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Autore: _Valentine_    06/05/2012    1 recensioni
Storia partecipante al contest "21 è il mio numero" di Ethel00. E' una Sev/Lily!
Nulla regge il confronto con la nostra storia.
Preoccupazioni, cure, rimpianti, errori, ricordi… Tutti in un unico calderone, secondo te esploderà come sto esplodendo io dentro?
Per preparare questa pozione prendere un pizzico di preoccupazioni: come quando esasperatamente mi domandavo “si accorgerà di me?”
Mescolare due volte in senso antiorario, poi aggiungere 10 gr di cure: come quando sei caduta dall’Ippogrifo, perché nonostante ti avessero detto di far piano tu, impavidamente, hai voluto esagerare. Quel giorno non ti curai nel vero senso della parola, piuttosto cercavo di proteggerti con lo sguardo.
Dopo aver lasciato riposare per una decina di minuti, gettare all’interno dell’infuso un misurino di rimpianti: come quella volta in cui ti chiamai “mezzosangue”, accecato dal dolore, dalla voglia di averti mia, di avere il tuo amore.
In seguito versare una manciata di errori: come lo è stato innamorarmi di te.
Infine spargere un pugno di ricordi: la tua risata, le corse, le chiacchierate, la tua espressione accigliata…
E lasciar cuocere a fuoco lento, per completare la mia agonia.
Chi l’avrebbe detto che questo preparato avrebbe avuto un sapore così… agrodolce?
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nickname (Forum e EFP):  _Valentine_ (su EFP e sul forum)
Titolo: Bittersweet poison, slow death of the soul.  
Rating: Verde 
Generi: Romantico; triste
Avvertimenti: One-shot
Personaggi:Severus Piton/Lily Evans
Introduzione: Nulla regge il confronto con la nostra storia.
Preoccupazioni, cure, rimpianti, errori, ricordi… Tutti in un unico calderone, secondo te esploderà come sto esplodendo io dentro?
Per preparare questa pozione prendere un pizzico di preoccupazioni: come quando esasperatamente mi domandavo “si accorgerà di me?”
Mescolare due volte in senso antiorario, poi aggiungere 10 gr di cure: come quando sei caduta dall’Ippogrifo, perché nonostante ti avessero detto di far piano tu, impavidamente, hai voluto esagerare. Quel giorno non ti curai nel vero senso della parola, piuttosto cercavo di proteggerti con lo sguardo.
Dopo aver lasciato riposare per una decina di minuti, gettare all’interno dell’infuso un misurino di rimpianti: come quella volta in cui ti chiamai “mezzosangue”, accecato dal dolore, dalla voglia di averti mia, di avere il tuo amore.
In seguito versare una manciata di errori: come lo è stato innamorarmi di te.
Infine spargere un pugno di ricordi: la tua risata, le corse, le chiacchierate, la tua espressione accigliata…
E lasciar cuocere a fuoco lento, per completare la mia agonia.
Chi l’avrebbe detto che questo preparato avrebbe avuto un sapore così… agrodolce?
 

 I heard
That you're settled down
That you
Found a girl
And you're
Married now

 
Lily.
Il tuo nome è solo un flebile sussurro che si disperde nell’aria.
In quest’aria fredda e tagliente, che somiglia a me.
Me e te, te e me.
Un gioco, un’angoscia infinita.
Gli opposti non sempre si attraggono, o almeno, l’attrazione di uno non è ricambiata dall’altro.
E’ questo che alimenta la mia maschera.
Per quanto tempo?
Per quanto tempo ancora dovrò indossare questa copertura?
Suppongo finché il sole non la scioglierà come cera, ma esiste un sole in grado di questo?
Esiste al di fuori di te un calore tale da dissipare il mio senso di oppressione interiore?
La mia anima è in preda ai sospiri, ai gemiti repressi, e alle urla soffocate.
Il mio viso è solo ghiaccio.
Io sono ghiaccio, tu sei fuoco.
Il mio fuoco.
A volte è vero, l’aspetto esteriore rappresenta a tratti il nostro essere.
I tuoi capelli color del fuoco, e il tuo sangue sporco, lurido come fango, rappresentano ciò che di più sbagliato e indispensabile esiste sulla terra.
Forse solo quello abbiamo in comune, noi due.
Entrambi siamo sofferenza, la mia sofferenza.
Tu sei dolore per me, il succulento peccato che non sono mai riuscito a commettere.
Io sono sofferenza per me stesso.
Me e il mio essere errato.
Ti sei sposata, con Potter.
Lui è il nulla in confronto a te.
Come del resto lo sono anch’io.
Io sono il nulla persino dinanzi a me stesso.
Ma tu, Lily, non meritavi lui.
Mia ninfa, il tuo temperamento vorace, eccentrico, conduceva inevitabilmente la mente mia a pensare tu fossi un essere surreale, innaturale.
Una creatura desinata solo ad essere ammirata esternamente, come in un’eterna danza, una creatura che mai sarebbe dovuta essere sfiorata da uomo sulla terra.
Ti vedo ovunque, sai Lily?
Nel cielo pallido scorgo la tua pelle lattea.
Nelle rose rosse vedo i tuoi crini ondulati e scarlatti, come il peccato che ispiri in me.
Nei ciottoli sparsi per la via identifico le tue lentiggini.
E nei miei sogni perennemente le tue labbra carnose, che mai si son avvicinate quanto volevo alle mie.
 
