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Autore: _Nat_91    03/05/2012    5 recensioni
{Sequel de La mia vita sei tu!}
Giugno 2012, l'estate è alle porte.
Bill ed Elisabeth sono ancora insieme, più innamorati che mai. I Tokio Hotel sono prossimi alla partenza del nuovo tour e le ragazze seguiranno i loro compagni. Ma durante questo viaggio una serie di eventi che causeranno molta sofferenza a molte persone...
Una nuova lunga storia d'amore, ricca di colpi di scena e new entry che causeranno molto scompiglio nelle vite di Bill ed Elisabeth.
La tempesta della vita si abbatte contro le rocce del cuore mettendo alla prova la resistenza di un Amore...
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon giorno a tutti :)
Ecco qui un nuovo capitolo della mia storia, capitolo i cui ci saranno delle "sorprese" ma, soprattutto sarà segnato dall'ingresso della seconda new entry. Spero che questo capitolo vi piaccia; ma adesso vorrei ringraziare di cuore:
- seryfenice, memy881 e mimimiky per aver commentato il precedente capitolo.
Ringrazio di cuore tutte quante, anche quelle che leggono soltanto!
Prima di lasciarvi al capitolo volevo comunicarvi che ho creato un profilo facebook dedicato esclusivamente alle mie storie ma anche ai commenti ed ai dibattiti sulle storie altrui... Lì verranno anche inserite le foto dei vari protagonisti o fatte anche delle brevi anticipazione... Se volete passare, la pagina è Destiny's Stories.
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia; mi farebbe davvero piacere che mi lasciaste un commento per conoscere la vostra opinione sulla mia storia.
Il prossimo capitolo arriverà giovedì prossimo...
Un bacio a tutte,
Nat
 
...Buona lettura...
 
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Il Destino del nostro amore

 
 
 
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20. Le "sorprese"

 
 

Quella domenica mattina, a Torino, il sole splendeva e la temperatura era molto mite quasi calda; gli uccellini cinguettavano e volavano felici rincorrendosi tra loro. Anche Bill era felice e spensierato immerso nei suoi sogni molto movimentati ed era talmente coinvolto in quei sogni che non sentì neanche quando qualcuno cominciò a bussare alla porta con una certa insistenza.
 
Era Tom che voleva assolutamente parlare con il fratello e che era disposto anche a buttare giù la porta se fosse stato necessario. Ma per fortuna si ricordò di avere una copia della sua chiave e la usò entrando quindi nella stanza e trovando il gemello placidamente addormentato a pancia in giù e con un sorriso sornione stampato in volto. Una gran voglia di prenderlo a schiaffi si impadronì di lui ma si trattenne a fatica ed iniziò a richiamarlo nel tentativo di svegliarlo. Vedendo che non si svegliava, prese un bicchiere d'acqua e glielo lanciò in faccia facendolo svegliare di soprassalto; quando il vocalist vide il gemello con il bicchiere vuoto in mano, si arrabbiò ed iniziò a sbraitargli contro.
 
- Cazzo Tom -gli urlò asciugandosi col lenzuolo- ma sei impazzito? Cosa cazzo ti passa per quella cazzo di testa vuota che ti ritrovi?
 
- Dovresti ringraziarmi -gli rispose freddo lasciandolo a bocca aperta- Ti avrei volentieri preso per i capelli per poi sbatterti la testa contro il muro per vedere se c'è almeno un po' di materia grigia lì dentro.
 
- Ma...ma che diamine ti prende? -gli chiese ancora allibito dal suo comportamento.
 
- Cosa prende a me? -gli chiese a sua volta- Cosa prende a te piuttosto? Sei impazzito per caso?
 
- Ma mi vuoi dire a cosa cazzo ti riferisci? -gli urlò contro esasperato.
 
- A te ed a quella stronza di Therese -gli rispose usando il suo stesso tono.
 
