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Autore: Flarya    04/05/2012    3 recensioni
E se durante i mesi in cui Ichigo ha perso i poteri fosse successo qualcosa, qualcosa che poi è stato dimenticato?
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Già, noi tutti          
Sogniamo ad occhi aperti
Di volare in cielo.     
 


18:00 –Orihime
Non c’erano Arrancar del livello di Espada. Saremmo bastati anche noi tre soli, senza l’aiuto di shinigami. È comunque fantastico avere il loro supporto, siamo sicuri di non avere difficoltà –perché gli Arrancar non sono da sottovalutare–, siamo sicuri di poter proteggere tutti.
               E poi, dal punto di vista più egoistico, sono così contenta che Rangiku-san sia tornata a trovarmi. Sento di poterle parlare di tutto, ed averla a casa è così divertente!
«Inoue-san, se vuoi puoi tornare a casa adesso, andiamo io e Sado da Urahara.»  mi dice Ishida-kun, aggiustandosi gli occhiali.
«Oh, va bene! Allora vado a fare la spesa, se poi volete fermarvi da me a cenare…Anche tu, Abarai-kun!»
«…Ti ringrazio, ma credo farò altrimenti.» Abarai-kun mi sembra un po’ imbarazzato, forse ha già da fare.
               Magari con Kuchiki-chan. Magari.

Sono una povera illusa.

 
18:00 –Karin
Lo conosco, quello shinigami dai capelli chiari. L’ho già visto. Qual era il suo nome?
«Ragazzino, che ci fai qui?» gli chiedo avvicinandomi tranquillamente al guard-rail su cui è appoggiato. «È per quegli hollow fortissimi?»
Mi guarda palesemente infastidito, forse non avrei dovuto parlargli.
«…Qualcosa di simile.»
Mi appoggio al suo fianco in silenzio.
«Kurosaki, per alcuni giorni assicurati di rimanere in zone sorvegliate da shinigami.»
Ricorda il mio cognome per mio fratello.
«Karin.» Si gira verso di me inespressivo, e mi guarda negli occhi. «È il mio nome» spiego.
«Capitano della decima brigata, Hitsugaya Toshiro.» Ah già, quello era il suo nome. Me lo ricordo, adesso.
«Toshiro, Ichi-nii non si è cacciato in qualche guaio, vero? Voglio dire, adesso è indifeso…»
Toshiro guarda altrove. Porta i capelli leggermente diversi rispetto all’ultima volta che l’ho visto, non saprei dire se sono più lunghi o meno.
«Purtroppo sembra che siano i guai a caccia di Kurosaki. Dunque sta’ attenta.» Il tono con cui ha risposto sottointende la fine della conversazione. Quindi resto ancora un po’ in silenzio appoggiata al guard-rail, a guardare il cielo che cambia leggermente colore. È già così tardi.
«Vado a casa» dico, e mi avvio. «Ci vediamo, Toshiro!»
 
18:20 –Ichigo

Non desidero
Null’altro.

Sento la sua forza fluire in me attraverso i suoi occhi.

Non m’importa
Null’altro.

Posso affrontare tutto, finché è con me.

Stiamo tornando a casa, porto io l’ombrello. Perché sono più alto, dice lei. Io credo che voglia solo farsi servire.
Non ha detto più niente. Cammina al mio fianco, silenziosa, e mi trovo a guardarla di sottecchi, senza trovare alcuna parola degna d’essere pronunciata. Mi sa di già vista, questa situazione.
Vorrei chiederle molte cose, ma le parole non sono abbastanza.
«Rukia…» il solo suono del suo nome rischiara l’aria.
Lei si gira verso di me, certamente devo dire qualcos’altro. «…ecco, non sei qui da sola, vero?»
Sorride appena, guardando di nuovo avanti. Ha passato troppo tempo con Byakuya, secondo me.
«Ovviamente no.» Segue un breve elenco degli shinigami scelti, e mi si stringe il cuore.
Mi guarda ancora, e mi vedo riflesso nei suoi occhi indefinibili.
Devo distogliere lo sguardo per ricominciare a respirare.
 
18:25 –Rukia
Non è che io abbia improvvisamente cambiato idea. Penso davvero che non dovrei intromettermi. Che dovrei limitarmi ai miei compiti senza che lui necessariamente lo sappia, da ombra quale sono.
Ma non posso.

Non posso evitare di correre al suo fianco.

