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Autore: Isabriel    06/05/2012    2 recensioni
Fan Fiction sul XIII Apostolo un po' "sopra le righe" scritta da due fans nel tentativo di colmare il vuoto che questa serie ha lasciato con la sua "fine".
E' stata scritta immaginando perchè Claudia abbia chiesto alla sua segretaria di annullare tutti gli
appuntamenti della settimana
Insomma,nessuno di voi moriva dalla voglia di chiedere a Claudia PERCHE'?!
La storia,dopo i primi tre capitoli si evolverà in un modo completamente diverso,buona lettura!
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Claudia può finalmente uscire dall'ospedale che la teneva rinchiusa ormai da quasi un mese.

 Sta aspettando che Gabriel arrivi a prenderla,seduta sul letto che ormai sente un po' suo e fissa la porta nella speranza che si apra al piùpresto possibile.

Quando meno se lo aspetta,vede la porta aprirsi e con un balzo si risveglia dal sogno ad occhi aperti che stava facendo, sbattendo le palpebre.

Gabriel entra di schiena nella stanza trascinando con se un carrozzella.

Gabriel:"Andiamo?"

Claudia:"Cosa hai intenzione di fare con quella?"

Punta il dito verso la carrozzella che Gabriel le aveva sistemato di fianco al letto,mentre lui controllava che lei non stesse dimenticando niente nella stanza.

Gabriel:"Me l'hanno data gli infermmieri qui fuori...penso che sia nella prassi,sali sulla carrozzella,ti porto alla macchina,sali e poi la riportoal suo posto..."

Claudia:"no,no,non ci penso neanche! posso benissimo muovermi con le mie gambe! va bene tutto,vanno bene tutte le cure e le attenzioni,ma così è esagerato!Riportala subito al suo posto!Altrimenti ti costringerò a sedertici sopra e ti porterò fuori io!"

 Gabriel guarda Claudia divertito,era da tanto che non la vedeva più infuriarsi per qualcosa,finalmente Claudia era tornata.

Gabriel:"Agli ordini!Però il borsone lo porto io...avanti andiamo,c'è Isaia sulla macchina che aspetta!"

Claudia:"Ma devo ancora firmare il foglio per dimettermi dall'ospedale..."

Gabriel:"Ci ho già pensato io,non ti preoccupare,andiamo adesso..."

 

 Gabriel e Claudia escono dall'ospedale,è una calda giornata di sole e lei non può fare a meno di portarsi una mano agli occhi,socchiudendoli,per latroppa luce che ormai non era più abituata a vedere.

Il tempo di fare un respiro a pieni polmoni e il macchinone nero di Isaia si para davanti a lei e Gabriel.

Il finestrino scende e Isaia,vestito di soli pantaloni e camicia,li esorta a salire.

Claudia lo guarda stupita.

Isaia:"Non capisco quella tua faccia tanto stupita...è estate anche per me,non voglio morire dal caldo dentro al talare!"

Claudia sorride ed entra in macchina,mentre Gabriel chiude il baule dentro al quale aveva appena posato il borsone.

Isaia:"Bene,allora si va alla nuova casa..."

 

 

 Poco tempo dopo si trovavano davanti al palazzo.

Gabriel vede lo sguardo di Claudia,non sembrava molto felice di non poter tornare a casa sua.

Gabriel:"dai,non è molto diverso dal palazzo dove abitavi tu..."

Scendono dalla macchina e si avviano verso il palazzo.Arrivati di fronte alla porta dell'appartamento Isaia cede le chiavi a Claudia.

Isaia:"A te l'onore,sarà casa tua per un po' di tempo..."

Claudia infila le chiavi nella serratura ed apre la porta.L'appartamento è piccolino,i muri sono scuri...non ha nulla a che vedere con quello colorato,spazioso e super arredato di Claudia,però, c'è comunque qualcosa che la fa sentire a casa.

Gabriel:"quando ho controllato per la prima volta l'appartamento era pressoché spoglio...così ho pensato di fare un mini trasloco da casa tua cercando di dare il meno nell'occhio possibile insieme ad Alonso. Sai,non è una cosa da tutti i giorni vedere due preti che fanno trasloco in una casanon loro."

Claudia accenna un piccolo sorriso.

Gabriel:"Ah,prima che mi dimentichi,mentre ero a casa tua,ha suonato il telefono,non ho risposto,ma c'erano molte chiamate perse,tutte di tua madre...lei non sa,ma penso dovresti chiamarla,sarà comunque preoccupata."

