Libri > Eragon
Segui la storia  |       
Autore: Exitium    04/05/2012    3 recensioni
Nei più infidi recessi di Alagaësia vi è nascosto un segreto,celato a tutti dall'oramai defunto Galbatorix,che cambierà le sorti del paese.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Accadde di notte.Un venticello gelido penetrava nelle leggere vesti della donna,fino a sfiorarle le ossa,raggelandole la pelle del viso e delle mani,nonostante fosse incappucciata con un lungo mantello nero.
La fitta boscaglia dinnanzi a lei si dipanava per molte iarde,ma la donna la percorreva senza battere ciglio,correndo a perdifiato,stringendo al petto qualcosa di piccolo avvolto in stracci.
I suoi passi riecheggiavano nel silenzio cupo e denso della foresta,i rami che si spezzavano sotto i suoi piedi e le foglie secche che scrocchiavano al suo passaggio. Ansimava,stanca,ma non demordeva,sentendo sul collo il fiato del nemico,mentre la paura del fallimento le attanagliava le viscere.
Dopotutto era quasi arrivata e arrendersi le sembrava una prospettiva poco allettante,soprattutto dopo quello che era già successo.
A quel pensiero gli occhi le divennero lucidi e lei dovette strofinarli energicamente per vedere dove andava.
Ai confini della foresta si fermò,riprese fiato e iniziò a dirigersi camminando lungo un percorso in pianura,fino a quando non si trovò dinnanzi ad una cinta murata enorme,sorvegliata da due guardie più addormentate che sveglie.
La fecero entrare senza troppi problemi,così la donna iniziò disperatamente a cercare una casa in particolare;ispezionò tutte le vie,fino a quando una casetta bianca e piccola,molto umile, le si presentò dinnanzi. Bussò con forza all’uscio di legno marcito a causa della pioggia,sperando che qualcuno le rispondesse da dentro.
Un uomo dalla barba incolta e lo sguardo assonnato le andò ad aprire,sgranando gli occhi quando intravide  quelli verde smeraldo della sconosciuta;la fece entrare,osservando se qualcuno l’avesse seguita,poi richiuse la porta.
Un coro di voci che parlano a voce bassa,flebile,sussurri incomprensibili,il pianto di una donna,un  lamento straziante,poi una porta che sbatte e la notte lasciò il posto alla tenue luce dell’alba,che rischiarava le lacrime su di un volto pallido e straziato.
--
Eragon era fuori di se mentre percorreva avanti e indietro la sua stanza,gli occhi che dardeggiavano infuocati.
Murtagh,dal canto suo,lo osservava divertito,seduto su una seggiola di legno accanto alla finestra,dalla quale il sole del pomeriggio illuminava tutto;un clangore di molte armi veniva da fuori:i Cavalieri si stavano allenando assiduamente in quei giorni.
-e siamo già a due! Mi ha già combinato due catastrofi da quando l’hai portato qui,quel ragazzo. Per non parlare del suo carattere irrispettoso! Ma hai visto come ha trattato Blodgharm,quando gliel’ho presentato?Neanche stesse parlando con un soldato qualsiasi. Non oso pensare cosa gli avrei fatto se fossi stato al posto dell’elfo… -
Elijah era fermo in mezzo alla stanza,immobile come una statua,che guardava fisso dinnanzi a se,senza dar segni di vita;Sembrava interessargli poco il titolo di Cavaliere e ciò innervosiva l’Ammazzaspettri.
-dimmi le tue intenzioni e in base a quelle vedremo che fare.- disse Eragon,appoggiando bruscamente le mani sulla scrivania di legno dinnanzi a se.
- vuoi veramente rimanere qui e allenarti per proteggere Alagaesia o vuoi solo azzuffarti come uno stupido ragazzino in cerca di baldoria?-
Lo sguardo del ragazzo si spostò dal vuoto fino agli occhi di Eragon,poi incurvò le sopracciglia scettico .
-certamente non è con questa massa di idioti che Alagaesia sarà al sicuro ma,non avendo altra scelta,rimango.-
L’Ammazzaspettri fremette di rabbia,ma cercò di contenersi:non doveva darla vinta ad uno stupido ragazzino,doveva dimostrare di essere superiore e perdere la pazienza con lui non avrebbe fatto altro che renderlo soddisfatto della sua sfacciataggine.
-Non un altro sbaglio,siamo d’accordo?- disse con i denti stretti l’uomo.
Un impercettibile movimento del capo da parte di Elijah gli fece capire che aveva acconsentito;così lui e Murtagh si ritirarono,non prima che Eragon potesse dire al fratellastro: -tienilo d’occhio,non voglio problemi.-.