 
19:00 –Karin
…Dovrei aprire la porta di casa, ma le grida e i suoni che provengono dall’interno mi fanno esitare.
Può mai essere che il Vecchio Barbetta faccia tutto questo rumore da solo, visto che ultimamente Ichi-nii non gli dà corda?
Entro richiudendo la porta alle mie spalle.
«MASAKIIII, la nostra terza figlia è tornata a trovarci!» Ah, ecco, questo spiega tutto.
Mi affaccio in cucina, studiando la situazione. Barbetta è in adorazione, ondeggiando ai piedi del poster che ancora non si decide a togliere, ed emette strani versi. Yuzu è aggrappata a Rukia, che a sua volta la abbraccia e le carezza i capelli. Non posso vederla in viso, ma giurerei che sta ridendo. Ed Ichi-nii sta in piedi al suo fianco, sentendo la porta chiudersi si è girato verso l’ingresso, e mi sorride.
Oh, credo sia il suo primo sorriso da tanto, troppo tempo.
«Karin-chan, guarda!» strilla Yuzu. «Guarda chi c’è!» E anche Rukia si gira verso di me, e sorride serena. Non posso che ricambiare, è così naturale farlo.
«Onii-chan!» il tono di Yuzu è di rimprovero, adesso. «Se tu me l’avessi detto prima, avrei preparato i suoi piatti preferiti!»
«Non lo sapevo.» Mentre risponde mi poggia una mano sulla testa. Mi sembra quasi di sentire la sua felicità.
 
19:20 –Rukia
               Calore.
È una sensazione…davvero strana. Non la ricordavo più.
La risata di Yuzu, le grida di Isshin. Sono così contenta.
 
Dopo cena saliamo in camera di Ichigo. Lui è silenzioso. Mi siedo sul bordo del letto.
Bisogna affrontare argomenti seri adesso. Ichigo rivolge la sedia della scrivania verso di me e si siede.
«Ichigo, sai già di essere l’obiettivo degli Arrancar, giusto?» lui annuisce. «Allora vedi di comportarti come si conviene, razza di idiota!»
«Ci proverò.» In quest’attimo di silenzio guarda fuori dalla finestra. È davvero cresciuto. «Rukia, per favore, non nascondetemi nulla.»
«Se non fai stupidaggini ti racconto cosa succede.»
«È un ricatto?»
«Un compromesso!»
«Cosa intendi per stupidaggini?»
Lo guardo di traverso, pensando a cosa potrebbe fare. «Tipo fare da esca in luoghi deserti, o allontanarti dalle zone che sorvegliamo senza dire niente, o qualsiasi altra idea folle ti venga in mente.»
Mi guarda accigliato, poi si rilassa contro lo schienale con un sospiro. «…tanto non posso vederli».
 
21:45 –Rangiku

 Il capitano mi ha sequestrato la carta di credito.
Uffa.

Sto di guardia ad un isolato di distanza da casa Kurosaki, non è neanche troppo distante dall’appartamento di Orihime.
Se non accade nulla, si prospetta una serata noiosa.
Almeno mi sarebbe piaciuto andare a fare shopping.
«Taichoooo-» Non può sentirmi, se n’è andato a sorvegliare un’altra zona proprio per non sentire i miei lamenti, ma non vuol dire che non mi lamenterò! «Taicho, mi restituisca la carta di credito!»
Se non mi risponde però è noioso.
Chissà se Ikkaku ha del sakè.
 
Questa reiatsu. Hyourinmaru.
Il capitano è in pericolo.

Mi perdonerà se abbandono la mia posizione per raggiungerlo.

«Capitano!»
Draghi di ghiaccio danzano nel cielo senza stelle, scuri come questa notte di nubi. E il mio capitano è lì al centro, padrone dei cieli.
Il nemico è un Espada dai capelli azzurri, veloce, velocissimo, che ancora regge il confronto con Hitsugaya-taicho senza sfoderare la spada. Spaventoso.
Poi improvvisamente mette mano alla katana, e si lancia in un attacco frontale. «Taicho!» Mi slancio in avanti a mia volta, ma sono troppo lontana.
Hitsugaya-taicho para il colpo, e dissipa l’energia dello scontro scivolando nell’aria. «Matsumoto, sta’ indietro.»
L’Espada fa uno scatto, ed affonda la mano nel ventre dell’avversario.
Sangue.
«Farò a brandelli chiunque si metta in mezzo!» la sua voce è un ringhio terribile, è rabbia, violenza, odio.