Claudia:"si,appena avrò sistemato meglio le cose la richiamerò,ora non è un buon momento...ah,e dovrei tornare anche a lavorare al mio studio,houn mucchio di lavoro arretrato e diverse consulenze."

Gabriel:"Ho già parlato io con Valentina,è tutto a posto,per lei sei ad un corso di aggiornamento."

Claudia:"Non avrete mica intenzione di tenermi qui rinchiusa per sempre?"

Isaia:"no,puoi uscire se vuoi.C'è un bellissimo terrazzo in cima al palazzo!"

Claudia:"Andiamo,sapete già che non starò alle vostre condizioni."

Isaia:"Questo è quello che pensi tu,non ti molleremo un secondo,non ti è bastata l'ultima volta come lezione?...peggio dei bambini."

Claudia si gira dall'altra parte e inizia perlustrare l'appartamento.Dalla camera da letto Claudia urla:"Ma qui non ho niente!Neanche un vestito!"

Gabriel:"Torneremo a prenderli,per un paio di giorni sei a posto con quello che hai nel borsone!"

Claudia sfreccia davanti a loro e si dirige in cucina,apre il frigo e dice:"Sono affamata!Nemmeno la spesa avete fatto!"

Isaia:"Aveva detto Alonso che ci avrebbe pensato lui...tra poco sarà qui,pensi di riuscire a trattenerti?"

Claudia spunta dalla porta,lo guarda minacciosa "Certo!"

Le cose stavano tornando alla normalità,Isaia era stato anche fin troppo gentile con lei,ed ora che lei aveva ripreso in pieno le sue forze,sembravaessere tornata la solita rompipalle di sempre.

Gabriel:"Claudia,noi ora dobbiamo andare,abbiamo una ricerca importante da portare a termine in congregazione...almeno per oggi,riesci a promettermi chete ne starai in casa senza fare niente di avventato? Tra poco dovrebbe arrivare Alonso,ti terrà un po' di compagnia lui...se arriva qualcun altro,mia madre compresa, non aprire."

Claudia:"Ho capito Gabriel,non preoccuparti,per oggi posso anche resistere...andate ora!"

 

 

Isaia e Gabriel arrivano in congregazione,entrano nel loro studio e pochi secondi dopo sentono bussare alla porta.Entrano Damiano e Samuele.

"Buongiorno!"

Isaia:"avete trovato qualcosa di nuovo?"

Damiano:"Questa mattina io e Samuele ci siamo divisi i compiti.Mentre lui è andato in università a fare delle ricerche,io sono tornato sul luogo,alla ricerca di qualche nuovo indizio...ed entrambi abbiamo scoperto qualcosa."

Samuele:"Vede,noi pensiamo che si tratti solo di qualche rito satanico."

Isaia:"SOLO?!"

Damiano:"esatto,crediamo che non debba essere la congregazione ad occuparsi di questo,il nostro lavoro non contempla questo tipo di cose...pensiamoche sia una ricerca inutile,che porta via del tempo a cose ben più importanti."

Isaia è sul punto di esplodere,poteva aspettarsi di tutto,ma di certo non si aspettava di sentire quelle parole dai due novellini.

Isaia:"Vi rendete conto di quello che state dicendo?oltre a disobbedire ai nostri ordini,state anche insinuando che io e Gabriel non siamo capacidi fare il nostro lavoro?Siamo qui da molto più tempo di voi e se vi diamo un compito,voi dovete portarlo a termine! non dico che non possiamodiscuterne,ma accusarci no! questo è troppo! Su che basi poi si fonda la vostra azzeccatissima deduzione?Basi scientifiche?e la verifica del fenomeno?no,sono solo semplici vostre supposizioni!"

I due ragazzi un po' spaventati nel vedere il loro superiore sbraitare contro di loro,si guardano mortificati e spostano poi il loro sguardo verso Gabrielche era stato in silenzio tutto il tempo,alla ricerca di qualche parola di conforto.

Gabriel:"Padre Isaia ha ragione,noi crediamo che questo caso,vada ben oltre a semplici riti satanici.C'è sotto molto di più per questo non dovete farvi suggestionare troppo,dovete andare oltre la prima impressione."

Damiano:"Avete ragione,spero saprete perdonarci..."

