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Autore: Leksandrim    03/05/2012    2 recensioni
[...] Furono amati, rispettati, addestrati.
Per quanto fossero dei principi anch'essi, nessuno dei reali li ritenne disadatti per l'arte delle armi.
I loro desideri presero strade diverse col passare del tempo.
Due di loro preferirono la carica di Cavalieri, uno scelse il trono.
Invane le richieste di Neor verso i futuri Cavalieri; nelle loro vene scorreva anche il sangue dell'orgogliosa Dubhe.
Piuttosto, preferirono difendere il Regno con la forza della spada, lasciando alla sorella la forza della parola.
Così facendo, però, i due principi si esposero troppo.
Learco, assieme alla moglie e al figlio, decisero di nasconderli e dar loro vite fittizie, per proteggerli.
Crossover Mondo Emerso/Glee - Multiship.
Genere: Comico, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Dave/Kurt, Quinn/Rachel
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono. 


Cap. II: Raiting
verde.

- - -

Partenza - II.



Tu, che leggi.
Ti chiederai quanti anni son passati dal disgradamento del trono dei due principi.
Ebbene, da allora son passati dieci anni.
In tutto questo tempo i due fratelli si sforzarono di avere una vita il più possibile simile a quella di altri futuri Cavalieri.
Si stabilirono a Makrat, capitale della Terra del Sole, per entrare il prima possibile all'Accademia Militare.
David vi riuscì una volta compiuti i tredici anni. Essendo un anno più grande della sorella, dovette attendere poco più di un anno per incontrare nuovamente Santana.
Un cavaliere di Drago donna. Non era più una rarità che vi fosse una figura femminile nelle schiere dei Cavalieri.
Da quando Nihal della Torre del Vento diventò la prima Cavaliere di Drago meno di un secolo prima, poco più di un centinaio di ragazze avevano provato a ribellarsi al giogo del maschilismo che gravava sull'Accademia, o nell'Esercito.
Santana fu una loro succeditrice. Una volta raggiunti i tredici anche lei provò ad entrare all'Accademia, ma diversamente dal fratello per riuscirvi fu obbligata a dimostrare la sua tenacia e la sua forza, come dettavano le nuove regole della scuola.
E finalmente i due fratelli si rincontrarono.
Di comune accordo i due decisero di non svelare a nessuno il loro legame di sangue.
Frammenti; dal libro de La Discendenza ]

Santana non fu l'unica ad entrare all'Accademia quell'anno.
Tra le aspiranti Cavalieri altre due ragazze, entrambe tredicenni, riuscirono a dimostrare il loro valore e ad entrarvi senza tanti problemi.
Forte il fatto che avessero entrambe doti e personalità particolari, furono le uniche a stringere amicizia con Santana.
Nel giro di un anno divennero un vero e proprio trio di Cavalieri, e negli addestramenti i loro maestri erano soliti farle allenare insieme.
Col tempo, tutt'e tre ebbero l'occasione di avere il loro drago personale.
I maestri suggerirono a chi di dovere di tenere le ragazze insieme, avendo seguito la loro maturazione e il loro affiatamento che sfruttava compimenti di esercitazioni e piccoli man non rari duelli in maniera eccellente.
Da allora tutte le missioni loro assegnate vennero svolte dal terzetto unito e particolarmente efficiente.
Nelle Nuove Carte dei Cavalieri², il Maestro principale delle tre le segnò come un'unica entità e con un nome ben preciso, scelto dalle stesse di comune accordo.

Santana della Terra del Sole, Lucy Quinn della Terra del Vento e Brittany Susan della Terra del Fuoco dell'Accademia Militare, divennero ufficialmente Cavalieri di Drago.