Capitano!

Hitsugaya-taicho sorride. «Di’ pure addio al tuo braccio.»
Sembra calmissimo, completamente padrone della situazione. C’è un picco di reiatsu, ed il braccio dell’Espada si ghiaccia. Tenta di distanziarsi, ma la catena di Hyourinmaru avvolta attorno all’avambraccio glie lo impedisce.

Capitano!

Se non fosse per il colore vermiglio che sta lentamente assumendo l’Haori, magari potrei tranquillizzarmi.
Se non fosse per le gocce di sangue che piovono al suolo.
L’Espada ringhia, sembra una fiera in trappola.
Cerca ancora di allontanarsi, tirando il più possibile, poi carica un Cero e si lancia contro il capitano. C’è un’esplosione tremenda, il fumo non permette di vedere nulla.
«Bankai.» Le nuvole si addensano sopra di noi, lontano si intravedono squarci di cielo trapuntato di stelle. «Daiguren, Hyourinmaru!»
Le possenti ali di ghiaccio lo avvolgono. Il suo Bankai non ha più imperfezioni. È davvero più forte di prima.
Sento un brivido lungo la schiena.
Alzo lo sguardo e vedo diversi Garganta aprirsi, e dei Gillian uscire.
«Unare, Haineko!»
 
23:00
Improvvisamente, così come sono venuti, gli hollow se ne sono andati. Espada compreso. Un secondo, ed erano tutti scomparsi.
Hitsugaya-taicho mi lancia uno sguardo, poi in silenzio atterra sul tetto più vicino.
Lo seguo immediatamente.
Rimane in piedi per non più di qualche secondo, poi crolla in ginocchio.
«Taicho, va tutto bene?» Ovviamente no, vedo il sangue rappreso sull’Haori, e le piccole gocce che continuano a cadere sul pavimento. Si sposta con lentezza e si appoggia al cornicione. Mi guarda respirando profondamente, e mi inginocchio al suo fianco.
«Va…tutto bene. Dammi solo qualche minuto.» Si pulisce il sangue sul viso con la manica.
Io…vorrei davvero aiutarlo, lo porterei in braccio fin da Urahara, o nel Seireitei stesso, ma una persona come lui non lo accetterebbe mai.
«Matsumoto, secondo le nostre informazioni questo doveva essere l’Espada numero sei. Però…senza dubbio è molto, molto più forte di quanto stimato. » Sento gli occhi inumidirsi, guardando la smorfia di sofferenza che per un secondo gli ha tolto le parole. «Per la prossima volta, richiedi il rilascio del limite.»
«Sì.»
Lo sostengo mentre si rialza. Sento sangue e acqua scivolarmi tra le dita.

«Ho deciso.
Io…

…diventerò shinigami.
 
Diventerò shinigami e cambierò le cose.
In modo che…
…tu non debba più piangere, Rangiku.»

Non devo piangere.
 
23:00 –Ichigo
               Mi sono svegliato all’improvviso, senza alcun motivo apparente. Non ricordo neanche cosa sognavo.
Mi giro strofinandomi gli occhi.
Rukia è in piedi al centro della stanza, con addosso il pigiama a quadri di Yuzu, tesa quasi fosse in ascolto. Ha l’espressione corrucciata, e al buio i suoi occhi sembrano di un viola denso e scuro come la notte. Ed il riflesso delle luci fuori li fa sembrare stellati.

È un sogno?

«Rukia…cosa…?» che schifo, ho la voce impastata dal sonno.
Voltandosi verso di me la sua espressione si distende, e sorride.
«Non preoccuparti.» Si siede sul bordo del letto, mi accarezza i capelli. «Va tutto bene, dormi.»
«Ma…»
«Zitto e dormi!» e mi colpisce in fronte. Non è un sogno.
Prendo la sua mano e la stringo.

 Vorrei proteggerli.

Almeno finché lei è con me, non andrà a farsi ferire da qualche altra parte.

Vorrei essere là fuori a combattere.

«Va tutto bene.» ripete, e guarda fuori dalla finestra.
 












 

 
 
 
 
 

≈ Già, dopo una lunga attesa ecco il nuovo capitolo. Spero che almeno sia al livello dei precedenti.

* Citazione poema d'apertura volume 9.

 

  

   
 
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