CAPITOLO 21
VITTORIA
La partita era
cominciata da quasi un’ora, ma il risultato sembrava ancora
molto incerto. Ogni
giocatore in campo lottava con tutto se stesso, ma nessuna delle due
squadre
aveva ancora segnato un punto. Ogni volta che i cacciatori di
Grifondoro
stavano per segnare ecco che un bolide li colpiva a tradimento,
rischiando di
ferirli. Si trattava di una situazione dubbia, al limite della
regolarità, ma
l’arbitro lasciava correre. Da parte sua Frank era deciso a
non lasciare che
nessuno segnasse. Era la sua ultima partita nel castello e lui voleva
lasciare
un ricordo indelebile. Dopo due ore, l’ennesima parata di
Frank e l’ennesimo bolide
contro Charleen tutti i presenti intuirono che sarebbero stati i due
cercatori
a decidere la partita. James e Regulus si guardavano in cagnesco fin da
quando
si erano alzati in volo.
Per
nessuno dei due
si trattava solamente di una sfida agonistica. Da entrambe le parti
c’era in
gioco molto di più.
James
voleva
riscattare quell’anno terribile una volta per tutte, portando
la sua squadra
alla vittoria. Negli ultimi mesi erano successe tante cose, troppe. Si
era
scontrato con molte persone, aveva discusso amici e parenti, aveva
trovato
finalmente l’amore della sua vita, ma soprattutto era
cresciuto. Il ragazzino
viziato e strafottente aveva lasciato il posto ad un giovane uomo
finalmente
pronto ad assumersi le sue responsabilità. Prendere quel
dannato boccino
sfuggente avrebbe significato chiudere una volta per tutte i conti con
il
passato.
Per
Regulus era
diverso. Dei suoi compagni non gli importava niente, quello che era in
gioco
era il suo onore. L’unica cosa veramente sua che gli restava.
Nella sua vita
aveva dovuto ingoiare tanti bocconi amari, specie dopo che il fratello
maggiore
era scappato di casa. Le ansie e le paure dei genitori erano sfociate
in rabbia
cieca. Ora anche il minore sapeva cosa aveva passato Sirius. Molte
notti aveva
pensato di scappare, ma a differenza del fratello lui non aveva nessuna
casa
dove rifugiarsi, né alcun parente disposto ad accoglierlo.
Solo il campo da
gioco. Lì tutto era perfetto, ogni cosa era semplice e
naturale. I boccini non
ti fanno domande, né pretendono che tu tenga alto
l’onore della tua famiglia.
Vogliono solo essere presti, fine della questione.
Un
lampo dorato
riscosse entrambi i ragazzi dai loro pensieri. I due cercatori
scattarono nello
stesso istante, mentre il resto del castello teneva il fiato sospeso.
Da quella
azione dipendeva tutto quanto il campionato. Nessuno fiatava, dagli
spalti si
percepiva solamente un silenzio carico di tensione ed aspettativa. Tra
qualche
minuto una parte degli spettatori avrebbero esultato, gli altri
sarebbero
tornati nella loro sala comune, arrabbiati e delusi.
Regulus
era in
vantaggio di qualche metro, ma James non voleva lasciargli il passo. Si
buttò
in avanti, raggiungendo
Il
boccino virò di
qualche metro, poi sparì qualche istante per ricomparire in
mezzo ai cercatori.
Regulus allungò la mano, ma James fu più veloce.
Mentre
tutti i
Grifoni esultavano James incontrò lo sguardo di Regulus.
Sembrava deluso,
sconfitto.
-
È stata una bella
partita Regulus, sul serio.
- Non
è servito a
nulla..