[ Unholy Trinity; dal libro de I Frammenti - Voce Narrante ]


Passi nervosi sfioravano la terra e i frammenti scuri, sollevando di tanto in tanto qualche sbuffo di polvere.
La figura proprietaria di quell'andatura agitata girava in tondo da quasi mezz'ora nella gigantesca piattaforma di fronte al Palazzo dell'Esercito, borbottando stizzita e calciando qualche pietruzza - inesistente - lungo il 'percorso'.
- Intendi scavare una trincea? -
La figura alzò di scatto la testa udendo quella voce. Storse la bocca in una smorfia irritata, notando che effettivamente i suoi piedi avevano tracciato un appena visibile cerchio sulla terra battuta.
La voce di prima riecheggiò ancora in una risata sommessa sotto i portici a meno di dieci braccia dalla sua 'trincea'. Lei sbuffò.
A quel gesto stizzito il profilo di un ragazzo emerse dall'ombra degli archi, che lentamente raggiunse quello che sembrava un drago irato, tanto quanto sbuffava.
- Non credo che facendo cerchi per terra induci ad accelerare la loro avanzata. Anzi, spaventi. E dovresti stare all'ombra. -
Per tutta risposta l'altra gli lanciò un'occhiata critica, scandagliando lui ed i suoi abiti.
Apprezzava che fosse sempre in perfetto ordine; i corti capelli castani sempre ben pettinati indietro, leggermente scossi dal vento. Viso curato, tratti delicati, roseo, due labbra sottili che sorridevano nella sua direzione. Naso sottile, e poco più sopra due limpidi occhi del colore del ghiaccio.
Indossava fiero una veste nera simile alla sua, ornata di rosso in intricate linee sottili che a volte si incrociavano, a volte formavano figure geometriche lungo le maniche della tonaca. Ma tutte terminavano nel disegno di un occhio all'altezza del suo addome.
- Indossavo il cappuccio per quello. - borbottò infine, dopo aver concluso che nulla in lui era al proprio posto.
In un gesto fluido lo abbassò, svelando ciocche brune e perfettamente ordinate che incorniciavano un viso dal taglio deciso, leggermente squadrato. Due labbra piene erano strette in una linea sottile, che palesava lo sdegno del momento. Sopra, un naso importante - e soggetto spesso a qualche frecciatina da parte dei 'colleghi'.
Sotto il taglio perfettamente dritto della frangetta due globi nocciola scrutavano indispettiti il ragazzo.
- Dovresti smetterla di modificare la veste. I Fratelli non saranno molto contenti. -
- Al contrario. Theana stessa apprezza questi cambi, dice che ci stanno bene di tanto in tanto. -
Il mago accarezzò con affetto uno dei fregi vermigli della sua manica destra, apertamente soddisfatto delle sue modifiche.
Poi tornò serio e alzò il viso verso il cielo terso e luminoso.
- Sono in ritardo. - osservò questo, facendo un cenno verso il cielo aperto di fronte a loro.
- L'ho notato. - sbuffò la ragazza di fronte a lui, incrociando le braccia al petto. - Li ha convocati il comandante Mira, un minimo di rispetto per l'amor del cielo. -
L'altro la imitò, ma una delle braccia salì dopo qualche attimo per permettergli di sorreggersi il mento sul palmo della mano chiusa.
In silenzio e ognuno coi proprio pensieri fecero vagare gli sguardi attorno a loro, verso i draghi e gli scudieri o Cavalieri alle estremità della piattaforma.
La maga si era chiesta più volte perché mai Mira avesse chiesto a dei maghi come loro di accogliere dei Cavalieri in viaggio da Makrat.
Non che non avesse prontamente aperto bocca per obiettare-barra-curiosare, ma con un semplice ridacchiare l'aveva liquidata facilmente.
E Theana, la sua stessa maestra, con fare vago le aveva detto di aiutare il Comandante quando era andata da lei per avere almeno qualche spiegazione. Anche l'amico al suo fianco aveva accettato la cosa alzando le spalle con fare disinteressato.
Ovviamente poi si erano ritrovati per spettegolare un'ora dopo nel Palazzo.
- Quanti ha detto che erano i Cavalieri il comandante? -
La domanda riscosse la ragazza dai suoi pensieri e richiamò la sua attenzione.
- Tre, perché? -
Il ragazzo rispose semplicemente piegando il braccio ed indicando qualcosa alle sue spalle con l'indice teso. Perplessa, seguì lo sguardo del compagno e si voltò.
All'inizio non vide nulla se non l'immenso cielo davanti a loro, ma stringendo gli occhi e mettendosi una mano aperta sulla fronte per combattere la luce del sole che l'abbagliava notò qualcosa di strano. Tre puntini, uno leggermente più piccolo dell'altro, erano comparsi dal nulla.
