Last saturday night.
- Tu da sola al cimitero non ci vai!-
- Aldo, non sono una bambina, posso benissimo farlo!-
- No, non finché continuerai a sentirti in colpa per la loro morte, Donatella. Ti prego.-
- Ma è colpa mia! Io guidavo!-
- No cazzo! Quell'uomo era ubriaco!-
- Ma io ero distratta, forse se non lo fossi stata loro ora sarebbero vive.-
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Tre mesi prima
- Ma quella del burlesque l'avete sentita?- Donatella, come sempre, aggiorna Sandra e Caterina sulle ultime novità della “politica” Italiana. Intanto ordina il suo solito menù cinese; involtino, riso alla cantonese e pollo al limone, come bibita il solito tè.
Sandra e Caterina rispondono di si e ordinano anche loro, un menù meno ricco ma sempre simile a quello dell'amica.
Sabato sera, cena al cinese.
Tre amiche studentesse universitarie sedute in un ristorante a parlare.
Tutto perfettamente normale.
Si conoscono da una vita, sono amiche da tanto tempo ma poche sono le sere in cui riescono a stare insieme.
Però Donatella è appena tornata da Bologna, quindi è necessaria una serata di chiacchiere.
- Ma a Bologna Samuele l'hai visto?- Sandra si interessava sempre alle vicende amore dell'amica. Lei, Sandra appunto, non ha una grande vita amorosa, e soprattutto non ha la più pallida idea di come avvicinarsi a Marco, l'unico ragazzo che le sia mai realmente piaciuto in vita sua.
Caterina, invece, ha tanti ragazzi che le piacciono, ma a quanto pare non ci prova davvero con nessuno.
- No, non sapevo come fare...- Risponde Donatella quasi per scusarsi.
- Ma cazzo, vai dieci giorni a Bologna e non vedi il tipo che ti piace? Che donna inutile che sei!- Ride Sandra rispondendole.
Continuano a parlare. L'involtino vietnamita di Sandra non arriva e non arriverà mai, questa sera.
Dopo un'ora e mezza di cena e chiacchiere, ormai si sono fatte quasi le dieci, escono dal ristorante. Pagano alla Romana, come sempre.
Decidono di andare a nascondersi in un parchetto per cercare di rollare una cartina di tabacco.
Non fumano, lo fanno così tanto per. Non bevono neanche, non vanno a ballare.
Ma non sono ragazze calme. Dietro di loro si nascondono i sogni e i desideri di chi è giovane e ha tutta la vita davanti, di chi è capace di sperare.
- Boh ragazze è quasi mezzanotte, prendiamo l'auto e torniamo a casa?- Propone Donatella. Le altre due annuiscono.
Salgono in macchina e accendono la radio. - Tella alza che questa è la nuova di J-Ax- Urla Sandra all'amica.
Si erano promesse di andare al concerto del rapper, l'estate precedente, ma poi tra una cosa e l'altra il progetto era andato in fumo.
- Donatella cazzo il camion.- L'urlo di Sandra spezza la gioia e la spensieratezza della serata.
Saranno le sue ultime parole.
Quello che sentono i pompieri mentre cercano di spegnere le fiamme è uno strano odore. Odore di gioventù, di sogni, di speranze, di amori.
Quello che rimane quando l'auto è ormai ridotta a una carcassa è puzza. Puzza di morte, di dolore.
Donatella rimane coi sensi di colpa tutta la vita.
Sandra e Caterina non ce la fanno.
L'autista viene trovato con un tasso alcolico superiore di molto al consentito.
È sabato notte.
Non hanno bevuto, stavano solo cantando.
È sabato notte, ed è stato l'ultimo.