On The Road
Mi chiamo Paula.
Ho settantotto anni, sono vedova
quando i miei occhi funzionavano a dovere lavoravo come sarta e ho tre figli
che, ahimè, non si preoccupano più per me.
Sono circa le otto, sono nel
letto e sto confezionando a maglia un cappellino azzurro per il mio caro
nipotino, di poco più di un anno.
Sono nel letto, intreccio i fili
di lana senza guardare nemmeno i ferri.
E penso.
Ho sempre avuto una vita
piuttosto tranquilla, ma oggi mi è successa una cosa proprio strana. Ci ho
pensato su tutto il giorno.
Ero su un tram, diretta verso la
Torre dell’Orologio, volevo far visita a un vecchio amico che aveva una bottega
lì vicino.
Poi però mi sono ricordata che
quell’amico era morto l’anno scorso e che non ero potuta andare al funerale
perché l’avevo scordato.
Ah, l’età.
Allora sono scesa dal tram, ho
attraversato la strada e sono andata alla fermata opposta.
C’era parecchia gente che
aspettava, perché era quasi mezzogiorno, ma due ragazze in particolare
attiravano la mia attenzione.
Una era molo carina, pulita e
ordinata, con dei pantaloni normali, un golfino normale e dei capelli rossi,
normali, abbastanza lunghi e molto lisci e lucenti.
L’altra invece era proprio un
personaggio.
Con i capelli nerissimi tagliati
tutti strani, dove corti e dove lunghi, dove lisci e dove tutti scompigliati.
Aveva gli occhi scuri, anche se quelli non glieli ho visti bene, dato che ero
concentrata sulla quantità industriale di trucco nero che aveva sugli occhi e
alla moltitudine di palline di metallo che aveva in abbondanza sulle orecchie.
Per quanto riguarda i vestiti,
sembrava che avesse svaligiato una ferramenta da quante spille da balia aveva
sulla maglietta e sui jeans stracciati.
La cosa che mi stupiva era
l’ignoto motivo per cui una ragazza come quella rossa non si vergognasse a
farsi vedere in giro con un elemento come quello.
Comunque, quando il tram è
arrivato, sono salite anche le due ragazze e si sono sedute una di fianco
all’altra. Quella coi capelli rossi era composta, l’altra tutta stravaccata,
molto maleducatamente.
Parlavano di cose senza senso,
di qualcosa tipo Hogwarts o roba del genere.
E di una facoltà di medicina,
anche se la parola sembrava “medimagia”.
Mah, i ragazzi d’oggi, hanno un
linguaggio!
Soprattutto quella strana. Tutta
una bestemmia di qua, una parolaccia di là.
Cosa hanno dovuto sentire le mie
povere orecchie!
Poi quella strana ha detto
qualcosa tipo: “Guarda quella vecchietta come ci guarda!”
La rossa abbozzò un sorriso,
mentre la mora cominciò a ridere sguainatamente, mostrando al mondo che aveva
un pallino di ferro anche sulla lingua.
Che impressione!
Quella ragazza avrebbe
sicuramente fatto suonare uno di quei cosi che ci sono negli aeroporti, mi
sembra si chiamino metaldetector.
La rossa le disse dolcemente di
calmarsi.
Stavano dando spettacolo, ormai
tutto il tram era girato verso di loro.
“Vogliono lo spettacolo? E
daremo loro lo spettacolo!” sbraitò la mora a gran voce.
“Pansy, per favore” le fece
supplichevole la rossa.
Ma la suddetta Pansy la ignorò,
e avvicinandosela a forza cominciò a baciarla.
Credo che in quel momento i miei
occhi diventarono come due paline da tennis e che la mia mandibola toccò le
ginocchia.
Ero inorridita.
La rossa all’inizio oppose
resistenza, ma poi si arrese.
Tutti potevano chiaramente
vedere il pallino della lingua della mora.
Non avevo mai assistito a una
cosa del genere.
Se fosse stata mia nipote
l’avrei fatta fare monaca.
Poi si alzarono, la mora ridendo
come una pazza assatanata, e mentre si recavano presso le porte del tram, la
svergognata si rivolse a me:
“Problemi?” e sparirono entrambe
per le strade di Londra.
Mah.
Mah. Mah.
Forse ho visto male. Sai, l’età.
Non è possibile che questo sia accaduto.
Insomma, erano due femmine!!!
Si, saranno gli occhi che
giocano brutti scherzi.
E poi, forse, Pansy è un nome da
maschio…
Ciauuuuuuuuu! Era un sacco che non scrivevo una Pansy/Ginny!!! Vi
sono mancata? (seee seeeee ti
piacerebbe n.d.tutti)
Comunque… Matty, noti il colore che sto usando??? È solo perché fra 4 gg è il tuo complex!!!
Matty… pensa… tutti quei poveri gay germanici buttati nelle paludi e coperti dalle stuoie!!! Poverini!!!
Cily, noti che la bacucca si chiama Paula? Chissà perché!!!
A tutti gli altri: vi è piaciuta? Lasciate un commentino,
pleeeeeeeeeease!!!!!!!!