Sempre più velocemente i puntini divennero delle forme tozze e spigolose, fino a prendere un vero e proprio aspetto.
Tre draghi, tutti di grandezza e colore diverso, puntavano dritti verso di loro.
- Cosa...? -
Letteralmente verso di loro.
Entrambi i maghi si gettarono al suolo appena in tempo per non farsi staccare la testa dai bestioni, sbattendo duramente il corpo contro il terreno. Vennero inghiottiti subito dopo da dense nuvole di polvere, che annunciò l'atterraggio dei tre.
Sbalorditi, i due si rialzarono tossendo e scuotendosi la terra da dosso. Lentamente la nube si diradò, svelando i nuovi arrivati.
Il drago più vicino, alla loro sinistra, come gli altri dava loro le spalle. Era di un verde cupo, così scuro da sembrare quasi nero, se non per una striscia lungo il corpo.
Rispetto agli altri era molto più asciutto e più basso, dalla forma vagamente serpentiforme, ma compensava bene in lunghezza. I muscoli guizzanti erano lunghi e protetti da squame sottili, che sul dorso sfumavano sul giallo acido e seguivano un'unica linea che andava dalla punta della coda al centro della testa squadrata.
Due occhi cremisi dal taglio sottile e allungato fecero capolino da oltre la spalla del drago verde, che chiuse le ali e studiò i due maghi voltandosi verso di loro. Il drago affianco a lui lo notò, e fece la stessa cosa. 
Quello invece era di un uniforme grigio scuro, tendente al nero lungo l'ampio dorso. Era notevolmente più grosso e possente del 'compagno' verde, ma al contrario della sua occhiata diffidente, lui avvicinò il gigantesco muso puntuto verso di loro per annusarli incuriosito. Erano proprio piccoli, quegli umani.
I due vennero investiti dall'alito rovente del drago, ma non se ne preoccuparono. Il mago, anzi, se ne rallegrò; gli aveva fatto volare via i rimasugli di terra rimasti addosso, ma badò bene a non farlo notare. L'altra, invece, sembrava ribollire di rabbia.
Dopo il 'piacevole' incontro con due occhioni verde pino e vivaci, una risata interruppe l'ispezione del drago grigio.
- Accidenti, questo posto è proprio una figata! -
Da dietro le spalle dei due animali sbucarono due figure, che si avvicinarono a loro mentre si guardavano attorno.
Il proprietario della voce di poco prima avanzò tra i due draghi, con le mani affondate nelle asole dove si dovrebbero tenere spada e coltello. Dietro, un ragazzo poco più basso annuì in concordanza.
Il primo ostentava fin troppa sicurezza di sé anche solo camminando, cosa che irritò sin da subito la maga; era notevolmente largo di spalle, e non nascondeva per niente i muscoli che formavano il suo corpo. Bastava vedere le braccia completamente nude, senza nemmeno una placca d'acciaio o fascia di cuoio a proteggerle. Avanzava con un sorriso strafottente, passandosi una delle mani sulla cresta da moicano che sfoggiava fiero.
L'altro, affianco a lui, avanzava in silenzio e incuriosito esplorava lo spazio attorno. Al contrario del galletto portava una corazza leggera, dalle forme essenziali, ben lucidata.
Il ragazzo aveva tratti orientali, abbastanza rari per gli standard della ragazza che conosceva solo una persona con quegli stessi lineamenti. I corti capelli corvini ben ordinati spuntavano da sotto il cappuccio della tunica nera, e sotto due occhi neri come il petrolio osservarono perplessi il drago verde cupo.
L'animale teneva ancora gli occhi puntati sui due ragazzi, vagamente interessato ma dubbioso. Non che non avesse mai visto altri umani all'infuori del suo Cavaliere o gli amici suoi, ma quella piccoletta sembrava stesse per scoppiare.
L'orientale seguì il suo sguardo e si accorse, finalmente, dei due ragazzi. Si aprì in un sorriso cordiale, e fece cenno di allungare una mano con fare amichevole prima di essere interrotto in un modo un po'...brusco.
- Ma che diavolo vi è saltato in mente! - sbottò la ragazza, ignorando completamente la mano tesa davanti a lei.
Il Cavaliere la guardò sbalordito. Qualcosa gli disse che era meglio ritirare la mano; magari quella pazza mordeva.
- Ehi, ehi. Che ti prende, dolcezza? - parlò l'altro Cavaliere, ma con un sorrisetto che la maga vorrebbe tanto strappargli dalla faccia con una bella scarica elettrica.
- Non chiamarmi in quel modo, gallo. Ci avete quasi staccato la testa! - ringhiò lei, agitando una mano per indicare gli animali dietro i due ragazzi.
- Mi dispiace, non era nostra intenzione... - cominciò l'orientale, sfregandosi le mani nervoso buttando un'occhiata al compare.

