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Autore: sihu    05/05/2012    3 recensioni
il sesto anno al tempo dei malandrini inizia in modo davvero movimentato. Lily e Sirius sono talmennte arrabbiati con James tanto da odiarlo e persino Remus ha pensato di strozzare l'amico con gli occhiali, l'unico problema è che James non si trova. che ne sarà stato di James Potter e che ne sarà dei malandrini? Dal terzo capitolo: Non voglio tediarvi con i particolari anche perché non sarebbe giusto nei confronti della famiglia. La notizia fino ad ora è rimasta riservata per non fare preoccupare nessuno e per motivi di privacy, tuttavia vorrei che tutti osservassimo qualche istante di silenzio e rivolgessimo una silenziosa preghiera per James Potter.” disse il vecchio preside abbassando la testa..
Genere: Malinconico, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Broken Memories'
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CAPITOLO 21
VITTORIA

 
La partita era cominciata da quasi un’ora, ma il risultato sembrava ancora molto incerto. Ogni giocatore in campo lottava con tutto se stesso, ma nessuna delle due squadre aveva ancora segnato un punto. Ogni volta che i cacciatori di Grifondoro stavano per segnare ecco che un bolide li colpiva a tradimento, rischiando di ferirli. Si trattava di una situazione dubbia, al limite della regolarità, ma l’arbitro lasciava correre. Da parte sua Frank era deciso a non lasciare che nessuno segnasse. Era la sua ultima partita nel castello e lui voleva lasciare un ricordo indelebile. Dopo due ore, l’ennesima parata di Frank e l’ennesimo bolide contro Charleen tutti i presenti intuirono che sarebbero stati i due cercatori a decidere la partita. James e Regulus si guardavano in cagnesco fin da quando si erano alzati in volo.

Per nessuno dei due si trattava solamente di una sfida agonistica. Da entrambe le parti c’era in gioco molto di più.

James voleva riscattare quell’anno terribile una volta per tutte, portando la sua squadra alla vittoria. Negli ultimi mesi erano successe tante cose, troppe. Si era scontrato con molte persone, aveva discusso amici e parenti, aveva trovato finalmente l’amore della sua vita, ma soprattutto era cresciuto. Il ragazzino viziato e strafottente aveva lasciato il posto ad un giovane uomo finalmente pronto ad assumersi le sue responsabilità. Prendere quel dannato boccino sfuggente avrebbe significato chiudere una volta per tutte i conti con il passato.

Per Regulus era diverso. Dei suoi compagni non gli importava niente, quello che era in gioco era il suo onore. L’unica cosa veramente sua che gli restava. Nella sua vita aveva dovuto ingoiare tanti bocconi amari, specie dopo che il fratello maggiore era scappato di casa. Le ansie e le paure dei genitori erano sfociate in rabbia cieca. Ora anche il minore sapeva cosa aveva passato Sirius. Molte notti aveva pensato di scappare, ma a differenza del fratello lui non aveva nessuna casa dove rifugiarsi, né alcun parente disposto ad accoglierlo. Solo il campo da gioco. Lì tutto era perfetto, ogni cosa era semplice e naturale. I boccini non ti fanno domande, né pretendono che tu tenga alto l’onore della tua famiglia. Vogliono solo essere presti, fine della questione.

Un lampo dorato riscosse entrambi i ragazzi dai loro pensieri. I due cercatori scattarono nello stesso istante, mentre il resto del castello teneva il fiato sospeso. Da quella azione dipendeva tutto quanto il campionato. Nessuno fiatava, dagli spalti si percepiva solamente un silenzio carico di tensione ed aspettativa. Tra qualche minuto una parte degli spettatori avrebbero esultato, gli altri sarebbero tornati nella loro sala comune, arrabbiati e delusi.

Regulus era in vantaggio di qualche metro, ma James non voleva lasciargli il passo. Si buttò in avanti, raggiungendo la Serpe. I due erano talmente vicini da poter percepire l’uno il battito accelerato dell’altro.

