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Autore: Zomi    04/05/2012    7 recensioni
La musica si sente fino in strada.
Assordante e ritmata, fa scappare spaventati i gatti del vicinato, che miagolano in subbuglio contro il brano musicale che riecheggia per la via...
Genere: Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUTORE:
Da Domenica 06-05 per tutta la settimana, dalle 21.10 fino alle 21.30, su Italia 2 vi sarà la messa in onda della nuova serie di One Piece (dalla saga di Marineford in poi presumo)… Contenti? Io da morire!!!!!!!!!

Zomi
 

 
 

PARTY ROCK

 
 
La musica si sente fino in strada.
Assordante e ritmata, fa scappare spaventati i gatti del vicinato, che miagolano in subbuglio contro il brano musicale che riecheggia per la via.
Ridacchiando, spengo la macchina, dopo averla parcheggiata vicino a quella di Brook, accertandomi di avere tutto ciò che mi serve nella borsetta: chiavi di casa, fazzoletti, portafoglio, mentine per l’alito…
Ok, c’è tutto.
Scendo dall’auto, chiudendo con un colpo d’anca lo sportello, sistemandomi la gonna a pieghe e controllando sullo specchietto retrovisore che tutto sia in ordine. Ghigno compiaciuta, facendo l’occhiolino alla mia immagine riflessa sullo specchietto.
-Nami…- ridacchio avviandomi verso la casa di Rufy -… sta sera lo stendi!!!-
Sicura di me, entro nella casa del mio migliore amico, dove la musica rimbalza frenetica da parete a parete, facendo traballare l’intonaco e dondolare i lampadari sul soffitto.
Alcuni ragazzi, appena metto piede dentro, mi urtano ballando frenetici, altri ridono spensierati ridacchiando con i loro amici. Sorrido, avanzando nella folla.
Rufy è così. Non appena i suoi genitori e suo fratello Ace escono di casa, lasciandogli campo libero, lui organizza in quattro e quattro otto una festa rumorosa e casinara, invitando tutti quelli che conosce. Con un sorriso, saluto Robin, mia migliore amica e ragazza del proprietario di casa, addossata a una parete dell’entrata in evidente mia attesa.
-Ciao…- mi si avvicina -… allora ce l’hai fatta!!!-
-Si… ho dovuto fare i salti mortali a lavoro, ma sono riuscita a liberarmi in tempo…- spiego, ma intanto allungo il collo dietro di lei, cercandolo con lo sguardo.
Voglio che mi veda, con questa mini gonna mozza fiato a pieghe bianca che non sfiora metà coscia, e questa camicetta a maniche corte verde smeraldo e scollatissima, comprata apposta per farlo restare a bocca aperta. Vedremo se mi resisterai ancora, idiota mio…
-Bene…- sorride radiosa, spostandosi davanti alla mia visuale e impedendomi di guardare altro se non il suo serafico viso.
-Vuoi bere qualcosa? Sanji ha portato ogni ben di Dio dal suo locale… o preferisci ballare? Come senti, Brook, ci sta dando dentro con i suoi dischi…-
La fisso stranita.
Da quando in qua Robin, la mia cara Robin, è così chiacchierona?
E perchè mi trattiene qui, quando invece di solito mi accompagna dal resto della nostra combriccola?
-Robin…?- la chiamò.
-Sai ti vedo pallida… forse è meglio se andiamo fuori a prendere una boccata d’aria…- suggerisce afferrandomi sotto braccio e facendomi fare dietro front per usciere dalla porta che ho appena varcato da 15 secondi.
Mi trascina per alcuni passi, duranti i quali mi divincolo liberandomi dalla sua presa.
-Robin!!!- la richiamò, stupita.
-Si?- fa l’ingenua.
-Che succede?- inizio ad innervosirmi. Cos’è tutta questa storia?
-Niente…- alza le spalle lei, mentendomi palesemente.
-Ah si? Allora andiamo!!! Voglio vedere Rufy e gli altri…- affermò voltandomi verso l’interno della casa.
-No, aspetta…- mi prende per un gomito -… andiamo fuori a chiacchierare…-
-Chiacchierare? Robin tu non chiacchieri nemmeno sotto tortura!!! Che ti prende stasera?!?- sbottò stupita.
Lei si morde un po’ le labbra, abbassando lo sguardo ai piedi e rimuginando.
-Ecco… vedi… di là c’è Zoro e…-
Ma al nome del mio bell’idiota, sorrido entusiasta, catapultandomi nella taverna dove la festa si sta animando. Spintono facendomi largo tra la gente, desiderosa di vedere quella testa bacata del mio amico. Non vedo l’ora di poterlo vedere nei suoi soliti pantaloni neri, ghignante e con in mano una lattina di birra come sempre lo trovo in queste feste, mentre parla ridacchiando con Franky o Usop.
Voglio poterlo vedere in tutta la sua burbera e ottusa bellezza, con quel suo povero occhio cieco che vorrei tanto poter curare con le mie labbra, la sua bocca increspata in un meraviglioso ghigno diabolico, e il suo sguardo nero e profondo a leggermi l’anima, facendola danzare al ritmo della sua voce roca e maschile.