- Ci dispiace per l'inconveniente. -
Ci mancava solo un altro di quelli, pensò la ragazza, sentendo un'altra voce dietro i Cavalieri.
Questi si girarono, e fecero spazio al compagno che li aveva appena raggiunti passando inosservato.
Diversamente dagli altri due, questo era più grande di età.
Era alto quanto i ragazzi, e indossava come l'orientale l'armatura semplice. Sul petto vi erano incisi dei cerchi. Era robusto, largo di spalle e con un sorriso rassicurante che placò leggermente la furia della maga. I capelli erano tenuti corti, riccioluti e sul castano chiaro. Gli occhi, anch'essi castani, erano bonariamente puntati su di loro. Tese loro la mano, come fece prima uno dei suoi compagni.
- Sono il Comandante William, ma chiamatemi pure Schue. -
Titubanti, i due strinsero a turno la sua mano.
- Siete voi i maghi che ci devono ricevere? -
- A quanto pare sì. Io sono Kurt, e lei è Rachel. - si presentò il mago, indicando prima lui e poi l'amica affianco.
Rachel fece un sorriso tirato, ancora in dubbio se fidarsi o no.
- Lui è Mike, e lui è... -
- Puck. Solo Puck. - disse subito il ragazzo con la cresta, interrompendo l'uomo.
William roteò gli occhi al cielo e sbuffò. Diede una pacca sulle spalle ad entrambi i ragazzi affianco a lui, facendo cenno con la testa verso il palazzo dietro di loro.
- Allora, entriamo? -

