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Autore: _Cosmos_    03/05/2012    0 recensioni
La pacifica e lussureggiante terra di Equestria è sta per conoscere il periodo più oscuro della sua storia. Una nuova razza di creature sconosciuta è venuta da una lontana terra per prenderne possesso.
Sono creature avide ed egoiste.
Sono creature violente e senza pietà
Sono umani.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Capitolo 1-

 
 
Mi addormentai solo per qualche minuto, ma fu abbastanza per avere uno dei più vividi sogni che abbia mai avuto:
 
-Ero in mezzo a quella che un tempo doveva essere stata una lussureggiante foresta “un tempo” forse, perchè ora il terreno era cosparso di cadaveri, umani e non e ogni mio passo in mezzo ad essi produceva un agghiacciante -Plotch- come se la terra stessa rifiutasse di assorbire tutto il sangue, mi stavo lentamente muovendo verso un punto preciso.
 
A pochi metri di distanza dal punto dove ero io giaceva il corpicino inerme della puledra che avevo salvato, le mie gambe non mi ressero più e crollai in ginocchio al suo fianco, inzuppandomi le ginocchia di sangue, la povera creatura era stata colpita alla schiena da un singolo colpo che le aveva troncato la colonna vertebrale...almeno non aveva sofferto.
 
Allungai una mano per passarla delicatamente sulla sua criniera zuppa di sangue mentre sentivo salire le lacrime agli occhi, cosa avevamo fatto? Perchè? Perchè attaccare quelle pacifiche creature solo per far nostra la loro terra e farle fare la stessa fine della precedente?
 
Qualcosa si mosse di fronte a me e alzai lo sguardo solo per trasalire, di fronte a me, a meno di mezzo metro di distanza c’era una creatura magnifica, un unicorno alato dal mando candido e la criniera multicolore, mi fissava *è finita* pensai *Finalmente pago per i miei peccati*. 
 
Il corno della creatura si illuminò e la luce mi ferì gli occhi, non vidi il colpo partire ma sapevo che di li a pochi istanti sarebbe arrivato, liberandomi da quel folle mondo, la luce mi investì.-
 
E mi svegliai ansante, ero ricoperto di sudore e mi guardai subito accanto, la piccola era ancora accanto a me e dormiva tranquillamente, era stato solo un maledetto sogno...sospirai cercando di calmare il respiro e mi chinai sull’inerme creatura, cambiandole il bendaggio *e con queste ho finito ufficialmente le bende...*
 
Finito il trattamento sbottonai la borraccia dal giubbotto tattico e cercai di svegliare la creatura per farla bere. Dopo qualche lieve scossone la piccola socchiuse gli occhi e alzò lievemente la testa guardandomi mentre avvicinavo la borraccia alla sua bocca “su piccola, devi bere apri la bocca...” la cucciola dischiuse lievemente le labbra permettendo al caldo liquido che sapeva lievemente di metallo di scivolarle in gola.
 
Bevve quasi tutta la scorta d’acqua, quando non ne volle più i suoi occhi avevano recuperato lucentezza e mi fissava con uno sguardo che non riuscivo ad identificare...passò qualche istante e sentii la sua debole voce “Chi sei?” mi chiese semplicemente, aprii la bocca per rispondere “un amico” ma qualcosa mi fermò, potevo veramente definirmi un amico di quella creatura? Dopo quello che la mia razza stava facendo alla sua non credo proprio, quindi sfoderai il mio miglior sorriso e le risposi semplicemente “Mi chiamo Alexander...riesci a dirmi il tuo nome piccola?” 
 
Gli occhi della puledra si chiusero lentamente, ma prima di assopirsi riuscì ad articolare una semplice parola “Applebloom”.
 
Quindi quello era il suo nome, la sua voce era così infantile non era che una bambina, mi vergognai di me stesso, avevo veramente pensato di porre fine alla sua vita, cosa diavolo mi era passato per la testa?
 
Qualcosa ruppe il filo dei miei pensieri, alle mie spalle sentii delle voci, trattenni il respiro e spostai delicatamente Applebloom in modo che non potessero scorgerla da lontano ed azzardai a lanciare uno sguardo oltre al tronco, tenendo la schiena premuta sulla sua ruvida corteccia sporgendo solo una frazione della testa.
 
Vidi quello che non avrei mai voluto vedere, due soldati si stavano avvicinando lentamente alla mia posizione, sembravano non avermi notato quindi mi domandai se fosse proprio necessario metterli fuori combattimento, forse potevo semplicemente nascondermi e aspettare che passassero *No*  il pensiero balenò nella mia mente come se fosse stato detto da un’altra persona, tolsi la sicura al fucile e spostai il selettore su “Semi-Automatico” e attesi.
 
Di li a poco i miei due ex-compagni arrivarono letteralmente accanto a me, accucciato nell’angolo cieco che creava l’albero, con il corpicino inerme della puledra ai miei piedi e l’arma puntata su di loro “Cos-”
 
-BLAM- -BLAM-
 
I due corpi crollarono a terra producendo un sonoro tonfo, e poi fù nuovamente la quiete. Rimasi fermo per pochi istanti che a me parvero ore, avevo appena ucciso due miei simili a sangue freddo e non provavo il minimo rimorso, che diavolo mi stava succedendo?
 
Scossi la testa per riprendermi dallo shock *basta, devo sbrigarmi...non posso restare qui* mi dissi alzandomi dalla mia posizione accovacciata, le gambe mi sembravano pesanti come macigni ma dovevo darmi una mossa, quella era solo una avanguardia, sarebbero venuti a cercarli in forze fra non molto.
 
Afferrai i corpi uno alla volta e li spostai dalla strada,  cercando di nasconderli al meglio in una folta macchia di cespugli d’erica, non prima però di averli depredati dalle munizioni e di qualunque cosa potesse rivelarsi utile al mio scopo, afferrai la pistola che uno di loro portava e me la assicurai alla coscia sinistra e finalmente incappai in quello che avevo sperato di trovare, il loro kit medico personale, ora avevo bende in quantità e non dovevo più temere per Applebloom.
 
Applebloom! Mi girai di scatto e guardai la puledra pacificamente addormentata ai piedi dell’albero, non aveva sentito nulla per fortuna, tirai un sospiro di sollievo e mi avvicinai a lei.
 
Afferai delicatamente la piccola creatura e me la caricai in spalla, sembrava più pesante di prima, o molto probabilmente ero io che ero molto stanco, sospirai e mi avviai tenendomi il più possibile lontano dalla strada ma tenendola sempre in vista, volevo seguirla visto che molto probabilmente mi avrebbe portato verso un altro villaggio, *Devo avvertirli per tempo dell’ arrivo dei miei compagni, non voglio che si ripeta questo massacro* , con questo pensiero piantato in mente mi avviai risoluto verso l’orizzonte, proprio mentre il sole calava alle mie spalle ed il crepuscolo lasciava spazio alla notte.
  
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