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Autore: GreedFan    02/05/2012    4 recensioni
Si poteva forse ignorare la Kurtofsky Week? Sette one-shot per la coppia pirata del fandom di Glee!
1. Shipping Up to Boston {Pirates}
2. Red Hood {Fairy Tales}
3. It's a very, very mad world {Kurtofsky as Kids}
4. Suck my balls, Mr.Shue! {Cartoon/anime crossovers}
5. The Fury {College}
6. The Crow's Cunning {Harry Potter/Hogwarts}
7. Clamour for Glamour {10 Years in the Future}
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel | Coppie: Dave/Kurt
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Suck my balls, Mr.Shue!


Going down to South Park, gonna have myself a time

Friendly faces everywhere, humble folks without temptation

Going down to South Park gonna leave my woes behind

Ample parking day or night, people shouting HOWDY NEIGHBOR!

Headin' up to South Park gonna see if I can't unwind

I like girls with big fat titties, I like girls with big vaginas!

So come on down to South Park and meet some friends O' mine”.

South Park Opening


«Secondo me dovremmo avviare un commercio di feti abortiti».

Kurt Hummel ha imparato che, se vuole vivere pacificamente nella piccola cittadina di South Park e raggiungere la maggiore età indenne, deve imparare a convivere con David Karofsky. Il suo compagno di banco - quindici anni passati a mangiare patatine e panini dal Mc.Donald's, con un culo che potrebbe diventare tranquillamente il cinquantunesimo Stato americano - costituisce l'incubo di qualsiasi altro studente del South Park High, ma non il suo.

Questo perché Kurt si ritiene troppo superiore per farsi mettere i piedi in testa da un simile individuo.

«Oppure potresti prostituirti. Scommetto che ci sono un mucchio di vecchi con il cazzo moscio pronti a pagare per il tuo culo».

«Karofsky, finiscila».

«Ah, giusto, consiglio inutile. Tanto lo fai già, no?»

Kurt stritola la matita e prega silenziosamente che l'ora di matematica finisca il più presto possibile; è orribilmente stufo di Karofsky, della sua inutile faccia grassa e del cappello blu e giallo che indossa tutti i giorni, con quel ridicolo pon-pon sulla cima.

Si chiede perché gli sia dovuta capitare la sfortuna di un'ora solo con David, senza nessuno dei suoi amici a difenderlo dagli attacchi costanti di quel pervertito.

«Tanto lo sa tutta la scuola che muori dietro a Blaine Anderson, faccia da checca».

Ma la cosa che irrita Kurt più di tutte è che, nonostante il grasso strabordante, le abitudini alimentari inappropriate e la capacità di elaborare piani insensati per la conquista del mondo ogni volta che il caso non lo richiede, David Karofsky non è affatto stupido. Anzi, è forse uno dei ragazzi più intelligenti che conosca.

Del resto, lui si è accorto dei suoi gusti sessuali non propriamente ortodossi, mentre il suo migliore amico Blaine Anderson ancora no.

«Non sono gay». Replica, asciutto, cercando distrattamente di prendere qualche appunto. Ma è ovvio che David non lo lascerà in pace così facilmente.

«Certo che lo sei, altrimenti avresti detto "frocio". Non sono frocio. Nessun americano normale ha rispetto verso le checche».

«Nessun americano incivile come te, Karofsky».

«Ecco, lo dicevo che sei frocio».

Hummel scuote la testa, cercando di pensare a qualcos'altro. È inutile tentare di avviare una conversazione civile con il suo compagno di banco, perché sa che - in un modo o nell'altro - l'avrà sempre vinta lui.

E su discorsi dal tono quantomeno offensivo, come al solito.

«Comunque secondo me dovresti dirglielo. A Anderson, intendo».

Kurt solleva lo sguardo dal quaderno e punta i suoi occhi chiari in quelli di Karofsky, sollevando le sopracciglia in un'espressione di puro scetticismo. Sa essere pungente anche lui, quando vuole.

