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Autore: willbeyoungforever    05/05/2012    3 recensioni
Terza FanFiction che fa parte del progetto Disney!Gay (ossia la trasposizione dei cartoni Disney con le Ship di Glee Klaine - Brittana - Faberry). Per questa terza storia ho deciso di proporvi una rilettura di Cenerentola con Kurt e Blaine come protagonisti!
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Kurt Hummel lavora al Lima Bean per guadagnare qualche soldo per trasferirsi a New York una volta finito il liceo. Ogni mercoledì un misterioso ragazzo si presenta al bar, ma Kurt per lui è solo un semplice cameriere.
Ma le cose sono destinate a cambiare, complici Tumblr, una festa a tema e un Ipod...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Disney!Gay'
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Capitolo 3: Whatever you wish for, you keep
 
Quelli furono I cinque giorni più pesanti della vita di Kurt Hummel.
La Sylvester riusciva a trovare i compiti più assurdi e faticosi da fargli fare. Il povero ragazzo ogni sera tornava a casa sfinito, e dopo una doccia e una cena veloce, rantolava in stato comatoso sul letto. Una sera si addormentò addirittura in bagno
In questi giornate frenetiche riusciva comunque a trovare dei ritagli di tempo per fantasticare su Blaine e per ascoltare la sua voce intonare Teenage Dream. La cosa incredibile era il fatto che ogni volta che partiva la canzone nelle sue orecchie, si emozionava sempre in modo diverso, come se tutte le volte quella melodia assumesse significati nuovi.
Possiamo tranquillamente dire che  fu grazie all’aiuto di (un ignaro) Blaine, se Kurt riuscì a superare quelle giornate infernali.
La possibilità di poter incontrare lo sguardo del suo cliente preferito il mercoledì successivo e magari di ricevere addirittura un sorriso o un saluto gli diedero la forza di tirare avanti e di sopportare i soprusi di quella donna chiamata Sue Sylvester, anche nota come l’incarnazione del male.
Così, molto lentamente, arrivò finalmente mercoledì.
Il ragazzo era riuscito a trovare il tempo per lavare e stirare la divisa. Aveva anche sistemato i capelli (inutilmente, visto che il cappellino rosso glie li schiacciava tutti sulla testa) e si era spruzzato una goccia di profumo prima di incominciare il turno al Lima Beans.
Era intento a pulire il bancone quando sentì il suono della porta aprirsi e il vociare di un gruppo di ragazzi. Alzò immediatamente lo sguardo, e riconobbe le divise della Dalton. Cercò con gli occhi Blaine, pronto a sfoderargli uno dei suoi più grandi sorrisi. Ma non lo vide.
Il ragazzo non c’era.
Una fitta allo stomaco colpì Kurt. Dal mercoledì precedente la sua vita girava attorno a quel ragazzo e a quell’incontro, e invece lui non c’era.
Si sentì un vero stupido.
Tornò a strofinare il bancone trattenendo le lacrime che stavano prepotentemente cercando di sbucare dai suoi occhi cristallini.
Sentì chiaramente le voci di Santana e Brittany prendere le ordinazioni dei Warblers. Le due ragazze portarono a Kurt il solito foglietto con scarabocchiatte le bevande per il gruppo. Questa volta però non c’era nessun cappuccino medio da preparare, pensò il ragazzo, che si mise subito all’opera.
Ma quel giorno Kurt si era dimenticato di qualcuno.
La Sylvester.
La donna era silenziosa da troppo tempo. Stava sicuramente escogitando qualcosa. Ma Kurt era troppo turbato per poterlo capire. Se ne accorse solo quando sentì un tonfo sul pavimento. Alzò lo sguardo e vide la donna proprio davanti a lui con le braccia incrociate sul petto. Ai suoi piedi c’era un sacco di polvere di caffè rotto, completamente rovesciato sul pavimento.
Il ragazzo non poteva credere ai suoi occhi, e nemmeno alle sue orecchie quando la donna disse semplicemente “Oops” e poi si allontanò verso la sua solita sedia. Come se non bastasse Brittany tutta felice iniziò a saltellare proprio su quella chiazza scura portando impronte per tutta la sala, mentre Santana prese della polvere tra le mani e inseguendo l’amica iniziò a soffiargliela addosso con fare divertito. Tutto sotto gli occhi stupiti dei clienti (I Warblers sembravano apprezzare molto quello spettacolino).
Kurt tirò un grande respiro, iniziò a ripetersi mentalmente “NewYorkNewYorkNewYork” e afferrò uno straccio pronto per pulire il disastro.
Le impronte arrivavano fino al tavolo degli studenti della Dalton, e Kurt si ritrovò involontariamente ad ascoltare le loro conversazioni.
“…Blaine dev’essere proprio giù di morale per decidere addirittura di non venire qui…adora il cappuccino del Lima Bean…” disse il ragazzo asiatico.
Kurt drizzò le orecchie, e sentì il cuore fargli un tuffo nel petto. Decise di farsi più vicino.
“Già” rispose un ragazzo di colore “qualcuno di voi sa cosa gli è successo?”
Kurt alzò lo sguardo verso il gruppetto e trattenne il fiato per qualche secondo. Quasi tutti i ragazzi scossero il capo in senso negativo. Tutti tranne uno, quello più cicciotello (Kurt aveva cercato di imparare anche i nomi degli altri componenti del gruppo, ma la sua mente era troppo presa da Blaine per interessarsi agli altri Warblers).
