As
the pain stayed the same
I'm going to haunt them down all the
way
I made a promise
To revenge his soul in time
One by one
they were surprised
THE
PROMISE
Non
so quanto tempo passò da quando le spalle di Ash sparirono
all'orizzonte in piena tempesta, ma rimasi li, ferma per tutta la
notte, continuando a fissare quel punto, come se in qualche piccola
parte del mio cuore, serbassi la speranza di rivedere la sua sagoma
riapparire e tornare da me.
“...perchè?”
Ormai
aveva quasi smesso di piovere. Me ne resi conto perchè il
freddo pungente dei vestiti bagnati contro la pelle iniziava a darmi
fastidio, mentre un leggero vento iniziava ad alzarsi, facendo
scuotere lievemente il mio corpo. E forse, in parte, quei tremori non
erano a causa del freddo. Ma delle lacrime che cercavo con tutta me
stessa di tenere a freno.
“Misty! Che ci fai qui fuori?
Rischi di prenderti un malanno!”
Geremy. Il suo senso di
protezione era pari a quello di un fratello, solo con sentimenti più
profondi.
“Non preoccuparti, va tutto bene”
risposi voltandomi appena verso di lui e accennando una sorta di
sorriso di circostanza “...come sempre”
aggiunsi.
“Vieni, devi scaldarti...anzi no, prima devi
cambiarti! Sei fradicia” disse prendendomi per mano e facendomi
strada nella sua tenda. Jared probabilmente era ancora nel mondo dei
sogni. Sentivo il suo russare fin da li.
Non ero mai entrata
nella tenda di Geremy, non che ci fosse chissà che dentro, ma
era comunque accogliente per essere la tenda adibita ad un
ragazzo.
“Grazie” dissi quando mi allungò
una coperta, obbligandomi a sedermi su alcuni strati di paglia e
versando del te caldo dentro una tazza tirata fuori da una piccola
scatola di legno piena di polvere.
“Allora, spiegami
cos'è successo? Dov'è finito quel tipo?”
“Ash”
puntualizzai io quasi irritata.
“Si come vuoi. Allora,
dov'è finito quell'Ash”
Roteai gli occhi, non
poteva proprio soffrirlo eh? Sospirai bevendo un sorso della bevanda,
fermandomi poi a fissare i cerchi liquidi dentro di essa.
“Se
n'è andato” risposi afona, guardando il vuoto e
ripercorrendo gli ultimi avvenimenti dentro la mia testa, costatando
quanto avessero fatto male le sue parole.
Geremy mi osservò
per alcuni istanti, spostando lentamente lo sguardo dal mio e
volgendolo verso l'uscita “...cos'hai intenzione di
fare?”
Quella domanda mi prese alla sprovvista e gli fui
grata. Al contrario di chiedermi cosa fosse accaduto, o per quale
motivo mi trovassi in quelle condizioni, si limitò a chiedermi
semplicemente cosa volessi fare. Gli sorrisi con dolcezza.
“Sei
davvero un amico”
“Cos...?” arrossì
imbarazzato alle mie parole e la dolcezza che provavo nei suoi
confronti aumentò, così come anche il mio senso di
colpa “...perdonami” dissi alzandomi.
“Per
cosa?”
“...perchè andrò a cercarlo.
Non ci riesco. Nonostante tutto non riesco a fare a meno di lui”
“Ma
lui!”
“Lo amo! Ed è l'unica cosa di cui
sono sicura in questo momento”
Si alzò,
abbassando la testa una volta di fronte a me.
“...lo
capisco...ed è per questo che qualsiasi cosa tu deciderai, io
rimarrò al tuo fianco”
“Grazie Geremy”
risposi, prendendogli il palmo della mano e posandoci sopra la tazza
che mi aveva dato poco prima “Ti voglio bene”
Mi
voltai uscendo dalla tenda, rendendomi perfettamente conto che ora,
qualsiasi cosa decidessi di fare, il mio rapporto con Ash era ormai
destinato a morire. Ma nonostante tutto volevo provare. Provare a
riportarlo indietro. Perchè per quanto odiassi ciò che
aveva fatto ai miei genitori, lui, in quel momento, era la mia
famiglia.
“Jared!” dissi con tono risoluto, mentre
l'uomo che dormiva nella tenda accanto a quella di Geremy scostava un
lembo di tenda, guardandomi con lo sguardo di chi è ancora nel
mondo dei sogni.
“Andiamo in guerra”
*
Non
seppi come ebbi la forza di mettermi la maglia di ferro e le restanti
parti dell'armatura, ma ogni pezzo che indossavo, era come un macigno
che andava a sommarsi al peso che sentivo dentro.
“...perchè
siamo arrivati a questo Ash? Perchè?”
Uscii dalla
tenda ritrovandomi davanti Jared e Geremy con gia i cavalli sellati
pronti alla partenza, insieme ad alcuni cavalieri che con molta
probabilità, Jared aveva chiamato in rinforzo.
Non
riuscii a proferire parola, mi limitai a tenere lo sguardo basso e
salii sul cavallo che nitrì appena sotto il mio peso, presi
con decisione le redini, dandogli un piccolo colpo con i talloni e
partimmo alla volta del regno del padre di Ash.
