I remeber you.

Nessuno può riportarmi indietro
la ragazza che tanto ho amato.

Era iniziato tutto il tre dicembre 2O11 ad un singing mio e dei ragazzi, a Londra. Continuavamo a incontrare fan, alcune che urlavano, alcune che piangevano e altre che erano tranquille e volevano solo parlare. Erano tutte uguali per me, non avevo voglia di incontrare nessuno, dopotutto quale essere umano vorrebbe incontrare della gente dopo aver perso una delle persone più importanti della sua vita?
Mia nonna mi aveva lasciato solo tre giorni fa e il mondo mi era caduto addosso.
Lei è stata quella persona che ci è sempre stata per me e ora non c'era più.
Le fan continuavano a passare e io non volevo nemmeno guardarle in faccia, ma quando alzai la testa per chiedere il nome all'ennessima ragazza lei era li, davanti a me bella e sorridente. Non avevo mai visto sorriso più bello di quello, lei era la ragazza che mi cambiò la vita. Era una ragazza piuttosto alta e magra, con capelli lunghi neri e mossi, gli occhi verde chiaro, quasi azzurri e qualche lentiggine sul naso. Mi sorrideva e tutto d'un tratto mi abbracciò e disse timidamente -Grazie Liam!- , io ricambiai il sorriso e le chiesi il nome, il suo bellissimo nome, Juliette. Quei cinque minuti passarono cosi velocemente che me la vidi passare davanti senza avere avuto nemmeno il tempo di salutarla.
I giorni seguenti continuavo a pensarla, non sapevo niente di lei se non il nome, ma, forse segno del destino, la vidi lavorare da Milkshake City non esitai un minuto, entrai e iniziammo a parlare. Da quel giorno continuammo a frequentarci, diventammo molto amici ma io la vedevo più di una semplice amica. Il giorno del suo compleanno glielo chiesi, le chiesi se voleva diventare la mia ragazza, lei accettò ed io mi sentii il ragazzo più felice del mondo. Una cosa che non potrò mai scordarmi è il nostro primo bacio, io mi avvicinai a lei, chiusi gli occhi e premetti le mie labbra alle sue, eravamo uniti da un piccolo contatto, leggero quanto una piuma e una scarica di brividi mi percorse la schiena, era la sensazione più bella del mondo.
Rimanemmo fidanzati per un anno e mezzo, poi tutto d'un tratto lei si ammalò, una sera di pioggia tornò a casa tutta bagnata, e il giorno dopo tossiva. Tossì per una settimana, poi la portai all'ospedale, i dottori le davano solo medicine e lei le prendeva, ma niente riusciva a farla guarire, o almeno migliorare . Nel giro di pochi mesi la malattia se la portò via, mi portò via un'altra delle persone più importanti della mia vita. Forse era destino, le persone a cui tenevo tanto erano destinate ad essere portate via da me.
Da quell'anno, tutti i giorni, vado davanti alla sua lapide con un mazzo di fiori in mano, sperando di vederla lì, seduta, bella e sorridente come un tempo, ma niente può riportarmela indietro. Mi piange il cuore sapere che lei non è e non sarà mai più mia. Ho avuto altre ragazze nel mentre, ma nessuna può riempire quel vuoto che Juliette ha lasciato nella mia vita.