I heard
That your dreams came true
I guess she gave you things
I didn't give to you

 
Hai realizzato i tuoi sogni, dolce Lily?
Le tue aspirazioni da brava ragazza non ti si addicevano, perché sapevo, so, che c’era di più.
Ma in fondo, chissà, immagino lui ti abbia dato ciò che io, un adolescente complessato e difficile, non ho saputo darti.
Cosa desideravi veramente tu?
Sei sempre stata un enigma, come del resto lo sono stato io agli occhi di chi non mi comprendeva.
E tra questi c’eri anche tu.
Odiata e amata mia.
Già, in me hai suscitato anche odio, chi l’avrebbe mai detto?
Ti odiavo.
Ti odiavo perché ciò di cui avevo davvero bisogno non erano le tue difese, era il tuo amore, volevo semplicemente te, pur sapendo io stesso di non esser degno, una parte di me si illudeva ancora, sognava che qualcosa sarebbe potuto mutare.
Ti odiavo perché sei sempre stata il mio più grande e angoscioso contrasto interiore.
E mi chiedevo, disperato, perché tutto ciò che in vita ho desiderato fosse racchiuso in un unico, piccolo essere: te.
E ancora, esasperatamente, mi domandavo perché non potevo averti.
Ma la risposta a questo dubbio lampeggiava nella mia mente come crudeli saette, perché sapevo di non meritarmi cotanta armoniosa imperfezione.
 
Old friend, why are you so shy?
It ain't like you to hold back or hide from the lie.

 
Vecchia amica, mi guardi timidamente, quando mi vedi, come se dovessi giustificare qualcosa.
Come se qualche colpa aleggiasse dentro te, tormentandoti, ed è insano da parte mia pensare che tu, in fondo, meriti questa sofferenza.
E’ strano per me pensare queste cose, poiché ho sempre sofferto al tuo dolore, forse più di quanto tu stessa abbia patito, ma una parte di me lo ha sempre maledettamente richiesto, come una sorta di dannato sadismo misto a masochismo.
Sadismo giacché la mia parte più lugubre e più nascosta bramava il tuo dolore, perché tu ti prendevi gioco di me soltanto mostrando il tuo corpo, da lontano, alla mia vista languorosa.
Masochismo perché vederti soffrire era per me la più grande condanna, e la più cruenta maledizione.
Sei sempre stata il mio più grande contrasto interiore, non vedi?
Ne sei contenta, Lily?
Scorgo i segni di una lacerata malattia mentale dentro me, e tu, tu sei la causa e la cura al contempo.
La radice suprema di tutti i miei mali, e di tutti i miei desideri, e piaceri repressi.  
Non esitare, non più, distruggimi l’anima, forse sarebbe meglio di questa tua agonizzante incertezza.
Non nasconderti dalla luce, esci fuori, non eri una Grifondoro tu?
Coraggio, guardami negli occhi, almeno il fuoco che mi tormenta forse si allevierà un po’…
O si alimenterà, chi può dirlo?
 
