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Autore: Naomi1D    02/05/2012    1 recensioni
"Magari tra qualche anno sarò nel mio letto,con le mie rughe ben evidenti,un bracciale con un quadrifoglio ad ornare quel polso di carne e pelle cadente e con una storia di un sogno da raccontare.."
Salve a tutti,questa è la mia prima Fan Fiction,spero solo che vi piaccia e che possa far provare a voi quel che ho provato io scrivendola! -Naomi1D
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pedalavo forte,forte,sempre più forte per sentire l'ebbrezza della aria a contatto con la mia pelle e il dolce suono dell'erba all'attrito con le ruote. 
Nulla osava interrompere quel silenzio assordante tanto meno la voce di persone di cui in quel periodo avevo imparato a fare a meno.
Non pensavo a nulla ed era la prima volta.
Aprì gli occhi e mi ritrovai avanti un'enorme prato verde e proprio in quel momento qualcosa interuppe quell'equilibrio.
Il mio sguardo si era concentrato su qualcosa o meglio qualcuno che non avevo visto mai prima d'ora ma che mi aveva tolto il fiato.
Scivolò il piede dal pedale finendo nei raggi della ruota e immediatamente frenai per evitare di cadere bruscamente.
Osservai ancora e ancora incredula senza capire realmente cosa stessi guardando quando ad un certo punto scossi il capo e scrollai le spalle.
Era un ragazzo con i capelli biondo cenere che riposava sotto l'albero,immerso nei fiori,un espressione di pace,quasi fosse morto.
Mi decisi a scendere dalla bici curiosa di vedere da vicino chi fosse, fino a quando lo raggiunsi e mi sedetti poco distante da lui.
In un secondo aprì quei grandi occhi azzurro mare e mi guardò con uno sguardo sconcertato e impnotico tanto da paralizzarmi il corpo e bloccarmi il battito del cuore.
Si alzò di scatto e disse:
-Oddio che figura,mi hai visto dormire!
Aveva una voce meravigliosa e mi sentì rassicurata,risposi: è l'aria estiva si vede.
Lui rise e non aggiunse altro fino a quando riprendemmo a parlare;
-Mi presento,Niall!
-Piacere io sono Eleonor ma puoi chiamarmi Elis.
-Quanti hanni hai,Elis?
-17,tra un pò 18!tu?
-Io 18 già compiuti,Sei di queste parti?
-Sisi,abito poco distante da quì,e tu?
-Purtroppo no,sono venuto quì perchè mio padre ha trovato lavoro ma tra un mese o meno tornenò in Irlanda.
-Allora godiamoci a pieno questo mese!-aggiunsi io e lui sorrise ancora.
-E' tua quella bici là giù?
-Sisi, è con quella che sono arrivata fin quì
-So che è la cosa meno apportuna da chiederti ma potresti darmi un passaggio fino a casa?
Scoppiò in una risata e io senza esitare feci un cenno con la testa!
Gli presi la mano e lo portai verso di me per condurlo alla bici!
Salì per prima e quando si posizionò dietro di me immediatamente mi avvolse nelle sue braccia stringendomi forte a se!
Era chiaro che mi piaceva ma era solo una cosa fisica nulla di più e già mi era capitato spesso ,fino a quando iniziai a pedalare e lui prese i miei lunghi capelli che volavano all'impazzata con il vento e li raccolse in un elastico che portava al polso e in quello stesso momento sentì un brivido lungo la schiena,insomma,le sue mani nei miei capelli mi facevano uno strano effetto...
Il rumore della natura,del prato,del vento e del mare lì vicino non mi facevano sentire nulla fino a quando Niall urlò;
-Scusa se ti stringo ma ho paura di cadere,ti faccio male?
Per la prima volta mi fermai a riflettere su ciò che dovevo dire,in effetti mi stringeva fortissimo ma non mi ero mai sentita meglio in quegli ultimi anni e ,convinta, risposi;
-Non preoccuparti,va tutto bene
-Ottimo,Gira nel vicolo quì e siamo arrivati
Era una strada piena di fiori e ,come disse lui,girai fino a quando arrivammo davanti ad una splendida casa!
Cavolo se era bella e subito domandai: 
-E' quì che abiti giusto?
-Si,quando vuoi passa,sei la benvenuta.
Scese dalla bici e io rimasi lì a guardarlo e aspettavo che entrasse fino a quando decisi ad andarmene.
Il tempo di poggiare il piede sul pedale che mi sentì richiamare;era la voce di Niall era poco,anzi pochissimo che lo avevo conosciuto ma la sua voce e il suo spiccato accento erano inconfondibili e senza esitare un secondo mi voltai verso di lui e lo viddi correre verso di me.
-Dimenticavo-
disse e mi prese la faccia tra le mani e mi diede un bacio sulla giuancia.
Un bacio che durò una frazione di secondo ma ,giuro,sembrava infinito.
Si staccò e mi sorrise,io imbarazzata e felice rimasi paralizzata ma avrei voluto prenderlo e baciarlo ancora..
Tornai a casa in fretta e lanciai il mio zainetto,senza la quale non uscivo mai,sul tavolo e salì subito al piano di sopra senza parlare a niente e a nessuno!
Aprì la porta e ritrovai il mio guscio,la mia fortezza,il mio riparo insomma la mia camera.
Quelle pareti celeste pastello con quelle sfumature bianche che mi regalavano sicurezza e serenità sempre! ero in pace!
Mi lasciai cadere sul letto avvolta dal mio grande cuscino con la foto di papà che da qualche tempo se ne era andato dalla mia vita, era salito in alto dove forse aveva trovato anche lui la pace..
 
  
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