Si, lo ammetto: lo amo.
Lo amo fin dalla prima volta in cui ci siamo incontrati, il primo giorno di scuola alle elementari. insieme a tutti gli altri nostri amici, ho continuato ad amarlo anche quando ha dovuto lasciarci per due anni per superare i suoi limiti e diventare il migliore al mondo nell’arte della spada, gareggiando a livello mondiale e con i migliori. Lo amo anche quando fa l’idiota e mi chiama mocciosa, quando litighiamo e quando fa di tutto per non accompagnarmi nei miei pomeriggi di shopping furioso.
Lo amo quando lo vedo allenarsi con passione e gioia, lo amo quando sorride facendomi perdere battiti al cuore, lo amo quando è felice o triste. Lo amo.
Avanzo salutando qualche viso amico, riconoscendolo di sfuggita tra i mille volti della folla.
-NAMI!!!!- mi sento chiamare, e voltandomi mi ritrovo dietro le spalle Usop e Franky, che mi si avvicinando trafelati.
-Ciao ragazzi!!!- li saluto sorridendogli –Avete visto Zoro?-
-Chi?- fanno gli gnorri, grattandosi i capelli.
-Alto, musone, capelli verdi…- sto al gioco, descrivendolo.
-Ah, Zoro…- gridacchia sopra la musica Franky –No, sorella mi dispiace… tu, Usop, l’hai visto?-
-Io?!? No, no, no…- nega con la testa, in un patetico tentativo di mentirmi.
-Ragazzi!!!- gli ammonisco, picchiandoli con la borsetta sulla testa –Ma si può sapere che avete stasera tutti quanti? Prima Robin, ora voi… ma che succede?-
-Ehm…- si guardano insicuri –Ecco… forse è meglio se lo eviti stasera… sai è un pochino impegnato…-
-Impegnato?- alzo un sopraciglio sorpresa –E con chi?-
-Ma con nessuno…- minimizza Usop, muovendo nell’aria la mano e sudando freddo.
-Usop…- lo prendo per il colletto –Dov’è quell’idiota?-
Impaurito, il moro alza un dito verso la sua sinistra, indicandomi il solito divano dove io e gli altri solitamente ci sediamo a chiacchierare in queste feste rumorose. Il sofà è nascosto da una coppia intenta a ballare.
Sbuffando, m ricompongo, avvicinandomi al divano. Ma che cavolo hanno tutti sta sera?
Avanzo a passo di bersagliere, innervosita dal comportamento dei miei amici. Possibile che Zoro abbia così tanto da fare da non potermi nemmeno salutare?
È un pigrone senza eguali, sempre addormentato e il cui hobby preferito è la pennichella, che avrà mai di così urgente da sbrigare stasera, a questa festa poi?
Scanso Sanji e un suo abbraccio stritolatore, giungendo finalmente vicino al divano della mia combriccola.
Lì, tra i cuscini sgangherati e la stoffa giallo ocra ornata da un piccolo disegno di un leone sorridente con la criniera somigliante a tanti raggi solari, Rufy se ne sta seduto annoiato, tenendosi la testa nelle mani, mentre la dondola a ritmo di musica. Con sguardo torvo, fulmina una figura a lui vicina, che parla senza freni ad altre tre persone che pendono totalmente dalle sue labbra, e che ne coprono i contorni, in modo che non riesca a riconoscerlo.
Sorridente, mi avvicino ancora, riuscendo, a malincuore però, a mettere a fuoco il ragazzo relatore che continua a parlare indefesso senza notare il mio arrivo: è Zoro.
Zoro, quel bradipo muto e pigro, più noioso e lento della polvere, che non parlerebbe così scorrevolmente nemmeno sotto torture mortali, sta annegando tre ragazze di concetti e schemi di scherma.
-… si, perché il trucco è tutto nell’equilibrio…- si esalta, aprendo le mani davanti a se e guardando fiso negli occhi Tashigi, una fissata di spade come lui e che gli fa il filo da anni -… più padronanza del tuo corpo hai, più riesci a gestire meglio i tuoi colpi…-
La mora annuisce estasiata, aggrappandosi a un suo braccio, mentre si avvicina maggiormente a lui, seduti entrambi sul nostro divano.
-Oh Zoro!!! Quante cose sai…- cinguetta Perona, una pazza dai capelli rosa che fa gli occhini dolci al mio buzzurro, sbattendo ripetutamente le lunghe ciglia e affannandolo all’altro braccio.
-Sei così affascinante quando parli delle tue spade…- si struscia sulla sua schiena Bonney, altra scialacquatrice d’uomini altrui dai capelli color coniglio spellato.
-Bhè ecco… sono la mia passione…- arrossisce quel cretino, lasciandosi avvinghiare da ogni lembo della sua maglia bianca dalle mani di quelle arpie.