«Sarebbe un consiglio da amico? E comunque non sono gay, quindi il tuo ragionamento non fila».

«Te lo dico per il tuo bene. Anche perché Anderson è più frocio di te, con quei farfallini terrificanti che si mette, quindi hai delle possibilità».

«David Karofksy!» La replica caustica di Kurt viene bloccata dalla voce l’insegnante di spagnolo, Mr.Shue, un attimo prima che cominci «Posso sapere di cosa stai parlando con Hummel?»

Il professor Shue è un uomo alto e giovanile, sulla quarantina, con i capelli riccioluti e la mascella squadrata; Kurt era arrivato al punto di prendersi una cotta per lui, al suo primo anno di liceo, e a ragione: è un docente simpatico e non troppo severo, una vera e propria rarità a South Park – dove, pare, si radunano periodicamente tutti gli schizzati del continente.

Gli sorride, come per ringraziarlo di quell’intervento provvidenziale. Il suo ghigno si trasforma in una smorfia quando, però, sente la risposta di Karofsky.

«Succhiami le palle, Mr.Shue».

Si volta verso David, gli occhi così spalancati che teme gli cadano fuori dalle orbite e rotolino sul banco. Praticamente tutta la classe fissa il ragazzo a bocca aperta, incredula.

Come diavolo si fa a dire una cosa del genere ad un professore? Quale fegato o profonda idiozia ci vuole per esporsi in quel modo?

«Come hai detto, prego?» Pare che anche Mr.Shue non voglia arrendersi all’evidenza, ma sul viso di David c’è un sorrisetto ironico difficilmente fraintendibile.

«Scusi, riformulo». Karofsky si schiarisce la voce per poi riprendere, ad un volume triplicato e scandendo ogni parola «Che ne direbbe di succhiarmi le palle, Mr.Shue?»

Nel minuto di silenzio che segue, Kurt non può esimersi dall’intervenire.

«Amico,» sussurra, quasi terrorizzato «sei morto».

«E tu che ne diresti di andare dal preside, David?» Mr.Shue non perde una virgola della sua calma, abituato com'è ad avere a che fare con adolescenti arrabbiati che scaricano su di lui e sulla sua materia la frustrazione accumulata a casa e a scuola. Fissa David con leggerezza, aspettando che il ragazzo si alzi.

E, sorridendo, Karofsky scosta la sedia e, con la sua camminata dondolante, esce dalla porta.

Kurt non capisce. Il David che conosce non sorride in quel modo davanti ad un rimprovero, non si piega all'autorità di un professore e, soprattutto, non è così stupido da farsi mettere fuori per una risposta ad un docente senza un secondo fine.

È quasi... curioso di sapere perché mai abbia fatto una cosa del genere.

Così, un po' titubante, alza la mano.

«Sì, Hummel?»

«Posso andare in bagno?»

Mr. Shue annuisce con aria distratta e torna a scrivere qualche parola alla lavagna, mentre Kurt esce dalla classe quasi frettolosamente; come si aspettava, David è piantato nel bel mezzo del corridoio, e lo fissa con un ghigno ironico piuttosto inquietante.

«Non dovresti andare dal preside, tu?» Sussurra, dopo che gli si è avvicinato a passi piccoli, insicuri. Qualsiasi cosa abbia in mente Karofsky, se riguarda lui non può essere necessariamente bella.

«Mh... ho tempo».

«Tempo per cosa, di grazia?»

Kurt non si rende conto del tono sottilmente insinuante che ha usato, nel rivolgere quella domanda a Karofsky; se ne sta lì, immobile, a pendere dalle sue labbra in attesa di una risposta che, lo sa, non dovrebbe interessargli poi così tanto. E poi deve sbrigarsi a tornare in classe.

«Per dimostrarti che ho ragione io. Sul fatto che sei frocio, intendo».