Mormorò
***
Nonostante
ci
avessero provato, concentrarsi solo sulla partita era davvero difficile
per i
ragazzi. Seduti tra gli spalti delle Serpi c’erano i
responsabili dell’incidente
di James. Alice guardava i loro volti, disgustata, cercando il volto di
colui
che aveva prima rubato e poi danneggiato la scopa del cugino. Sirius
non aveva
dubbi, doveva essere stato Piton. Quel verme doveva aver agito sotto
consiglio
di qualcuno più grande, forse di sua cugina Bellatrix. Ad
ogni modo, riusciva
quasi ad immaginarsi il sorriso strafottente sul suo viso
all’idea che di
uccidere il suo nemico di sempre. Chissà quale delusione,
per lui e per le
altre Serpi, quando James era tornato al castello.
-
Meriterebbero di
essere arrestati per quello che hanno fatto.
Sbottò
Sirius,
incrociando le braccia nervoso. Teneva un occhio al campo da gioco e
l’altro
sulla tifoseria avversaria per accertarsi che nessuno facesse brutti
scherzi.
- Non
abbiamo le
prove, e poi sono minorenni.
Ricordò
Cristal,
cercando di calmare il ragazzo.
-
Lavorano per Lui,
sono mangiamorte!
Sbottò
Alice,
furente.
- Ma
non possiamo
provarlo.
Bisbigliò
Peter,
spaventato.
-
Quindi cosa pensi
di fare?
Chiese
Remus,
serio. Sapeva che Sirius e Sebastian non erano tipi disposti ad
aspettare che
qualcuno trovasse delle prove per incastrare le Serpi e per una volta
non
gliene importava nulla. Piton e i suoi compari avevano quasi ucciso
James ed
ora dovevano pagare, non importava come.
-
Vendetta..
Sibilò
Sebastian,
gli occhi ridotti a due fessure.
- Mai
stata più
d’accordo.
Esclamò
Alice,
stringendo la mano del ragazzo riccio.
- Alice!
La
richiamò
Cristal, incredula. Era la prima volta che l’amica
assecondava i piani dei
malandrini senza provare a dissuaderli.
- Ha
ragione, hanno
quasi ucciso James.
Protestò
Sirius,
sostenendo la ragazza. Remus fissò i due, incredulo che per
una volta fossero
pienamente d’accordo su qualcosa.
La
discussione
continuò a lungo, concitata, interrotta solo dai tentativi
delle squadre in
campo di chiudere la partita.
- Che
fine ha fatto
Lily?
Chiese
improvvisamente
Peter, guardandosi intorno. La rossa doveva essere sparita da un bel
po’, forse
da poco dopo che la partita era iniziata.
- Non
ne ho idea,
forse è andata in bagno.
Rispose
Seba,
alzando le spalle senza staccare gli occhi dalla partita.
Lily si
muoveva
leggera e cauta tra la folla. Erano tutti troppo impegnati a guardare
la
partita per accorgersi di lei che saliva sugli spalti di Serpeverde.
Aveva
fatto quella stessa strada per anni, partita dopo partita, per passare
qualche
ora con Severus lontano da tutto e da tutti.
-Sev..
Chiamò
Lily quando
fu abbastanza vicina al ragazzo perché nessun altro sentisse.
Lui si
guardò
velocemente attorno, poi sorrise e si avvicinò alla sua
amica. Quando i suoi
occhi incontrarono quelli verdi di lei il suo cuore iniziò a
battere più forte.
Lily sorrise, coprendosi il viso con il cappuccio del mantello. Non era
saggio
farsi vedere dai compagni di Severus. Queste erano le regole e per
molti anni
le aveva rispettate come un brava scolaretta.
- Ti
aspettavo, da tanto.
Sospirò
il ragazzo,
sfiorandole appena i capelli ed accarezzando il bel viso con la mano.
- Ora
sono qui.
Rispose
la rossa,
sorridendo appena.
- Sei
tornata da
me?
Chiese
Severus,
esitando e lottando con la voglia di prendere dolcemente le labbra di
lei fra
le sue.
-
Certo, sono qui
per James.
Rispose
Lily, senza
scostare lo sguardo dal suo.