-Oh Zoruccio…- arriccia le labbra Perona -… parla ancora delle tue spade…-
-Oh bhè se insistete tanto…- ghigna per poi riprendere a parlare senza sosta di lame, tecniche di difesa, attacchi mirati, affondi e ciarle varie.
Oh, dico, ma che cavolo pensano di fare quelle tre?!?
Zoro è mio, MIO: Emme, I, O… MIO, MIO, MIO!!!!
Stringendo le mani in due enormi pugni, ruggisco imbestialita.
-BUZZURRO!!!- urlò cercando di attirare la sua dannata attenzione, ma quell’idiota nemmeno mi sente e continua a parlare. È inammissibile!!!
Mi avvicino e mi metto dritta in piedi davanti a lui.
-Ciao eh…- sbotto, con le mani sui fianchi e tono evidentemente alterato.
Lui alza pigramente lo sguardo su di me, non accennando nemmeno un sorriso.
-Ciao…- mormora atono, per poi tornare a ciarlare con le sue ammiratrici.
-ZORO!!!!- grido, richiamandolo, ma lui nemmeno mi ascolta.
-Sparisci!!! Che vuoi?!? Non vedi che Zoro bello è occupato con noi?- soffia contro di me Perona.
-Su, via sciò!!! Abbiamo da fare!!!- aggiunge Tashigi, muovendo nell’aria una mano.
Strabuzzo gli occhi, offesa dal comportamento di queste streghe e dal fatto che Zoro le lasci fare. Ma lui è sordo a tutto ciò che mi è rivolto, impegnato com’è a chiacchierare con Bonney.
Provo ad avanzare ancora verso di lui, decisa a prenderlo a pugni ma Rufy, veloce e forte, si alza dal divano che occupa, in cui è rimasto inchiodato forse per far compagnia all’idiota verde credendo che si annoiasse, e prendendomi per un braccio mi allontana.
-IDIOTA!!!- sbraito, colpendo qualcuno con una gomitata –Lasciami, lasciami!!! Voglio ucciderle con le mie mani… scuoiarle vive… strappare loro tutti i capelli uno ad uno… e voglio uccidere anche quel cretino verde… Marimo di merda!!!!- mi agito, finché non ferma la sua marcia, lasciandomi l’arto e correndo a nascondersi da mie eventuali percosse per il suo trattenermi dietro a Robin, lì vicino a noi.
Ringhio inviperita.
-Lo sapevi…- le urlo, stringendo i pungi nelle mani.
-Certo… te lo stavo per dire se non te ne fossi andata via così velocemente…- sorride lei, abbracciando e accarezzando il capo del suo ragazzo.
-E anche voi lo sapevate…- ringhio contro Usop e Franky, unitesi ora la gruppetto.
Tremano un po’ per rispondere all’unisono –Ci avvaliamo della facoltà di non rispondere!!!-
Li picchio entrambi usando la mia borsetta a mo di martello, facendo spuntare sui loro crani palpitanti e rossi bernoccoli. In fin dei conti non dovrei picchiarli. Poverini, hanno cercato di evitarmi quell’orrida visione per non farmi innervosire, dato che sanno che mi sono innamorata di lui, ma ho troppa rabbia nel corpo per potermi trattenere.
-Da quant’è che fa il Casanova quel demente?- ringhio emanando piccole scintille dagli occhi.
-Perona e le altre lo attanaglino da quando sono arrivate qui…- sussurra Rufy, abbandonando la testa sulla spalla di Robin, che sta abbracciando per la vita da dietro le spalle.
Volto loro le spalle iraconda, fulminando ancora una volta con lo sguardo quel deficiente che ride spensierato in mezzo a quelle tre streghe.
-Brutto idiota!!!- ringhio unendo le mani tremanti in semi cerchio, quasi a volerlo strozzare a distanza.
-Su… su Nami…- mi accarezza il viso Robin -… gli hanno chiesto di parlare di spade e lui non ci ha visto più… non lo fa apposta…-
-E ci mancherebbe altro!!!!- sbotto, passandomi una mano tra i miei lunghi capelli rossi. E io che mi sono data tanto da fare per essere meravigliosa solo per lui, per farlo capitolare al mio volere e poterlo avere finalmente tutto per me, invece mi ritrovo con un cretino deficiente assediato da tre arpie, io sola soletta e i miei amici spadroneggiati dal nostro divano e costretti a strasene qui in piedi vicino allo scaffale dei libri della madre di Rufy. Che rabbia!!!
Incrocio le braccia al petto, fumando nere nuvole di odio dalle orecchie. Che pensano di fare quelle? Credono davvero che io mi arrenda così facilmente?
Oh, no di certo!!!
Io sono Nami, la sola e unica, e quell’idiota buzzurro è mio.
Porto una mano alla bocca, iniziando a mordicchiare un'unghia riflettendo a come agire.
-Oh mia dea!!!! Eccoti qui amor mio!!!!-
Con un balzo, Sanji, un mio caro amico, si tuffa a pesce contro di me tentando così, per l’ennesima volta, di potermi abbracciare e stringere, appiattendosi contro le mie curve.
