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Autore: tonight    06/05/2012    1 recensioni
Dakota Beck si svegliò di soprassalto e, prima ancora che se ne potesse rendere conto, un'espressinone disgustata le si stampò in viso. Sbuffò e rivolse tutta la sua attenzione alle crepe del soffitto. Non voleva pensare, le avrebbe fatto molto piacere diventare un vegetale, in quel momento.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dakota Beck si svegliò di soprassalto e, prima ancora che se ne potesse rendere conto, un'espressinone disgustata le si stampò in viso. Sbuffò e rivolse tutta la sua attenzione alle crepe del soffitto. Non voleva pensare, le avrebbe fatto molto piacere diventare un vegetale, in quel momento.
Si alzò svolgliatamente e si diresse in bagno. L'immagine riflessa nello specchio era quella di una ragazza assonnata e...arrabbiata.
Già, Dakota era spesso arrabbiata, quasi sempre. Sorrideva raramente e solo se c'era un motivo veramente valido. Le risate poi, erano una cosa più unica che rara.
Quel giorno sicuramente, vedere un accenno di gioia sul suo viso, sarebbe stato quasi impossibile. Era il 12 settembre e la scuola doveva ricominciare.
Dakota odiava la sua scuola.
L'aveva detto a sua madre, quel posto non andava bene per lei. Non si sarebbe certamente trovata a suo agio tra quelle mura e, sopratutto, tra quelle persone. L'aveva pregata in tutti i modi possibili di madarla ad una scuola pubblica, di farla stare con le sue amiche, di non costringerla a passare quelli che sarebbero dovuti essere gli anni migliori della sua adolescenza, in compagnia di quella gente con la puzza sotto il naso. Sapeva che, in quell'odioso istituto privato, tutti l'avrebbero guardata dall'alto verso il basso, l'avrebbero evitata e presa in giro, solo per che nella sua famiglia i soldi non erano così scontati.
Non poteva neanche sopportare il pensiero di quell'immediato futuro.
Fatto sta che, impassibile davati alle sue suppliche, la signora Beck aveva firmato e spedito l'iscrizione e, quello che stava per iniziare, era il quarto anno di tortura per Dakota.
Si fece una doccia veloce cercando di risciacquare i pensieri negativi che la tormentavano e di trovare qualche cosa di positivo, nel tornare a scuola.
Non le venne in mente nulla, tranne il fatto che avrebbe ripreso a studiare.
Le piaceva studiare, impegnare la mente in qualcosa di produttivo la distraeva dal resto, da quel mondo che non sopportava.
Si fermò qualche altro minuto davanti allo specchio e, cercano di ignorare le due profonde occhiaie che risaltavano sulla sua carnagione chiara, si sistemò i riccioli neri che le incorniciavano il viso.
Scese veloce le scale ed entrò nella piccola cucina dove, un bicchiere di latte e qualche biscotto, la tirarono su di morale. Infatti, se c'era una cosa che a Dakota non mancava mai, quella era l'appetito. Era un mistero dove andasse a finire tutta la roba che quella ragazza ingurgitava.
Presto incontrò gli occhi celesti di sua madre che la fissavano allegra. A differenza di Dakota, Kate, aveva sempre un'espressione gioiosa. Nonostante il suo buon umore fosse estremamente contagioso, non toccava minimamente la figlia, ormai troppo troppo abituata alla personalità della madre.
Lei, invece, il carattere lo aveva preso tutto dal padre, come anche gli occhi: scuri ed impenetrabili.
<< Tesoro, sembra che tu debba andare ad un funerale >>, Kate la guardava preoccupata.
<< Già, il mio >>, rispose lei in un sibilo.
<< Ma per favore! Non sei contenta di rivedere i tuoi amici? >>.
Dakota, perplessa, alzò un sopracciglio e poi riprese a fissare il latte: << Sai quanti alunni ci sono in quel posto? >>. Evitava sempre di chiamare "quel posto" scuola.
Kate fece un cenno negativo con il capo.
<< Quattrocentottanta circa. Sai con quante persone ho stretto un rapporto che comprenda qualcosa di più di semplice "ciao" quando ci si incontra? >>.
Non le diede il tempo di rispondere.
<< Due. E quando loro non ci sono mi sembra di essere una foca nel bel mezzo del deserto >>.
Kate la osservò curiosa.
<< Sola e prossima alla morte >>.
A quel punto la donna non riuscì più a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata.
<< Bhe, non posso certo definirti Miss Popolarità allora! >>
<< Grazie, mamma >>, rispose Dakota con voce atona.
Kate sorrise e, dopo averla abbracciata, la spinse dolcemente ma con decisione verso la porta.
<< Buona giornata >>. Poi le stampò un bacio sulla guancia.
Alla fine non era così male quella donna, ma Dakota non poteva negare che, alcune volte, era stato veramente difficile restistere alla tentazione di strozzarla.

 

Salve a tutti!!!

Ecco qui il primo capitolo di questa strana storia.... L'idea per il racconto mi è venuta casualmente e, non ho la più pallida idea di come continueranno le cose ^.^

Spero comunque che la curiosità di sapere cosa la mia testolina bacata possa sputare fuori, vi spinga a leggere anche i prossimi capitoli!

Ovviamente, vi chiedo di lasciarmi qualche recensione, giusto per farmi sapere che impressione vi ha fatto il capitolo!

Un bacio... tonight

  
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