Isaia:"Tornate sul luogo,ricominciate le ricerche da capo,e questa volta seriamente!Vi aiuteremo anche noi,padre Gabriel accompagnerà Samuele in università a cercare libri,mentre io accompagnerò te Damiano direttamente sul luogo."

Samuele:"D'accordo"

Gabriel:"Continueremo oggi stesso le ricerche,andate a prendere le vostre cose nei vostri uffici,partiamo subito!"

I due ragazzi si alzano e se ne vanno,mentre Gabriel e Isaia rimangono soli nello studio.

Isaia: “Non hanno la minima idea di cosa hanno davanti...”

Gabriel: “Non sappiamo ancora se possiamo fidarci o no, ma se possiamo fidarci certo che non gli siamo d'aiuto...”

Isaia: “Cercherò di parlare un po' con Damiano intanto che raggiungiamo il posto, vediamo se possiamo fidarci...”

Gabriel: “E intanto io penso a Samuele allora...ma una volta non stavamo indagando su Serventi?”

Isaia: “E' colpa tua se mi hai messo il dubbio su chiunque...” indica Gabriel con un dito. 

Gabriel: “..certo, grazie...” fa un piccolo sorriso.

Isaia: “Andiamo, quei due staranno iniziando a pestare i piedi come due mocciosi...”

Gabriel: “Di la verità, anche se fossero fidati e tutto quello che vuoi...a te non stanno proprio simpatici!”

Isaia non risponde, ma fa un leggero cenno con la testa. I due recuperano la loro roba e lasciano lo studio.

 

 Intanto,dall'altra parte di Roma,qualcuno suona al Campanello della porta di Claudia.Claudia,è stesa sul divano in dormiveglia,mentre guarda la tv,e l'improvviso suono la fa sobbalzare.

Si alza in piedi e si avvia verso lo spioncino della porta

.E' Alonso,per fortuna.

Claudia:"Alonso!Finalmente..."

Lo sguardo di Claudia si sposta sulle borse piene della spesa.

Alonso:"claudia!Ho ricevuto una chiamata da Gabrièl,diceva che eri piuttosto affamata...ho fatto la spesa il più in fretta possibile!"

Claudia:"Sai,in ospedale non è che cucinino proprio come al ristorante..."

Claudia si avvicina ad Alonso per aiutarlo con le borse,ma una borsa un po' troppo piena si spacca e tutto il contenuto cade a terra.

Alonso:"Queste borse,non le fanno più quelle resistenti..."

Claudia guarda per terra,solleva il volto ed esclama:"Alonso!"

Alonso credeva che Claudia lo stesse per rimproverare per la borsa rotta e per il barattolo di sugo che cadendo si era spaccato sporcando tutto il pavimento.Invece no,l'attenzione di Claudia si era spostata su qualcos'altro.

Claudia:"Alonso,mi hai comprato la nutella!"

Claudia,si fionda sul barattolo e lo stringe a se,Alonso meravigliato la guarda :"sapevo te sarebbe piaciuto!il pane è nell'altra borsa!...mmm...sono già le 6...vabbe,merenda?"

Claudia recupera il pane e va in cucina,Alonso la segue e cerca uno straccio per pulire il pavimento.

Claudia:"Lascia stare Alonso,ci penso io dopo,almeno avrò qualcosa da fare...ne vuoi anche tu vero?"

Alonso la guarda e sorridendo dice:"Claro que si!"

Si siedono e famelicamente iniziano ad addentare pane e nutella.

Claudia:"Allora Alonso,cosa è successo in tutto questo tempo?So qualcosa,ma Gabriel non è entrato nello specifico..."

Alonso:"Claudia,non ne so molto neanche io,si stanno occupando di tutto Isaia e Gabrièl,sono anche molto impegnati in congregazione,stanno seguendoun nuovo  caso e per la prima volta non lo stanno seguendo loro in prima persona...devono stare molto attenti,non è molto facile per loro..."

Claudia:"E della madre di Gabriel? si è più saputo niente?"

Alonso:"Non lo so dove si trova ora,so dei suoi poteri,ma se vuole davvero aiutarci,di certo in questo momento sarà da qualche parte qui fuori a cercare tracce di Serventi..."

Claudia:"Già,lo spero...quando riusciremo a riportare tutto alla normalità?quando potremo finalmente fare le cose alla luce del sole?"

Alonso:"Claudia,di capisco,molto presto risolveremo tutto,davvero."

