Nyx,
perché? Perché a me? Perché
a lui? PERCHE’ A NOI?
In
quel momento il mio
cervello, di solito sempre rapido e razionale, era completamente spento
e non
mi permetteva di fare altro se non limitarmi a fissare le mani che Jack
premeva
sulla bocca sporcarsi di sangue ad ogni rantolo: stava morendo.
Lui
stava morendo sotto i
miei occhi e io me ne stavo li impalato come un cretino; mi alzai di
scatto
afferrandolo per un braccio e trascinandolo di peso verso
l’ingresso della
scuola, poi mi resi conto di una cosa che mi costrinse a fermarmi e
guardarlo:“E’
impossibile…” sussurrai incrociando i suoi occhi,
perfettamente limpidi nel
loro straordinario blu mare: “I tuoi occhi non sono iniettati
di sangue, il tuo
viso non è gonfio e le tue lacrime non sono di sangue, ma
semplici… lacrime.”
“Damien…”
sussurrò
fissandomi di rimando e forse intuendo i miei pensieri: “Il
mio organismo non
sta rifiutando la trasformazione, non sono i soliti
sintomi…”
E lui
doveva essere un
esperto, visto che due mesi fa sua sorella era morta, per quei sintomi:
“Stai
male per un altro motivo…”
Sentii
quelle parole come
se le avesse dette un'altra persona, ma mi diedero una carica
improvvisa: se
non stava rifiutando la trasformazione in vampiro, forse allora
c’era qualche
possibilità che quel qualcosa che lo stava facendo star male
non lo uccidesse!
Afferrai
nuovamente il suo
braccio e ripresi a trascinarlo verso l’infermeria, ma fui
costretto a metà
corridoio quando sentii le sue gambe cedere e Jack cadde a terra
continuando a
tossire sangue; urlai sperando di attirare l’attenzione e,
fortunatamente, ci
riuscii: doveva aver sfondato i timpani a tutta la scuola,
perché in breve
praticamente tutti i professori e persino la gran parte dei novizi, si
affollarono
intorno a noi.
“Damien…
non si può fare
niente, solo aspettare che passi… che finisca
tutto.”
Le
gemelle, Stivie Rae,
Zoey e perfino Erik erano comparsi al mio fianco, ma, evidentemente,
non
avevano capito: “NO!” urlai accorgendomi solo in
quel momento di star
piangendo: “Non sta rifiutando la trasformazione, non sono
quelli i sintomi!”
Ero
inginocchiato in mezzo
al circolo dei presenti e Jack era semi sdraiato sulle mie gambe:
tremava e
nascondeva il viso fra le mani insanguinata, ma aveva smesso di tossire.
All’improvviso,
dopo
quella che mi parve un’eternità,
l’arrivo di Neferet sbloccò
l’immobilità in
cui tutti eravamo caduti: “In infermeria, subito! E chiamate
un medico esperto!”
urlò la nostra Somma Sacerdotessa che aveva notato ad una
prima occhiata la
stranezza della situazione e per un attimo sembrò la Neferet
di sempre, quella
potente, dolce e materna che accoglieva tutte le matricole, ma qualcosa
mi
diceva che era solo una stronzissima facciata che indossava
perché eravamo
circondati da mezza scuola.
Dopo
di che, successe
tutto talmente velocemente che fatico a ricordarlo: una vampira mi
tolse Jack
dalle braccia, sollevandolo senza fatica e portandolo immediatamente in
infermeria, subito seguita da Neferet e la maggioranza degli altri
professori,
mentre i novizi rimasero bloccati in corridoio, sussurrando e
parlottando fra
loro, ovviamente dando inizio ai pettegolezzi.
Io,
dopo un attimo di
esitazione, scattai a mia volta verso l’infermeria ignorando
i passi rapidi che
mi seguivano; come se in quel momento mi importasse di chi cavolo mi
stesse
seguendo! Mi importava solo di Jack… del MIO Jack, di quel
piccolo angelo
biondo che era entrato come un tornado nella mia vita, sconvolgendola
in meno
di un giorno… migliorandola.
Mi
ritrovai, quasi senza
sapere come, in infermeria dove vidi Jack steso su un letto e intorno a
lui
Lenobia, Dragone, Anastasia e la prof Garmy che stavano leggermente in
disparte
in disparte con due infermiere, mentre un vampiro che riconobbi come il
medico
specializzato era chino su Jackie, svenuto, insieme a Neferet.
Mi
voltai spaesato
incrociando lo sguardo delle ragazze ed Erik, che mi rivolsero veloci
sorrisi
spaventati: sapevamo che stava succedendo qualcosa di brutto e
sbagliato, ma
ancora non capivamo cosa.
“Damien,
cosa è successo?”
mi chiese bruscamente Neferet lanciandomi un’occhiata truce e
lo sguardo di
tutti si puntò su di me: cos’era successo? Avrei
dovuto saperlo? E perché mai??
“Non
lo so…” risposi
infatti sentendo che le lacrime erano tornate alla carica:
“Io… è stato tutto
troppo veloce!” cercai di giustificarmi senza neanche sapere
perché lo stessi
facendo: non era mica colpa mia! non lo avevo avvelenato!
“Avevate
ragione, il suo
organismo non sta rifiutando la trasformazione: è stato
avvelenato.”
Oh
cazzo… va bene che sono
sveglio, ma non pensavo di saper vedere il futuro!
“Ha
passato la maggior
parte del tempo con te!” ringhiò Neferet e a
nessuno sfuggì il fatto che mi
stesse palesemente accusando, cosa che mi fece perdere un battito al
cuore: “No!”
fu l’unica cosa che riuscii a strillare come un vero cretino,
ma quell’accusa
mi faceva venire il voltastomaco: MAI avrei fatto del male a Jack!
