Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: E22    04/05/2012    7 recensioni
Zayn sentiva un grosso peso sul petto ed un desiderio incontrollato di andare a picchiare il loro batterista. Molto probabilmente l’avrebbe anche fatto se non avesse dovuto rassicurare Niall.
E se il loro batterista non avesse avuto delle braccia che erano il doppio delle sue.
(Slash. Il rating arancione è stato messo per sicurezza, ma è molto esagerato)
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note: il rating arancione è messo per sicurezza. E pensare che stavo ponderando di farla finire in una 3some ed invece nada! Sarà per un’altra volta XD
Inizia il periodo di esami quindi, tecnicamente, le storie diminuiranno, mi dispiace! (Se invece aumentano, salutiamo insieme la mia carriera universitaria!)
Ho creato una fanpage su facebook, che potete trovare nel bottoncino facebook sul mio profilo in modo tale che, se qualcuno vuole contattarmi, può farlo anche da lì. Ho creato una pagina apposta solo perché non mi andava di mettere direttamente il link del mio profilo personale!
E, vi prego, io scrivo cagate, lo so, però anche se sono cose stupide le ho pensate io e ci tengo! Evitate di copiare, okay? ;D


Spero vi possa piacere anche se è un casino ed è completamente nosense. Come sempre, doveva essere una cosa e ne è uscita un’altra! Siate buone/i!
Rileggendola: è davvero una cavolata, perdonatemi XD



















Quando Louis aveva organizzato una festa post concerto nella sua suite, Zayn non pensava certo ad una serata come quella.
Sapeva che era inutile cercare di far previsioni su qualunque cosa passasse per la mente  di Tommo e sapeva anche che gli antibiotici per il mal di gola, che gli impedivano di bere qualsiasi alcoolico, sarebbero stata la sua rovina.
Ma l’ultima cosa che pensava potesse succedere era quella di passare la serata ad essere geloso di Nialler. Ed a fare da babysitter ad un Liam ubriaco, certo.

La festa che il più grande era riuscito ad organizzare, dopo aver stressato per tre giorni Paul per ottenere il permesso, non era niente di gigantesco o spettacolare. In pratica aveva solo svaligiato il reparto alcolici di un qualche supermercato australiano ed aveva detto alla band, compresi i tournisti, di venire a divertirsi; una cosa semplice quanto letale.
O almeno divenne tale quando Zayn capì le vere intenzioni del maggiore.
Louis aveva avuto la brillante idea di fare quella festa solo per riuscire nel suo intento di vedere Liam Payne ubriaco e, grazie ad una coca cola leggermente corretta, il suo sogno era stato finalmente realizzato, rendendo così Zayn l’unica persona sobria in mezzo ad un gruppo di pazzi pervertiti ubriachi. Harry continuava a pungolare tutti con quel suo stupido ditino da sbronzo mentre Louis, non appena aveva capito che il dolce Payne era partito, aveva cercato in tutti i modi di mettergli le mani nelle mutande, rendendo il compito di Zayn ancora più frustante.

Era stata una scena alquanto divertente – la prima volta, le successive erano state solo stancanti -; Zayn aveva beccato un Louis completamente ubriaco mentre rimetteva al suo posto una bottiglia di rum, guardandosi intorno in maniera circospetta, e si era sentito in dovere di indagare su cosa avesse combinato.
Dopo dieci minuti in cui il più grande negava di aver combinato qualsiasi cosa, con Harry che annuiva convinto senza sapere neanche di cosa stessero parlando, erano stati raggiunti da un Liam Payne con le guance rosse e gli occhi lucidi che, strascicando, chiedeva a Louis un’altra coca cola.

Nessuno, prima di quel momento, aveva mai visto il daddy directioner ubriaco e nessuno si aspettava che potesse diventare ancora più tenero di quanto non fosse da sobrio; inoltre, secondo Louis, perdeva quel cipiglio preoccupato che lo caratterizzava, addolcendosi ulteriormente, e, testuali parole, faceva venire voglia di coccolarlo, di strizzargli le guanciotte e di rimpinzarlo di orsetti gommosi. Magari ripieni di altro rum, tanto per far durare maggiormente l’effetto.
Nonostante avesse ammesso che gli ispirasse tenerezza, non appena Liam fece per togliersi la maglietta, accaldato, Louis cercò di infilargli la lingua in gola, saltandogli addosso, facendo scoppiare a ridere Harry, che provò anche ad unirsi – il pervertito -, e facendo prendere un mezzo infarto al pakistano che cercò di tenerli separati per il resto della serata.

Con tutte queste avventure alle spalle, quando Louis ed Harry si addormentarono nella camera del più piccolo e Liam si accomodò tranquillo sul divano, accoccolato a lui, giocando con il telecomando della televisione, Zayn voleva solo andare a letto e dormire.
Era perso in questi pensieri e stava ponderando su quanto fosse fondamentale Paul per quella band, quando notò l’unico suo compagno che quella sera non l’aveva torturato.