Bill sbiancò ed arretrò leggermente fino a cadere seduto sul letto mentre il gemello lo guardava con ira. Come poteva essere a conoscenza della sua notte con lei se non si erano neanche visti? Naturalmente era una domanda retorica perché era logico che lui sapesse, la loro maledetta telepatia gemellare delle volte era una cosa insopportabile. Eppure il fatto che lui sapesse lo turbava perchè non voleva che lui vedesse ciò che stava diventando, non voleva che lui rimanesse deluso per ciò che stava diventando nonché una proiezione di ciò che il gemello era stato in passato. Sapeva che questo lo avrebbe deluso e non voleva, lui era l'unica persona che avrebbe amato sempre ed incondizionatamente.
 
- Avevo capito che lei ci provava con te, si vedeva benissimo -poi con tono deluso aggiunse- ma non mi sarei mai aspettato che tu saresti caduto nella sua trappola. Non sono passate neanche due settimane e già ti sei consolato con lei?
 
- Ma si può sapere cosa diavolo vuoi da me? -gli chiese alterato alzandosi dal letto e fronteggiandolo- Sono cazzi miei quel che faccio o no con lei e poi...cosa puoi saperne tu di ciò che ho provato dopo quello che mi ha fatto quella? Tu sei felice ed innamorato con Jen, mentre io non lo sono più a causa sua. Mi ha rovinato la vita e mi ha distrutto il cuore ma non posso rinunciare alla mia vita a causa sua. Faccio quel che mi pare ed a te non deve importare cosa faccio con Therese. Ma, se proprio lo vuoi sapere, questa notte me la sono portata a letto. Sì, ho scopato con un'altra e no, non mi sono consolato ma sono rinato perchè non facevo sesso da mesi.
 
- Non lo facevi da anni -lo corresse il fratello- Con Eli non hai mai fatto sesso.
 
- Fammi un favore Tom -gli disse cercando di calmarsi- Stai fuori dalla mia vita sentimentale. Ciò che faccio con Therese o con qualche altra ragazza non è affar tuo, non ti riguarda.
 
- Mi riguarda eccome -sbraitò allora il chitarrista- Perchè questo non sei tu ed io non ti permetterò di diventare quello che ero io. Vuoi davvero diventare un sesso-dipendente che non vuole amare per paura? Beh, sappi che non ti permetterò di diventarlo.
 
- Tu non farai proprio un cazzo -gli urlò avvicinandosi pericolosamente al suo viso- Io faccio quel cazzo che mi pare e mi faccio chi cazzo voglio e quando voglio. Tu non puoi decidere della mia vita. Sono abbastanza grande per decidere da solo -poi si avvicinò alla porta e l'aprì voltandosi poi verso il gemello ordinandogli- Adesso vattene.
 
- Tu sei un bambino Bill -gli disse incamminandosi verso l'uscita- Ti stai comportando come un bambino che fa i capricci. Hai ragione, non posso decidere della tua vita ma posso dirti che la strada che hai intrapreso è quella sbagliata, che puoi ancora tornare indietro. Se continui così finirai con il soffrire e, in quel caso, non venire da me a dirmi che avevo ragione perché ti prenderei a schiaffi. Non posso decidere della tua vita ma non voglio neanche stare fermo a guardare mentre ti fai del male. Cerca di schiarirti le idee e di fare la scelta giusta ma, per favore, non farti abbindolare da Therese, è un'arrivista che mira a fama e soldi -concluse prima di andarsene e lasciare il fratello solo ed immerso nei suoi pensieri.
 
Il vocalist chiuse la porta e scivolò lungo la superficie fino a sedersi a terra; parlare con il fratello lo faceva sempre riflettere ma in quel caso non aveva fatto altro che confondergli le idee innervosendolo. Quella strada era sbagliata, lo sapeva, ma era l'unico modo per non soffrire più. Era stato lui stesso ad aver intrapreso quella strada e gli altri dovevano starne fuori e rispettare le sue scelte. Una volta riacquistata la sua sicurezza, si alzò e si andò a fare una doccia per poi prepararsi per l'uscita con Therese.
 
