NdA.
Ecco a voi il “Delirio delle 23 e 57”!
Dico solo una cosa: James è assolutamente stonato, dove le lettere sono maiuscole immaginatevi una stecca paurosa!
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Quando si dice “avere un Potter per capello”!
La sala grande era piena come tutte le sere.
L'ottima cena era quasi giunta al termine:
Lily Evans e le sue amiche si stavano ser-
vendo la torta di mele, qualche posto più
in là i malandrini ridacchiavano sguaiata-
mente, o meglio, tutti tranne uno.
James Potter era stranamente silenzioso.
Si girava tra le mani un foglietto di per-
gamena, sembrava nervoso: continuava
a lanciare strane occhiate in direzione di
Lily.
Improvvisamente sbattè un pugno sul tavo-
lo facendo sobbalzare tutti i vicini, si alzò
in piedi sulla panca e iniziò... a cantare:
«Evanssss, Esci con meèèèè...
Su daiiii, sAi che non te ne pentirAiiii!
Sono bellO e affascinAnteee,
con un sOrriso ammaliAnteee!»
Nello stesso istante Lily Evans diventò
bordeaux, mentre una vena iniziò a pulsare
pericolosamente sulla sua tempia.
«Aspetto solo il tuo siiii,
faI un cenno e iO sarò lìììì!
Lo sAi che pens solo a teee,
molla la serpe ed esci con meeee.»
«Seriamente amico, sei imbarazzante!»
«Felpato lo abbiamo perso!»
«Hai ragione Luna, l'ultimo colpo di bo-
lide gli ha spappolato il cervello!»
Sembrava che ogni studente si fosse avvi-
cinato al tavolo per vedere meglio.
«I tuoi capElli rossI m'infiammAno il cuore,
sono come il fuOco dell'amoreee!
Nei tuoi occhi verdiii vorrei smarrirmiii
dAi dimmi di siii, sAi che è quello che vuoIIII!»
Lily era in trappola, non poteva nemmeno
andarsene perché la folla le impediva il
passaggio.
«Credo di aver subito un danno irreparabi-
le alle orecchie. Grazie al cielo, ha finito».
«E' inutile che insistiiiii, so che mi amiiii..
Lily, Oh Lilyyyyy.....»
«James, no! Non credo sia...» il ragazzo era
salito sul tavolo e correva verso la ragazza.
«...una buona idea.»
Sciaff
Non aveva fatto in tempo ad avvicinarsi che
la rossa si era alzata in piedi e gli aveva mol-
lato un ceffone.
«Lo prendo per un forse, Evans?»
Lei alzò gli occhi al cielo e lanciandogli un'ul-
tima occhiata furente, girò sui tacchi e si allon-
tanò facendosi largo tra la folla.
Me la pagherai Potter...
Prima di uscire udì il professor Silente: «Aaah,
l'amore»