“Sei
sicura di ciò che stai facendo?”
“Si”
Continuavo
a ripetere a me stessa che no, non mi sarei tirata indietro, non
stavolta. Anche se la posta in gioco non era più la vita di
qualcuno.
Era il mio cuore.
Cavalcammo per molte ore
prima di giungere ai sentieri sterrati che caratterizzavano la tundra
di quel luogo. Aleggiava una foschia strana, quasi inquietante. Poi
li vidi. Una decina di cavalieri in armatura proprio di fronte a
noi.
In
attesa.
Deglutii
appena, ormai sapevo che tornare indietro era impossibile
“Misty,
aspettiamo un tuo ordine.
“Perchè sono così
pochi? E' così smagro il loro esercito?” domandai.
“No,
sicuro hanno pensato che non ci sarebbero voluti molti uomini per
farci fuori una volta per tutte”
Sospirai
agitata.
“Volevo ringraziarvi...per essermi stati vicino
in questi anni...comunque andrà...non mi pentirò mai di
ciò che ho fatto”
Anche
l'essermi innamorata di Ash.
E
partimmo alla carica.
La prima cosa che vidi fu solo il grande
polverone alzato dai cavalli al galoppo che ci venivano incontro, e
poi un forte boato, segno che lo scontro fra i cavalieri nemici e i
miei era ormai iniziato.
Cercai fra le tante armature la
figura che più mi premeva di trovare. Dovevo a tutti i costi
riconoscerlo prima che qualcuno lo colpisse. Stando ben attenta a non
farmi colpire anche io. Ma il caos che regnava era così
assurdo che facevo fatica a capire da che parte dovessi andare,
finchè mi decisi a scendere da cavallo e a lasciarlo correre
via, imbizzarrito.
Perlomeno qualcuno si sarebbe salvato in
quella che, mi resi conto solo in quell'istante, stava diventando una
carneficina.
Perchè poi? Perchè i sovrani non
combattono mai, ma mandano il popolo a farlo? Non dovrebbero essere
loro i primi a stare tra le file e combattere in prima linea?
Sentii
un rumore metallico alle mie spalle e mi voltai appena in tempo per
scansarmi da un fendente di spada.
“Maledizione!”
ringhiai tirando fuori la spada e iniziando un combattimento con quel
cavaliere di cui non conoscevo neppure il volto.
“Non
toccarla!” gridò qualcuno e vidi Geremy arrivare alle
spalle del cavaliere e trafiggerlo con rabbia.
“Stai
bene?” mi domandò, mentre estraeva la spada da
quell'uomo che stramazzò a terra senza vita.
“Non
c'era bisogno di ucciderlo!”
“Questa è una
guerra. O si vive o si muore. Non si deve avere clemenza con
nessuno!”
Non riuscii a rispondergli perchè vidi
un altro cavaliere arrivare verso di me, e agii d'impulso, senza
capire, senza guardare, senza ascoltare.
Il
mio cuore.
Strillai
chiudendo gli occhi e alzando la spada, colpendo all'addome il
cavaliere che si bloccò di fronte a me.
Aprii piano un
occhio, e ciò che vidi mi gelò il sangue nelle
vene.
“...no...”
Tremai, e fu come se il
mondo intorno a me iniziasse a vorticare furiosamente mozzandomi il
respiro.
“...no....no....NO....!”
Lasciai
cadere a terra la spada sorreggendo quel corpo e
quell'armatura.
“Sapevo che eri...un'ottima
spadaccina...” disse prima di accasciarsi al suolo con un
tonfo.
“ASH NO!”
Vedere il colpo che io
stessa avevo inferto ad Ash mi diede la nausea, facendomi sprofondare
nel dolore più acuto che mai, prima di allora, avessi provato.
Mi tolsi l’elmo inginocchiandomi pesantemente al suo fianco,
mentre lui, con una smorfia di dolore si premeva le mani ormai
impregnate di sangue sulla ferita.
“Perdonami, perdonami
se puoi”
Non voleva attaccarmi, non aveva la spada
sguainata, ma io l'avevo ugualmente colpito.
Stupida,
stupida, STUPIDA.
Non
riuscii più a controllare le lacrime, avevo creduto di averlo
perso per sempre, e quando finalmente l’avevo ritrovato, ero
stata io stessa a rendere vana quella ricerca.
L’
avevo ferito a morte
Quasi
non mi accorsi della sua mano che, a fatica, si tendeva verso il mio
viso rigato dalle lacrime e macchiato dal dolore.
“Non
piangere”
Come poteva dire una cosa del genere in quella
situazione? Lui stava morendo davanti ai miei occhi, e nonostante
ciò, continuava a pensare a me.
Perché era così
altruista?
“Stupido” dissi soffocando un
singhiozzo.
Lui rise, una risata dolorosa e amara che lo fece
sussultare dal male, mentre il suo viso assumeva nuovamente quella
smorfia che precede la morte e che avevo visto ormai un anno fa,
comparire sul volto di mio padre.