“Treeeeent…cos’è quella faccia? Ci nascondi qualcosa?”  domandò un ragazzo moro con fare petulante.
Il ragazzo scosse la testa in modo agitato, tradendosi da solo.
Alcuni ragazzi iniziarono a punzecchiarlo per fargli svuotare il sacco.
Kurt era sempre più curioso.
“Dai Trent….lo sai qual è la regola: tra i Warblers non ci sono segreti! Devi cantare!”
E il gruppetto iniziò a intonare una canzoncina monotona battendo le mani a tempo: “Canta usignol! Canta Usignol! Aaaaaaaaaa! Canta Usignol! Canta Usignol!”
Trent agitando le mani domandò il silenzio “Dai ragazzi! Ci stanno guardando tutti! Smettetela!”
“Eh tu parla!”
“….Mmmm….ok….” il ragazzo era visibilmente combattuto, ma decise di raccontare quello che sapeva. “Non è che so poi molto…. l’altro giorno sono andato in sala musica e ho sentito Blaine al telefono che parlava con suo padre. Stavano tipo litigando…e lui diceva che era stanco di dover fare sempre quello che voleva suo padre, di lasciargli vivere la sua vita, che il suo sogno più grande era la musica….cose del genere…”
“Allora è sempre il solito problema…suo padre è un vero tiranno…non si rende conto delle doti di suo figlio…” disse il ragazzo asiatico scuotendo la testa.
“Dobbiamo fare qualcosa per tirarlo su di morale…” disse il ragazzo biondo grattandosi la testa.
“Ma cosa?” domandò Trent
I ragazzi rimasero in silenzio per qualche minuto, mentre Kurt fingeva di pulire il pavimento.
“Trovato!” disse il ragazzo moro con il naso pronunciato “ UNA FESTA! Organizziamo una festa per Blaine!!!!”
I ragazzi iniziarono a vociare emozionati.
“Grande idea Nick! Blaine adora le feste!”
“Potremmo fare una festa in maschera!”
“O a tema!”
“Sisi a tema!”
Kurt non riusciva più a distinguere chi stesse parlando.
“Potremmo chiedere a Blaine che tema preferisce!”
“Ma cosi non sarebbe più una sorpresa….”
“E poi se facessimo fare a Blaine…con le sue sciocche idee romantiche…organizzerebbe un party a tema farfalle, unicorni e arcobaleni!”
I ragazzi erano molto agitati. Fu l’asiatico ad estrarre un foglietto e a richiedere l’ordine.
“Ragazzi, calmiamoci…iniziamo a prendere alcuni appunti….pensiamo al tema…qualcosa di classico, che però possa piacere a Blaine…qualche idea?”
“Hawaii” disse Trent emozionato
“Ma che dici?” lo rimbeccò Nick
“Ma scusa Blaine non ha origini Hawaiane?”
“Ti pare? Filippine Trent…FILIPPINE!”
“Uhm….” Il ragazzo paffuto non sembrava molto convinto.
“Cowboy!” fu un’altra proposta che giunse dal fondo del tavolo.
“Perché a Blaine piacciono i Cowboy?”
“Eh che ne so! Era così per dire!”
 “Se devi parlare senza cognizione di causa, stai zitto!”
“Allora sentiamo Jeff….cosa piace a Blaine?”
“Mmmm….calzini? Cuccioli? Trovato….gatti! A tutti piacciono i gatti!”
Il ragazzo asiatico riprese ancora una volta il controllo della situazione sbattendo la mano sul tavolo.
“Silenzio! Io direi di stare sul classico….cosa ne dite di fare una festa a tema smoking e….fluo? alla fine lo smoking è una versione elegante del nostro blazer mentre sappiamo tutti quanto Blaine ami i colori fluorescenti….avremmo la possibilità di sbizzarrirci con i particolari!”
“WES SEI UN CAZZO DI GENIO!” disse il ragazzo biondo platino agitandosi sulla sedia.
“Dobbiamo fare gli inviti!”
“Chi invitiamo?”
“Ehm Ehm…” Santana e Brittany erano in piedi con il vassoio tra le mani.
Kurt si fece piccolo piccolo in un angolo sperando di non essere visto.
“Abbiamo sentito di questo party nella vostra scuola….non penserete mica di dimenticarvi delle vostre cameriere di fiducia, vero?” disse la ragazza ispanica facendo passare la mano nei capelli corvini del ragazzo che era vicino a lei. Quello deglutì sonoramente e lanciò un occhiata a Wes.
“Certo, potete venire anche voi….” disse il ragazzo asiatico.
“ E potete portare anche delle amiche!” aggiunse il biondino.
“Anzi….” un ragazzo moro si alzò sulla sedia declamando a gran voce “Qui è Thad Warbler che vi parla. Tutti i presenti sono ufficialmente invitati alla più grande festa a tema mai tenutasi alla Dalton Accademy! Chi è interessato può lasciare il suo nome in cassa, e domani faremo avere gli inviti a….” Thad si guardò in giro, e quando trovò Kurt lo indicò con il dito “…a quel ragazzo lì!….potrete ritirarli al più presto da lui.”
Il ragazzo fu accolto non solo da applausi, ma anche da sguardi indagatori. Senza badarci troppo si risedette e continuò a intavolare una fitta conversazione riguardo i preparativi della festa insieme agli altri ragazzi, lasciando Kurt interdetto.
Il ragazzo era appena stato nominato dispensatore ufficiale degli inviti di questo party per Blaine. Ma soprattutto se la festa era aperta a tutte le persone presenti in quel bar, anche Kurt era invitato.
Avrebbe rivisto Blaine, nella sua scuola. Magari sarebbe anche riuscito a scambiarci quattro chiacchiere (senza quell’orrendo cappellino a schiacciargli i capelli).
Kurt era agitato. Non sapeva nemmeno come vestirsi.
 

