_Your
Guardian
Angel_
Una
strana sensazione accompagnò Kazuha a letto quella sera,
come se avesse fatto
qualcosa che non andava per niente bene senza esserne a conoscenza. Non
dormì
neanche bene, tormentata da quel pensiero, che si aggirava meschino
nella sua
testa, facendola crogiolare nel dubbio e non mostrandole dove avesse
sbagliato.
La
sera prima si era sentita veramente bene nell’abbraccio di
Morita, mentre lui
la consolava per colpa di quella testa di rapa di Heiji.
Heiji.
Argomento
dolente quella mattina in cui si svegliò, ancora delusa per
non aver ricevuto
una sua visita il giorno prima, per vedere come stesse visto che si era
categoricamente di rispondergli al telefono il giorno prima.
Voleva
vederlo, voleva essere egocentrica per una volta nella vita, voleva che
lui
arrivasse con quell’aria crucciata, voleva gongolarsi
vedendolo sorridere
mentre gli assicurava che stava bene, osservando la sua fronte
corrucciata
distendersi felice nel vederla sana.
Ed
invece nulla, si
era dovuta accontentare
di quel amico che stava entrando sempre di più nella sua
vita, facendole
sentire sempre di meno la mancanza di Heiji ogni volta in cui si
trovava con
lui.
Amico?
Non
sapeva come definire Morita in quel momento, non lo conosceva ancora
abbastanza
per potere avere un’idea precisa della sua persona, ma
nonostante ciò quel
ragazzo le piaceva parecchio.
Sbuffò
sonoramente in mezzo alla strada verso la scuola che stava percorrendo
sola, si
passò una mano tra i capelli e gli scompigliò
leggermente. Aveva troppi
pensieri per la testa in quel periodo e non si riusciva a concentrare
sugli
studi come avrebbe dovuto. Quello era il suo ultimo anno di liceo e
doveva
passarlo a pieni voti per far essere soddisfatti di lei i suoi genitori.
Con
quel pensiero per la testa si avviò verso la scuola
più leggera, convincendosi
che tutto andasse bene.
***
Rimase
un po’ delusa non vedendolo quel giorno e neppure il giorno
seguente ed iniziò
ben presto a sentire la sua mancanza. Nella pausa pranzo del suo
secondo giorno
di assenza quindi Kazuha decise di andare da Manobu, uno dei migliori
amici del
ragazzo, per chiedere a lui come stesse.
-Si
è preso una polmonite?-
Chiese
Kazuha con voce stridula e stupita.
-Si,
quel disgraziato è a letto con la febbre alta da due giorni
e con una tosse che
fa accapponare la pelle!-
Manobu
rispose enfatico alla domanda della ragazza, agitando le mani e
gesticolando
come un forsennato, lei allora chiese curiosa:
-Ma
come ha fatto a prenderla?-
Il
suo interlocutore alzò le spalle e sbuffò,
rispondendo poi:
-Non
ho capito bene. Ho parlato solo con la madre, perché lui non
vuole vedere
nessuno a quanto pare, e mi ha detto che l’altra sera ha
fatto tardi dopo il
kendo ed è arrivato a casa sudato e distrutto, lasciandosi
andare nel letto
senza una parola. Il giorno dopo sua madre è andata li per
svegliarlo e ha capito
che aveva la febbre alta, visto quanto scottava. E lui non dice una
parola!
Vuole restare solo e risponde in malo modo a chiunque.. Non mi ha
neanche fatto
entrare in camera quando sono andato a trovarlo!-
Kazuha
era esterrefatta. Quello zuccone del suo migliore amico era a casa con
la
polmonite da due giorni e lei lo scopriva solo ora, sentendolo da un
suo amico.
Era
pessima, veramente una pessima amica.
***
Si
presentò davanti alla porta di casa sua subito dopo la fine
delle lezioni,
preoccupata come non mai della salute del ragazzo. Nelle ore
pomeridiane non
aveva fatto altro che pensare e ripensare a come potesse stare e al
perché di
quella chiusura verso il mondo.
E
intanto quell’inquietudine che da un paio di giorni aleggiava
dentro di lei
continuava ad aumentare.
