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Autore: Alexy Snitch    05/05/2012    5 recensioni
È finita! Non mi accorgo di correre finché non gli sono saltata al collo, finché non sento il suo cuore battere contro di me, forte, impazzito d’eccitazione e felicità. Mi stringe come se potessi scappare da un momento all’altro.
Questa storia partecipa all'Auror Power Flash Contest, indetto dal gruppo "Cercando chi dà la roba alla Rowling [Team Harry/Hermione]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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"Questa storia partecipa all'Auror Power Flash Contest, indetto dal gruppo "Cercando chi dà la roba alla Rowling [Team Harry/Hermione]



So che sempre ci sarai



“ Harry Potter è morto!”
La voce di Voldemort sovrasta tutto: le grida di dolore, il forte vociare dei miei compagni, dei membri dell’Ordine della Fenice ormai smembrato e di tutti coloro che sono qui.
Fino a qualche istante fa, me ne stavo in disparte; Ron e la sua famiglia hanno bisogno di stare soli e per quanto io non sia un’estranea, so che non è il momento per mischiarmi tra loro, con il loro dolore. Fred è morto ed è giusto che si sostengano a vicenda in questa circostanza. Tengo la bacchetta ancora tra le mani per il timore che qualche Mangiamorte possa sbucare da un momento all’altro, ma non accade nulla. Siamo noi, studenti e insegnanti, invece, a muoverci, a raggiungere a tentoni l’ingresso della scuola. Ci riversiamo fuori scomposti, disordinati e tremanti.
Quelle poche parole ronzano nella mia testa come api impazzite. Non riesco ad articolare alcun pensiero coerente. Harry non può essere morto. Non può! Ogni volta che si è trovato in difficoltà, se l’è sempre cavata, magari per un soffio, ma poi tornava vivo da noi, da me. Ora, invece, lo vedo tra le braccia di Hagrid, immobile e con gli occhi chiusi. Non ha segni di ferite evidenti, forse non ha sofferto, lo spero con tutta me stessa. I Mangiamorte si fanno avanti a poco a poco, circondandoci. Ginny avanza cauta e, quando si accorge di ciò che è accaduto, grida tutto il suo dolore. Vorrei poter permettermi di fare altrettanto, ma mi sembra di essere paralizzata nella più pura incredulità che abbia mai provato. Mentre Voldemort riempie l’aria con fetide parole e le risate dei suoi seguaci echeggiano tutt’intorno a noi, dentro di me scoppiano risate allegre di vecchi ricordi, di pomeriggi passati in riva al lago a studiare o a riscaldarci con i primi tiepidi soli primaverili, di conversazioni cospiratorie su Piton e su quanto fosse dubbia la sua fedeltà. È come annegare in un Pensatoio; ogni immagine che si forma davanti ai miei occhi è puro calore, quanto di più forte avrei mai pensato di poter sentire: la botola, la partita a scacchi, la sciarada delle pozioni, la Camera dei Segreti, la Stamberga Strillante, l’Ufficio Misteri, i momenti prima che partisse con Silente alla ricerca dell’Horcrux… “Stai attento, Harry.” Le mie parole si mischiano ai suoi sorrisi incoraggianti, alla sua mano sicura che riusciva sempre ad infondermi fiducia.
Mi accorgo di piangere solo perché una lacrima si insinua tra le mie labbra. Alzo gli occhi e vedo Neville deciso, cresciuto più di quanto mi sarei mai immaginata. Lui non molla. Non lo farò nemmeno io, per Harry e per tutte queste strane sensazioni che sembrano d’improvviso scoppiettare dentro di me come tizzoni ardenti. Mi pulisco il viso con la mano e seguo ciecamente ciò che sta avvenendo. Dopo poco, mi sembra di stare sognando. È mai possibile che Harry non sia più tra le braccia di Hagrid? A terra non c’è. Improvvisamente, poi, il caos avvolge ogni cosa, perché tutti si sono accorti che è sparito. Le urla si rincorrono l’una dopo l’altra come le tessere di un domino che invece di crollare si ricompone. È la speranza che sta illuminando tutti noi come il sole appena sorto. Harry scatta all’improvviso nella mia direzione e mi passa davanti sorridendo, infondendomi il coraggio necessario, la sicurezza per poter sopravvivere.
Riprendiamo a duellare, studenti e professori, con rinnovata energia, perché se lui è riuscito a beffare la morte due volte, a essere superiore nuovamente al mago più oscuro di questo secolo, perché noi non potremmo essere in grado di tenere a bada i suoi seguaci? Fiotti di luce illuminano l’Ingresso e la Sala Grande, dove i combattimenti si sono spostati. Mi sento quasi più leggera a sapere che lui è ancora vivo, anche se si sta scontrando ancora una volta con Voldemort. Ho come l’impressione che questa sia la fine, il momento in cui tutti i nodi vengono al pettine. Harry sembra tranquillo e sicuro di sé mentre combatte. E tra parole che sembrano donare luce ad anni bui, l’Expelliarmus di Harry va ad infrangersi contro un’Avada Kedavra potentissima. Le bacchette, i loro incantesimi si scontrano, lasciando tutti noi, me compresa, ormai stremata dopo aver duellato con Bellatrix, come incantati, con gli occhi incatenati davanti all’ultimo duello. È un attimo: l’Expelliarmus ha la meglio. Ci metto un po’ a rendermi conto che Voldemort è morto, steso al suolo inerme. I Mangiamorte rimasti si Smaterializzano all’istante, non appena le urla di giubilo riempiono l’aria.
È finita!
Non mi accorgo di correre finché non gli sono saltata al collo, finché non sento il suo cuore battere contro di me, forte, impazzito d’eccitazione e felicità. Mi stringe come se potessi scappare da un momento all’altro. Ci guardiamo mentre la gente ci viene incontro e lo porta lontano da me. Harry abbraccia Ginny, Ron, i Weasley, persone sconosciute, la Mcgranitt e, nonostante senta un tonfo sordo dentro di me, sono felice. Sento i suoi occhi scrutarmi da lontano e dirmi quello che voglio sentire: chiedermi se sto bene. Gli sorrido con gli occhi e con il cuore e gli rispondo di sì. Sembra contento, più tranquillo se non altro.
È palese che si sia sacrificato per tutti… Il suo discorso così chiarificatore mi ha confermato che l’ha fatto per tutti noi, i suoi amici, la sua famiglia, Sirius, Silente e moltissimi altri. Harry ci ha protetto e allo stesso tempo ha vendicato chi ha combattuto per la libertà. Non so se sarei stata in grado di fare ciò che lui ha appena fatto, ma sono sicura che avrei quantomeno tentato e so che lui lo sa. Tutti questi mesi passati fianco a fianco hanno rafforzato il nostro legame, rendendolo indissolubile; tutte queste avventure hanno riempito le nostre vite e per questo non lo potrò ringraziare mai abbastanza. Credo che lui sappia anche questo. Tra noi non servono parole, è come se guardandoci, toccandoci, ci capissimo sempre all’istante. È il mio migliore amico, è mio fratello, è qualcosa di più di tutto questo, ma non saprei trovare un nome. Con tutti i libri Babbani e non, che ho letto, niente parla di una cosa simile, nessuno accenna mai ad un rapporto che vi possa vagamente assomigliare. Anche se non esistono parole per definire il nostro legame, di una cosa sono certa: sarò sempre presente per Harry in qualsiasi momento ne avrà bisogno, come lui ci sarà sempre per me.

Un ringraziamento speciale a Roxy per il prezioso aiuto. Se non fosse stato per lei, non sarei riuscita a pubblicare nulla.
   
 
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