Niall era seduto in terra con Josh e gli altri strumentisti, mentre chiacchieravano ubriachi di un qualcosa che non capiva. Il biondino, con il suo accento irlandese reso ancora più marcato dall’alcool, stava abbracciando il batterista che, con gli occhi chiusi, aveva fatto scendere la mano fino a posizionarla strategicamente sul sedere sodo del più piccolo.
Quello stupido non se ne era neanche accorto e continuava a ridere e scherzare come se niente fosse mentre Zayn si era irrigidito tutto, iniziando a pensare a mille modi con cui poteva uccidere quel molestatore di irlandesi ubriachi.
Sentì il bisogno di alzarsi,urlare e fare una scenata, solo che non poteva farlo - perché non era il suo stile e non ne sarebbe mai stato capace - così si limito a sistemarsi meglio sul divano, assumendo una posa scontrosa e mettendo su un broncio involontario, mentre Payne iniziava a borbottare cose senza senso.

Si era accorto da tempo che il loro batterista aveva un interesse non esattamente amichevole per Niall; mani che cercavano di sfiorarlo sempre, occhi che non lo perdevano di vista un secondo ed espressioni estasiate ogni volta che il più piccolo gli regalava uno dei suoi abbracci dolcissimi.
Ma, se per Zayn le sue intenzioni erano ovvie, per Niall si trattava solo di una bellissima amicizia; mai si sarebbe sognato di poter suscitare l’interesse di qualcuno, piccolo ingenuo.
Se avesse potuto, il pakistano avrebbe fatto capire al mondo di stare alla larga dal biondino, perché lo voleva lui ed era suo; solo che, come non aveva il coraggio di fare scenate, non aveva neanche il coraggio di rovinare, potenzialmente, un’amicizia.

Stava osservando incazzato l’inopportuna mano di Josh, ferma a stringere la coscia dell’irlandese mentre si avvicinava per sussurrargli qualcosa all’orecchio, quando Liam gli disse di iniziare a non sentirsi bene, così lo accompagnò, di corsa, nel bagno adiacente alla camera, rassegnandosi ad una nottata orribile.




Dopo un’oretta passata a far da infermiere a Liam e dopo averlo depositato, dormiente, sul letto di Louis, Zayn decise di tornare nella sua camera per provare a riposare ed a dimenticarsi di quell’assurda nottata, non aspettandosi di trovare, invece, il biondino che l’aveva fatto penare tutta sera davanti alla porta.

“Niall? Tutto bene?”, aveva le guancia ancora un po’ arrossate e gli occhi lucidi, ma molto meno di come erano poche ore prima, quindi gran parte della sbronza doveva essergli passata. Guardandolo bene, però, notò anche che aveva le labbra gonfie ed un segno rosso – succhiotto, marchio, possesso – sulla gola e senti crescere dentro di sé una soffocante sensazione di rabbia.

“Sì, almeno credo. Posso dormire con te, però?” e Zayn capì che no, non andava tutto bene, che il biondino era turbato da qualcosa e che necessitava di sfogarsi. Faceva sempre così quando qualcosa non andava; chiedeva a Liam o a lui di dormire insieme e poi, a letto, iniziava a confidare tutte le sue preoccupazioni, come se le coperte ed il corpo degli amici potessero proteggerlo dai pericoli. Sapeva che ogni tanto dormiva anche con Louis o con Harry, ma con loro passava le nottate a progettare pazzie o a scherzare, non a confidare la mancanza di casa o le sue insicurezze.
Se in Tommo trovava  la spensieratezza ed in Harry un compagno di adolescenza, in Liam cercava parole che lo potessero calmare ed in Zayn gesti rassicuranti; ognuno di loro dipendeva dall’altro in maniera diversa ma essenziale, era questa la forza del loro rapporto.

“Certo, vieni”, gli prese la mano e, cercando di dimostrarsi rassicurante nonostante la gelosia che provava, lo condusse all’interno della stanza.

Subito dopo aver detto al biondino di prendersi qualcosa dall’armadio, sparì in bagno per prepararsi per la notte e per cercare di sistemare il disastro che, sicuramente, Harry aveva fatto toccandogli i capelli. Tornando con solo i boxer neri addosso, trovò l’irlandese che si metteva sotto le coperte, in boxer e con una delle sue tshirt più larghe, e lo raggiunse velocemente, spegnendo le luci ed aspettando che il più piccolo iniziasse a parlare.

“Zayn”, pochi minuti di silenzio e poi Niall si girò verso di lui, stringendolo in uno di quei suoi abbracci che facevano sempre tremare il pakistano per via del suo fiato, caldo e regolare, sul collo.