Bussò
leggera alla porta, preoccupata di poterlo disturbare con il suono
acuto del
campanello e dopo poco la madre del ragazzo andò ad aprire.
Un
sorriso si aprì sul volto della donna vedendo
l’amica d’infanzia del figlio e
subito la invitò ad entrare. Le due donne si sedettero in
salotto e subito dopo
i convenevoli Kazuha cinguettò:
-Ho
saputo solo oggi da Manobu di Heiji! E’ grave?-
La
donna sorrise rassicurante alla ragazza e con il solito tono
comprensivo e
tranquillizzante da madre rispose:
-Quella
testa di calda di Heiji ne ha viste di peggiori. Non sarà
una polmonite a farlo
fuori, si riprenderà nel giro di una settimana!-
Il
volto di Kazuha si distese evidentemente più rilassato, poi
chiese:
-Ma
come ha fatto? È proprio una testa di rapa ad andare in giro
con questo freddo
sudato dopo il kendo!-
La
madre annuì pensierosa e rispose:
-Si,
è stato un disgraziato a tornare a quell’ora tutto
sudato, ma a quanto pare non
si è fermato più del dovuto in palestra, il
custode mi ha assicurato che è
uscito tutto di fretta al solito orario.-
Le
due donne si guardarono per qualche secondo rimuginando sulla
situazione, poi
Kazuha, timidamente, chiese:
-E
lui non vuole dire dove sia stato?-
La
madre scosse la testa mortificata e commentò:
-Macché!
Ogni volta che io o suo padre cerchiamo di incanalare
l’argomento lui si
arrabbia e rimane zitto, mentre sul suo volto si dipinge una tristezza
infinita. Detto tra noi, speravo che tu passassi Kazuha. Di solito hai
un
effetto benefico su di lui, lo rendi più di buon umore di
quanto tu possa
immaginare. Quindi spero che con te abbia voglia di parlare, sempre che
a te
vada bene.-
La
ragazza sorrise annuendo, sentendosi onorata di fare
quell’effetto al figlio.
Le due donne, quindi, si alzarono e si diressero verso la camera del
piccolo
Hattori. Shizuka bussò piano alla porta della camera,
aprendola poi e
mormorando:
-Tesoro,
è venuta a trovarti Kazuha, posso farla entrare?-
La
risposta che ricevette fece gelare il sangue nelle vene della ragazza.
Una voce
roca e bassa rispose acida:
-No,
lei meno di tutti. Cosa non vi è chiaro nella frase
“lasciatemi stare”?!-
Immediatamente
una forte tosse fece contrarre il ragazzo, che si girò nel
letto mostrando le
spalle all’ingresso e chiudendo così ogni contatto
col mondo.
Subito
la madre si scusò ed accostò la porta della
camera del figlio guardando Kazuha
mortificata.
-Non
capisco cosa gli sia successo.-
Mormorò
Shizune mentre scendeva le scale assieme alla ragazza.
-Mi
sembra una persona diversa.-
Kazuha
si fermò sulle scale incerta, avendo quasi la consapevolezza
di essere stata
lei a farlo cambiare così. Si congedò velocemente
dalla madre del ragazzo,
rassicurandola che presto sarebbe tornato il curiosone detective di
sempre, e
corse verso la palestra di kendo. Arrivò mentre i ragazzi
uscivano dagli
spogliatoi, felici di tornare a casa esausti dopo un
duro allenamento. Ne sentì due chiacchierare
sulla sconfitta clamorosa di Hattori un paio di giorni prima, causata
sicuramente dalla polmonite che l’aveva colpito. Si
avvicinò a loro e chiese se
sapessero dove Heiji fosse andato quella sera dopo
l’allenamento e loro
risposero che non ne avevano idea, ma che aveva parlato con uno del suo
stesso
anno prima di andarsene di corsa.
Kazuha
li ringraziò e si diresse svelta dal diretto interessato.
-Hey
Hiroya! Posso parlarti un momento?-
E
chi non avrebbe parlato a quegli occhioni dolci dolci di Kazuha che lo
guardavano imploranti?! Si diresse svelto dietro di lei, allontanandosi
di
qualche passo dal resto del gruppo.