Il boccino virò di qualche metro, poi sparì qualche istante per ricomparire in mezzo ai cercatori. Regulus allungò la mano, ma James fu più veloce.

Mentre tutti i Grifoni esultavano James incontrò lo sguardo di Regulus. Sembrava deluso, sconfitto.

- È stata una bella partita Regulus, sul serio.

- Non è servito a nulla..

Mormorò la Serpe, con lo sguardo perso nel vuoto. James aggrottò le sopracciglia. A qualsiasi cosa si stesse riferendo Regulus, decisamente aveva poco a che fare con la partita.

 
***

Nonostante ci avessero provato, concentrarsi solo sulla partita era davvero difficile per i ragazzi. Seduti tra gli spalti delle Serpi c’erano i responsabili dell’incidente di James. Alice guardava i loro volti, disgustata, cercando il volto di colui che aveva prima rubato e poi danneggiato la scopa del cugino. Sirius non aveva dubbi, doveva essere stato Piton. Quel verme doveva aver agito sotto consiglio di qualcuno più grande, forse di sua cugina Bellatrix. Ad ogni modo, riusciva quasi ad immaginarsi il sorriso strafottente sul suo viso all’idea che di uccidere il suo nemico di sempre. Chissà quale delusione, per lui e per le altre Serpi, quando James era tornato al castello.

- Meriterebbero di essere arrestati per quello che hanno fatto.

Sbottò Sirius, incrociando le braccia nervoso. Teneva un occhio al campo da gioco e l’altro sulla tifoseria avversaria per accertarsi che nessuno facesse brutti scherzi.

- Non abbiamo le prove, e poi sono minorenni.

Ricordò Cristal, cercando di calmare il ragazzo.

- Lavorano per Lui, sono mangiamorte!

Sbottò Alice, furente.  

- Ma non possiamo provarlo.

Bisbigliò Peter, spaventato.

- Quindi cosa pensi di fare?

Chiese Remus, serio. Sapeva che Sirius e Sebastian non erano tipi disposti ad aspettare che qualcuno trovasse delle prove per incastrare le Serpi e per una volta non gliene importava nulla. Piton e i suoi compari avevano quasi ucciso James ed ora dovevano pagare, non importava come.

- Vendetta..

Sibilò Sebastian, gli occhi ridotti a due fessure.

- Mai stata più d’accordo.

Esclamò Alice, stringendo la mano del ragazzo riccio.

- Alice!

La richiamò Cristal, incredula. Era la prima volta che l’amica assecondava i piani dei malandrini senza provare a dissuaderli.

- Ha ragione, hanno quasi ucciso James.

Protestò Sirius, sostenendo la ragazza. Remus fissò i due, incredulo che per una volta fossero pienamente d’accordo su qualcosa.

La discussione continuò a lungo, concitata, interrotta solo dai tentativi delle squadre in campo di chiudere la partita.

- Che fine ha fatto Lily?

Chiese improvvisamente Peter, guardandosi intorno. La rossa doveva essere sparita da un bel po’, forse da poco dopo che la partita era iniziata.

- Non ne ho idea, forse è andata in bagno.

Rispose Seba, alzando le spalle senza staccare gli occhi dalla partita.

Lily si muoveva leggera e cauta tra la folla. Erano tutti troppo impegnati a guardare la partita per accorgersi di lei che saliva sugli spalti di Serpeverde. Aveva fatto quella stessa strada per anni, partita dopo partita, per passare qualche ora con Severus lontano da tutto e da tutti.

-Sev..

Chiamò Lily quando fu abbastanza vicina al ragazzo perché nessun altro sentisse.

Lui si guardò velocemente attorno, poi sorrise e si avvicinò alla sua amica. Quando i suoi occhi incontrarono quelli verdi di lei il suo cuore iniziò a battere più forte. Lily sorrise, coprendosi il viso con il cappuccio del mantello. Non era saggio farsi vedere dai compagni di Severus. Queste erano le regole e per molti anni le aveva rispettate come un brava scolaretta.

- Ti aspettavo, da tanto.