“Ti prego non
lasciarmi” sussurrai prendendo la sua mano e stringendola,
soffocando un singhiozzo fra le sue dita.
Ed in quel momento
seppi che invece questa volta l’avrebbe fatto. Non sarebbe
tornato più, sarebbe volato via, lontano da me, la promessa
che mi aveva fatto stava per spezzarsi.
Ed ero stata io a
rendere ciò possibile.
Troppo presa dalla mia visuale
concentrata su Ash mi resi conto solo in un secondo momento che
Geremy stava correndo verso di noi, deciso a distruggere per sempre
la gia sottile esistenza rimasta ad Ash.
“A morte il
traditore!”
Non pensai, mi alzai di colpo mettendomi fra
Ash ed il suo giustiziere ed un lancinante dolore mi colpì
all’addome facendomi esplodere negli occhi una scia di puntini
luminosi, mentre ogni singolo senso si concentrava sul dolore, mentre
anche l’udito di colpo svaniva.
Dolore
Quando
presi di nuovo coscienza delle mie sensazioni abbassai lo sguardo e
vidi nella mia armatura una profonda apertura, dalla quale
fuoriusciva del sangue vivo.
“Misty!” gridò
Ash alle mie spalle, mentre Geremy iniziava ad assumere un colorito
cinereo.
Nel giro di pochi istanti caddi a terra, con la
faccia nella polvere, la quale, mi rendeva difficile il
respiro.
“Maledizione Misty!” disse qualcuno, e
pochi istanti dopo Ash mi girò di lato, dandomi leggere pacche
sul viso per farmi riprendere.
“Non mollare! Avanti,
stringi i denti”
Le parole arrivavano troppo lontane
perché riuscissi ad udirle perfettamente, era come un eco
distante chilometri dal luogo dove mi trovavo, la bellissima figura
di Ash adesso mi sembrava più simile a quella di un angelo che
a quella di un ragazzo troppo esile e spaventato per poter
combattere.
“Ti amo Misty! Avanti resisti”
Cercai
di tenere gli occhi aperti, quanto bastasse per fissare i miei occhi
in quelli della persona che amavo, ma la vista si offuscava sempre di
più. Cercai inutilmente di rispondere con un semplice “Anche
io” ma la voce non usciva.
Che stessi per morire?
Non
aveva più nessuna importanza, per qualche strano motivo non
avevo paura, per la prima volta sentivo di non essere sola, sentii
che stavolta, ovunque sarei andata, non sarei rimasta
indietro...perchè con me c'era finalmente Ash al mio fianco e
mentre le lacrime bagnavano il mio volto, Ash tossì sangue, ed
io, chiusi definitivamente gli occhi, mentre la mia mente sussurrava
un leggero e soffocato.
“Anch’io”
*
La
guerra terminò poche settimane più tardi. Alcuni
cavalieri, viste com’erano andate quel giorno le cose, decisero
di tornarsene a casa. Lo spettacolo che avevamo offerto loro era
troppo per le loro membra stanche.
E’ stata creata una
piccola tomba nel luogo in cui Misty ed Ash sono morti. Un piccolo e
semplice tributo alla loro memoria.
Ci siamo improvvisati
scultori quel giorno, mentre seppellivamo i loro corpi ormai bianchi
e freddi, creando una piccola statua che li raffigurava, reduci
dall'errore più grande che un uomo potesse mai compiere in
vita sua. Quel giorno, avevamo imparato tutti una grande lezione.
Anche se si è diversi, anche se l'odio è così
profondo e radicato nelle nostre vite, c'è sempre uno
spiraglio di amore che può salvarci.
E loro erano
l'amore. L'amore che nonostante le difficoltà e l'odio, era
riuscito ad insinuarsi così in profondità da annientare
tutto quell'odio e quel rancore che ci aveva impregnato gli animi per
tutti quegli anni.
Quella scultura era importante.
Una
sorta di innocuo ricordo del loro primo incontro la sera del
ballo.
“Qui giacciono i resti di due anime volte
all’amore e all’affetto totale”
FINE
E
dopo un botto di tempo e incalcolabili anni (?) metto fine a questa
storia. Il finale mi lascia un po' perplessa, non perchè non
mi piace ma perchè mh, bho, forse non mi piace molto che le
storie finiscano male XD ahahahahahah *parla proprio lei*. Vi
ringrazio tutti/e sentitamente per i commenti e soprattutto per
averla letta. Perlomeno non vi ho annoiati con una storia che a mio
dire è forse un po' troppo mentale ecco. Però mi rendo
conto che creare in un personaggio la prima persona è una
fighezza unica *ç* no seriamente, non bisogna stare li a
mettere tutti quei “disse di qua” e “disse di la”
XD basta immedesimarsi ed il gioco è fatto (restando sempre IC
col personaggio da “muovere”). Quindi, grazie infinite. E
spero di riuscire a trovare la forza (più mentale che fisica
eh) per andare avanti anche con Disturbia, che è una bella
gatta da pelare visto quanto è complessa come trama e come
“immedesimazione” (>__> ma io a che pensavo quando
l'ho iniziata?)
^___^ bhe alla prossima! Ciaooooo!!! ^O^/