-Ciao Sanji…-mormoro, spostandomi di quel tanto che basta per farlo sfracellare sul pavimento.
Come se niente fosse, il biondo si rialza, spolverandosi i jeans neri e la camicia azzurra, piroettando felice, mentre i suoi occhi brillano estasiati.
-Oh Namiuccia!!!! Sei meravigliosa stasera!!! Sei così bella per me, vero? Oh Nami cara!!! I love youuuuuuuuuuuuu!!!!-
Ulula come un cretino, assordandomi e facendomi innervosire ulteriormente.
-Ma piantala scem…- fermo il pugno nell’aria, risparmiando Sanji dalla mia ira, mentre una diabolica ideuzza mi solletica la mente. Assottiglio lo sguardo, spostandolo dal viso cuori forme del biondo, a quello intento ad aprir bocca inutilmente di Zoro.
-Sanji…- lo chiamo con voce languida e civettuola, tornando a guardarlo -… ti va di ballare?-
Manca poco che sviene.
-OH NAMI!!!!!!!- piroetta come un tornado, stringendo le mani in preghiera sotto il mento e sorridendo ebete –CERTO CHE MI VA!!!!!-
-Bene…- affermo io con un sorriso, porgendo la mia borsa a Robin che la prende alzando un sopracciglio indagatore verso di me -… perché ho proprio voglia di scatenarmi…-
Lo prendo per mano, strattonandolo fino al centro della stanza, dove già altre coppie ballando seguendo la musica di Brook. Cerco il punto esatto in cui saremo perfettamente visibili da Zoro, seduto sul divano, e non appena incrocio il suo sguardo nero e serio, avvicino a me Sanji, iniziando a ballare a ritmo di musica.
Muovo braccia e gambe a tempo, danzando sensualmente a pochi millimetri di distanza dal corpo in paresi del biondo, incapace di muoversi data la nostra grande vicinanza. Se ne sta fermo lì, immobile e paralizzato, incredulo di questo suo sogno proibito. Lo sento mugugnare qualcosa del tipo “Sono in paradiso… se sto sognando che nessuno mi svegli… oddio muoio…”, ma non lo bado molto.
Mantengo lo sguardo su Zoro, muto e serio che mi osserva, mentre volteggio tra le braccia di quel nostro amico di cui è sempre stato geloso. Ogni volta che Sanji mi fa un complimento o ci prova apertamente con me, è baruffa certa tra quei due. Zoro non sopporta il suo essere cascamorto e adulatore con tutte le ragazze del mondo, ma soprattutto con me. Innumerevoli volte mi ha confidato che preferirebbe vedermi tra le braccia di uno sconosciuto, piuttosto che tra quelle di Sanji.
Sogghigno.
Vediamo ora, Roronoa caro, se preferisci startene lì in mezzo a quelle poiane o venire qui a “proteggermi” da questo “Damerino maniaco”, come lo chiama tu.
Alzo le braccia al cielo, dondolando la testa a ritmo e ancheggiando sensuale i fianchi contro il bacino impietrito del biondo che ho dietro le spalle. Piego le gambe fino a toccare terra con la punta delle dita, rialzandomi strusciando il fondo schiena contro il suo corpo rabbrividito di passione. Scuoto la chioma rossa nell’aria, liberando il mio profumo, mentre abbraccio per il collo Sanji, che inizia a perdere sangue dal naso.
E su Zoro, arrabbiati!!! Fai una delle tue tipiche scenate di gelosia!!! Non far star male solo me di tormento d’amore!!! Smuoviti, per la miseria!!!
Continua a ballare contro Sanji- tronco, inamovibile e in coma d’Eros, controllando sempre che Zoro mi guardi. Volteggio, spostando lo sguardo per un attimo da lui, ma non appena lo riporto sul suo capo verde, lui è lì, tranquillo e beato che se la ride con Bonney, che gli offre una lattina di birra gelida.
Ringhio inviperita, bloccandomi di colpo nel mio ballo e intirizzendo le braccia lungo i fianchi. Maledetto idiota!!!
Sbuffo, mentre Sanji cade a terra semi svenuto, balbettando ancora qualche stupidaggine e perdendo sangue a fiumi dal naso.
-E idiota lo sei pure tu…- lo rimprovero, tintonandolo con la punta del mio sandalo -… sei così bravo a farlo schiumare di rabbia di solito… stasera che ti prende?!?-
-Gubbb… Nami… bblluubbb… sedere… brrr… morbido… ballo… bbbll… sexy…-
Alzo gli occhi al cielo, chiedendo un intervento divino in questa serata che sembra non avere fine e che mi richiederà tutta la mia scorta d’annata di pazienza con questi idioti che mi circondano.
D’improvviso, qualcuno mi afferra per il polso sinistro, facendomi voltare completamente all’indietro, dove un ragazzo, capelli scuri e corti e pizzetto nero, mi ghigna suadente.
-Balli?- chiede, urlando sopra la musica.