Sospirò il ragazzo, sfiorandole appena i capelli ed accarezzando il bel viso con la mano. La Serpe era spaventata all’idea che i suoi compagni potessero vederli insieme, ma allo stesso tempo non riusciva a staccare gli occhi da lei.

- Ora sono qui.

Rispose la rossa, sorridendo appena.

- Sei tornata da me?

Chiese Severus, esitando e lottando con la voglia di prendere dolcemente le labbra di lei fra le sue.

- Certo, sono qui per James.

Rispose Lily, senza scostare lo sguardo dal suo.

- Potter?

Chiese Piton, freddo. Era bastato sentire il nome del suo nemico di sempre, pronunciato con così tanta dolcezza, per gelarlo.

- Dimmelo tu..

Sussurrò lei, inclinando appena la testa. Severus capì subito che lei cose erano cambiate. Anche lo sguardo della sua Lily adesso era freddo, accusatorio.

- L’ho fatto per te. Ero sicuro che avresti capito. Lui ti stava addosso, io volevo liberarti di un peso.

Cercò di giustificarsi lui, scegliendo con cura le parole.

- Per questo hai rubato la sua scopa?

Chiese Lily, facendo un passo indietro.

- Te l’ho detto, l’ho fatto per te. Io ti amo, ti ho sempre amata..

- Severus, hai un modo strano e malato di amare una persona. Mi hai insultato, hai detto che io sono inferiore a te e ora dici di amarmi..

Elencò Lily, con straordinaria calma.

- Lo so, ma se tu accetti di sposarmi sarai al sicuro.

Rispose lui, spaventato all’idea di perdere per sempre la donna che amava e che aveva sempre amato.

Lily storse il naso e fece un altro passo indietro. Per la prima volta guardava Severus e non vedeva altro che un verme.

- Non voglio sposare qualcuno per essere al sicuro. Voglio vivere la mia vita, emozionarmi ed innamorarmi.

Esclamò Lily, sconvolta. Piton non poteva davvero credere che l’avrebbe sposato solo per scappare da un assassino che la voleva morta.

- Puoi fare tutto questo con me..

Continuò Severus, speranzoso. Quella era la sua ultima opportunità e ci doveva credere. Non importava rendersi ridicolo, doveva convincerla a tornare da lui.

- No, Sev. Io non ti amo. Ero tua amica, ma tu hai rovinato ogni cosa. È finita. Qualsiasi cosa avevamo costruito tu l’hai distrutta.

Disse Lily, senza prendere fiato. Dire quelle parole e chiudere così un’amicizia che durava da anni era la cosa più difficile che avesse mai fatto nella sua vita, eppure adesso si sentiva libera. Quasi si fosse tolta un grosso peso.

- Perché sei qui?

Chiese Piton, senza alzare la testa dal pavimento.

- Per dirti che io amo James, e che ti odio per averlo quasi ucciso.

Mormorò Lily, scostando lo sguardo verso il campo dove il suo James stava disputando la partita decisiva per la coppa.

- Ha vinto lui allora.

Sospirò Severus, sconfitto.

- È questo il tuo problema. Non ti sei mai reso conto che non era una gara. Addio Sev, è stato bello crescere insieme a te. Non ti dimenticherò mai, ma adesso non possiamo davvero più essere amici.

Esclamò Lily, parlando senza prendere fiato. Si era liberata di un grosso peso. Aveva chiuso quella storia, una volta per tutte.

Piton aprì la bocca per replicare, ma un urlo di gioia di alzò dalla tribuna di Grifondoro coprendo ogni cosa.

- JAMES POTTER PRENDE IL BOCCINO E CHIUDE LA PARTITA. QUESTA VOLTA NESSUNO POTRA’ DIRE CHE GRIFONDORO NON SI è MERITATO QUESTA SPETTACOLARE VITTORIA!

Lily si voltò verso il campo, dove la squadra dei Grifoni volava scomposta ed esultate, poi corse via. Quando arrivò alla panchina trovò gli amici nello stesso stato di euforia.