“Neferet,
non saltare a
conclusioni affrettate.” intervenne fortunatamente in mia
difesa Dragone, il
mio mentore, con una calma straordinario.
“Ha
ragione.” la voce del
medico ci fece sobbalzare tutti per la sua durezza che doveva servire,
secondo
le sue intenzioni, a mascherare l’agitazione, ma
fallì miseramente e quello mi
mise ancora più paura.
“Il
ragazzo è stato
avvelenato qualche ora prima di venire alla Casa della
Notte… è davvero ben
studiato: chiunque sia, sperava che avremmo creduto che fosse morto
perché il
suo organismo aveva rifiutato la trasformazione, così da
farla franca. Deve
essere stato qualcuno che conosce i vampiri e i
novizi…”
“Si
salverà?” chiese Zoey
alle mie spalle.
“Gli
ho dato un antidoto
per contrastare l’azione del veleno e Jack ha smesso di
tossire sangue… ma
forse morirà comunque: è fin troppo debole e,
anche se il veleno ha terminato il
suo effetto, ora il suo organismo rischia veramente di rifiutare la
trasformazione.”
“Diamogli
sangue.” propose
Anastasia, ma il medico scosse la testa: “In questo caso il
sangue umano
rischierebbe di peggiorare la situazione: sono riuscito a bloccare
l’azione del
veleno solo perché il fisico di un novizio è
più forte di quello umano, ma
ingerendo sangue umano il veleno potrebbe attaccare
quello…”
“Vampiro!”
tentò a quel
punto la Garmy facendo un passo avanti ma il medico, ‘sto
stronzo, scosse
nuovamente la testa: “Creerebbe troppo squilibrio fra il suo
fisico indebolito e
la scossa di energia che gli darebbe il sangue di un vampiro
adulto…”
Cadde
un attimo di teso
silenzio in cui ognuno cercava di accettare il fatto che forse per lui
era
veramente finita e che noi avevamo già fatto il possibile,
quando Erik sussurrò
una semplice parola che riuscì a ridarmi speranza:
“Novizio…”
Ma
certo! Come avevo fatto
a non pensarci io? Se il sangue umano era troppo debole e quello
vampiro troppo
forte, allora quello di un novizio sarebbe stato perfetto! Il mio
cervello
doveva essere proprio in palla per non riuscire a trovare nemmeno una
soluzione
così semplice!
Questa
volta, per grazia
di Nyx, il medico non ebbe nulla di ribattere, anzi, sembrò
apprezzare l’idea: “Potrebbe
funzionare…” disse infatti, annuendo.
“Per
dargli la forza
necessaria, sarà meglio che beva da un novizio a cui
è vicino… con cui ha già
un legame particolare.”
E, di
nuovo, lo sguardo di
tutti si posò su di me. Mi sentii avvampare: possibile che
fosse già così
evidente che fra me e Jack c’era qualcosa?
In
ogni caso, annui
convinto, assicurando che non avrei avuto il minimo problema.
“Ok,
allora lo sveglio…
poi vi lasciamo soli.” così dicendo il medico
iniettò qualcosa a Jack, quindi
tutti se ne andarono chiudendosi la porta alle spalle.
Ah,
cavolo! Stava
succedendo tutto decisamente troppo velocemente…
“Damien…”
la sua voce mi
fece sobbalzare per quanto era flebile, ma mi diede carica: chi se ne
importa
se era veloce, si trattava di aiutare Jack e lo avrei fatto a qualunque
costo! Quel ragazzo
mi piaceva davvero
tanto…
Mi
avvicinai a lui,
inginocchiandomi accanto al suo letto e carezzandogli i capelli:
“Dicono che
qualche stronzo ti ha avvelentato…”
Nonostante
la situazione,
ridacchiò, ma rimase in silenzio così io
continuai:“ Avevamo ragione, non stavi
rifiutando la trasformazione… ora, però, per
riprenderti definitivamente devi
bere sangue.”
“Umano?!”
“No,
sarebbe troppo debole…
e vampiro troppo forte…”
“NO!”
urlò. Credo che avesse
già capito tutto… chissà mai da dove
mi veniva quel pensiero!
“Jack…”
cominciai, ma lui
mi bloccò subito: “Non berrò il tuo
sangue! E se poi va male? Magari poi io mi
riprendo e tu stai male… poi magari ti indebolisci troppo!
Non me lo perdonerei
mai! Non voglio farti una cosa simile…”
Lo
guardai dolcemente, mi
alzai e lo baciai: “Sei così dolce… sei
il mio angioletto, Jackie! Non avere
paura, non mi succederà nulla: staremo bene
entrambi… per favore Jack, lascia
che ti aiuti!”
Rimanemmo
qualche istante
a fissarci senza parlare, ma il mio sguardo dovette convincerlo
perché annuì,
anche se con timidezza: sorrisi, mi avvicinai a lui e gli avvicinai il
braccio
alla bocca. Dopo un attimo di esitazione, successe: Jack Twist mi morse.
E
anche quello avrebbe
notevolmente cambiato le cose nella mia vita.
Ciao
a tutti!!!! Scusate
il ritardo, spero che questo capitolo vi piaccia! Ringrazio tutti
quelli che
leggono, anche silenziosamente, ma soprattutto ringrazio Sgiach e Elizabeth Blackbird
per le loro
recensioni!! Dedico questo capitolo a voi, anche perché da
qui la storia
diventerà sempre più incasinata^^