Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: ButterflySeven    06/05/2012    1 recensioni
Un giorno speciale per la giovane Maya, festeggia il 21° compleanno...
Ma cosa accadrebbe se in quello stesso giorno qualcuno la catapultasse in un mondo parallelo, dicendogli che in realtà è la principessa di quel regno?
Amore, guerre, ingiustizie... La vita di Maya verrà scombussolata dalla ritrovata identità di principessa, mentre strani personaggi entreranno man mano in gioco, cambiandole per sempre la sua vita e motivandola di nuove priorità...
Una rivisitazione in chiave fantasy della storia della giovane Maya...
Altri personaggi:
Eragon- Arya - Saphira dalla saga di Eragon
Chester Bennington, vocalist dei Linkin Park
Ciel Phantomhive - Sebastian Michaelis - Soma - Agnì dal manga Kuroshitsuji/Black Butler (negli ultimi capitoli)
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Masumi Hayami, Maya Kitajima, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buona domenica!!!! Vi posto il nuovo capitolo...
Buona lettura!


Capitolo 54

La porta massiccia venne aperta con poco garbo, mentre una figura vestita di nero si portò rapidamente al fianco dell’odiato letto in pietra.
- Alzati, dobbiamo andare…-
- E chi ti dice che voglia muovermi da questo letto?-
- Ubbidisci, Masumi! Adesso mi seguirai…-
- Aya, iniziate a stancarmi, veramente… Cosa c’è? Oggi la Regina si disturba a farmi visita e desidera che sia io ad andare da lei? Beh, non ho intensione di vedere la sua maschera, o almeno non di mia volontà-
Aya scese dolcemente il cappuccio, rivelando a Masumi uno sguardo che non le aveva mai visto in quei giorni. Era come se avesse pianto per ore…
- Masumi, ti prego, è importante che scendi, altrimenti…-
- Altrimenti cosa?- disse alzandosi a sedere – perché quello sguardo? Avete forse dei rimorsi di coscienza? –
- Non chiedermi questo…- disse in un singhiozzo – seguimi e basta…-
Masumi continuò a fissarla, ma non riuscì a decifrare il suo comportamento, così decise di ubbidire, con il cuore che stranamente prese a martellare più forte. Le mani tremarono impercettibilmente… Cos’era quel brutto presentimento?

Poco dopo, Masumi venne accompagnato in un’ala del palazzo che non aveva mai visto. Percorsero vari corridoi, finchè la madre lo condusse in uno strano stanzino, simile ai palchetti cui era solito recarsi nei teatri del pianeta terra.
- Siediti, lo spettacolo sta per cominciare…- disse la madre occupando un posto accanto a lui.
- Ma che…- nemmeno il tempo di porre la domanda, che le tende rosse davanti a lui si aprirono di colpo, mostrandogli una strana arena addobbata di terriccio, fango ed alti pilastri in pietra bianca. La loro posizione era sollevata rispetto all’arena, la visuale era perfetta, la luce bianca proveniente dalla vetrata della cupola, illuminava ed abbagliava allo stesso tempo. Masumi si chiese perché era lì. Cos’era che la Regina voleva mostrargli? “Sicuramente niente di buono…” pensò tra se, ma poi sentì il frusciare della tenda d’ingresso e d’istinto si voltò.
La solita nausea tornò a salire prepotente alla gola, il solo vederla gli provocava un forte fastidio.
- Scusate l’attesa, non è mia abitudine far attendere gli ospiti…- slacciò il mantello nero, rivelando sotto di esso, un vestito particolarmente aderente di seta rossa con nel decolté ricami in pizzo nero. Quando si sedette affianco a lui, Masumi notò il profondo spacco laterale, che lasciava a bella vista una buona porzione delle lunghe gambe pallide.
- Tz, ridicolo…- disse sottovoce voltandosi disgustato. Ma evidentemente la regina lo sentì, poiché si avvicinò pericolosamente, soffiando all’orecchio poche parole.
