Arrivammo a casa mia.
-Ragazzi vi va si restare a casa mia stasera? In fondo ci sono tante camere- proposi io.
-Perché no!- risposero tutti.
A un tratto sentii il telefono suonare.
Era mia madre.
-Pronto , mamma?-.
-Ehi tesoro- disse con un tono triste.
-Mamma te l’ho mai detto che mi manchi?-.
-Più o meno tutte le volte che ti chiamo tesoro, come va con Niall e i ragazzi?-.
-Tutto ok! Ma.. come mai mi hai chiamato a quest’ora?-.
-Tesoro, devo dirti una cosa importante, ti prego siediti-.
-Mamma che succede?- iniziai a preoccuparmi.
-Amore.. papà.. ha avuto un infarto, adesso siamo in ospedale e lui è in terapia intensiva-.
-COSA?- le gambe iniziarono ad abbandonarmi, mi accascia a terra, gli occhi cominciarono a riempirsi di lacrime.
Sul serio? Sul serio mi stava capitando questo? Non ci potevo credere.
-Tesoro sei ancora lì?-.
-Si, sono qui. Prendo il primo volo e torno in Italia-.
-CHE COSA?- urlò Niall- che succede?- mi chiese dopo avermi vista in quello stato.
-Niall, devo tornare in Italia, mio padre ha avuto un infarto, non posso restare qui-.
-Noi veniamo con te!- urlarono tutti.
-Ragazzi dite sul serio?-.
-Ovvio, non ti lasciamo sola adesso!-.
-Ho appena prenotato il volo- disse Zayn tornando dalla cucina.
Preparammo di corsa le valige e ci recammo all’aeroporto.
Tremavo, ero preoccupata, avrei voluto essere già lì.
Salimmo sull’aereo e partimmo.
Dopo circa 2 ore, arrivammo, Niall continuava a tenermi la mano.
Ad aspettarci c’erano i miei zii, salimmo in auto e ci dirigemmo in ospedale..
Appena vidi mia madre, le corsi in contro e con le lacrime agli occhi l’abbracciai più forte di quanto non avessi mai fatto.
-Mamma- dicevo tra un singhiozzo e l’altro- papà, come sta?-.
-Tesoro- i suoi occhi si riempirono di lacrime- il tuo papà è grave, non sanno se riuscirà a superare la notte-.
-Devo andare da lui-.
-Ti accompagno- disse Niall.
-Va bene-.
Chiesi di mio padre, poteva entrare solo una persona dissi a Niall di aspettarmi lì.
-Papà, papà- non riuscivo a smettere di piangere.
-Amore- sentii sussurrare.
Alzai lo sguardo, mio padre si era svegliato.
-Ti voglio bene- disse.
-Anche io-.
Riuscii a stento a completare la frase.
Poi sentii: BEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEP.
Iniziai a piangere come una fontana.
-Dottore! Dottore!- urlai continuando a piangere.
Entrarono un sacco di persone e io fui spinta fuori.
Dopo 10 minuti di attesa, i più lunghi della mia vita, uscii uno dei dottori-.
-Siete i parenti?- chiese a me e mia madre.
Facemmo cenno di si con la testa.
-Abbiamo fatto tutto il possibile ma…-.
Mio padre, il mio amato papà, mi aveva appena lasciata. Piansi, piansi come una bambina, ero disperata, poi si fece tutto buio, non capivo che mi stava succedendo.
Dopo un po’ riuscii a distinguere le immagini e le persone.
Ero sdraiata su un letto d’ospedale e vidi mia madre.
-Mamma, ho fatto un brutto sogno, ho sognato che papà..-.
Mia madre mi guardò angosciata.
Da quello sguardo capii tutto, non era un sogno era la realtà.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime.
Era la triste realtà…