeia ... E ti avrò,come ho avuto le altre ..-

No,non mi avrai,no.

Sentiva i suoi passi risuonare lungo il corridoio,passi lenti e felini che le provocavano l'ansia. Aveva paura che il battito del suo cuore potesse essere udito da lui.

I suoi occhi,dannate stelle!,se li sentiva addosso,ovunque. 

Il suo sorriso felino,prima furbo e adesso cattivo.

Barbablù. Lui era barbablù.

Elisa si poggiò una mano sul petto.

- Eli ..piccola mia Ligeia,potrei stringerti in una mano o stringerti il collo,mia piccola Ligeia ..-

La sua voce da gatto scorticato le fece venire i brividi.

Vide il luccicare della filo di metallo che lui teneva in mano. Aveva lo stesso sorriso del suo proprietario.

 

Nananananana ...

La canzone che le aveva fatto sentire. L'aveva fatta accomodare accanto a lui e l'avevano canticchiata. Era così piccola alla sua ombra ed erano così diversi. Quella sera si erano abbracciati.

- Oh,ma voglio abbracciarti come quella sera- Trasalì. Le aveva letto nel pensiero. - Però fino a farti soffocare,mia dolce Ligeia ..Così sarai mia,piccola,solo mia ..-

 

I suoi occhi erano due lampi malvagi che si piantarono davanti a lei. 

Così come il suo sorriso bianco e dannatamente bello e dannatamente cattivo.

Le tempie le pulsavano. Sentì i capelli sfiorati dalla mano del ragazzo.

- Ligeia ..-la sua bocca perfetta si avvicinò alla sua,ma lei cercò di scansarsi.

- Che c'è,Ligeia? Non baci il tuo principe azzurro? Allora il principe azzurro diventa barbablù ..-

La bloccò con un braccio e con l'altro le cinse il collo. Uno sgradevole bacio le rimase impresso sulle labbra mentre il respiro cominciava a mancare.

- Avrei voluto usare questo- le sussurrò mostrandole il filo metallico - Ma sei troppo bella e delicata,avrei potuto rovinarti ..-

Il respiro era già rado che la vita lo stava seguendo.

No,non mi avrai tra le tue braccia maledette,pezzo di mostro.

Non sarò mai un tuo trofeo di caccia.

Nè viva nè morta.

 

La vita le volò via dalla gola quando il sangue di barbablù le imbrattò il volto,schizzando dalla gola colpita dalle forbicine.

No. Non l'avrebbe avuta. Nemmeno che la sua vita era volata via da lei.