02/05/2012
0 recensioni“Anche tu” rispose, poi sussurrò al suo orecchio: “Vedi di non infilzare nessuno con il nuovo Ago”. Lei trasalì, ma Syria le fece l’occhiolino e sorrise. Si voltò verso Sansa, impaziente di partire per King’s Landing e sposare Joffrey.
“Mi mancherai anche tu. So che ti troverai bene nella capitale” fece. “E scrivi più lettere che puoi, tua madre ne sarà felice”.
Sansa annuì. “Scriverò quando sarò arrivata, e racconterò a mia madre tutte le cose belle della città. E la inviterò al mio matrimonio”.
“Spero che si celebri presto” rispose, e salirono sul carro. Lady Catelyn non era uscita, quindi era suo dovere salutare tutti… tranne gli ospiti, anche se il Folletto le aveva rivolto un saluto con il capo, prima di sparire circondato da soldati Lannister. La regina e il suo gemello, invece, non l’avevano degnata di uno sguardo, mentre il re non l’aveva visto.
Andò verso Jon, e lo vide salutare Robb: stava andando alla Barriera con lo zio Benjen, Primo Ranger nei Guardiani della Notte. Si avvicinò, e lui le riservò un sorriso caloroso, il loro: quello con cui si erano sempre fatti forza. “Mi manchi già, e non sei neanche andato via” fece lei.
“Anche tu, e mi sei davanti” rispose, abbracciandola forte.
“Devi scrivermi. Quando arrivi, e quando sarai nominato Ranger, e quando farai il Giuramento” disse, con la voce rotta. “Oh, e devi raccontarmi com’è la Barriera, se è vero che ci sono i Giganti, se…”
“Ho capito” ridacchiò lui, lasciandola e fissandola con gli occhi lucidi. “Ti scriverò una lettera al giorno”.
“Sempre che troverà il tempo” s’intromise zio Benjen, un uomo dai capelli così neri che si confondevano con il mantello dei Guardiani della Notte.
“Ma il tempo per scrivere si trova, no? Anche poche righe” fece Syria, implorante. Benjen li fissò: ricordava ancora bene quando suo fratello li aveva portati a Winterfell. E da allora, Jon e Syria erano sempre stati una cosa sola. La rassicurò con un sorriso e si allontanarono. Syria si guardò attorno, e vide suo zio Eddard. “Zio” lo chiamò, e lui si fermò.
“Syria” disse. “Vorrei che venissi anche tu. Sansa avrà Joffrey, ma Arya sarà sola”.
“No, zio: te l’ho detto. Non metterò piede nella città dove è morto mio padre” rispose, decisa. Eddard sospirò, e le diede un bacio sulla fronte.
“Mi mancherai” le sussurrò, prima di lasciarla andare e salire sul suo cavallo. Syria rimase nel cortile, accanto a Robb, e li vide andare via: un brivido le percorse la schiena, e si strinse nel suo mantello. Per un attimo, pensò che non li avrebbe rivisti mai più, ma poi si disse che era stupido: certo che li avrebbe rivisti.
Quando Sansa e Joffrey si fossero sposati, sarebbero andati tutti a King’s Landing, anche lei e Jon.
“Andiamo” disse a Robb. “Winterfell non si regge da sola”.
E così, siamo arrivati alla fine di questa piccola raccolta, che finisce con la partenza di Eddard, Arya e Sansa per la capitale, insieme alla famiglia reale, e di Jon, diretto alla Barriera con suo zio Benjen.
Un grazie a chi ha recensito, a chi ha letto in silenzio, a chi l'ha inserita tra le seguite e le preferite: grazie davvero di cuore.