Annuisco e riprendendo a muovermi a ritmo, ballando sulle note di questa meravigliosa canzone e imprecando a tempo contro Zoro. Stranamente, il ragazzo balla a tempo con me, sfoggiando alcune mosse di Black Dance davvero notevoli e seguendomi nella danza come se fossimo una copia allenata.
Mi muovo sfrenata, decisa a mandare a quel paese Zoro, che tanto non noterà di certo che sto ballando con questo sconosciuto, e a godermi un ballerino provetto di tutto rispetto come questo bel moro.
Uhm… che la mia preghiera sia stata ascoltata?!?
Ancheggio sorridente, lasciandolo avvicinare di quel tanto che basta per notare i suoi profondi e lucenti occhi neri. Alzo le braccia al cielo, chiudendo gli occhi e facendo ondeggiare i miei crini rossi nell’aria. Appena riapro gli occhi, me lo ritrovo a pochi centimetri dal viso. Il suo bel ghigno si trasforma in un sensuale sorriso e le sue braccia, che prima ballavano dannatamente bene attorno alle mie, ora mi accerchiano per la vita. Abbasso le mani, fino a posarle sulle sue spalle, reggendo il suo sguardo accattivante.
Avvicina maggiormente il suo viso al mio, fino a sfiorarmi le labbra con le sue, per poi spostarle malandrino sul mio orecchio.
-Hai sete?- sussurra in un soffio, accarezzandomi la schiena con la punte delle dita.
Annuisco, lasciandomi prendere per mano e avvicinarci al tavolo dove sono posare le bevande.
Mi offre un bicchiere di birra, prendendone uno anche per lui, e ci spostiamo in un angolino tranquillo in cui poter parlare. Camminando, noto gli occhi cerulei e fissi su di me di Robin, che balla con Rufy, in attenta analisi del mio comportamento e del mio accompagnatore.
Gli tiro una linguaccia, indisposta a sorbirmi la sua paternale sul fare confidenza con gli sconosciuti. Non voglio sentirmi dire che è infantile ballare con il primo che capita, solo per ripicca verso il ragazzo di cui sono innamorata e che non mi degna di uno sguardo. Se Zoro preferisce quelle arpie a me, tanto peggio per lui.
Ci fermiamo in un piccolo angolino lontano dalla musica, addossandoci alla parete e bevendo tranquillamente.
-Io sono Law…- si presenta sorridendomi.
-Nami…- sorrido –Balli bene…-
-Anche tu… prima ti ho notata nel centro della mischia… hai fatto svenire quel poveretto…- ghigna divertito.
-Oh non preoccuparti per Sanji… gli passa in fretta…-
-Sei amica di Rufy?-
Annuisco e noto alcuni tatuaggi che sporgono da entrambe le maniche della sua maglia. Intriganti!!!
-Anch’io… è la prima sua festa a cui vengo… ci sa fare…-
-Si… fare casino e divertirsi è la sua specialità…-
Si avvicina lentamente a me, fissandomi con quei suoi begli occhi neri e profondi.
-Uhm… e la tua di specialità, oltre ballare, qual è?
Sorrido portandomi il bicchiere alle labbra, sbattendo le lunghe ciglia. Non perde tempo il ragazzo!!!
-So disegnare molto bene…- sussurro, certa che da quanto siamo vicini lui riesca comunque a sentirmi.
-Uhm… interessante…- le sue labbra sono a un soffio dalle mie, e il suo alito di menta mi stuzzica le narici. Assottiglio lo sguardo in modo accattivante, concedendogli il permesso di avvicinarsi ancor di più. Potrebbe baciarmi da un momento all’altro, ma invece che fremere di emozione e desiderio per questo bel ragazzo così interesante e gentile, non riesco a pensare ad altro se non quanto vorrei che al posto suo vi fosse invece Zoro.
-Sei molto bella Nami… mi piaci…- mormora, chiudendo gli occhi e posando la fronte sulla mia. Deglutisco, indecisa se rifiutarlo o permettergli di baciarmi.
In fin dei conti, io e Zoro non stiamo assieme. Stiamo solo amici, e se lui non prova niente per me, io perché doveri corrergli dietro inutilmente invece che accettare il corteggiamento di Law?
Chiudo appena gli occhi, decisa a voler assaggiare le labbra di Law.
Sento la sua mano accarezzare la mia, nascosti in questo angolino della taverna.
Il suo respiro è vicinissimo e…
-Tashigi ho detto di no!!! Non ballo!!!-
Sobbalzo aprendo gli occhi di scatto, sentendo la voce di Zoro così vicina. Law si distanza sentendomi tremare.
-Nami…?- sussurra.
Io arrossisco imbarazzata, vedendo avanzare verso di noi Zoro e la mora Tashigi, ancorata al suo braccio. Ringhio fulminandola con lo sguardo.
-E dai Zoro!!! Balla un po’ con me!!! Dai!!!- lo implora.
Di corsa arrivano dietro di loro anche Perona e Bonney, imploranti anch’esse di un ballo con il mio buzzurro. Soffiando col naso, infosso lo sguardo sui 4 davanti a me.