I hate to turn up out of the blue uninvited,
But I couldn't stay away, I couldn't fight it,
I had hoped you'd see my face,
And that you'd be reminded that for me it isn't over,

 
Odio saltar fuori senza essere richiesto, ma potevo starti lontano?
Ogni particella di me brama il tuo essere, te.
E c’è un angolo in fondo alla mia anima, dove le viscere dell’inferno incombono cupe, che alimentava ancora una vana speranza.
Desideravo che tu, scorgendo il mio viso, ti fossi ricordata che per me non c’è mai stata una fine.
Neanche un inizio, in realtà, purtroppo.
Tutto si è svolto all’interno della mia psiche malata, dentro le quattro mura fragili e consistenti del mio strazio.
Nulla di reale.
Nulla di possibile.
Ma, sai, mi chiedo quanto ancora dovrò rimanere a fissare questo misterioso ed inquietante lago, che con la sua irrisolutezza e il suo verde ambiguo mi rammenta i tuoi oceani smeraldo.
I tuoi occhi.
Quegli occhi tanto bramati, e tanto impossibili da avere su di sé.
Ora a chi sono rivolti quegli occhi?
Non a me, piccola bambina tutto pepe dai rossi crini.
Già… Ricordo ancora.
E come potrei dimenticare?
Non c’era nulla attorno a noi, solo grano ed erba secca, quelli erano gli unici testimoni di quando felici ci rotolavamo sul suolo, incoscienti e inconsapevoli.
Tu completavi me, e io mi sono illuso di poter completare te.
 
Never mind, I'll find someone like you,
I wish nothing but the best for you, too,
Don't forget me, I beg,
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead,"
Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead, yeah,


Beh, potrei fingere ancora, dire che non mi importa, ma è dura la consapevolezza che sono costretto a fare a me stesso queste considerazioni.
E’ facile, per me, recitare ancora.
Esser duro, esser freddo, e sapere che queste mie parole si disperderanno al vento, come foglie autunnali.
L’autunno.
Anche questo, con il colore rosso delle foglie, mi riporta irrimediabilmente a te, Lily.
Sono forse anormale?
Ho questo timore, ma so che, in fondo, la normalità non è altro che un confine immaginario creato dall’uomo, per condannare ciò che è diverso da lui.
Tuttavia non credo di esser pazzo, son convinto invece si tratti di una ben più distruggente e inguaribile passione, che parte dalle viscere, e sfocia in ogni frammento di me.
Se tu ti nascondi alla mia vista mi illuderò di trovare qualcun altro come te, da osservare, e che mi sorprenda come facevi tu, anche se una parte di me sa già che sarà impossibile.
In ogni uomo, in ogni donna, cercherò i tuoi occhi, e i tuoi capelli, e le tue lentiggini.
Ti cercherò come un’anima in pena, e come fossi la proiezione di me stesso vagherò in eterno per l’immensità, sempre più piccola del tuo essere.
Spero tu stia bene, sia felice, perché se devo avere sulle mie spalle quell’opprimente macigno, sul quale sono incise perennemente le parole: “Lei non è tua, non lo è mai stata e mai lo sarà” preferisco portarlo sapendo che tu, almeno tu, sei soddisfatta della tua vita, o quel peso sarà per me ancora più intrasportabile.
Ti prego solo di una cosa: non dimenticarmi, non anche tu.
So di non contare nulla, né per te, né per l’universo circostante, sono solo un’insignificante macchia d’inchiostro nera su una pergamena nuova, ma non scordarti di me.
Rammentami come vuoi, anche come un ricordo sfuocato e poco nitido, ma fa che io sia presente nella tua anima, se pur nascosto alla tua vista.
Io neanche volendo ti dimenticherei, né scorderei mai le tue parole, che sostenevi sempre ardentemente:
“A volte dura, l'amore, ma a volte, invece, fa male.”
Lo ripetevi sempre, come una cantilena, come fosse la tua ossessione.
Io ti osservavo, mentre da sola ripetevi questa frase.
Il nostro, anzi, il mio amore, non è mai sbocciato.
E’ rimasto qui, all’interno della mia fervida fantasia che gridava te.
Probabilmente tu non sapevi niente della mia ossessione per te, non sapevi che ti ho sempre amata, non sapevi nulla!
Suppongo di esser stato per te il bimbo con cui giocavi da piccola, o lo sfigato che difendevi da Potter…
Ma io sono di più di questo.
Sono di più, ma non sono nulla.
Orrendamente buffo, no?
 
