Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: Sunburn_    04/05/2012    4 recensioni
«Iris?»
«Mmmh?»
«Piacere di conoscerti» il ragazzo sorrise.
«Il piacere è tutto tuo, Ed»
FanFiction dedicata ad Ed Sheeran.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Certe volte cercavo la solitudine.
Mi piaceva stare da sola e riflettere, su tutto.
Su tutto quello che stava capitando intorno a me, su tutte le persone che conoscevo e su tutte le azioni che avevo fatto.
Oggi, ero in uno di quei giorni.
Ero da sola, nel negozio di Tony, a suonare qualche nota a caso.
Ero confusa.
E non capivo nemmeno perchè.
Si può essere più stupidi di me?
No.
Inziai a canticchiare le prime parole che mi vennero in mente, così, senza pensarci troppo.
«Give a little time to me, we'll burn this out.» Sospirai.
«We'll play hide and seek, to turn this around...» continuò una voce che non era più la mia.
Presi scossa e per poco non cascai dal panchetto.
«Alla fine, la canzone ti è piaciuta?» sussurrò Ed come per non disturbare nessuno.
«Che canzone?» ero annichilita.
«Quella che stavi cantando, è la mia canzone. E devo dire, che hai una bella voce, davvero»
Sbuffai. «Lasciami in pace, per favore!»
«Che ti ho fatto male? Rispondi» questa volta sbuffò lui e mi venne da ridere.
«Abbiamo già tenuto questo discorso, no?»  cercai di ricompormi.
«E' solo, che mi stai trattando di merda» 
Rimasi in silenzio,e come se non ci fosse continuai a suonare la  sua canzone a orecchio.
«Ti va di preparare qualcosa per il concerto?» mi domandò, quando le ultime note si erano perse nell'aria.
«Prima una domanda. Come fai a venire qui tutte le volte che ci sono io, isnomma, mica sarà un caso!»
Lui scosse la testa, diveritio, e dalla vetrina indicò il palazzo di fronte. «Abito  là, ti vedo dalla finestra»
Arrosii. «Cosa?»
Lui annuii convinto. «Semplice. Io. Casa. Negozio. Finestra. Non è tanto difficile, ci puoi arrivare si ti sforzi»
Wow, questa volta era lui che faceva l'ironico.
Mi aveva spiazato.
Non replicai. 
«Allora, ti va si o no di iniziare a preparare qualcosa, devi stabilire la data. Prima stabiliamo la data e poi organizziamoci. Ti va?»
Scossi la testa.
No. «No. Mi dispiace. Arrangiati, fai come ti pare»
Mi alzai.
«Che ho fatto ora?»
«Nulla. Assolutamente nulla. Bene...devo andare. Non ti scordare di chiamare Aurora, e ricordati di non scordare che io e te non ci siamo mai conosciuti. Se ci rincontreremo in futuro, bhè, estranei. Che ne dici?»
Allungai la mano, come un imprenditore.
Lui era sbigottito.
Non ci capiva nulla, in verità nemmeno io.
Lui strinse la mano rassegnato. «Allora, ciao?»
«Ciao, Ed Sheeran» 
Ma invece di andaresene, me ne andai io.
Lasciandolo da solo in negozio.
Ma che cazzo stavo facendo?!
La cosa giusta. No io con quello non dovevo più avere a che fare mai più.

A casa, ero a pezzi.
Già l'ho detto che sono stupida, no?
Mi misi sul divano e guardaii un po' di film.
Federica era al telefono e Auro, bhò, lei era sparita, chissà dove.
Girai, un canale a caso.
Eccolo.
Mi perseguitava allora. «Fede, c'è il tuo idolo alla Tv, vieni»

In pochi secondi la bionda si era precipitata sul divano.
Mi alzai, lasciando posto a lei, e mi infilai in camera.
Accesi il mio computer e mi misi ad ascoltare musica  a tutto volume.
Il cellulare iniziò a squillare, ma non mi importò di rispondere.
Rimasi immbolie a crogiolarmi nel rock.
Aurora fece irruzione nella mia camera.
Indicò il suo cellulare. 
Sbuffai e andai a stoppare youtube.
«Scusami,  ecco fatto, si, è quella  che non ti sopporta»  la riccia rise nervpsa«Iris, Ed ha detto che ascolti buona musica»

La ignoraii e ascoltai i due conversare, strano che non si era messa a urlare quando il telefono aveva squillato. O forse o aveva fatto, solo che non l'avevo sentita.
Federica, era aggrappata alla sua spalla, cercando di sentire la sua voce.
«Si, il 19, si. Mi sembra un giorno perfetto. Ok, quindi...abbiamo meno di una settimana per organizzarci!» rise  di nuovo.
Ptff. 
«Ok, grazie mille. Si, è stato un piacere, ti salutano le mie amiche! Allora, dopodomani? Perfetto!»
E finalmente attaccò.
Entrambe le mie amiche fecero per dirmi qualcosa, ma le spinsi fuori da camera mia, e riiniziai con il rock duro e crudo.
Cazzo mi stava prendendo!?
Chiusi gli occhi, e mi vidi davanti a me il rosso che rideva.
Sparisci dalla mia mente, ordinai.
Ma non funzionava.
Ora stava cantando.
Ora suonava.
Ora tutte e due.
E io, io mi vergognavo di me stessa.










   
 
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