-Zoruccio!!! Balliamo?- lo prende al collo Perona.
-No, balli con me, vero?- cinguetta Bonney, piroettando.
Rabbiosa, ringhio.
-Nami…- mi accarezza una mano Law -… tutto ok?-
-No!!!- sbuffo, spostando lo sguardo dalla parte opposta di quel disgustoso quadretto.
-Li conosci?- mi domanda, notandoli nel centro della festa.
-Più o meno…- alzo gli occhi al cielo.
-Zoro!!!!- piagnucolano tutte tre insieme.
-Ho detto di no!!! Enne O!!! NO!!!-
Ritorno a guardarli, incenerendoli con lo sguardo.
-Quartetto rumoroso…- ridacchia Law.
-Fammi il piacere…- sbotto, non riuscendo però a farlo smettere di ridere.
-Zoro!!! Su balliamo!!!!- lo abbraccia per le spalle Perona, appiattendo il suo voluminoso petto contro il suo.
-Ehm… ecco… o-ok…- balbetta imbarazzato il verde.
Che cosa?!? Che cosa, che cosa, che cosa?!!?
Cos’è che ha detto quell’idiota? OK?!?
E no eh!!! Questo è troppo!!!
Sono anni che gli chiedo di ballare come me, mettendomi in ridicolo con lui in tutte le discoteche del paese e nelle varie feste, ritrovandomi sempre a litigarci a sangue e a venir additata come mocciosa tormentatrice di anime, costretta a ballare con tutti fuor che con chi veramente vorrei ballare!!!
E ora lui, quell’idiota verde ammuffito, concede un ballo così, alle prime arpie che passano e lo avvinghiano?!?
Iraconda, scatto a passo di guerra, abbandonando Law alla sua birra e alla sue risate, avviandomi verso quel cretino. Arrivatagli vicino, lo prendo per il padiglione auricolare sinistro, quello su cui sono appesi i suoi tre pendagli, e lo trascino furiosa a forza nel piccolo bagno che vi è appena fuori dalla taverna.
Lo butto dentro la stanza, chiudendo la porta con un tonfo e addossandomi contro di essa, bloccandogli ogni via di uscita.
-NAMI!!!- urla lui, tenendosi l’orecchio fumante di dolore nelle mani e fulminandomi con lo sguardo –Che cavolo hai?!?-
-IO CHE CAVOLO HO?!?- sbotto alzando lo sguardo dai miei sandali, dove lo avevo fissato per contenere la rabbia che ora mi irradia le vene –TU CHE CAVOLO HAI?-
-IO?!? IO NON HO NIENTE!!! SEI TU QUELLA CHE MI HA TRASCINATO QUI A FORZA E SENZA UN MOTIVO!!!!-
Ormai urliamo entrambi, sordi alla musica sottile e tenue che arriva dalle pareti dalla stanza adiacente.
-SENZA UN MOTIVO?!? NO, DICO, MA TI PARE IL MODO DI COMPORTARSI?!? MI HAI A MALA PENA SALUTATO QUANDO SONO ARRIVATA, SE TI CHIAMO NON RISPONDI …- a ogni motivazione, agito un dito nell’aria, avanzando di un passo verso di lui, in piedi e collerico vicino alla bassa vasca da bagno della toilette -… TE NE SEI STATO TUTTA LA SERA CON QUELLE TRE STREGHE IGNORANDO I TUOI AMICI E ORA, BRUTTO IDIOTA, CONCEDI A QUELLE TRE PERFINO UN BALLO?!?-
-IO FACCIO QUELLO CHE MI PARE E PIACE, SAPPILO, MOCIOSA!!! E POI, A TE, CHE TE NE IMPORTA?!?-
-ME NE IMPORTA ECCOME, BRUTTO IDIOTA!!!-
-COME BRUTTO IDIOTA?!? SEI SOLO UNA MOCCIOSA!!!-
-E’ TU UN IDIOTA NAZIONALE… SE NON MONDILAE ADIRITTURA!!!-
-MOCCIOSA!!!-
-IDIOTA!!!-
-MOCCIOSA!!!-
-IDIOTA!!!-
Un leggero bussare ci interrompe.
-Si può? È libero?- chiede una vocetta, mentre abbassa la maniglia lentamente.
-È OCCUPATO!!!- gridiamo all’unisono, facendo spaventare lo sconosciuto che ritrae veloce la mano dalla porta, facendo scattare la manopola nell’aria.
Prendiamo fiato, mentre una leggera sinfonia accarezza le pareti, spettatrici del nostro litigio.
-Perché sei gelosa?- domanda di punto in bianco Zoro, addossandosi a braccia conserte al lavandino del bagno.
-IO NON SONO GELOSA!!!- ribatto velenosa, arrossendo.
-Si invece… se no perché mi avresti portato qui?- risponde astioso.