- Vedremo quanto sbrufferai tra poco…- poi tornò a sedersi composta.
Nel mentre l’arena si riempì del resto degli spettatori, che presero ad urlare ed incitare qualcosa o qualcuno.
- Masumi, sei pronto?- disse la Regina tornando a parlare dopo attimi interminabili di silenzio. Un brivido percorse la schiena di Masumi, il cattivo presentimento prendeva sempre più consistenza. Chi o cosa avrebbe fatto il suo ingresso nell’arena?
Il cuore martellò sempre più forte, seguendo alla perfezione il ritmo via via più incalzante dei tamburi suonati in un’ala dell’arena.
Masumi vide entrare un orco dalla stazza robusta, lo vide portarsi al centro dell’arena, mentre il pubblicò s’infuocò di grida d’incoraggiamento. Al suo lato la regina batteva le mani in modo composto, si voltò verso la madre, stupendosi nel trovarla tremante di paura. Poi qualcosa lo convinse a tornare con lo sguardo verso l’arena, poiché dal pubblicò, sentì partire una serie di fischi ed insulti. Ci volle qualche minuto prima d’identificare “cosa” stessero beffeggiando, poi vide una figura esile in un angolo dell’arena, con in dosso una semplice stoffa bianca piena di sangue ed alla mano una spada che ebbe l’impressione fosse poco affilata. Non riusciva a vederne il volto, poiché esso era chinato verso il basso.
- Riconosci chi è?- chiese la regina.
- Perché dovrei saperlo?- domandò. Ma poi capì. Sentì il sostegno della sedia venirgli meno in pochi istanti, le gambe tremarono, la gola divenne secca, arida… La nausea stavolta sentì non trattenerla, così si voltò di lato, cercando con la mano di sedare l’istinto. Voleva urlare, voleva prendersi a pugni, perché non credeva possibile una cosa simile… Non poteva essere realmente lei. Le gambe si alzarono da sole, mentre il busto si affacciò nel balconcino e la voce tornò all’improvviso, trovando la forza di liberare un urlo straziante.
- MAYAAAAAA!!!- la ragazza venne attirata da quella voce, finalmente lo vide, vide il suo petto coperto di ferite, il volto così pallido e raggrinzito … Le lacrime presero a cadere indomate.
- Masumi…- sussurrò – Masumi…- ripetè alzando una mano verso di lui, cercando di ridurre la distanza tra loro. Ma tutto sfumò non appena sentì un forte dolore alla spalla, si voltò in tempo, notando l’orco brandire ferocemente il suo martello. Provò a scansare il colpo, ma i muscoli erano indeboliti dopo giorni e giorni di intense torture. Roteò la spada con poca convinzione, cercando invano di colpire l’avversario. Bastò un solo tocco dell’orco, affinchè il corpo cadde in avanti, assaporando il retrogusto della terra scura.
Era la sua fine. Nonostante Masumi fosse vicino a lei, Maya sentì il corpo non reagire ai suoi comandi. Illusa. Si credeva forte, ma non lo era poi così tanto, almeno non fisicamente… Ci volle poco per cedere: qualche tortura e la notizia che la regina voleva in sposo il suo Masumi. E così, i ruoli si erano invertiti… Adesso era Maya ad assaporare l’amarezza di vedere colui che si ama sgretolarsi al proprio tocco, perché Maya credè che masumi, prima o poi, si sarebbe piegato a quelle lusinghe, come lei si stava piegando sotto il linciaggio di quell’orco.