-Dov’è
andato l’altro giorno Heiji dopo gli allenamenti?-
Chiese
la ragazza senza premesse ne mezzi termini. Le interessava
quell’informazione e
la voleva ora. Il ragazzo la guardò un po’
spiazzato, non sapendo bene se
potesse rispondere o meno e che cosa fosse successo tra lei e il
ragazzo e se
si fossero alla fine incontrati quella sera, quindi decise di aggirare
la
domanda:
-Perché
non lo chiedi a lui, scusa?-
Lei
lo fulminò con lo sguardo e rispose parlando ad una
velocità assurda e se il
ragazzo non fosse stato molto concentrato sulla risposta non sarebbe
riuscito a
cogliere una parola di tutta quella spatafiata.
-Allora
Heiji si è preso una polmonite perché
è tornato la stessa sera degli
allenamenti di kendo molto tardi, tutto sudato. Appena arrivato si
è buttato
sul letto e la mattina dopo sua mamma ha visto che aveva la febbre. In
più ha
una tosse che fa accapponare la pelle, te l’assicuro.
Comunque non vuole vedere
nessuno, nemmeno i suoi migliori amici! Quindi penso che quella sera
dopo kendo
sia successo qualcosa di veramente importante che l’abbia
fatto diventare
così!-
Il
ragazzo la guardò con gli occhi sgranati e
commentò solo:
-So
che doveva andare a trovare qualcuno, non ha specificato..-
-Ma
mi hanno detto che tu e lui avete avuto uno scambio di battute
abbastanza lungo
e che lui si è quasi messo ad urlare ad un certo punto!-
Ribatté
pronta Kazuha, mentre i suoi occhi chiari si velavano di lacrime
preoccupate
per l’amico. Al ragazzo si strinse il cuore vedendo la
ragazza di fronte a lui
così disperata e subito rispose sincero:
-Ascolta
Toyama io non so se quello che ti sto per dire ti farà star
meglio, anzi..
Hattori quella sera mi ha detto che stava per venire a trovarti per
vedere il
perché non fossi andata a scuola quel giorno e
perché non gli rispondessi al
cellulare.-
La
ragazza lo guardò con sguardo vuoto, iniziando a capire il
perché di quel
comportamento, iniziando a capire che quella sensazione nel suo stomaco
fosse
terribilmente fondata. Le lacrime negli occhi della ragazza iniziarono
a
scendere silenziose, mentre Hiroya la guardava con sguardo mortificato.
-Scusa
Toyama, sei stata tu a chiedermelo, non avrei mai voluto ferirti!-
La
ragazza gli sorrise e rispose:
-Non
ti preoccupare, non è colpa tua! Anzi, è meglio
che io l’abbia saputo ora da te
che non da qualcun altro!-
Detto
ciò se ne andò lasciando il ragazzo interdetto e
senza una parola. La ragazza
corse a casa e si chiuse in camera buttandosi sul letto.
Tutti
i pezzi del puzzle tornavano.
“No, lei meno di tutti.”
Soprattutto
ora poteva capire il significato di quella frase detta dal ragazzo.
Era
colpa sua se Heiji si era preso una polmonite, era colpa sua se quel
ragazzo
era stato fuori fino a tardi, se non aveva voluto parlare con nessuno
per due
giorni.
Grossi
lacrimoni le riempirono di nuovo gli occhi, si sentiva uno schifo.
Si
addormentò di nuovo in mezzo alle lacrime, pentendosi
amaramente di aver
accettato quel invito a cena quella sera. Se fosse stata a casa allora
lei e
Heiji si sarebbero trovati e a lui non sarebbero successe tutte quelle
cose.
*Angolo
della disgrazia*
Questa
volta sono fiera di me perché in meno di un mese sono
riuscita ad aggiornare!!!
:D :D
Ringrazio
in particolare Sherry Myano e Rafxsulfusxsempre che hanno recensito lo
scorso
capitolo e mi hanno dato la carica per muovere il popò per
scrivere questo!!
Spero
di riuscire ad aggiornare in tempi per lo meno decenti
perché con la prossima
settimana inizio il periodo d’esame sommato al tirocinio..! :(
A
presto!! (Mi auguro!! xD )
Sarugaki145__❤