Il Palazzo dell'Esercito era una struttura imponente.
Chi non conosceva il luogo si sarebbe perso nel giro di qualche minuto.
La piccola comitiva, dopo aver lasciato i draghi dei Cavalieri alle mani degli attendenti, avanzava chiacchierando del più e del meno tra il tintinnare metallico delle spade dei soldati. William era l'unico tra i tre ad aver già 'visitato' il Palazzo, ma si lasciava guidare allegramente dai due maghi verso le stanze di Mira.
Superarono la mensa brulicante di altri soldati, e Mike dovette tirare Puck per le orecchie aiutato da Kurt per trascinarlo lontano dai profumini deliziosi che, secondo il ragazzo, erano 'fottutamente invitanti'.
Rachel non era proprio felice del linguaggio utilizzato dal Cavaliere con la cresta. Ogni tanto storceva il naso e sentiva le mani formicolare per la voglia di elettrizzarlo all'istante. Kurt invece dopo poco ci fece l'abitudine, e ridacchiava quando Mike lo riprendeva per un motivo o per l'altro - ovvero ogni due o tre minuti.
Si fermarono una volta raggiunti gli alloggi del Palazzo, di fronte ad una porta di legno grezzo. Kurt fece un paio di passi in avanti, dicendo agli altri che quella era una delle stanze dove Mira studiava in solitaria carte e piani militari. 
Dopo un paio di colpi una voce roca disse loro di entrare.
All'interno la stanza era piuttosto spartana e vi erano pochi mobili basilari; una tavolo disseminato di carte e mappe faceva da padrone su tutto il resto. Una porta socchiusa sulla parete sinistra dava ad una stanza adiacente, notevolmente più grande. Si intravedeva un letto e una scrivania, ma più piccola.
Dietro il tavolo ingombro vi era una sedia, e lì un Comandante Mira concentrato su delle carte che teneva tra le mani.
William si schiarì la voce, abbozzando un sorriso.
Mira alzò la testa per guardare chi lo avesse interrotto. Dopo qualche attimo sul suo volto si aprì un sorriso gigantesco, e lasciò subito il suo lavoro buttandolo sull'enorme tavolo.
- William! - esclamò, allargando le braccia per andare incontro all'altro militare che non aspettò altro prima di abbracciarlo.
- Mira, che piacere vederti! - 
Si abbracciarono goffamente, dandosi pacche energiche sulle spalle.
I ragazzi ancora sulla porta si scambiarono delle occhiate confuse, senza sapere che cosa fare.
Se era una rimpatriata tra amici non vedevano il motivo della loro presenza. Aspettarono sempre più confusi e impazienti mentre i due comandanti si scambiavano semplici domande; salute, famiglia, lavoro.
Lavoro. Una volta arrivati lì, Mira guardò nella loro direzione e fece cenno di entrare e chiudere la porta.
- Allora, vedo che hai portato dei ragazzi con te. - disse Mira, osservandoli dal primo all'ultimo.
Un sorrisetto annunciò che sembrava aver dato la sua approvazione.
William annuì, ma il suo sguardo non si posò sui suoi ragazzi, bensì sui due maghi.
- Allora. Perché non mi spieghiamo ai ragazzi la loro presenza? Direi che qui qualcuno desidera ardentemente sapere che cosa stia succedendo. -
Mira seguì il suo sguardo, e quando incrociò gli occhi cioccolato di Rachel, scoppiò a ridere.
La ragazza si mosse nervosa, cominciando a pensare che il brutto presentimento che le si era insinuato da quando avevano chiesto loro di accompagnare i Cavalieri non fosse del tutto infondato.
William si spostò vicino alla sedia dove vi era seduto Mira pochi minuti prima, poggiando le mani sulle porzioni di legno libero ai lati di una mappa.
La osservò con espressione che i ragazzi ritennero indecifrabile. Dopo di che, ci mise una mano sopra per girarla e spingerla verso di loro.
- Questa è la Terra dell'Acqua - indicò con un ampio gesto della mano, lanciando loro appena un'occhiata mentre si avvicinavano - e la situazione, come saprete, è abbastanza strana. -
Annuirono tutti.
- Purtroppo ancora non sappiamo molto di questa malattia che sta colpendo gli abitanti. Per ora ci è arrivata voce di una decina di villaggi colpiti, ma non sappiamo di più. Molti dei nostri sacerdoti son stati inviati a dare man forte alla Terra dell'Acqua, ma le cose non sono semplici. Il rischio di una malattia sconosciuta equivale a panico. Panico, uguale rallentamenti. Molti soldati e Cavalieri sono stati inviati al fronte principale vicino a Laodomea, altri in piccoli accampamenti per i villaggi più piccoli e meno problematici.
- Solo che, ovviamente, molti altri sono stati inviati nelle terre vicine e alcuni son tenuti a rimanere qui. - continuò Mira, grattandosi la barba.
- E le forza non sono infinite. William e loro due vengono proprio da uno di quei piccoli accampamenti. -
- Alcuni dei nostri si sono addentrati troppo nei villaggi un paio di giorni fa. Ieri mattina è venuta loro la febbre alta, ma non sembrava una cosa...normale. - affermò Mike, passandosi una mano sul collo a disagio.
Puck annuì, improvvisamente serio. - Non è un bello spettacolo e tanto meno rassicurante per gli altri. Quei ragazzi son stati messi in quarantena e la voce che la malattia rischi di diffondersi nel campo ha spaventato molti soldati. - disse.
William e Mira annuirono. Rachel, stata ormai troppo in silenzio per i suoi gusti, non riuscì a trattenersi.
- Ma ancora non capisco cosa centriamo noi in tutto questo. Non dovremmo stare a Nuova Enawar a difendere il Re e i regnanti come sempre? -
Ancora una volta i comandanti annuirono, ma stavolta scambiandosi un'occhiata.
- Il principe Neor ha ordinato che alcuni Cavalieri scelti lavorino in coppia, e altri con un mago. - disse infine Mira, che iniziò a contare mentalmente lo 'scoppio'.
Scese un silenzio strano, teso. Kurt e Rachel, dopo aver appreso quella notizia, spalancarono la bocca sorpresi.
- Ciò vuol dire... - il mago indicò sé stesso e l'amica.
- Esattamente. -
Dopo un primo momento di shock, la ragazza fece per parlare, ma venne anticipata da Mira.
- No, i Cavalieri con cui dovete collaborare non sono novellini. E detto questo, direi che la storia finisce qui. -
Rachel chiuse la bocca di scatto, indignata.
Chissà perché, ma aveva i suoi dubbi.