You know how the time flies,
Only yesterday was the time of our lives,
We were born and raised in a summer haze,
Bound by the surprise of our glory days,

 
Mi opprime questa crudele clessidra, che scorre veloce, scandendo ogni nostro attimo, e tutti i momenti che passo senza te.
Il tempo è viscido come un serpente, muta pelle costantemente, tramutando le situazioni, e striscia viscido nel nostro essere, divenendo parte essenziale di quest’ultimo.
Odio il tempo, ma senza tempo non vivrei, non sarei nessuno.
Che stramba circostanza! Non trovi?
Ricordo quando eravamo bambini…
La mia vita era cupa anche allora, a causa della mia famiglia difficile, iniziavo a comprendere la sofferenza, perché per uno come me non c’è il tempo di crescere per imparare il dolore.
Sono nato con la sofferenza, e da allora è stata parte integrante della mia esistenza.
Ma tu… Tu sembravi essere un raggio di luce, di una luce celestiale, dai capelli rossi, gli occhi verdi e il volto pieno di lentiggini.
Ricordo il modo in cui ti infiltrasti nella mia vita complicata: semplice, infantile, e così terribilmente naturale da sembrare quasi sbagliato.
Ti sei presa cura di me soltanto standomi accanto, e mi sembrava di esser momentaneamente sgusciato via dalla mia “prigione”.
Naturalmente mi illudevo: la crescita ha mutato molte cose, vie divergenti hanno diviso il nostro cammino e… le solite cavolate!
Credo che semplicemente non fosse destino, perché nulla avrebbe impedito a noi di stare insieme, in un modo o nell’altro.
Devo ammettere che è stata anche colpa mia, anzi, forse di colpa ne ho pure troppa.
Lo ammetterei solo per un tuo respiro vicino, Lily.
Il fatto è che non sopportavo il tuo essere cresciuta, il tuo essere così diversa da me, e il tuo essere da me così distaccata.
Dicono che la passione vinca su tutto.
Bazzecole!
O forse la mia passione non è stata sufficiente a compensare quella di entrambi, a sfondare il limite.
Pensa, mi sembra solo ieri quando, all’ombra degli alberi, seduti sull’erba arida ed arsa, chiacchieravamo timidamente, rotolavamo sul suolo, e nella tua vita avvenivano eventi strani: eri una strega.
Le nostre giornate erano composte da questo, dal caldo umido che si infiltrava sin nelle ossa, dalle interruzioni di tua sorella Petunia, che spaventata correva via urlando per le cose che accadevano mentre scoprivi, pian piano, di essere magica.
Questa forse è stata la mia rovina: il fatto di averti conosciuta, e in seguito l’essermi reso conto di aver conosciuto non una semplice babbana, ma una mia simile.
Se tu non fossi stata una strega i miei problemi probabilmente sarebbero stati dimezzati.
Forse ti avrei dimenticata, o per lo meno ricordata come la bambina con cui trascorrevo le giornate estive e afose.
Magari ti avrei rivista, magari avremmo potuto stare insieme un giorno.
Ma cosa principale non avresti conosciuto Potter, non saresti divenuta, giorno dopo giorno, la mia ossessione, e non mi avresti fatto soffrire.
La vita a volte, con i suoi imprevedibili corsi, stravolge tutto, e non sempre accade ciò che sarebbe stato migliore per noi, tuttavia non riuscirei ad immaginare i miei giorni senza il mio costante tormento.
 
Nothing compares,
No worries or cares,
Regrets and mistakes, they're memories made,
Who would have known how bittersweet this would taste?


Nulla regge il confronto con la nostra storia.
Preoccupazioni, cure, rimpianti, errori, ricordi… Tutti in un unico calderone, secondo te esploderà come sto esplodendo io dentro?
Per preparare questa pozione prendere un pizzico di preoccupazioni: come quando esasperatamente mi domandavo “si accorgerà di me?”
Mescolare due volte in senso antiorario, poi aggiungere 10 gr di cure: come quando sei caduta dall’Ippogrifo, perché nonostante ti avessero detto di far piano tu, impavidamente, hai voluto esagerare. Quel giorno non ti curai nel vero senso della parola, piuttosto cercavo di proteggerti con lo sguardo.
Dopo aver lasciato riposare per una decina di minuti, gettare all’interno dell’infuso un misurino di rimpianti: come quella volta in cui ti chiamai “mezzosangue”, accecato dal dolore, dalla voglia di averti mia, di avere il tuo amore.
In seguito versare una manciata di errori: come lo è stato innamorarmi di te.
Infine spargere un pugno di ricordi: la tua risata, le corse, le chiacchierate, la tua espressione accigliata…
E lasciar cuocere a fuoco lento, per completare la mia agonia.
Chi l’avrebbe detto che questo preparato avrebbe avuto un sapore così… agrodolce?
           
Sometimes it lasts in love,
but sometimes it hurts instead
.
 
“A volte dura, l'amore, ma a volte, invece, fa male.”
Lo dicevi sempre tu, Lily, e sta volta l’amore, pur non avendo avuto un vero e proprio inizio, mi ha ucciso l’anima.
  
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