 
Intanto, in un'altra stanza al piano inferiore, la bella ragazza riccia era al telefono con una persona estranea allo staff e discutevano del suo appuntamento con Bill. Therese aveva avvisato questa persona, che era una sua amica che le doveva un favore, del luogo in cui avrebbe portato il vocalist in modo che lei si posizionasse lì nei dintorni per scattare delle foto compromettenti, che li ritraesse in atteggiamenti che potevano essere fraintesi e considerati intimi.
Si misero d'accordo che si sarebbero incontrati subito dopo pranzo per poter visionare le fotografie e scegliere le migliori che poi lei avrebbe inviato alle redazioni delle più famose testate giornalistiche italiane ed europei.
Non appena terminò la chiamata, la riccia si guardò allo specchio e sorrise compiaciuta sia di se stessa che del suo piano, infatti in quel modo avrebbe fatto vedere ad Elisabeth, in qualunque posto ella fosse, che lei era riuscita nel suo intento, era riuscita ad avere Bill e che lei era ormai uscita dal suo cuore. Ripensò anche alla nottata selvaggia che avevano trascorso sotto le lenzuola, alla stupenda sensazione che aveva provato a sentirlo suo; era felice che finalmente qualcosa tra loro si fosse mosso perchè non sapeva quanto avrebbe resistito ancora. Provava affetto per Bill, ma quello che le importava davvero era la fama che avrebbe comportato essere la sua ragazza, le richieste di lavoro ed i guadagni che avrebbe potuto ricevere grazie a lui; lei teneva a Bill, ma teneva ancor di più al suo conto in banca.
Si guardò allo specchio e si mise di profilo inarcando la schiena e tirando in fuori lo stomaco, fingendo di avere il tipico pancione di una donna incinta; sorrise compiaciuta delle idee che le venivano in mente, sorrise felice perchè adesso sapeva come avrebbe incastrato il pollo tra le sue grinfie. Avrebbe fatto il possibile per finire altre volte a letto con lui cercando così di restare incinta e di metterlo di fronte al fatto compiuto; in quel modo avrebbe avuto libero accesso alle sue finanze per poi scappare con il denaro che le serviva e, una volta sparita, avrebbe abortito poichè non voleva assolutamente un altro bambino. Un figlio le avrebbe rovinato la carriera di modella ed attrice che lei voleva perseguire. Sorrise malefica di fronte a quel suo piano così diabolico ed andò a farsi una doccia calda per poi prepararsi per il ragazzo che le avrebbe cambiato la vita.
 
