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Autore: lavifrydee    03/05/2012    1 recensioni
Non ce la facevo più, stavo impazzendo. Avrei dato la mia vita per lui se ce ne fosse stato il bisogno. Avrei fatto qualsiasi cosa. Ma la cosa orribile era sapere che ero lì, seduta fuori dalla sala operatoria con le mani in mano, senza poter fare nulla, l’unica cosa che potevo fare era pregare, pregare che tutto andasse per il meglio.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero seduta su quella sedia di ospedale che diventava sempre più scomoda. Piangevo, piangevo ed era da due ore che continuavo a versare lacrime, d’altra parte cosa si può fare mentre la persona che ami più di qualsiasi cosa al mondo si trova in un’orrenda sala operatoria e affronta una pericolosissima operazione. Continuavo a torturare l’anello regalatomi da Harry prima di entrare in ospedale, come se fosse l’unica cosa che ancora mi legava a lui. Sapevo che poteva succedere qualsiasi cosa, che Lui era su un filo tra la vita e la morte e che in quel momento stava combattendo con tutte le sue forze per tornare da me, lo aveva promesso prima di entrare in sala operatoria …

due ore prima …

Eravamo in silenzio Harry era sdraiato sul letto e io su una sedia vicino a lui, lui mi stringeva la mano come se non volesse lasciarmi. Non sapevo cosa dire, sapevo che quelle potevano essere le ultime parole che ci scambiavamo. Continuavo a stare in silenzio dalla mia bocca non uscivano parole, uscivano solo delle lacrime che mi rigavano il viso, che Harry continuava ad asciugare con il suo pollice mentre l’altra mano era incatenata alla mia, le nostre dita erano intrecciate. “Amore non piangere  ti prego non ce la faccio a vederti così, lo sai che ti amo e che qualsiasi cosa succederà ti amerò per sempre” non fece in tempo a finire la frase che presi entrambe le sue mani e finalmente parlai “non dire così, sono sicura che tornerai da me e starai molto meglio di prima, ne sono certa. Io anche ti amo e ti amerò per sempre lo giuro”, “ Ti amo Amy, ti amo, ti amo più di quanto tu possa immaginare” poi prese il mio viso tra le mani e poggiò le sue labbra calde sulle mie, come fosse un bacio di addio. Poi arrivò  l’infermiera che lo prese e lo portò in sala operatoria…

 

…non ce la facevo più, stavo impazzendo. Avrei dato la mia vita per lui se ce ne fosse stato il bisogno. Avrei fatto qualsiasi cosa. Ma la cosa orribile era sapere che ero lì seduta fuori dalla sala operatoria con le mani in mano, senza poter fare nulla, l’unica cosa che potevo fare era pregare, pregare che tutto andasse per il meglio. Finalmente usci un’infermiera con in mano la cartella di Harry, stava scrivendo qualcosa, mi avvicinai di corsa per chiedere informazioni o solo per vedere cosa stava scrivendo anche se non volevo sapere, non volevo, avevo paura, paura, tanta paura. Raggiunsi l’infermiera, ma prima che le potessi chiedere qualsiasi cosa l’infermiera lanciò la cartella su un tavolo e corse via, evidentemente perché era stata chiamata per qualche emergenza. Anche se avevo paura io dovevo sapere, dovevo sapere come stava il mio Harry. Così decisi di aprire la cartella, le mie mani tremavano, contai fino a tre e poi aprii. Una fitta al cuore poi un’altra e un’altra ancora non poteva essere. In un mare di parole ero riuscita a riconoscere quelle cinque parole e poi quei quattro numeri : … <Harry Styles, ora del decesso 12:34>. Non ci potevo credere, mi accasciai contro il muro e misi la testa tra le gambe. Non riuscivo nemmeno a piangere. Ad un certo punto uscì dalla sala in cui avevano appena operato Harry un medico con una mano sulla fronte e gli rossi e lucidi. Mi vide e mi chiese se mi sentivo bene. Alzai il viso verso di lui. Mi guardò e mi riconobbe. Si sedette vicino a me e mi strinse forte al suo petto. Da lì cominciai un pianto che durò 2 anni fino a quando non decisi di mettere fine alle mie sofferenze saltando giù da un ponte.

<< Ora che le ho raccontato la mia storia gentilmente mi farebbe passare?>> l’angelo, si scostò facendomi entrare in una stanza tutta bianca senza fine. E poi lo vidi. Era lì in piedi, un camice bianco, i boccoli castani e gli occhi verdi. Ora finalmente staremo insieme per sempre.


 


  
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