"Questa storia partecipa all'Auror Power Flash Contest, indetto dal gruppo "Cercando chi dà la roba alla Rowling [Team Harry/Hermione]"

 

Distratto

“E non vedi che sto piangendo
Chi se ne accorge non sei tu
Tu sei troppo distratto”

“Complimenti, Hermione. Era tutto buonissimo.”

Sembra sincera, Ginny. Ha appena mangiato l'ultimo boccone del cheesecake ai frutti di bosco che hai preparato ieri per la cena di questa sera. Le sorridi appena.

“Grazie.”

“Da quando in qua hai imparato a cucinare così bene?” ti domanda Harry interessato.

“Non lo sapevo neanche io e dire che siamo sposati!” esclama Ron, scoppiando poi a ridere.

Abbassi lo sguardo sul piatto per un secondo. Lui non se ne accorge, ma la sua risata ti ferisce come la lama più tagliente.

Vai avanti, Hermione.

“Ho dovuto imparare proprio perché siamo sposati. Se uno mangia, l'altro deve cucinare.”

affermi con un sorriso tirato.

Sai che, in fondo, la tua è un'esclamazione infelice, con una punta polemica, ma non riesci a trattenerti. E dopotutto questo è solo il tuo modo di richiamare la sua attenzione, vero?

È sempre stato così, Ron si accorge davvero di te quando lo provochi, quando avete qualcosa per cui litigare. Altrimenti lui è sempre troppo distratto per accorgersi di te, di quando stai male, di quando sei entusiasta, perché tu sei sempre stata accanto a lui e sei ancora lì, per tuo marito.

E questa consapevolezza lo distrae da te, Hermione.

Siete sposati da appena un anno e la situazione è già critica. Ma è una crisi che solo tu percepisci.

“Beh, ma l'amore per il cibo non è forse la forma più sincera dell'amore stesso (¹)?” domanda Ron.

Sospiri esausta: “Sì, certo, Ron. Lo dici sempre.”

“Perché è una sacrosanta verità!” ribadisce lui, senza neanche guardarti negli occhi.

E tu ritiri i piatti senza aggiungere altro e li porti verso il lavandino.

È distratto, Hermione, ancora una volta.

“Ah, sapete, è arrivata la scopa che ho comprato a Diagon alley.” esclama Ron entusiasta.

“La Tornado 13?” domanda Ginny ansiosa.

“Sì. Venite, è in garage, ve la mostro.”

La cucina si svuota e tu ti appresti a sparecchiare.

Vuoi una mano, Hermione?

Sarebbe bello sentirselo dire da lui, almeno una volta. Ti farebbe sentire importante, sapresti con certezza che il suo sguardo ti ha cercata, solo per un istante forse, ma l'ha fatto.

Non è ciò che hai sempre desiderato? Essere guardata da lui spontaneamente. Avresti venduto ciò che di più caro hai al mondo per un gesto tanto semplice quanto difficile per lui.

Ma Ron non lo fa.

Perché lui è così.

Distratto.

Dei passi attirano la tua attenzione. Concentrati, Hermione, non ti devono vedere piangere.

“Vuoi una mano, Hermione?”

Sai che non è Ron, sai che non può essere lui. Perché la sua voce è inconfondibile.

Sai che è Harry, il tuo migliore amico. Perché lui ti cerca, Hermione, lui ti segue con il suo sguardo attento.

Ti cerca e ti trova.

“Sì, grazie, Harry.”

Harry non è mai distratto, vero, Hermione?

(¹)- Frase ispirata da una citazione di George Bernard Shaw 

La storia è stata ispirata ovviamente da una canzone molto bella, ovvero “Distratto” di Francesca Michielin. E sostanzialmente ho cercato di sottolineare come Harry sia sempre attento a ciò che riguarda Hermione. Quando penso a qualcosa di Auror penso a questo. Ovviamente anche lei è sempre presente per lui, ma devo dire che ciò che fa Harry per lei è qualcosa di meraviglioso. *_*

Spero vi sia piaciuta. Era la prima volta che usavo la seconda persona per narrare. Che cosa strana... ^_^

A presto

kia85