- Lily, che fine hai fatto? Ti sei persa una vittoria grandiosa. James è stato grande.

Esclamò Alice, euforica. Non aveva nemmeno fatto in tempo a tornare al suo posto che la ragazza gli era già saltata al collo e stava improvvisando uno strano balletto con lei.

- Davvero? Mi spiace, ero in bagno.

Si scusò Lily, cercando James tra la indistinguibile folla di braccia e di gambe che si vedeva in campo. Remus si voltò verso di lei, scrutandola attentamente. Stava mentendo, era evidente, ma decise di tenerlo per se stesso.

Quando la squadra atterrò fu accolta con tutti gli onori. Le Serpi si erano dissolte in fretta, solo Regulus era rimasto in campo. Il suo viso era livido di rabbia ma qualcosa lo tratteneva dall’andarsene.

I malandrini, seguiti dalle ragazze, si precipitarono subito negli spogliatoi. Fuori dalla porta trovarono Regulus che parlava con James sotto lo sguardo perplesso di Frank e di Charleen.

- Bravo Potter, eccezionale come sempre. Sta attento, l’anno prossimo potrei anche riuscire a batterti.

Mormorò Regulus, senza sorridere.

- Staremo a vedere, Black.

Rispose James, allungando la mano verso il più piccolo. Voleva chiedergli cosa gli era preso in campo ma la presenza degli amici lo bloccò. Qualunque cosa ci fosse, Regulus non ne avrebbe mai parlato di fronte a loro.

- Non credo proprio, fratello. Voi Serpi non siete capaci di giocare lealmente.

Sibilò Sirius, destinando al fratellino la peggiore delle occhiate.

- Che diamine stai insinuando?

Chiese Regulus, scattando subito sulla difensiva.

- Non insinuo nulla, abbiamo le prove che qualcuno dei vostri ha rubato la scopa di James per modificarla e cercare di ammazzarlo l’anno scorso.

Rispose Sirius, senza staccare gli occhi dal fratello per vedere la sua reazione.

- Che sta dicendo questo buffone?

Chiese la Serpe, voltandosi verso James.

- La verità Regulus, ma per fortuna ora è tutto a posto.

Rispose James, dando una pacca sulla spalla alla Serpe. Chiunque fosse stato era evidente che non era lui il responsabile.

- Maledizione!

Imprecò Regulus, dileguandosi in fretta.

- Che gli è preso?

Chiese Lily, sorpresa. Di tutte le reazioni che un colpevole poteva avere, quella era decisamente la più strana.

- È stato scoperto, è evidente.

Esclamò Sirius, alzando le spalle.

- No, non credo. Tuo fratello è troppo competitivo. Per lui battermi era qualcosa che andava al di là della lotta tra case. Era una questione personale. Non avrebbe mai cercato di vincere in modo sleale.

Spiegò James, pensieroso.

- Sopravvaluti mio fratello.

Mormorò Sirius, scuotendo la testa.

- No, non credo. Anche io credo sia stato qualcuno di più meschino.

Mormorò Remus, che fino a quel momento era rimasto in silenzio.

- Considerando che sono tutte Serpi credo che avremo l’imbarazzo della scelta.

Commentò Frank, tra il divertito e lo sconsolato. Scoppiò a ridere, tirò a sé Alice e la baciò. Per la prima volta da quando quel lungo anno era iniziato poteva tirare il fiato e smettere di preoccuparsi.

- A questo pensiamo dopo, ora abbiamo una festa che ci attende.

Esclamò James, alzando al cielo la coppa che si erano aggiudicati dopo una lunghissima ed estenuante partita.

- Certo, una festa ed anche una vendetta. Piton e Bellatrix non la passeranno liscia, abbiamo già pensato a tutto.

Mormorò Sebastian, sorridendo il un modo inquietante.


Lo so, sono sparita per mesi e non ho alcuna giustificazione. Posso solo chiedere scusa e promettervi l'ultimo capitolo della storia (il prossimo) sarà postato prestissimo!

  
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