-
Potter?
Chiese
Piton,
freddo. Era bastato sentire il nome del suo nemico di sempre,
pronunciato con
così tanta dolcezza, per gelarlo.
-
Dimmelo tu..
Sussurrò
lei,
inclinando appena la testa. Severus capì subito che lei cose
erano cambiate. Anche
lo sguardo della sua Lily adesso era freddo, accusatorio.
-
L’ho fatto per
te. Ero sicuro che avresti capito. Lui ti stava addosso, io volevo
liberarti di
un peso.
Cercò
di
giustificarsi lui, scegliendo con cura le parole.
- Per
questo hai
rubato la sua scopa?
Chiese
Lily,
facendo un passo indietro.
- Te
l’ho detto,
l’ho fatto per te. Io ti amo, ti ho sempre amata..
-
Severus, hai un
modo strano e malato di amare una persona. Mi hai insultato, hai detto
che io
sono inferiore a te e ora dici di amarmi..
Elencò
Lily, con
straordinaria calma.
- Lo
so, ma se tu
accetti di sposarmi sarai al sicuro.
Rispose
lui,
spaventato all’idea di perdere per sempre la donna che amava
e che aveva sempre
amato.
Lily
storse il naso
e fece un altro passo indietro. Per la prima volta guardava Severus e
non
vedeva altro che un verme.
- Non
voglio
sposare qualcuno per essere al sicuro. Voglio vivere la mia vita,
emozionarmi
ed innamorarmi.
Esclamò
Lily,
sconvolta. Piton non poteva davvero credere che l’avrebbe
sposato solo per
scappare da un assassino che la voleva morta.
- Puoi
fare tutto
questo con me..
Continuò
Severus,
speranzoso. Quella era la sua ultima opportunità e ci doveva
credere. Non importava
rendersi ridicolo, doveva convincerla a tornare da lui.
- No,
Sev. Io non
ti amo. Ero tua amica, ma tu hai rovinato ogni cosa. È
finita. Qualsiasi cosa
avevamo costruito tu l’hai distrutta.
Disse
Lily, senza
prendere fiato. Dire quelle parole e chiudere così
un’amicizia che durava da
anni era la cosa più difficile che avesse mai fatto nella
sua vita, eppure
adesso si sentiva libera. Quasi si fosse tolta un grosso peso.
-
Perché sei qui?
Chiese
Piton, senza
alzare la testa dal pavimento.
- Per
dirti che io
amo James, e che ti odio per averlo quasi ucciso.
Mormorò
Lily,
scostando lo sguardo verso il campo dove il suo James stava disputando
la
partita decisiva per la coppa.
- Ha
vinto lui
allora.
Sospirò
Severus,
sconfitto.
-
È questo il tuo
problema. Non ti sei mai reso conto che non era una gara. Addio Sev,
è stato
bello crescere insieme a te. Non ti dimenticherò mai, ma
adesso non possiamo
davvero più essere amici.
Esclamò
Lily,
parlando senza prendere fiato. Si era liberata di un grosso peso. Aveva
chiuso
quella storia, una volta per tutte.
Piton
aprì la bocca
per replicare, ma un urlo di gioia di alzò dalla tribuna di
Grifondoro coprendo
ogni cosa.
- JAMES
POTTER
PRENDE IL BOCCINO E CHIUDE
Lily si
voltò verso
il campo, dove la squadra dei Grifoni volava scomposta ed esultate, poi
corse
via. Quando arrivò alla panchina trovò gli amici
nello stesso stato di euforia.
- Lily,
che fine
hai fatto? Ti sei persa una vittoria grandiosa. James è
stato grande.
Esclamò
Alice,
euforica. Non aveva nemmeno fatto in tempo a tornare al suo posto che
la
ragazza gli era già saltata al collo e stava improvvisando
uno strano balletto
con lei.
-
Davvero? Mi
spiace, ero in bagno.
