“Posso girarmi
ora?” chiese, dopo qualche minuto, Petrus,
visibilmente imbarazzato.
“Ok…”
rispose la giovane, dopo essersi rivestita e aver
messo via tutto.
L’uomo si voltò
e la fissò, sconcertato. La ragazza teneva
lo sguardo basso, in attesa.
“Una
donna…” sussurrò Petrus
“Avrei dovuto capirlo… c’erano
troppe cose che non tornavano. Suppongo che non ti chiami
Oliver.”
“Olivia…”
rispose la giovane, storcendosi nervosamente le
mani “Vi prego, non dite nulla al comandante Broyles. Mi
caccerà dall’Ordine…”
Petrus non pronunciò
parola, si limitò a fissarla.
“Posso sapere il motivo di
questa farsa?” domandò, infine.
Olivia esitò, quindi il giovane aggiunse “Se devo
mantenere il segreto, devo
sapere perché lo fai.”
Olivia si rilassò, gli
offrì la sedia e si sedette sul
letto, di fronte a Petrus.
“Sono figlia di un
Templare.” cominciò “Ma mio padre
è morto
quando ero ancora una bambina. Ho ricevuto un’istruzione pari
a quella di
Astrid, ma il nostro futuro, quello che era stato scelto per noi, non
ci piaceva.
Io non volevo sposare uno sconosciuto solo per mantenere il nome della
famiglia, e così anche Astrid.”
Petrus ascoltava attentamente,
guardandola negli occhi.
Olivia si fermò per prendere fiato, quindi l’uomo
parlò.
“Siete scappate di casa e
tu hai cominciato a spacciarti per
un ragazzino, giusto?”
Olivia annuì, si
asciugò una lacrima e continuò.
“Due ragazze, da sole,
correvano più pericoli di una ragazza
accompagnata da un ragazzo, così mi sono tagliata le trecce
e ho rubato dei
vestiti maschili, infine mi sono presentata alla porta del comandante
Broyles,
offrendogli i miei servigi. Ho mantenuto il mio cognome, che mi ha
permesso di
essere rispettata all’interno dell’Ordine, e sono
arrivata dove sono ora… vi
prego, non mandate tutto all’aria, potrebbe andarci di mezzo
anche Suor
Astrid…”
Petrus chiuse gli occhi ed
inspirò profondamente. Quella
ragazza era in fuga, come lo era stato lui dopo che Suor Elisa era
morta e
Padre Walther era stato rinchiuso. Erano entrambi soli al mondo,
entrambi in
qualche modo si nascondevano. Decise che l’avrebbe aiutata.
“Va bene, Olivia.
Manterrò il segreto. Ora andiamo, abbiamo
del lavoro da fare.” disse, quindi si alzò e,
insieme, andarono alla cripta di
Sant’Andrea.
Walther era eccitato
all’idea di uscire dal laboratorio, e
Suor Astrid e il nuovo arrivato, Lincoln, cercavano di farlo stare
calmo, in
attesa del ritorno degli altri due, che non tardarono a presentarsi.
“Allora? Che
abbiamo?” chiese Olivia, avvicinandosi al trio.
“Dei contadini del
circondario hanno segnalato delle strane
morie di animali.” spiegò Lincoln, leggendo degli
appunti su una pergamena.
“Va bene.”
annuì la giovane “Avete preparato il
carro?”
Gli altri annuirono, quindi tutti
uscirono; Suor Astrid e
Walther salirono sul carro, mentre gli altri tre presero i loro
cavalli, quindi
il Capitano Lee fece strada in direzione della Casaforte e fuori dalla
Porta Fibellona.
Attraversato il ponte sul Po, si
fermarono a un campo ai
piedi delle colline circostanti la cittadina. Un contadino stava seduto
su una roccia,
fissando lo spettacolo che aveva di fronte: tutte le sue mucche, una
ventina di
capi, erano sparse nel campo, fatte a pezzi da qualche animale.
“Santo Cielo…
cosa è successo qui?” chiese Lincoln,
facendosi il segno della croce.
“Siamo qui per
scoprirlo.” rispose Petrus, avvicinandosi ad
una delle carcasse, per analizzarla più da vicino.
Olivia si guardò intorno.
Quel posto le metteva i brividi.
Forse erano vere le dicerie della gente, che indicavano in quella zona
un
ingresso agli Inferi, come la zona della Vallis Uccisorum. Petrus la
richiamò
alla realtà.
“Oliv… er, vieni
a vedere qui!” la chiamò.
La ragazza si avvicinò e
Petrus indicò dei segni sulla
carcassa dell’animale.
“Che razza di denti possono
lasciare questi segni?” chiese
la giovane, analizzando i segni di morsi più da vicino.
“Non lo so. Postiamolo alla
cripta. Padre Walther
sicuramente ne saprà più di noi.”
concluse il giovane uomo, infine chiamò
Lincoln e insieme infilarono alcune carcasse in dei sacchi e li
caricarono sul
carro, mentre Padre Walther era intento a raccogliere dei campioni di
erba e di
sangue intorno alle carcasse degli animali.
Dopo che il vecchio monaco ebbe
raccolto i suoi campioni,
tornarono tutti alla cripta-laboratorio.
Walther cominciò subito
gli esami sulle carcasse, nonostante
fosse ormai tarda sera; era eccitato come un bambino alle prese con un
nuovo
giocattolo, quindi Petrus e Olivia lo lasciarono lavorare, sotto la
sorveglianza di Lincoln e Suor Astrid, mentre loro decisero di andare a
mangiare qualcosa in una taverna nei pressi di Via Dora Grossa.
Sette capitoli e ancora nessun commento... comincio a pensare che questa storia non piaccia a nessuno...