Rimangono qualche minuto in silenzio,poi Alonso si alza dicendole:"Ora devo andare,ho anche io delle faccende da sbrigare in congregazione...sicurache non vuoi aiuto per il pavimento?"

Claudia:"No,Alonso è tutto a posto...faccio io,vai pure..."

Alonso se ne va e Claudia rimane di nuovo sola.Pulisce il pavimento,ritira la spesa e si risiede sul divano e gioca col cellulare.

 

 Venti minuti dopo un'auto nera si ferma di fronte all'università.

Isaia: “Se trovate qualcosa fatemi...fateci sapere.”

Gabriel: “Certo...”

Gabriel e Samuele escono dall'auto e si avviano in biblioteca.

 

Gabriel: “Allora cerchiamo qualsiasi cosa che abbia a che fare con riti, simboli e ossa...”

Samuele: “Ma, non dovremmo...”

Gabriel: “Non dovremmo cosa?”

Samuele: “Ma niente, credevo di dover cercare qualcosa di più sulle sette della zona, non so magari potrebbe saltar fuori qualcosa.”

Gabriel: “Per ora lascia perdere un po' le sette e cerchiamo questo, sono le poche cose certe che sappiamo.”

Samuele: “Perfetto, cerco qualcosa sui riti.”

Gabriel: “Va bene.”

Proprio quello che Gabriel voleva, può finalmente dedicarsi a cercare il significato dei simboli che gli sembrano tanto famigliari. Ha già qualche pista su cui basarsi, ma ovviamente con Samuele nelle vicinanze deve andarci cauto.Recupera qualche libro e si va a sedere alla prima scrivania, la biblioteca quasi vuota.Passa qualche ora, ma ancora nessun risultato.

Gabriel: “Trovato qualcosa?”

Samuele: “Niente,sinceramente non so più cosa stiamo cercando...”

Gabriel: “Primo caso complicato è?”

Samuele: “Abbastanza...”

Gabriel: “Ti aspettavi che fosse così?..”

Samuele: “Lavorare per la congregazione o il caso”

Gabriel: “La congregazione...”

Samuele: “Si e no...cioè non lo so. Sapevo che non era semplice, ma ero abituato a questo genere di cose.però, bho sarà il caso che non riusciamo arisolvere...”

Gabriel: “Ti ci abituerai...”

Gabriel controlla l'orologio e si ricorda di Claudia da sola nella nuova casa.

Gabriel: “Esco a fare una telefonata...torno subito.”

 

 

Un giorno dopo.

 

 

Claudia è in casa, ormai sconsolata. Non le piace stare a far nulla, la noia inizia a diventare insopportabile. Gabriel non si era ancora fatto vedere, stava seguendo un nuovo caso ed era sommerso nelle sue ricerche. In compenso Alonso veniva a trovarla ogni due ore.Suona il campanello. Svogliata si alza dal divano su cui era coricata.

 Claudia: “Ma tu non dovresti lavorare???”

Alonso: “Pausa”

Claudia: “Si è la quarta pausa che fai oggi...e non mi sembra che a congregazione e questa casa siano molto vicine” 

Alonso: “Ma io ti vengo a trovare...”

Claudia: “Ma sto bene...”

Alonso: “Lo so, ma io faccio pausa comunque...e ti vengo a trovare”

Claudia sorride.

Claudia: “Ti manda Gabriel?”

Alonso: “Io non ho detto nulla...”

Claudia: “Ti manda Gabriel”

 

 Dopo l'ultima visita di Alonso si riabbandona sul divano, accende la TV e fa scorrere i canali. Non c'è nulla che la interessi. Tutti programmi di gossip, telegiornali, documentari. Spegne la TV e si avvicina alla libreria fissando per un po' i libri sugli scaffali.

Claudia: “Gabriel, ma che libri mi hai portato?!voglio un romanzo...” Sussurra.

Sconsolata cerca il cellulare per leggere l'ora, ma il campanello suona di nuovo.Si avvicina alla porta per vedere dallo spioncino chi è.Gira la chiave nella serratura e apre la porta.

Claudia: “Sono arrabbiata con te..”

Gabriel: “Ciao Claudia...”

Claudia: “Sono seria.”

Gabriel: “Sai che ti dovevo mandare qualcuno...”