“Mh”

“Ho fatto un casino”, le labbra sfioravano leggermente la pelle della spalla ed il più grande cercò di nascondere i brividi che quel contatto gli provocava. Possibile che il biondino fosse davvero così ingenuo?

“Riguarda Josh?”

“Si vedeva tanto che ci stava provando?”

“Solo tu potevi non accorgertene. Penso che gli altri ragazzi abbiano anche scommesso su di voi”, disse cercando di farlo ridere, ma riuscendo solo a farlo nascondere ancora di più sul suo petto nudo.

“Mi ha baciato. Dopo che tu hai portato in bagno Liam, gli altri ragazzi se ne sono andati ed io e lui siamo rimasti a parlare. Non so neanche di cosa; dell’Australia, di musica, di tutto e niente. Poi, ad un certo punto, mi ha preso il mento e mi ha baciato!”, Zayn faceva quasi fatica a sentirlo da quanto parlava pressato contro il suo petto, percepiva anche il calore del suo viso sulla pelle nuda, segno che doveva vergognarsi tantissimo di quello che stava rivelando, così, oltre alla gelosia, provò un pizzico di tenerezza.

“Ci siamo baciati per un po’. Non so perché non l’ho allontanato subito, forse perché era piacevole. Solo che quando ha iniziato a baciarmi il collo ed ha cercato di farmi sdraiare, mi sono agitato e gli ho detto che mi dispiaceva ma non era il caso e poi sono scappato in camera”

Zayn sentiva un grosso peso sul petto ed un desiderio incontrollato di andare a picchiare il loro batterista. Molto probabilmente l’avrebbe anche fatto se non avesse dovuto rassicurare Niall. E se il loro batterista non avesse avuto delle braccia che erano il doppio delle sue.

“Perché non ti sembrava il caso? Se ti piaceva che problema c’era?”, indagò incuriosito.

“Non ho sentito la stretta alla pancia!”, per dirglielo si era sollevato, appoggiandosi con le braccia incrociate sul suo petto e guardandolo negli occhi, serio.

“La stretta alla pancia?”, chiese sorpreso e divertito il più grande

“Sì, qua”, e gli sfiorò il bacino con le mani fredde, facendolo rabbrividire – non solo per il freddo -, “anche quando ho baciato per la prima volta Holly, ho sentito una stretta lì. Come quando ascolto un cd di un cantante che mi piace; appena inizia la prima nota, sento quella stretta.
Non saprei come descriverla, però quando la sento vuol dire che sto facendo una cosa che mi piace e che è una cosa giusta. Con Josh non l’ho sentita quindi non potevo continuare”, era concentratissimo nel cercare di spiegare quella sensazione e Zayn non poteva impedirsi di fissarlo.

“Beh”, cercò di formulare poco dopo, “con tutto quello che mangi mi sembra giusto che ragioni con la pancia”, si guadagnò così un piccolo pugno sulla spalla, “comunque noi comuni mortali la chiamiamo eccitazione”.

“No! Quella è un’altra cosa; se si è fortunati viene dopo la stretta, se no è solo sesso ed è un po’ triste! La stretta alla pancia è più potente, senti …” ed avvicinò le labbra a quelle del più grande, così, all’improvviso.

Zayn lo sentì muoversi incerto, poi senti il sapore dolce della vodka alla pesca mischiato ad un altro sapore piacevole ed approfondì il bacio, cercando di avvicinarlo il più possibile e di sfiorarlo maggiormente. Preso dalla passione del momento, ribaltò le posizioni e fece in modo di trovarsi sopra di lui, solo con il busto però, con la gambe rimase comunque spostato per gravarlo troppo.

“L’hai sentita?” e Zayn avrebbe voluto dirgli che aveva sentito la stretta, le farfalle, le campane ed i fuochi d’artificio, solo che non era mai stato bravo a parlare, quindi si limitò a baciarlo un’altra volta, scivolando tra le sue gambe e facendo cozzare le loro eccitazioni.

“Siamo anche stati fortunati”, rise il biondino divertito ed eccitato quando il più grande corse a coprire il succhiotto del batterista con un altro morso ed un altro marchio; per sicurezza ne fece uno anche dall’altro lato del collo.

Dopo, Zayn fece forza sulle braccia per fermarsi a guardarlo, immobile, in una muta richiesta di conferme e Niall, con quel sorriso che conquistava tutti, sollevò il viso fino a che non riuscì a sfiorarlo con le labbra, rispondendogli.

E da lì dimenticarono tutto.
La festa, Louis che cercava di molestare Liam, Harry ubriaco che infilava le dita negli occhi di Zayn, Josh che abbracciava Niall, Josh che baciava Niall, Josh.
C’erano solo loro due e troppi vestiti a dividerli.
 
 
 
 
 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: E22