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Autore: IneedahugMalik    06/05/2012    0 recensioni
Bene, è la mia primissima fan fiction e spero che almeno qualche recensione la riceverò. Comunque bene, la protagonista è Holly, ragazza con un passato difficile. Dovrà trasferirsi con la zia a Bradford e qui incontrerà un ragazzo, Zayn, che la prenderà di mira. Quando però decide di lasciar tutto, qualcuno la capirà?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio bellissimo sogno venne interrotto dal suono metallico della mia sveglia. Come era solito il lunedì, mi sarei dovuta svegliare prima per andare a fare la spesa per mia nonna prima di iniziare la mia odiosa giornata di scuola. Vi chiederete perchè devo andare a prendere la spesa a mia nonna. Bene, credo allora vi debba spiegare la mia vita. Sono Holly e ho sedici anni. Sono una ragazza normale, capelli lunghi fino a metà schiena di un colore castano chiaro tendente al biondo, occhi verdi. Sono abbastanza bassina, 1.60 circa, ma mi accontento così mentre la mia corporatura è normale. Molti mi definiscono una bella ragazza, ma secondo me non è così. Non sono niente di che, ma mi sto imparando ad accettare. Beh, abito con mia nonna da cinque anni. All'età di undici anni i miei sono morti in un incidente stradale, e nonostante lei stia attraversando un brutto e doloroso periodo per la sua vecchiaia ha deciso di tenermi, per questo le sono molto grata. E' una donna grandiosa. Ho passato un brutto periodo, depressione, tagli, tutto dalla loro morte. Forse era perchè ero sempre sola, non so. Ho cambiato completamente, fino a undici anni ero una bambina modello, sempre sorridente, allegra, gentile, mentre ora sono chiusa, diffidente e sorrido solo per dare un po' di felicità alla nonna. Così vi potrò sembrare strana ma in fondo sono una ragazza normale, piena d'amore. Forse è meglio smettere di parlare di me. Mi misi seduta sul letto e sbadigliai ancora assonnata. Guardai l'ora. Porca merda, ero in ritardo. Mi alzai di corsa e presi fuori dall'armadio dei vestiti a caso. Come avrete potuto capire, non mi interessa molto di essere alla moda. Andai in bagno dove mi lavai e mi misi solo un filo di matita per fare vedere meno le occhiaie. Mi misi poi i miei jeans con i buchi sul nero, una maglietta dei Rolling Stones bianca e le mie amate All Star basse bianche. Ecco, la cosa brutta del mio paese? Pioveva sempre, mai il sole. Beh, delle volte mi piaceva così. Presi la giacca, la borsa e scesi velocemente le scale dove mia nonna era lì ad aspettarmi. 'Buon risveglio mio tesoro' Disse con la sua voce squillante mentre mi diede un abbraccio leggero. Io ovviamente ricambiai sorridendo. Lei sorrise a sua volta, ecco, diventai felice anche io. Uscì di casa e sotto la pioggia mi misi a correre anche se non era il mio forte. Dopo mezzoretta riuscì a fare la spesa e portarla a casa. Vidi però mia nonna pallida, forse non stava bene, ma mi disse comunque 'Non preoccuparti per me, ora vai a scuola. Ti voglio bene e sarò sempre con te' Io così le sorrisi ed uscì di casa aspettando il pullman. Eccomi così arrivata nel posto più odioso che ci si potesse aspettare. Ragazze finte bionde attaccate ai giocatori di footbaal a slimonarsi, persone che non hanno niente di meglio da fare che prenderti in giro, secchioni, emo. Beh, io non appartenevo a nessuna di queste categorie, io ero sola. E questo era il problema. Passai velocemente per il cortile sentendo le soffocate risate delle cheerleader e quelle forti dei ragazzi di football. Ogni giorno era così, era un inferno. Andai in calsse e mi sedetti, aspettando che iniziasse la lezione. Suonò la campanella e il prof. Brown entrò con il suo sguardo da gufo in classe. 'Bene ragazzi, oggi vorrei interrogare qualcuno. Vediamo, Holly Gregory, vorresti spiegarci l'ultimo argomento trattato?'. Oh merda, fu l'unica parola che uscì dalla mia bocca, non avevo studiato niente, non sapevo niente e dovevo recuperare i voti. 'Okay' Dissi a bassa voce avviandomi verso la cattedra. Incrociai le dita dietro alla schiena sperando che qualcuno mi salvasse da quella stupida interrogazione. E così fu. Ma non succedette quello che immaginavo io. Mi chiamò la bidella fuori dalla classe e mi sussurrò 'Forse è meglio che vai a casa. Tua nonna è morta, andrai da tua zia. Ti stanno aspettando fuori' Non capì bene forse. Mia nonna non poteva essere morta, no, non poteva essere vero. Non anche lei, non la persona più importante della mia vita. Scoppiai a piangere davanti alla bidella, cosa che non avevo mai fatto davanti a nessuno. Le lacrime continuavano a scendere, non avevano intenzione di fermarsi. Ma poco mi interessava di esse, il mio cuore aveva preso un colpo, uno che fa male, che ti colpisce dentro e di cui non te ne puoi eliminare. Ero davvero sola, non avevo più nessuno. Mi ricordai poi quello che mi aveva detto :'Sarò sempre con te '. Lei lo sapeva, sapeva che era la sua fine e stetti ancora più male. Uscì dalla scuola e aspettai un autobus che mi portasse fino la. Dopo dieci minuti, eccomi davanti all'entrata, tremante, con le lacrime agli occhi e triste come non mai. Feci fatica ad aprire la porta, era come se non avessi le mani. Ecco, quello che vidi non mi piacque per niente. Nella bara, lei era in una stupida bara. Intorno c'erano persone che non avevo mai visto in vita mia e lì vicino mia zia. Sarei andata a vivere con lei da quello che avevo capito, sarei andata a vivere a Bradford. Forse lì avrei trovato la felicità, avrei trovato le persone giuste per me, non sarei stata da sola. Questa era la mia speranza. Quei tre giorni prima del funerale passarono piano, gente e gente passava per la casa facendo finta di provare dolore anche se non era così. Io in camera mia piangevo e non avevo nessuno a tenermi compagnia. Non vedevo l'ora che tutto finisse. Ecco, era finito tutto. Il funerale si era tenuto ed era stato un momento tristissimo. Stavo davvero male, ma nessuno se ne voleva accorgere. Ed ora ero seduta in camera mia a guardarmi in giro. Sarebbe stata l'ultima volta lì, l'ultima volta in quella casa. Avevo già pronte le valigie. Mia zia arrivò in camera e mi avvolse in un abbraccio: 'Piccola, tutto andrà bene, là starai bene, sai c'è un ragazzo molto simpatico che abita vicino a noi, ed è anche molto carino. Si chiama Zayn '. Abbracciai a mia volta mia zia. Stava cercando di supportarmi e le ero grata per questo. Ma quel nome non mi prometteva niente di buono. Mi alzai dal letto e dopo aver dato un saluto a tutta la casa, partimmo per l'aereoporto..
  
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