 
Qualche ora dopo, Bill e Therese rientrarono in hotel con un bel po' di buste che poi portarono nelle loro stanza per sistemarle nella valigia; in quelle due ore si erano divertiti come bambini in giro per la città a fare shopping o a mangiare dolciumi e schifezze varie. Dopo aver sistemato gli acquisti, il vocalist scese nella stanza della ragazza per poi andare con lei nel ristorante dell'hotel per pranzare con il resto del gruppo; durante il pranzo, la tensione era molto palpabile anche se Bill e gli altri ragazzi cercavano  di alleggerire l'atmosfera parlando e scherzando ma questo non aveva fatto cessare le continue occhiatacce che Jennifer aveva lanciato prima a Therese e poi al vocalist. Non riusciva a credere che lui avesse già rimpiazzato Elisabeth con una come quella; era vero che la mora lo aveva tradito e lui l'aveva lasciata ma lui non poteva presentarsi con una nuova ragazza dopo neanche due settimane che si erano lasciati. Era incredibile, non le stava piacendo affatto il comportamento di Bill e non le piaceva per niente quella ragazzina che era al suo fianco e che lei non riusciva neanche a chiamare per nome.
Quando ebbero finito di mangiare, Jennifer si alzò e, seguita da Tom, se ne andò senza neanche salutare lei ed il vocalist mentre gli altri la salutarono con un semplice "ciao" privo di allegria o simpatia.
Therese salì in camera sua e mandò un messaggio all'amica dicendole di salire; quando arrivò, si salutarono e la ragazza le diede la sua macchina fotografica mostrandole le foto che aveva fatto. C'erano davvero molte belle foto: loro due che camminavano vicini ridendo, loro due che si toccavano o sfioravano, altre in cui indicavano vari negozi ed altre che li ritraeva in atteggiamenti quasi intimi.
Era molto soddisfatta delle foto e ne scelse quattro: una in cui camminavano vicini ridendo; una in cui lei gli prendeva una mano mentre entrava in un negozio; un'altra in cui lei aveva le braccia intorno al collo di Bill mentre lui aveva le mani sui suoi fianchi scattata quando lei aveva risposto ad una provocazione del vocalist; ed infine un'altra in cui lui era calato su di lei e sembrava baciarla mentre in realtà le stava soffiando nell'occhio per toglierle una ciglia che le era finita dentro.
Era assolutamente estasiata del lavoro fatto dall'amica quindi, dopo aver salvato su un pennino le foto ed averle cancellate dalla memoria della macchina, la ringraziò e la salutò assicurandole che il loro debito era stato saldato. Quando lei se ne andò, prese il cellulare ed avviò una chiamata.
 
- Pronto? -disse lei in tono professionale- Ho delle foto che ritraggono il cantante dei Tokio Hotel, Bill Kaulitz, in compagnia della sua misteriosa ragazza ed alcune le ritraggono in atteggiamenti intimi... Sì, sono davvero loro e voglio che i principali giornali e gionaletti europei le pubblichino annunciando che la misteriosa fidanzata dell'idolo delle teenager è uscita allo scoperto... Quanto voglio per le foto? Per ora posso consegnarvene solo quattro ma sono delle foto scottanti e valgono molto... No, cinque mila sono troppo pochi, voglio il doppio... Non si preoccupi, diecimila euro non sono niente rispetto ai soldi che guadagnerà con questo scoop... Va benissimo. Io sono a Torino ora, vicino ad una sede giornalistica... Si, quella. Parto tra qualche ora quindi l'incontro deve avvenire il prima possibile... Perfetto, allora alle 16 alla piazza antistante l'edificio. Si ricordi i soldi, non si pentirà dell'acquisto... A risentirci, salve.
 
Conclusa la chiamata, la riccia si rigirò il cellulare tra le mani mentre un grosso sorriso le si dipingeva sul volto, finalmente i primi soldi stavano per arrivare.
 
 
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Intanto, Elisabeth stava guidando verso la pasticceria poiché aveva ricevuto una telefonata da Charlotte che le chiedeva se potesse raggiungerla perché doveva parlarle, allora la mora era corsa in macchina e si era subito messa in viaggio. Quando arrivò a destinazione, si diresse velocemente dentro il negozio trovando la donna occupata a servire dei clienti, la salutò e le chiese se potesse darle una mano.
 
- No Eli tranquilla -le rispose gentilmente- volevo solo parlarti, o meglio volevo solo abbracciarti -concluse prima di stringerla forte a sé.
 
- A cosa devo questo? -le chiese quando si staccarono- Non sarà ancora per la serata di ieri spero.
 
- No, cara, no -le rispose sorridendo- Stamattina qualcuno mi ha suonato a casa, quando sono andata ad aprire mi è quasi venuto un infarto. Davanti a me c'era Simon, mio figlio è qui.
 
- Oh Charlotte -esclamò commossa- ma è bellissimo. Sono contenta per te.
 
- Anche io sono felice -le disse sorridendo- Purtroppo non abbiamo parlato molto perché sono venuta qui ma, da quel poco che mi ha detto, è emerso che ha ricevuto una telefonata da una persona a me vicina che gli ha fatto capire quanto mi mancasse. Tu c'entri qualcosa?
 