 
--
Kristal non riuscì a rimanere a letto un minuto di più,così il pomeriggio del giorno dopo la sua aggressione alla prima prova balzò giù dal giaciglio nonostante la gamba le dolesse ancora e si incamminò nella mensa per raccattare un pezzo di pane secco da mangiare;si diresse poi verso l’esterno,riflettendo su un sogno che l’aveva tormentata più di una notte da un paio di settimane a quella parte,ma il flusso dei suoi pensieri si interruppe bruscamente quando notò Murtagh affianco a Castigo,intento a lucidare la sua spada rossa fuoco.
Una specie di sensazione di allarme si fece largo nella sua testa,provocata da Shadow che era andato a caccia.
Fai attenzione,ho un brutto presentimento.Non mi piacciono quei Cavalieri.
Il pensiero del drago la travolse e lei lo rassicurò,dicendogli che non c’era nulla da temere;Shadow,con un borbottio di disapprovazione,ritornò al suo pranzo.
Il Cavaliere dal drago rosso si girò in quel momento ed alzò la mano in un gesto di saluto;la ragazza ricambiò con un sorriso,per poi avvicinarsi all’uomo a passi incerti.
-buongiorno.- disse lui,con un sorrisino obliquo che illuminò i suoi profondi occhi color ghiaccio.
-buongiorno a te.- rispose lei,osservando la lama perfetta della spada che teneva in mano Murtagh,rossa come il sangue delle ferite che doveva aver procurato a molti soldati e nemici.
-è davvero bella…-si lasciò sfuggire la ragazza,osservando l’arma tra le mani del Cavaliere;questi,in tutta risposta,scrollò le spalle e gliela porse per permettere alla giovane di saggiarne l’equilibrio e la sua comodità.
Tra i due partì una lunga conversazione sulle armi e sulle spade,sulla bravura degli elfi nel forgiarle e tante altre cose;fu un piacere per la ragazza poter conversare con il Cavaliere,invece che spendere i suoi giorni di malattia in un letto a far niente.
Chiacchierarono del più e del meno come vecchi amici,incuranti del tempo che trascorreva attorno a loro,fino a quando la luce del sole iniziò a tingersi d’arancio.
Ad un certo punto,mentre un attimo di silenzio cadde tra i due Cavalieri,una domanda si fece strada nella mente della ragazza,un quesito che solo Murtagh poteva risolvere.
-Come… come hai conosciuto Elijah?- gli domandò,facendo vagare lo sguardo lungo l’edificio dell’Accademia,per poi puntarlo su Murtagh.
Questi era impassibile,come se non avesse sentito la domanda;poi il suo sguardo si raggelò,i lineamenti si fecero seri e,alzatosi,si mise in groppa a Castigo.
-Non penso siano affari tuoi.Forse è vero che dovresti tenere a freno la tua curiosità alle volte. -.
E,con un balzo,sparì nel cielo del tardo pomeriggio,tinto delle più svariate tonalità di rosa e arancio.
Un sospiro lieve uscì dalle labbra della giovane:per la seconda vlta da quando era arrivata lì si era sentita dire che era una ficcanaso impicciona e questo il suo orgoglio non lo poteva sopportare;un’espressione rabbiosa le di dipinse sul volto e,con tutta la forza che aveva in corpo,tirò un pugno al tronco di un albero lì di fianco,scorticandosi le nocche.
Shadow la raggiunse poco dopo,allarmato per la sua improvvisa collera.
Cosa ti succede?Ringhiò,appena fu atterrato,una pupilla blu notte che scrutava interessata la ragazza.
Ti prego fammi volare più in alto che puoi.Gli chiese disperatamente la ragazza,avvicinandosi a lui.
Il drago la fece salire in groppa e spiccò un balzo che fece volar via molti uccelli infastiditi sulle fronde degli alberi,volando rapidamente su,fino alle nuvole ed oltre,attraversando quelle soffici e fredde barriere bianche,fino a che Kristal non riuscì a respirare;e non voleva respirare,infatti non evocò alcun incantesimo,cosìcche il drago,allarmato,planò a terra bruscamente,planando così velocemente che la ragazza pensò che si stessero sfracellando.
E fu come se i pensieri scivolassero via,veloci come il vento,come un mantello troppo pesante per lei.
Shadow planò su una collinetta a nord dell’Accademia,fuori dalle mura di pietra;entrambi rimasero li,ad osservare il sole morente sull’orizzonte,fino a che il cielo iniziò a punteggiarsi di mille imperscrutabili e luminosi occhi d’argento.

ANGOLO SCRITTRICE
Salve a tutti! sò già di mio che questo capitolo è poco interessante e insoddisfacente,purtroppo però la scuola mi impegna moltissimo ultimamente e il tempo per scriere è poco;avrei voluto aggiungere un'altro pezzo,ma non sono riuscita a finirlo e per non lasciare la storia senza capitoli troppo a lungo ho deciso di pubblicare questo!Ringrazio ancora (come sempre) tutti voi che mi seguite e recensite o che semplicemente leggete la mia storia! un bacio ♥
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Eragon / Vai alla pagina dell'autore: Exitium