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Autore: KeepSmiling    05/05/2012    10 recensioni
«Okay, lo so che mi odi e non posso negare che anche io provo un odio profondo verso di te e verso tutta questa situazione, ma dobbiamo conviverci e quindi, per il bene di tutti, non provare a sfiorarmi neanche un capello, anzi no, meglio, limitati a buongiorno e buonasera.» ringhiò Jessica, serissima.
Louis restò scioccato con la bocca semiaperta, forse per la troppa vicinanza a quello sguardo di un verde così intenso e a quelle labbra rosee così delicate;
ma dopo una manciata di secondi, scacciò quegli strani pensieri che gli frullavano in testa, abbozzò una risata e con la mano destra catturò il mento della ragazza, lasciando tra i loro volti uno spazio di tre centimetri scarsi.
«Non ti darò mai tregua, Styles» disse con un sorriso malizioso.
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Si può odiare a tal punto un fratellastro tanto da innamorarsene?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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1.
Jessica entrò in casa per ultima, dopo suo padre e suo fratello, poggiò le pesanti valigie sul pavimento e si guardò intorno. Doveva ammettere che quella casa era arredata in modo impeccabile, e al contrario della loro, era molto ordinata. Ad accoglierli c’erano una donna mora con dei profondissimi occhi azzurri ed un sorriso disarmante, e accanto a lei le sue due figlie, con gli stessi occhi color ghiaccio, ma con i capelli ambrati, del colore del miele. La più grande era più piccola di Jessica di un paio d’anni, e aveva i capelli così lisci che al tatto dovevano essere taglienti come carta, e la sua espressione imbronciata lasciava trasparire tutta la sua contrarietà a questa situazione.
Siamo sulla stessa barca, pensò lei.
Da dietro le esili gambe della ragazza dai capelli color miele, spuntava metà corpo e metà testa di uno scricchiolino di quattro anni, con un faccino dolcissimo e gli occhioni grandi leggermente coperti da una frangetta dorata. La donna dal sorriso tenero si avvicinò a John, padre di Harry e Jessica, che la ospitò tra le sue braccia baciandole dolcemente la fronte. Un sorriso genuino si espanse sul volto del ragazzo, a cui, palesemente, non dispiaceva la nuova vita che lo aspettava. Anche alla ragazza scappò un sorriso, non poteva che essere felice vedendo suo padre finalmente sereno dopo cinque anni di sofferenze, ma non riusciva proprio ad accettare il fatto che avrebbe dovuto ricominciare da capo la sua vita: nuova città, nuova scuola, nuove persone, nuova famiglia.
John aveva fatto conoscere Johanna ai suoi figli dopo un anno che si frequentavano, era una donna meravigliosa, ma niente in confronto alla sua adorabile famiglia. I due ragazzi avevano avuto il piacere di conoscere i suoi figli solo una settimana prima del trasferimento, esattamente il giorno delle nozze e Jessica aveva potuto costatare che Charlotte, la bionda dal viso perennemente imbronciato, era nel pieno di una crisi adolescenziale e praticamente la odiava, nonostante avessero scambiato sì e no due parole; la piccola Daisy invece era dolcissima, e la adorava, forse l’unica cosa positiva di quella situazione; ed infine c’era la pecora nera della famiglia, il più grande di tutti, ma solo d’età, avrà avuto 19 anni ma era il più infantile dei tre, senza alcun tipo di dubbio.
«Salve famiglia, benvenuti nella vostra nuova casa!» iniziò Johanna, eccitata all’idea di unire le due famiglie «Sarete sicuramente stanchi dal viaggio, quindi ora vi mostro le vostre camere così che possiate mettervi comodi» continuò, accarezzando le guance dei nuovi arrivati, mentre cercava di trattenere l’euforia, «Louis William Tomlinson, potremmo avere l’onore di averti tra noi?!» urlò la donna, sperando di farsi sentire da quella che era la pecora nera della famiglia. Jessica non poté fare a meno di avvicinare l’orecchio destro alla spalla facendo una smorfia di dolore, le aveva praticamente perforato un timpano! Dopo quest’urlo, si udì un latrato, e dalla porta sul retro che portava in giardino, comparì un cane. Ah sì, come se non bastasse avevano anche un cane, tutto nero. Daisy gli si avvicinò iniziando ad accarezzarlo e abbracciarlo «Ciao Ted!» disse euforica. Jessica fece una smorfia di disgusto, non che le dispiacessero i cani, ma il pensiero che se lo sarebbe ritrovato a scorrazzare per casa non la faceva impazzire, e poi lì era già presente un’altra specie animale. Parli del diavolo e spuntano le corna.
Dopo un paio di minuti ecco comparire la figura di una Capra, che con tutta la nonchalance scendeva le scale con tanto di mani in tasca e la sua solita espressione menefreghista dipinta in volto. Appena il suo sguardo e quello della ragazza si incrociarono, all’unisono ruotarono gli occhi al cielo con un’espressione disgustata. Se avesse potuto, Jessica l’avrebbe preso a schiaffi.
Purtroppo suo fratello non era dello stesso avviso, tra di loro era già nata una specie di complicità, infatti appena Louis terminò le scale, sì avvicinò ad Harry stringendogli la mano abbracciandolo, come se fossero amici di vecchia data.
«Lou, per favore, potresti portare le valigie di Jessie nella stanza di Lottie?» domandò Johanna, riacquistando del tutto la calma. Louis si staccò dall’abbraccio con Harry, guardò le valigie e sbuffò portando la testa all’indietro. Mentre stava per afferrarle, Charlotte gli balzò davanti infuriata «Cosa?! Verrà a stare in camera mia? Non se ne parla proprio!» gridò rivolgendosi alla mamma, che massaggiandosi le tempie cercando di mantenere la calma, rispose «Lottie, ti prego, ne abbiamo già parlato» «Ma mamma!» cercò di controbattere la bionda «No, basta, niente più discussioni! –la zittì la donna esasperata- Lo so, i primi tempi sono difficili per tutti, ma vedrete che da tutto questo ne trarremo solo belle esperienze» concluse, cercando di risultare il più convincente possibile, ma dal suo volto si notava benissimo la sua nota di preoccupazione.
La ragazzina sgattaiolò in giardino a passi pesanti, sbattendosi la porta alle spalle.
Sarà davvero una permanenza molto serena e felice, come in ogni favola che si rispetti.
Johanna sospirò esausta e John le contornò il fianco destro con un braccio lasciandole un bacio sulla fronte, cercando di rassicurarla «Andrà tutto bene, Joy, è solo il primo giorno, dagli tempo!»
Finalmente Louis si decise a portare le valigie in camera, Jessica lo seguì per le scale con al suo seguito Harry. Percorsero l’ampio corridoio ed entrarono nella seconda porta a destra, dove Louis scaraventò tutto a terra, stiracchiandosi indolenzito e mugugnando qualcosa.
«No ma dico, quelle sarebbero le mie valigie, non un ammasso di sterco di maiale!» lo rimproverò lei, accovacciandosi di fianco alla valigia sistemando il disastro, e controllando che non si fosse frantumata nessuna boccetta di profumo o quant’altro. «Ringrazia il cielo che te le ho portate fin qua su, tesoro» rispose il ragazzo, con un tono di sufficienza. Con le risate di Harry come sottofondo, la ragazza gli rivolse uno sguardo minaccioso e gli si avvicinò pericolosamente puntando i suoi occhi verde smeraldo in quelli profondamente azzurri di lui «Okay, lo so che mi odi, e non posso negare che anche io provo un odio profondo verso di te, e verso tutta questa situazione, ma dobbiamo conviverci, e quindi per il bene di tutti non provare a sfiorarmi neanche un capello, anzi no, meglio, limitati a buongiorno e buonasera.» ringhiò serissima, tanto che Harry stoppò immediatamente la sua risata convulsa e Louis restò shoccato con la bocca semiaperta, forse per la troppa vicinanza a quello sguardo di un verde così intenso e a quelle labbra rosee così delicate; ma dopo una manciata di secondi, scacciò quegli strani pensieri che gli frullavano in testa, abbozzò una risata e con la mano destra catturò il mento della ragazza, lasciando tra i loro volti uno spazio di tre centimetri scarsi. «Non ti darò mai tregua, Styles» disse con un sorriso malizioso, per poi uscire velocemente dalla camera, seguito da Harry che se la rideva divertito.
Col cuore in gola che batteva a mille, Jessica sospirò rumorosamente e si lasciò andare sul morbido letto coperto da lenzuola lilla, lo stesso colore che regnava in tutta la camera.
Dal bene in meglio.