- Ehm...io -balbettò imbarazzata- io non volevo...cioè volevo...
 
- Elisabeth -disse la donna sorridendo di fronte al tuo imbarazzo- non avere paura di dire la verità. Ho capito che c'è il tuo zampino dietro e ti ringrazio.
 
- Non...non sei arrabbiata? -chiese intimorita- Io volevo solo fare qualcosa per te. Tu per me stai facendo tanto.
 
- No cara -rispose la donna prendendola per le braccia- non sono arrabbiata, anzi apprezzo il tuo gesto. Sei stata un tesoro a fare questo per me. Ma non devi sentirti in obbligo di ricambiare ciò che io faccio per te, lo faccio perché mi sento di farlo, perché mi fido e voglio starti vicina in questo momento così delicato per te. Sei davvero una ragazza meravigliosa.
 
- Grazie per le belle parole Charlotte -le disse sincera- Sono contenta che non te la sia presa e che tuo figlio sia venuto a trovarti. A proposito di Simon -disse andando dietro al bancone- vai pure a casa e stai con lui, qui ci penso io.
 
- Elisabeth ti ringrazio ma non c'è bisogno -disse dolcemente- E poi tu devi riposarti, ieri sei stata male e non vorrei che succedesse ancora.
 
- Ha ragione lei, non c'è bisogno -disse una voce maschile forte e calda.
 
Entrambe si voltarono verso l'ingresso e videro un ragazzo alto, molto carino e dal fisico ben tornito; aveva degli occhi di un azzurro intensissimo, quasi blu, mentre i suoi capelli erano neri e sistemati con il gel; aveva una voce stupenda ed era davvero bellissimo, non c'erano dubbi su chi lui fosse. Era il fratello gemello di Melanie.
 
- Figlio mio -disse la donna avvicinandosi al ragazzo e baciandogli una guancia- Cosa ci fai qui?
 
- Ciao mamma -rispose lui sistemandole un ciuffo di capelli- Ho dormito un po' quando te ne sei andata, poi mi sono fatto una doccia e sono venuto qui -poi si rivolse verso la mora- Tu devi essere la nuova commessa della pasticceria.
 
- Oh che maleducata che sono -si rimproverò Charlotte per poi fare avvicinare la ragazza- Simon, lei è Elisabeth, lavora con me ma è anche una piccola amica ed è stata lei a chiamarti; Elisabeth lui è mio figlio Simon.
 
I due ragazzi si strinsero le mani poi il moro la ringraziò per avergli chiamato ed avergli aperto gli occhi su ciò che stava provando sua madre sola in quella città. Poi entrò un'altra cliente e la donna andò a servirla ma dopo aver detto loro di sedersi e parlare un po' così, dopo i vari convenevoli, Simon la guardò attentamente.
 
- Sei molto giovane -constatò sorridendo- ma aspetti un bambino da quel che vedo. Sei al terzo mese?
 
- Hai un buon occhio -gli rispose sorpresa- sì, sono entrata da poco nel quarto.
 
- Esattamente a quante settimane sei? Sai già il sesso? -chiese ancora il ragazzo.
 
- Sei molto curioso -constatò lei- Comunque sono ancora alla quindicesima settimana e non so di che sesso sia.
 
- Mia madre mi ha accennato qualcosa di te stamattina -le raccontò con un lieve sorriso- mi ha detto che sei una brava ragazza ma che sei anche incinta e che sei uscita da una lunga relazione. Ha detto soprattutto che è grazie a te se si sente di nuovo vitale. Non so cosa tu abbia fatto o detto, ma ti ringrazio per ciò che hai fatto con lei...e per ciò che hai fatto con me. Dopo la morte di Mel, ero talmente chiuso in me stesso che non vedevo quello che accadeva intorno a me. Tu, con la tua chiamata, mi hai aperto gli occhi -poi guardò sua madre servire sorridente la cliente- Mia madre è la persona più importante che ho e non ho più intenzione di lasciarla.
 