- Maya, rialzati…- le gridò Masumi dalla tribuna d’onore. La sua voce rimbombò nella testa, alzò il capo, notando che era proprio sotto di lui. Per un attimo sentì la fiammella incendiarsi di gioia nel vederlo da così vicino, poi però lo sguardo si spostò sulla figura in piedi accanto a lui: la Regina, così bella in un abito rosso fuoco, così misteriosa coperta da una meravigliosa maschera argento, Maya fu certa che qualunque uomo avrebbe ceduto di fronte a cotanta bellezza… Si sentì improvvisamente nuda nei suoi miseri stracci ricoperti di sangue, nel viso divenuto sciupato, nelle braccia deboli, nelle gambe affaticate…
La lama cadde dalle mani, non riusciva più a lottare, poiché la paura stava avendo il sopravvento dentro di se. E come le aveva ricordato Chester qualche settimana prima, non vi era nemico peggiore delle proprie paure da sconfiggere.
Masumi dalla tribuna non credeva ai suoi occhi: quella non poteva essere Maya… Dov’era finita la sua solita grinta? La sua voglia di combattere fino all’ultimo? Perché non reagiva?
- Ah, che noia questa ragazzina…- disse la regina – mi chiedo cosa ci trovi in lei, Masumi…-
- Tu…- iniziò stringendo forte il pugno, ma prima che potesse voltarsi e prenderla a schiaffi, la madre si frappose tra loro, guardando verso il basso con un terrore mal nascosto.
- Mia regina, forse è meglio far entrare anche gli altri prigionieri, il pubblico inizia ad annoiarsi…-
- Hai ragione…- rispose senza voltarsi. Masumi la vide fare un segnale a delle guardie, che aprirono dei cancelli laterali e lasciarono entrare altri tre orchi e due uomini, che Masumi riconobbe come Chester ed Eragon, solo che visibilmente dimagriti e pieni di ferite. Ma cosa ci facevano lì? Perché si erano spinti fino alle orchidee? Credevano forse di liberarlo?
Il cuore morì più e più volte dopo il loro ingresso. Masumi li vide correre verso Maya e tirarla su, la fecero avvicinare alle colonne e la depositarono in un punto più o meno sicuro, mentre entrambi presero a duellare contro gli orchi, per quanto le condizione potessero permetterglielo.
Masumi sperò con tutto se stesso che gli amici potessero farcela, vide Chester riuscire a disarcionare un Orco e colpirlo violentemente alle caviglie. L’orco cadde a terra dolorante.
Il pubblico fischiò, ma in sostituzione dell’orco ne arrivarono altri tre. Ed ogni volta che riuscivano a metter KO un nemico, subito ne spuntavano altri quattro, cinque, sei… Finchè si ritrovarono schiacciati tra le colonne, circondati da una ventina di orchi.
Masumi strinse i pugni fino a farli sanguinare, non poteva essere la fine…
- Bene Masumi…- disse la Regina voltandosi verso di lui – come vedi i tuoi amici stanno per soccombere, ma posso concedergli la grazia, o almeno, se tu lo vorrai…-
- lasciali andare!- gridò esasperato.
- Oh, non bastano le parole, mio caro… Li lascerò andare solo se in cambio accetti la mia proposta… Non farmelo ripetere ancora una volta, quindi te lo dico brevemente: siediti al mio fianco, diventa Re di questo mondo e la tua amata, ingenua, sciocca ragazzina avrà salva la vita…-
- Uhtz!...- Masumi serrò i denti, non sapeva cosa fare… Ma intanto gli orchi avanzavano.
- … Figlio mio, ascolta la tua regina…- disse la madre con un filo di voce, inginocchiandosi davanti a lui e prendendolo per le mani – ascoltami, figlio mio…- iniziò a piangere e Masumi adesso capì il comportamento della madre. Lei sapeva tutto, era a conoscenza del tranello della regina e come madre, intuì quale mossa avrebbe fatto il figlio.