  

**

KeepSmiling.
Holaa! Ebbene sì, sono ancora viva! LOL
Chi segue anche l'altra mia fanfiction
sa benissimo dei miei ritardi colossali, 
ma questa volta ho proprio esagerato, sorry D:
No ma giuro di avere una scusa valida! u.ù
Sono stata una settimana a Londra! *w*
Sì, è andato tutto benissimo a parte che
quando ero lì, i 1D erano in Australia,
ma il colmo è stato sapere che 
nove giorni dopo sono tornati!
AHAHAHAHAH, lasciamo perdere, va'!
Bhe, comunque fatto sta  che
il ritorno è stato traumatico!
Tornare a studiare e roba varia
sembrava una miscion impossibol D:
Tipo sapete la pubblicità della Costa
in cui i tipi che tornano rimbambiti dalla crociera
non smettono di ripetere "Ma sono appena tornato!"?
Ecco, io sono stata così per due settimane LOL!
Ma vabbè bando alle ciance,  ecco il nuovo capitolo!
Lo so è un pò corto, ma è l'inizio, suvvia, perdonatemi u.ù
E ho deciso che solo il prologo e l'epilogo saranno
in prima persona,  il resto dei capitoli in terza;
non chiedetermi perché, perché non lo so! TROLOL
Anywaaay, vorrei ringraziare le meravigliose persone
che seguono, preferiscono, ricordano e recensiscono
la mia storia, siete fantastiche, e vi adoro! *-*
al più presto posterò anche il capitolo dell'altra FF:
"Honestly, my life would suck without you, boys"
Okaaay,  detto questo,  mi dileguo :3
Lots of Love,
Ila.xx

   
 
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