- Sono contenta -disse la mora con un dolce sorriso- In questi giorni in cui ho lavorato qui, mi dispiaceva saperla sempre sola, è una brava donna, per questo io e mio cugino l'abbiamo invitata a cena da noi ieri e volevamo invitarla altre volte.
 
- Ed io ti ringrazio per quello che tu e tuo cugino avete fatto. Ed è di lui che vorrei parlarti ora -disse poi diventando leggermente più cupo- Mia madre mi ha detto che lui ha fatto il possibile per i figli di mia sorella. Almeno lui è intervenuto, quindi vorrei incontrarlo e ringraziarlo.
 
- Ma certo Simon -annuì lei convinta- Anche se lui non vuole essere ringraziato poiché afferma di aver semplicemente svolto il suo lavoro
 
- Lo so ma vorrei ringraziarlo lo stesso.
 
La mora annuì e continuarono a parlare per conoscersi un po'; qualche istante dopo, Charlotte tornò di nuovo e si unì alla conversazione ascoltando ciò che il figlio aveva fatto in quel periodo finchè la donna si voltò verso la mora e le intimò di filare a casa o l'avrebbe licenziata.
- Dai Charlotte -sbuffò divertita- Non puoi usare sempre questa scusa quando contraddico una cosa che mi dici.
 
- Forse è vero -le rispose diventando seria- ma devo forse ricordarti che ieri sei stata male e che anche Jason, così come me, è preoccupato per te e per il bambino? -le chiese vedendola scuotere la testa- Io sarei più tranquilla se tu ti riposassi e stessi qualche giorno a casa.
 
- Ma Charlotte -disse incredula Elisabeth- Non ho iniziato neanche una settimana fa a lavorare, non posso già prendermi dei giorni.
 
- Ma tu sei incinta -le ricordò cercando di convincerla- e non sei ancora uscita da un brutto periodo che ha messo a rischio la vita del tuo bambino. Ascoltami cara -le disse addolcendosi e prendendole le mani- Io voglio solo che entrambi stiate bene.
 
- Lo so e ti ringrazio -rispose la mora per poi abbassare il tono di voce e voltarsi verso il bancone- Ma...ma non posso stare a casa. Finirei col pensare a lui e stare nuovamente male e sono io la prima a non volere questo per lui -concluse accarezzandosi il ventre.
 
- Scusate se mi intrometto -disse Simon rivolgendosi ad entrambe- Ma una soluzione ci sarebbe. Elisabeth potrebbe venire regolarmente qui in pasticceria ma io coprirei una parte dei suoi turni finchè non si riprende, così né lei né io  dovremmo stare soli a casa.
 
- Mmm -disse la riflettendo su quella proposta- l'idea mi piace anche se, dato che siete entrambi soli, potreste stare a casa insieme per qualche giorno.
 
Sia Elisabeth che Simon diventarono rossi come peperoni guardando altrove o grattandosi nervosamente la nuca; alla fine Charlotte disse loro che stava scherzando e scoppiò a ridere trascinandosi anche i due ragazzi.
 
- Comunque -disse la mora una volta ripresasi dalle risate- grazie ad entrambi.
 
Loro le sorrisero, poi insieme cominciarono a discutere sui turni che, per tutta la settimana successiva, avrebbero svolto la ragazza ed il figlio della proprietaria poi, dopo aver sistemato gli orari, iniziarono di nuovo a parlare e ridere tutti insieme, bevendo the caldo e mangiando della torta, ignari del futuro e di ciò che la vita avrebbe riservato loro l'indomani.
 
Continua


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Eccoci giunti al termine di questo nuovo capitolo. Dopo averne sentito parlare e dopo averlo finalmente visto apparire sulla scena, è giunto il momento di presentarvi Simon, quel Simon che è semplicemente frutto della mia fantasia e non ha alcuno scopo di lucro...
Fatemi sapere cosa pensate del bell'austriaco ;)

 
   
 
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