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Autore: Dreams without Hope    03/05/2012    1 recensioni
Rose ha programmato di amare fin da quando aveva 11 anni.
Ma la realtà non segue i sogni.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La porta cigolò quando Albus la aprì dolcemente, e questo piccolo rumore sembrò tagliare il silenzio denso che si era creato nella stanza.
Rose alzò la testa e guardò con gli occhi arrossati i verdi smeraldi del cugino, che fin da quando era piccola gli davano sicurezza e pace.
Il ragazzo le si sedette accanto sul letto e Rose appoggiò la testa sulla spalla che Al le offriva.
Voleva allontanarlo, voleva rimanere sola con le sue lacrime a urlare, ma non poteva scacciare Al, sebbene in quel momento lo odiasse terribilmente.
Non poteva negare che il calore e la gentilezza che il ragazzo esprimeva la rendessero sollevata e rilassata, seppure le lacrime continuassero a sgorgare copiose dai suoi occhi nocciola.
Albus si strinse dolcemente a lei cullandola e sussurrandole parole dolci nell’orecchio, non potendo fare nulla più che questo per aiutarla.
Quando erano piccoli lei lo aveva sempre sostenuto: meditava piani di vendetta contro James, lo aveva accettato senza esitazioni appena il cappello parlante lo aveva smistato in serpeverde e non lo aveva mai giudicato per le sue scelte.
 Era sempre stata lei il suo angelo custode, e ora doveva esserlo lui.
Le alzò dolcemente il viso con le dita e le asciugò le lacrime, sorridendole.
Rose sollevò un po' gli angoli della bocca, rilassata dalle attenzione che riceveva dal cugino.
- Allora, dolce Rosie, posso dire a tutti che stai bene ? -
La ragazza accennò ad un piccolo sorriso pensando alla sua famiglia preoccupata.
- Dom si stava mangiucchiando i capelli ? -
Albus ridacchiò, e Rose non poté evitare di giudicarlo bellissimo.
Lo odiò tantissimo, in quel momento.
- Come sempre quando è nervosa, ma è di zio Ron che mi preoccupo, anche lui ha la strana fissazione di toccarsi i capelli, ma non è proprio il caso che se li strappi alla sua età -
Rose ridacchiò al pensiero del padre e spinse Albus giù dal letto – Su vai ad avvertire il pelato che sto bene !-
- D’accordo d’accordo -
Albus si diresse verso la porta; aveva appena sfiorato la maniglia quando si girò e disse
- Sai, anche Scorpius era molto preoccupato -
E subito dopo uscì.
Una stilettata trafisse il povero cuore ferito della ragazza, che sembrava essersi appena rimarginato.
Le lacrime ricominciarono a cadere copiose mentre ripensava a  quello che era successo quel pomeriggio.
Era scesa per il pranzo della vigilia e aveva trovato tutti i suoi famigliari in cerchio nel soggiorno, ma tra quella massa di capelli rossi c’era un colore biondissimo, quasi bianco, che stonava.
E il  suo cuore perse un battito quando riconobbe Scorpius.
Aveva passato anni a sognare quel momento : lui che veniva a casa sua, le si inginocchiava di fronte e le prometteva amore eterno.
Era uno dei suoi sogni preferiti, un ricordo che teneva da sempre custodito nel suo cuore.
Ma poi Albus era arrivato e aveva preso Scorpius per mano, e le loro dita si erano intrecciate alla perfezione.
E allora aveva sentito il suo cuore cominciare a spezzarsi a metà.
La sua mente era una tempesta di emozioni contrastanti.
Era sbagliato, tutto sbagliato.
Non era così che doveva andare.
Era lei che doveva essere al fianco di Scorpius in quel momento.
Lo sapeva da sempre, da quando sua madre le aveva raccontato la storia di “ Romeo e Giulietta”.
 E suo padre glielo aveva confermato quando le aveva detto di non dargli confidenza a scuola.
Era destino che loro due sarebbero stati insieme, destino.
Non aveva mai considerato che non sarebbe potuto accadere.
E ora ogni suo progetto era andato in frantumi.
Come il suo cuore.
Passarono ore, ma alla fine Rose si alzò dal letto, si asciugò le lacrime e buttò la sua copia di “Romeo e Giulietta” nel cestino.
“Basta con i sogni” sussurrò, uscendo finalmente fuori dal buio.
“Almeno una cosa l’ho avuta” considerò alla fine, “ho sofferto per amore, proprio come Giulietta”.
 

  
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