-TE L’HO GIA’ DETTO IL PERCHE’… TE NE HO DATI 4 DI MOTIVI PER AVERTI PORTATO FIN QUI!!! L’UNICO GELOSO SEI TU DI SANJI… O ALMENO LO ERI, DATO CHE ORA NON TE NE FREGA PIU’ NIENTE!!!-
-COSA?!? NON E’ NIENTE VERO, MOCCIOSA!!! IO NON SONO GELOSO!!!-
-E PERCHE’ ALLORA TI ARRABBI TANTO, QUANDO LUI CI PORVA CON ME?-
-SANJI E’ UN DEPRAVATO… CI PROVEREBBE ANCH CON UNA BICICLETTA DA DONNA… E SE ANCHE FOSSE, PERCHE’ HAI DETTO CHE NON ME NE FREGA PIU’ NENTE?!? NON E’ VERO!!!-
-SI INVECE!!!- sbotto sempre più arrabbiata –ALTRIMENTI STA SERA LO AVRESTI PRESO A PUGNI DOPO POCHI SECONDI CHE AVEVO BALLATO CON LUI!!! INVECE NON TE NE SEI NMMENO ACCORTO!!!-
-INVECE ME NE SONO ACCORTO SI!!!  E ANCHE DI LAW SE E’ PER QUELLO, MOCCIOSA!!!-
-OH, SI CERTO!!! CHE ORIGINALITA’!!! MOCCIOSA, MOCCIOSA, MOCCIOSA!!! SEMPRE QUELLO SONO, VERO?- mi addosso alla porta del bagno, asciugandomi una piccola lacrima che mi scende dagli occhi.
-Sono solo una mocciosa per te…- sussurro, abbassando lo sguardo ai piedi -… una mocciosa paurosa che non riesce a guardare un film dell’orrore senza di te… una mocciosa che non balla senza avertelo chiesto prima cento volte… una mocciosa che ha bisogno della guardia del corpo per andare a fare shopping… riesci a vedere solo questo di me, mai nient’altro… mai il vero motivo delle mie insistenze… vorrei tanto sapere che hanno loro di più di me…-
Mi asciugo altre lacrime, cercando di non singhiozzare.
-Nami… che vuoi dire?- sussurra lui, muovendo un passo verso di me.
-Niente… niente…- minimizzo, cercando di sorridere. Di un vero idiota mi sono innamorata, di un idiota che non capisce quanto mi faccia star male…
-Nami…-
-Lascia perdere…- agito in aria una mano, posando l’altra sulla maniglia per uscire. Compio un passo, aprendo appena la porta, decisa a voler tornare nel caos della musica per dimenticare tutto. Ma Zoro, con la sua forza atletica, urta la porta con la sua mano, richiudendola e addossandosi ora lui su di essa.
-No, ora mi spieghi…- afferma fissandomi minaccioso.
-Non c’è niente dispiegare…- mi asciugo gli occhi, posandomi contro il lavandino.
-Si invece… che intendevi dire prima?-
-Uff… niente Zoro…- non ne voglio parlare. Non voglio dirgli che lo amo così, nel bel mezzo di una litigata. Volto lo sguardo sulla finestrella del bagno, evitando così di guardarlo in viso.
-No, non era niente… SPIEGATI!!!!- mi afferra per le spalle, costringendomi a guardarlo in viso. Annego nel suo bellissimo occhio nero e profondo. Ansimo prendendo un respiro profondo.
-Cos’hanno Perona, Tashigi e Bonney che io non ho? Perché con loro volevi ballare e con me no? Sono più belle? Sono più simpatiche, divertenti, interessanti? Hanno più tette? Cos’hanno loro che io non ho, che non suscita il tuo interesse? Hai passato l’intera sera a parlare con loro, quando con me spiccichi al massimo tre frasi in croce… dimmelo…-
La sua presa sulle mie spalle si allenta, facendosi più leggera. Le sue mani scivolando dalle mie scapole fino ai miei palmi, accarezzandoli e sfiorandoli delicatamente.
-Mi fai la domanda sbagliata…- sussurra sorridendo con lo sguardo perso nelle nostre mani intrecciate -… quello che dovresti domandarmi è cosa loro NON avranno mai e che tu invece hai da sempre… tu sei la mia mocciosa, la mia unica e preziosa mocciosa… non c’è Tashigi o Perona o Bonney che tenga il confronto con te… tu hai due occhi meravigliosi, di puro cioccolato… capelli di fuoco che rivelano il suo carattere indomabile e caloroso… la tua pelle bianca e lattea, sempre morbida… le tue labbra…- trema un po’, incurvano il suo viso verso il mio -… le tue labbra, rosee e… e sicuramente morbide… e al sapor di mandarino… e belle… e che io… io vorrei… vorrei tanto…-
Non conclude la frase, perché ci baciamo con foga, abbracciandoci feroci. Le sue mani mi accarezzando la schiena, intrecciando le dita nei miei capelli, mentre io lo stringo a me per le spalle, mordendogli e leccandogli quella meravigliosa bocca sottile e morbida.
Con una leggera spinta, mi addossa al lavandino, abbracciandomi maggiormente e posando una mano al mio viso, accompagnando il nostro bacio con leggere carezze.
La sua lingua danza con la mia, intrecciandosi e bagnando i nostri palati.