Si
scusò Lily,
cercando James tra la indistinguibile folla di braccia e di gambe che
si vedeva
in campo. Remus si voltò verso di lei, scrutandola
attentamente. Stava
mentendo, era evidente, ma decise di tenerlo per se stesso.
Quando
la squadra
atterrò fu accolta con tutti gli onori. Le Serpi si erano
dissolte in fretta,
solo Regulus era rimasto in campo. Il suo viso era livido di rabbia ma
qualcosa
lo tratteneva dall’andarsene.
I
malandrini,
seguiti dalle ragazze, si precipitarono subito negli spogliatoi. Fuori
dalla
porta trovarono Regulus che parlava con James sotto lo sguardo
perplesso di
Frank e di Charleen.
- Bravo
Potter,
eccezionale come sempre. Sta attento, l’anno prossimo potrei
anche riuscire a
batterti.
Mormorò
Regulus,
senza sorridere.
-
Staremo a vedere,
Black.
Rispose
James,
allungando la mano verso il più piccolo. Voleva chiedergli
cosa gli era preso
in campo ma la presenza degli amici lo bloccò. Qualunque
cosa ci fosse, Regulus
non ne avrebbe mai parlato di fronte a loro.
- Non
credo
proprio, fratello. Voi Serpi non siete capaci di giocare lealmente.
Sibilò
Sirius,
destinando al fratellino la peggiore delle occhiate.
- Che
diamine stai
insinuando?
Chiese
Regulus,
scattando subito sulla difensiva.
- Non
insinuo
nulla, abbiamo le prove che qualcuno dei vostri ha rubato la scopa di
James per
modificarla e cercare di ammazzarlo l’anno scorso.
Rispose
Sirius,
senza staccare gli occhi dal fratello per vedere la sua reazione.
- Che
sta dicendo
questo buffone?
Chiese
- La
verità
Regulus, ma per fortuna ora è tutto a posto.
Rispose
James,
dando una pacca sulla spalla alla Serpe. Chiunque fosse stato era
evidente che
non era lui il responsabile.
-
Maledizione!
Imprecò
Regulus,
dileguandosi in fretta.
- Che
gli è preso?
Chiese
Lily,
sorpresa. Di tutte le reazioni che un colpevole poteva avere, quella
era
decisamente la più strana.
-
È stato scoperto,
è evidente.
Esclamò
Sirius,
alzando le spalle.
- No,
non credo.
Tuo fratello è troppo competitivo. Per lui battermi era
qualcosa che andava al
di là della lotta tra case. Era una questione personale. Non
avrebbe mai
cercato di vincere in modo sleale.
Spiegò
James,
pensieroso.
-
Sopravvaluti mio
fratello.
Mormorò
Sirius,
scuotendo la testa.
- No,
non credo. Anche
io credo sia stato qualcuno di più meschino.
Mormorò
Remus, che
fino a quel momento era rimasto in silenzio.
-
Considerando che
sono tutte Serpi credo che avremo l’imbarazzo della scelta.
Commentò
Frank, tra
il divertito e lo sconsolato. Scoppiò a ridere,
tirò a sé Alice e la baciò. Per
la prima volta da quando quel lungo anno era iniziato poteva tirare il
fiato e
smettere di preoccuparsi.
- A
questo pensiamo
dopo, ora abbiamo una festa che ci attende.
Esclamò
James,
alzando al cielo la coppa che si erano aggiudicati dopo una lunghissima
ed
estenuante partita.
-
Certo, una festa
ed anche una vendetta. Piton e Bellatrix non la passeranno liscia,
abbiamo già
pensato a tutto.
Mormorò Sebastian, sorridendo il un modo inquietante.
Lo so, sono sparita per mesi e non ho alcuna giustificazione. Posso solo chiedere scusa e promettervi l'ultimo capitolo della storia (il prossimo) sarà postato prestissimo!