Claudia: “Mi hai fatta controllare da Alonso tutto il giorno, quel pover'uomo si è attraversato Roma cinquanta volte oggi!”

Gabriel: “Quel pover'uomo, come lo chiami tu, non aspetta che una scusa per uscire dalla biblioteca”

Claudia: “Ok, lasciamo perdere...che hai li?”

Gabriel: “Un po' di cose per farmi perdonare, scusami se sono sparito ieri.”

Gabriel appoggia il sacchetto sul tavolo della cucina ed inizia a tirar fuori la roba: patatine, cioccolatini, merendine varie e due bottiglie di vino.

Gabriel: “Però con questo ci vai piano.”

Claudia: “Sai che penso di non essere più arrabbiata con te?”

I due sorridono e si guardano negli occhi.

Gabriel: “Devo andare, ho un po' di fascicoli da leggere, compilare delle scartoffie...”

Claudia: “Fermati qua. Io intanto preparo la cena e mangiamo assieme.”

Gabriel non se lo fa ripetere due volte. Sorride a Claudia.

Gabriel: “Va bene. Lascio borsa e giacca e vengo a darti una mano.”

Claudia: “No no, adesso tu te ne vai in salotto a fare il tuo lavoro e io cucino.”

Gabriel: “Ma...”

Claudia: “Niente ma! Anzi, apri questa bottiglia.”

 

 

Gabriel è seduto nel salotto della nuova casa. Sta leggendo resoconti di vecchi casi dove è sicuro di aver già visto quel simbolo,ma all'epoca non lo aveva collegato a nulla di particolare.Ha passato un giorno intero in mezzo a questi verbali e non è ancora giunto a nessuna conclusione e questo lo fa sentire abbattuto, sa che la soluzione è collegata a quei piccoli segni incisi sulle ossa. Ormai stanco si toglie gli occhiali e si massaggia con le mani gli occhi che iniziano a fargli male. Claudia è sparita in cucina da quasi un'orae la sente trafficare con le pentole.Finisce l'ultimo goccio di vino e inizia a raccogliere le ricerche.

Claudia: “Pronto!”

Claudia, in cucina, sta buttando la basta nel sugo. Lascia la padella sul fuoco ancora per qualche secondo e poi riempie i due piatti.

Nel frattempo Gabriel entra in cucina.

Gabriel: “Che buon odore...”

Claudia: “Grazie.”

Gabriel: “Cos'è?”

Claudia: “E' una ricetta che mi preparava mia nonna quando ero piccola, in teoria ci vogliono 10 minuti per farlo, ma questa non è la mia cucina e non trovo mai quello che mi serve.”

Sorride.

Gabriel: “La prossima volta te la rimonto uguale allora...”

Claudia rise.

Claudia: “Si grazie, se ci riesci mi fai un favore!...anche se dubito che tu riesca a far entrare qui tutto quello che c'è nella mia cucina.”

Parlando, ridendo e scherzando Claudia mette a cuocere la carne, nel frattempo versa ancora un po' di vino nei bicchieri.

Gabriel: “Hei, vacci piano...stai ancora prendendo delle pastiglie.”

Claudia: “Tranquillo, un goccio non mi ammazza.”

Intanto che aspettano il caffè, Claudia apre la confezione di cioccolatini.

Finito di cenare i due stanno a parlare per un po' seduti al tavolo. Poi la conversazione si blocca, come se ci fosse qualcosa a spaventarli.

Gabriel: “Dai, ti aiuto a sparecchiare.”

Claudia: “Tranquillo, è poca roba, faccio da sola.”

Gabriel: “No, tu hai cucinato ora tocca me.”

Ma il cellulare di Gabriel squilla in quel preciso istante.

Claudia: “Vedi! Rispondi.”

Gabriel: “Però i piatti li lavo io”

Gabriel risponde al telefono.

Gabriel: “Pronto?....Pronto???...Mi senti?...Aspetta che mi sposto, c'è poco campo...si dimmi.”

 

Pochi minuti dopo Gabriel chiude la chiamata.

Era Isaia che voleva sapere se c'erano novità riguardo al caso.Purtroppo nessuna, ma sperava di averne presto.

Un rumore di vetri rotti arriva dalla cucina.

Claudia: “Cazzo.”

Gabriel corre in cucina.

Gabriel: “Claudia, tutto ok?”

Claudia: “Tranquillo non è successo nulla, mi è solo scappato il bicchiere. Ora raccolgo i vetri.”