«Ah ah». Se soltanto Karofsky non fosse così irrimediabilmente stronzo, Kurt crede che potrebbe anche piacergli. Ha le spalle ampie, crescendo diventerà sicuramente molto alto, e il suo sguardo verde è intenso e magnetico, molto più profondo di quello di Blaine; non è dolce, certo, non è bello e nemmeno lontanamente romantico, però...

«"Ah ah" è tutto quello che riesci a rispondere? Di solito sei più sveglio, checca».

Però, David è David. Come potrebbe mai innamorarsi di qualcuno che è così spudoratamente malvagio da diffondere fotografie di altri studenti sotto la doccia per il semplice gusto di farlo? Qualcuno che è stato ammesso nel gruppo dei popolari soltanto perché si diverte più di tutti a insultare Rory Flanagan, l'emarginato studente irlandese, organizzando contro di lui scherzi perfidi?

«Davvero, Karofsky, non vedo l'ora di vedere cosa sai fare». Soffia, alzando gli occhi al cielo «Però sbrigati, se non ti dispiace, perché il professor Shue tra qualche minuto manderà qualcuno a cercarmi».

«Ok, ma poi tu non lamentarti».

Quello che succede poi, Kurt non riesce ad impedirlo.

Sente la stretta salda di dita grassocce attorno al suo viso, sulle guance e gli zigomi, e vede gli occhi di Karofsky farsi sempre più vicini. Dopo averlo fissato per una frazione di secondo immobile, quasi a sincerarsi che lui non scappi, David lo bacia.

È una sensazione assurda. Kurt non ha mai baciato nessuno - non in quel modo, almeno - e non si sarebbe mai aspettato, fantasticando sul fatidico momento tra lui e Blaine, che fosse così.

Prima di tutto, è umido. Sente le labbra di Karofsky muoversi sulle sue, e risponde al bacio per un riflesso quasi involontario, le mani improvvisamente sudate; se non fosse completamente concentrato sulle sensazioni contrastanti che il suo cervello gli invia - piacere, attrazione e disgusto perché oh mio Dio sto baciando David Karofsky - forse Kurt potrebbe percepire un calore strano e intenso invadergli lo stomaco, un lungo piacevole brivido che gli fa venire la pelle d'oca.

E, oddio, non fa in tempo a staccarsi da David che realizza di volerne ancora, e questa consapevolezza è ben più infamante di qualsiasi fantasia romantica che abbia per protagonista Blaine Anderson. Improvvisamente, Kurt si sente sporco.

«Lo sapevo che eri froc-»

«Oh, Karofsky, vaffanculo».

David si zittisce, come colpito da un fulmine. In quasi dieci anni di conoscenza e angherie, Hummel non gli ha mai risposto con una parolaccia - o, per essere più precisi, con una scurrilità di qualsiasi genere. È sempre tanto controllato che pensava non le conoscesse neanche.

E gli viene da ridere mentre lo guarda trottare verso il bagno con aria seccata, le guance imporporate da un imbarazzo che, in un certo senso, lo lusinga.

«Ehi, Hummel!»

«Lasciami in pace!»

«Pensa a cosa farebbe Brian Boitano!»








_Angolo del Fancazzismo_

Sì, questa shot è stupida e ne vado tanto fiera. Adoro South Park con ogni fibra del mio essere ed è stato il primo cartoon che mi è venuto in mente quando ho pensato al Kurtofsky (Kurt come Kyle e Dave come Cartman, ovviamente) e avrei tanto voluto poter produrre qualcosa di meglio sul tema.

Purtroppo di là ho i composti ternari (chimica... eeeeeew) che mi attendono, e non posso dilungarmi oltre.

Vari riferimenti qua e là nel testo e la frase finale su Brian Boitano sono ripresi sia dalla serie Tv di S.P. che dal film, mentre il prompt della BDT di questa volta è lo #088, "Scuola".

Spero vi sia piaciuta :3



   
 
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