- Non piangete, sapete perché lo faccio…- le disse sincero – mi dispiace per come sono andate le cose tra noi, sono sicuro che non siate poi una cattiva madre, ma siete colpevole di aver fatto le scelte sbagliate. Io non farò come voi, madre, non abbandonerò le persone che amo e non cadrò vittima di false speranze e stupidi tranelli… Io lotterò…-
Spezzò bruscamente il contatto con la madre e sotto lo sguardo stupido della Regina, Masumi salì sul muretto e balzò in avanti, cadendo maldestramente sulle ginocchia, ma finalmente dentro l’arena. Aveva desiderato con tutto se stesso far fuori uno ad uno coloro che avevano ferito la sua ragazzina.
- Agh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- gridò correndo in avanti. Lo stupore generale (persino quello degli orchi), gli permise di aprirsi un varco e raggiungere gli amici vicino le colonne.
- Chester, Eragon, Maya!!!...- gridò una volta vicino a loro. I due cavalieri si animarono di nuova forza all’arrivo dell’amico, mentre Maya continuava ad avere uno sguardo vuoto – Maya…- sussurrò prendendola per le spalle ed abbracciandola forte – amore mio… Non dovevi venire, non dovevi lasciarti catturare… Perché sei qui?...-
- Masumi…- alzò lo sguardo, incontrando quelli azzurri di lui. Non li ricordava così brillanti – io…. Non potevo lasciarti qui… Io… Non mi sono sposata, non potevo… Io, io amo solo te, non potrei mai tradirti, mai…- la vide appigliarsi con forza alla stoffa raggrinzita, sentì l’umido farsi spazio tra le ferite e la pelle, segno che stava piangendo a dirotto.
- Adesso calmati, siamo insieme… Supereremo anche questa, te lo prometto…- la strinse forte, accarezzandole la schiena. Non aveva sposato il Re… Non credeva che si spingesse a questo punto per amore. Egoisticamente, fu felice della sua scelta e questo lo portò a ritrovare la forza per lottare, per vivere in funzione di una vita da trascorrere insieme.
- Maya- iniziò deciso – ti prometto che se supereremo tutto questo, tu diverrai mia sposa… Maya, non desidero altro che starti vicino, che vivere insieme a me… Ti prego, vuoi diventare mia moglie?-
Il cuore di Maya mancò un battito, svegliandosi solo ora dallo stato di trance cui era caduta. Alzò lo sguardo sconvolta, incontrando nuovamente gli occhi luminosi di lui.
E le paure crollarono in un attimo, sentì mille farfalle animarsi nello stomaco, poi la gioia salì verso l’alto, poi scesero, facendole tremare le gambe. Non potè fare a meno di spalancare gli occhi, smettere di piangere ed aprirsi in un largo sorriso.
- Oh…- sussurrò – oh…- si alzò leggermente sulle ginocchia, sormontando l’altezza del futuro marito, afferrando la chioma dorata ed inclinando il capo all’indietro. Si chinò piano, socchiuse gli occhi, imitata da lui e quando le labbra si toccarono, sentirono il desiderio di divorarsi all’istante.
Masumi la strinse forte, unì la lingua alla sua, dando vita alla più sensuale tra le lotte. Il mondo si fermò, anche se per pochi istanti, divenuti però indispensabili per loro che non si assaporavano da tanto, troppo tempo. Quando si separarono, gli occhi di Maya lasciavano trasparire la sua solita vitalità ed il sorriso che si formò, fu da classificarsi come “il più bello di sempre”.
- Si… Voglio diventare tua moglie…- rispose infine.
E poi all’improvviso si ricordarono di essere in un’arena, nel regno del nemico, circondati da orchi robusti ed assetati di sangue.
- Sei pronta?- disse Masumi facendole l’occhiolino.
- Mmmm, perché no? Non voglio vedere Chester accaparrarsi tutti gli orchi…-

La regina era infuriata, non era possibile tutto ciò.
- Aya, sai benissimo che lo ucciderò, vero?- le disse minacciosa.
- Oh, mia regina, una volta tanto non sono d’accordo!-
Estrasse velocemente un oggetto appuntito dagli alti stivali ed in meno di un secondo, la pugnalò.

Continua….
  
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