- Io con te non salgo su quel bestione. -
Puck roteò gli occhi al cielo, forse per la terza o quarta volta nel giro di un minuto.
Rachel batteva un piede sul terreno, a braccia incrociate, lo sguardo infiammato ben deciso a non degnare di uno sguardo il ragazzo con la cresta davanti a lei.
- Andiamo principessa, giuro che sono bravo a volare. Puckadragon è uno dei migliori! -
Tralasciando il nome assurdo con cui il ragazzo chiamò il drago grigio - che tra l'altro sollevò il testone e gonfiò il petto orgoglioso al sentire quelle parole, Rachel non sembrò affatto propensa a dargli retta.
William, rimasto indietro per scambiare quattro chiacchiere con Mira, li raggiunse proprio quando Puck sembrava intenzionato a tornare alla carica per cercare di convincere la ragazza a volare con lui.
- No Puck, lei viene con me e Kurt va con Mike. -
La maga sollevò il mento, soddisfatta. Puck alzò le mani per aria e si diresse sconfitto verso il suo drago.
Kurt era già alle prese con Lòng, il drago di Mike. Questo gli tese la mano per aiutarlo a salire, che il mago non esitò a prendere.
William fece la stessa cosa per Rachel, che dopo qualche momento di esitazione montò su Save.
Il drago, dalla lucida armatura rossiccia, la osservò per un momento. Poi spostò la grossa testa in avanti e, come gli altri due, aprì le ali. 


- Ehi. Dobbiamo andare. -
Un insistente punzecchiare le infastidì la gamba, che ritrasse di colpo. Mugugnò qualcosa, resistendo all'impulso di calciare nella direzione da cui provenne la voce.
Udì distintamente uno sbuffò, poi silenzio. Sorrise, soddisfatta.
Ma l'idillio durò poco, perché un calcio le fece volare il mantello che la copriva e scaldava in aria.
- Ma porca puttana! - sbottò, scalciando l'aria.
- Smettila di lamentarti. Se facciamo tardi chi sentirà il Comandante sarai tu. -
Altre imprecazioni mormorate tra i denti le sfuggirono mentre si dibatteva ancora con il nulla.
La bionda davanti a lei scosse la testa, e buttò la terra sui residui del piccolo falò improvvisato la notte prima.
- Sannie! Andiamo! - trillò allegra una voce, e non poté impedirsi di buttare un'occhiata dietro di sé tendendo il collo e inarcando la schiena.
Sentì un sorriso sollevare gli angoli della sua bocca per quello che vide. Si arrese con un sospiro esasperato, tirandosi su sfruttando i calzoni di tela della bionda affianco a lei, che alzò gli occhi al cielo.
- D'accordo, d'accordo. Andiamo dal tuo fottuto mago. -


---

Questo capitolo è stato un parto.
Scusate se ho tardato di qualche giorno, ma i ragazzi non collaboravano(?).
Allora, non c'è tanto da dire credo, anche perché parte delle cose dovrebbero essere già chiare e almeno non le ho incasinate come mio solito.
I personaggi principali ancora devono incontrarsi, ma credetemi sul fatto che si incontreranno presto per la felicità di un hobbit, un unicorno, un leone e Satana in persona.
~
Ringrazio chi ha recensito e chi ha già messo la storia tra le seguite e preferite, nelle ricordate e chi semplicemente legge.
Ci si vede al prossimo capitolo di Frammenti e a giorni con Trinity Church! PS: Non betata.

L.
   
 
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