Accerchio il profilo del suo viso con le mie mani, accarezzandolo, mentre lui continua a sfiorare il mio volto con una mano e con l’altra arriccia le punte dei miei capelli.
Sposto i miei baci dalla sua bocca al mento, inumidendolo e risalendo poi lungo la mascella squadrata. Bacio il suo zigomo sinistro, proprio sotto l’occhio cieco, che finalmente riparo dal taglio con le mie labbra, bagnandolo e sentendo tremare la pelle di Zoro a questo leggero contatto.
Lui, con gesto delicato, mi piega la testa all’indietro, aprendosi strada libera sul mio collo, che inizia a baciare frenetico, bagnandolo in ogni centimetro, leccandolo con la punta della lingua e asciugando poi il suo passaggio con baci a stampo.
Ansimo, gemendo di piacere e perdendomi totalmente al suo volere, mentre mi appoggio al mobiletto del bagno per non perdere l’equilibrio per i suoi baci.
Un leggero bussare prova a distarci, ma è inutile, perché il mio buzzurro continua a baciarmi la gola e io a passare le mani tre i suoi corti e verdi capelli.
-È libero?- domanda una voce acuta e famigliare.
-No…- mugugno, sentendo le labbra di Zoro scendere per la scollatura della camicia.
-C’è qualcuno?- apre la porta Usop, introducendo appena il lungo naso nel bagno.
-È OCCUPATO!!!- ringhia il mio buzzurro, facendo scappar via impaurito il nostro amico.
Ridacchio divertita, abbracciandolo per il collo, mentre lui mi stringe a se per la vita e appoggia la sua fronte contro la mia, strusciandola appena come carezza.
-Scusa…- sussurra a fil di voce -… non volevo ignorarti o farti ingelosire stasera… ho perso la cognizione del tempo parlando a quelle tre di spade e katane varie… non mi ero reso conto di aver passato tutto quel tempo con loro… io volevo solo venire da te e gli altri… credevo interessassero anche a loro le spade, non che ci stessero provando… me ne sono accorto solo quando hanno iniziato a tormentarmi per ballare… stavo per cedere quando poi sei arrivata tu come una furia… -
-Che ingenuo…- sorrido, baciandolo a fior di labbra -… io invece volevo proprio farti ingelosire… è per questo che ho ballato con Sanji e con Law…-
-Ed è per questo che lo stavi anche per baciare?- domanda ghignando.
-Ci hai visto?- sussulto sorpresa.
-Secondo te sono passato di lì per caso con quelle tre oche starnazzanti?!? Non volevo che accadesse… tu sei mia e di nessun altro…-
Mi alzo sulle punte dei tacchi, in modo da poterlo guardare bene negli occhi.
-E tu sei mio?- domando sussurrando contro le sue labbra.
-Se lo vorrai si…- mi bacia, abbracciandomi per le spalle e appiattendosi contro di me. Rimaniamo in apnea per un paio di minuti, per poi dividerci. Sensuale mi accarezza il viso con la punta di un suo dito, sussurrandomi dolcemente: -Ti amo, Nami…-
Sorrido, mordendomi innamorata un labbro. –Anch’io ti amo, buzzurro…-
Torniamo a baciarci con foga, stringendoci con passione e azzerando ogni nostra distanza. Incrociamo le nostre gambe, lasciando che ognuno di noi abbia una gamba dell’altro a stuzzicarlo sul cavallo, mentre le nostre mani si abbandonando alle curve dei nostri corpi animanti per i nostri baci. Alcune dita di Zoro strusciano imbarazzate contro una curva del mio seno, sfiorandolo appena, mentre l’altra mano è stretta ai miei capelli. Lo avvicino maggiormente a me, spingendo la sua testa contro la mia accarezzandolo per la nuca, in modo da approfondire il nostro bacio e che le nostre lingue si possano conoscere completamente. La sua tagliente e umida lingua mi bagna tutto il palato, arricciando la sua punta e disegnando ghirigori sul corpo della mia, che l’accarezza di rimando.
Un piccolo cigolio e la porta questa volta si apre senza che sia fermata da nessun nostro urlo.
-Nami? Zoro? Siete qu…- Robin si ferma con metà busto dentro il bagno, il restante ancora nel corridoio.
-Oh… vedo che state ancora discutendo…- sorride, perdonando il nostro baciarsi ininterrotto nonostante il suo arrivo –Bhè… vi lascio… ehm… discutere ancora… dirò a tutti che questo bagno è fuori uso… buon divertimento…- e ridacchiando esce lasciandoci soli.
Ridacchiando, stacco la mia bocca da quella di Zoro, che ghigna divertito.
-Uhm… mi piacciono sempre di più queste feste improvvisate di Rufy… soprattutto se posso passarle così con te…-
Sorrido tornando a baciarlo.
-Si…- mugugno, sentendo le sue mani accarezzarmi la schiena e le sue labbra baciarmi di nuovo il collo -… Rufy ci sa proprio fare con le feste…-
  

   
 
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