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Autore: SmilingGirl_    03/05/2012    1 recensioni
Questa storia parte dalla morte di un'anziana signora, non c'è da aggiungere altro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6 Novembre 2073
'Signora Gatti'
Bussai insistemente dando 3 colpi dietro fila alla porta della vecchia, alternando il bussare alla chiamata, ad ogni intervallo con un tono di voce sempre piu' alto. 
'Signora Gatti mi apra.'
Niente. Silenzio. Accostai l'orecchio alla porta per capire cosa stesse avvenendo e successivamente, non sentendo niente, avvicinai il mio occhio al buco della serratura. La donna era stesa, immobile, impassibile sul letto e non sentiva le mie grida, qualcosa non quadrava. Non potendo sfondare la porta decisi di fare il giro dal salotto ed entrare nella camera dal terrazzo. 
'Signora Gatti risponda'
la sfiorai appena con le mani, sentii subito freddo e odore di morte. 
Rimasi immobile per qualche minuto, poi realizzai che avrei dovuto chiamare soccorsi.

L'avevano appena portata via; Ero sconvolta, tremavo, abbracciavo il cuscino del divano, quello oro, con la macchia di succo di frutta sul pizzo della federa di esso.
Arrivarono da lì a poco Edna Styles e le sue figlie.
'Emma, come sta la nonna?' Mi chiesero con lo sguardo da angeli, ma al contempo pieno di preoccupazione, mi si leggeva in faccia cosa stavo provando.
'La nonna è in cielo ragazze, sta con il nonno adesso, e ora possono stare per sempre assieme.' Prima di emettere qualsiasi suono Edna mi salvò con le sue buone parole, quelle tipiche frasi che si dicono ai figli quando muore un parente, per rassicurarli, e i figli stanno al gioco, ma lo sanno benissimo che il loro parente non è in cielo, ma sotto terra.
'La mamma ha ragione ragazze. La vostra nonna era bravissima a raccontare le storie, di sera ci mettevamo qui e ogni notte mi deliziava con un racconto diverso, e ogni cosa che diceva era così avvincente da riuscirti a trasportare nello spazio, per poi lasciarti sognare anche alla fine della storia. Volete sapere la storia di lei e del nonno? Ve l'ha mai raccontata?'
Dentro di me ammisi per la prima volta che non ero brava a consolare le persone, nemmeno i ragazzi giovani.
'Non ce l'ha mai raccontata, noi viviamo giu' a Londra e così l'abbiamo vista poche volte, non sapevamo di questa sua capacità'
'Oh Sarah, a te che sei sognatrice, questa storia piacera' molto.'
'Se non ti spiace Emma resterò anche io ad ascoltare la storia, mia mamma ti prendeva e ti ci buttava dentro, della storia diventavi il protagonista, e sentivi le emozioni come fossero un vuoto d'aria ogni volta piu' intenso.'
'Non penso di avere le stesse abilità, ma proverò ugualmente, haha'
Scoppiarono a ridere, queste tre dolcezze a cui il destino aveva sottratto una delle figure piu' importanti;
'Sarah, Helen, lo sapevate che il vostro nonno quando era giovane e aveva pochi piu' anni di voi, cantava?'
Un sorriso sulla bocca di Edna immediatamente apparì, mentre le figlie rimasero impassibili.
'Anche io canto,' annunciò Helen, la piu' piccola, con gli occhi grandi e azzurri di suo nonno 'ma non penso abbia importanza.'
Sarah ed Edna scoppiarono nello stesso tempo in una risata, loro erano uguali alla signora Gatti, erano uguali a Virginia; Gli occhi castani intensi e i capelli biondi che come uccellini sui rami si appoggiavano delicatamente alle spalle. 
Mi fermai un secondo a pensare alla signora Virginia e alla sua vita mozzafiato quando le mie riflessioni vennero interrotte da Sarah.
'Vuoi raccontarci questa storia oppure continuare a far niente li ferma?'
'....Oh si, scusa, la mia testa ogni tanto divaga. Sei curiosa vedo.'
'Abbastanza. Voglio rivivere il ricordo di mia nonna nei suoi, di ricordi.'
'Riuscirai, vedrai.'

Cominciai a raccontare la storia proprio come Virginia, senza tralasciare niente, sin dal principio, usando le sue stesse parole.
'Era la primavera dell'anno 2012, io avevo vent'anni e indossavo blue jeans, e voi non eravate nemmeno stati concepiti nella mia testa, neanche mio marito ad esser sincera.'
Le tre mossero le orecchie e allungarono il collo, avevo attirato la loro attenzione.
'Avevo un uomo per la testa, avevo solo lui. Il suo nome era ....





SPAZIO AUTRICE
Sì lo so che sembra una palla ma l'idea si svilupperà un po' lentamente :)
Se non vi piace non leggetela invece se la gradite io gradirei un commentino per dirmi che c'è di sbagliato o cosa vi piace :) 

  
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