Gabriel: “Aspetta faccio io.”

I due si abbassano per raccogliere i vetri rotti e si trovano vicinissimi, le loro fronti quasi si sfiorano. Si immobilizzano, il respiro si ferma,si guardano negli occhi per secondi che sembrano minuti,attimi che sembrano non finire mai.

Poi Claudia si avvicina, le loro labbra si sfiorano.

Rimangono così per qualche attimo, poi Gabriel, come ridestato da un sogno, risponde al bacio.Un bacio tenero, dolce.Si alzano in piedi e appoggiati al tavolo continuano a baciarsi...

Claudia lo stringe forte a se, quasi non le sembra vero. Le era mancato tantissimo in quei mesi, ma ha sempre saputo di amarlo.Gabriel l'abbraccia, le accarezza il collo e il viso.

Con tutta la paura che ha avuto di perderla...Claudia inizia a sbottonargli i primi bottoni del gillet, intanto si spostano sul muro della cucina e con una mano, senza guardare trova la maniglia della porta e l'apre.

I baci si fanno sempre più passionali.

In corridoio, appoggiati al muro, Claudia arriva fino all'ultimo bottone poi inizia a sfilarglielo dalle braccia.Gabriel, staccandosi pochissimo dal bacio la blocca per un secondo.

Gabriel: “Non stai ancora bene, se ti facessi male?...” sussurra.

Claudia: “Non avere paura...”

Gabriel: “Ma..”

Claudia lo zittisce con un altro lunghissimo bacio, poi lo trascina in camera da letto.

Gabriel, un po' intimidito, le sfila molto delicatamente la maglia facendo scorrere una mano sulla schiena nuda di Claudia. 

Claudia: “Gabriel...” il nome appena un sussurro.

Gabriel le bacia il collo.

Appena rialza il viso si fermano...Claudia quasi d'istinto passa una mano sul collo della camicia.

Claudia: “Sei sicuro?...” chiede con voce quasi impercettibile, come se avesse paura di un suo rifiuto.Gabriel fa cenno con la testa, un piccolo movimento del capo che per lei significa il mondo.

In pochi secondi gli strappa il collare bianco, lo butta a terra e inizia a slacciare i bottoni della camicia.

Lui la prende e la tira a se, quasi con violenza si appoggiano alla porta, della camera, appena chiusa quasi come a voler nascondere il tutto, come se non sapessero che in casa non c'è nessun' altro a parte loro.La camicia cade a terra insieme a tutti gli altri vestiti...Rimangono solo loro due, fuori dal mondo. Loro che si abbracciano, che si stringono.

La pelle diafana di lei che si unisce a quella di lui.

 Sospiri e passione.

Nuovi sentimenti e nuove emozioni.

Arrivano al letto, Gabriel la trascina vicino a se. Claudia che lo stringe forte. Le coperte che li avvolgono, solo loro e nulla intorno.Le mani di lei che graffiano la schiena di Gabriel.

Lui le accarezza, la abbraccia, quasi timoroso, insicuro. Claudia sa che forse sta correndo un po' troppo, rallenta, lo abbraccia, gli bacia il viso, la fronte, poi un lungo bacio. Rallenta di nuovo mordendogli un labbro.Attimi di passione e di puro amore. 

Gabriel è completamente stordito, la passione che lo travolge, ma anche la paura di farle male che non lo ha mai abbandonato.Si rigirano nel letto, sono una cosa sola...sono un'unica cosa.

I loro corpi che si toccano, che si uniscono.

 Lui dentro di lei, il respiro si ferma, il cuore batte forte.

Claudia per la prima volta si sente amata e non usata e sapeva che questo è amore vero...

Gabriel l'ama forse di più di quanto lei ami lui. Si sottovaluta, perchè lei lo ama più della sua stessa vita, ma sente che l'amore di lui è più grande di qualsiasi cosa.Poteva dire che era la prima volta per entrambi.

Alla fine, i loro visi che si sfiorano, lei che gli bacia la fronte ansimando, poi si sposta alle guance e al collo.

 Lui che respira travolto dal suo profumo.Gabriel si volta a baciarle il collo e poi a salire.

Un ultimo lungo bacio, poi lei si sposta appoggia il suo visto sul petto di Gabriel e si addormenta.

 Lui stremato, ma ancora senza parole rimane sveglio a fissare il buio, poi si addormenta.

   
 
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