*

  
Come previsto il giorno successivo Thad Warbler si presentò al Lima Bean con una pila di volantini e inviti. Il ragazzo emozionato li posò sul bancone proprio di fronte a Kurt e iniziò a sommergerlo di spiegazioni.
“Ecco vedi, questi sono gli inviti ufficiali per chi ti ha già lasciato il nome, e questi invece sono io volantini informativi…mettili su tutti i tavoli, distribuiscili con i caffè…anche ai passanti se vuoi! Più siamo e più ci divertiamo! E poi…” il ragazzo si interruppe.
Il suo sguardo venne catturato da Brittany e Satana che in fondo al corridoio erano intente ad allacciarsi i rispettivi grembiulini. Thad prese personalmente due inviti nella loro bella busta blu scura e si diresse con passo svelto verso le due ragazze che erano di spalle. Richiamò l’attenzione di Brittany tamburellandole sulla spalla, e la giovane si voltò.
Il ragazzo proclamò con fare pomposo, imitando un annunciatore regale: “Un dispaccio urgente da parte di sua maestà imperiale…” e con un profondo inchino porse le due buste alle ragazze. Brittany e Santana accettarono gli inviti e, prima di allontanarsi tra i risolini, diedero un leggero bacio sulla guancia al messaggero.
Thad uscì dal bar come se fosse un un altro pianeta: non badò nemmeno a Kurt, che sfruttando l’occasione aveva sfilato dalla pigna di inviti una busta e se l’era fatta scivolare nella tasca della divisa.
Adesso il ragazzo era ufficialmente invitato al party di Blaine.
Ora aveva solo bisogno di ottenere il permesso della Sylvester.
 

*

“Ehm…Signora Sylvester….” Kurt quella sera prese il coraggio a quattro mani e si avvicinò alla donna. La festa era sabato, e Kurt non voleva perdere tempo, in caso fosse riuscito ad ottenere il permesso di parteciparci “Signora Sylvester…mi spiace disturbarla…” il ragazzo estrasse dal grembiule la busta blu, sotto gli occhi increduli di Brittany e Santana che nel frattempo si erano avvicinate ad osservare la scena. “…Dato che  ho ricevuto anche io l’invito alla festa di sabato, volevo solo sapere se mi era permesso andarci….” Poi aggiunse velocemente (a seguito dello sguardo truce che la donna aveva assunto) “naturalmente dopo aver finito il mio turno qui al Lima…”
“Tu” sentenziò Santana “vuoi venire alla festa?”. Le ragazze iniziarono a prendere in giro Kurt, imitandolo: la mora afferrò la scopa e si avvicinò all’amica bionda facendo un grande inchino. Brittany rispose porgendole la mano e chiedendole:
“Mi concede questo ballo?”
“Solo se qualcuno mi regge la scopa!”
Le due ridendo sguaiatamente iniziarono a ballare un valzer per tutta la sala.
La Sylvester richiamò l’ordine battendo le mani e dopo aver soppesato bene le parole, disse:
“Hummel, ascoltami bene…potrai venire solo se finisci in tempo tutte le tue faccende e, naturalmente, se troverai un vestito adatto da mettere.”
Kurt non potava credere di essere stato così fortunato. Felicissimo ringraziò la donna e si dileguò in cucina, lasciando Brittany e Santana totalmente sconvolte.
“Ma ti rendi conto di quello che hai fatto?” domandò la mora
“Certo….ho detto si…” rispose la Sylvester in tono compiaciuto
“Ah….ha detto si….” le fece eco la biondina, senza però capire veramente cos’era appena successo.

Ci credete che mi stavo dimenticando di pubblicare?
comunque anche in questo capitolo ci sono parecchi riferimenti al cartone animato...vediamo chi li coglie!
Per una volta non ho niente da dire a parte grazie infinite a tutti quelli che commentano, e che hanno messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate!
a presto
Ottavia


   
 
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