Libri > Il Gioco Proibito
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Autore: CyanideLovers    06/05/2012    3 recensioni
sentire di provare qualcosa per una ragazza che non fosse Jenny era....come una sbornia.
Lo aveva completamente sconvolto;
quella sensazione....quella sensazione era diventato amore;
un amore bruciante che avvolte lo lasciava senza fiato.
Anche un povero diavolo ha diritto ad un'altra chance.
Julian, l'affascinante demone innamorato di Jenny, è tornato. dopo anni dalla sua morte è riuscito, neanche lui sa come, a tornare sulla terra. Trasformato in un essere umano si innamore di una misteriosa ragazza da gli ipnotici occhi viola. intanto una nuova minaccia è pronta a distruggere la pace che si è creata. un nuovo uomo ombra vuole vendicarsi per il tradimento di Julian e un nuovo gioco sta per iniziare.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Leads.




 
Chiudere gli occhi era stato automatico. Si erano sentiti tutti deboli ed era stato così dolce chiudere le palpebre e lasciarsi andare per una volta. Basta lottare e cercare di vincere delle forze più grandi di loro, c’era qualcosa di saggio nell’abbandonarsi al torpore.
Julian sollevò lentamente la testa dolorante, era steso su un terriccio rosso, i suoi capelli erano ricoperti dalla polvere. li scompigliò per levarsi di dosso quel granelli fastidiosi e poi si guardò in torno. Accanto a lui c’era Jenny e poco più in là Tom. Si alzò e vide anche Summer e Zack. Dee era quasi addossata a Michael che teneva per mano Audrey. Guardò a destra dove anche Elly era addormentata. Erano tutti lì, l’unico che mancava era Jean. Lentamente si stavano tutti svegliando, mentre si stropicciavano gli occhi l’uomo ombra si guarda in torno senza riuscire a vedere granché.
-Julian fottuto bastardo!- urlò Tom andandogli in contro. –Sapevo che non dovevamo fidarci di te!- sbraitò prendendolo per il collo della camicia e sollevandolo di qualche millimetro da terra. Julian cercò di divincolarsi ma stava iniziando già a sentire gli arti formicolare e gli mancava l’aria.
-Tom smettila! BASTA, gli fai male!- urlarono Jenny e Elly insieme mentre Michael e Zack cercavano di allontanarlo dal ragazzo, dopo qualche secondo di lotta Tom fu costretto a lasciare Julian che cadde a terra tossendo. La bruna corse verso di lui e si chinò cercando di farlo respirare sbottonandogli un po’ la camicia.
-Julian perché ci hai portato qui?- domandò con le lacrime agli occhi Summer atterrita.
-Io.. io… giuro…- disse con voce strozzata –Non so perché siamo qui.- continuò cercando di prendere più aria possibile.
-Che cos’è questo posto??- domandò Elly seduta per terra con la testa del ragazzo appoggiata sulle gambe che cercava di tornare a respirare normalmente. Era una pianura desolata. Anzi, per meglio dire un altopiano. Sotto di loro, come se stessero guardando il fondo di un burrone, si ergeva vastissimo un’enorme labirinto con al centro un gigantesco castello completamente nero. I loro sguardi si persero nell’infinita vastità di quel luogo.
-Ti prego Julian, dimmi che sai dov’è Jean.- sussurrò con una nota di panico Elly sopra di lui.
-Non ti preoccupare lo troveremo.- sussurrò pianissimo vicino a lei.
-Ne sei sicuro?- chiese qualcuno alle loro spalle.
Quella voce apparteneva ad una donna appoggiata di spalle ad una roccia. I capelli bianchi come la neve erano attraversati da delle ciocche blu simili a lampi in una notte scura.Il suo incarnato era cianotico, gli angoli della piccola bocca erano tirati in un sorriso affabile ed ossequioso, che stemperava l’aristocratica ed altera eleganza dei suoi modi, donandogli un aspetto di innocua innocenza. Ma i suoi occhi ne tradivano la vera natura: occhi dal taglio allungato, dal colore glauco che sembravano variare tra il blu mare, e l’azzurro cielo. Così simili, seppur nello stesso tempo diversi, da quelli di Julian. Aveva un vestito di un blu spettrale lungo fino ha piedi, le spalle nude e la scollatura era attraversata da qualche ciocca di capelli.
Si voltarono non appena la sentirono, e Julian si parò subito davanti ad Elly emettendo uno strano suono sibilante, come quello di un serpente che striscia sulla terra e allo stesso tempo come il latrato sommesso di un lupo.
-Lan-awn-Shee- sibilò tra i denti stringendo dietro di lui a mano di Elly. Costringendo tutto il gruppo dietro di lui a fare qualche passo indietro.
 La sua rabbia crepitava nell’aria come un fuoco ardente. Cercò di rimanere calmo, stringendosi in un morsa di volontà concentrata.
-Vedo che ti ricordi di me.- rispose con un ghigno malizioso e con movimenti languidi.
-Come potrei dimenticarmene?! È stata tutta colpa tua se sono rimasto imprigionato per due secoli!- disse seccamente Julian guardandola con disprezzo.
-Che diavolo vuoi?- disse dopo due secondi di silenzio.
-Vendetta..- rispose guardandolo negli occhi.
-Hai vinto tu! Perché dovresti vendicarti?- stava volutamente perdendo tempo mentre cercava di ricordare un modo per uscire in fretta da li. Lei non era di certo stupida, li aveva messi apposta in un luogo all’aperto così da non potergli sfuggire. Erano letteralmente in trappola.Perché se sei all’aperto non puoi aprire una porta e fuggire.
-Per questo- disse immobile spostando una grossa ciocca di capelli dalla spalla e scoprendo una ferita nera e profonda dalla quale si allargavano delle venature di rosso che assomigliavano tanto a delle zampe di ragno. Delle radici che nascevano da un cuore marcio fatto i odio e disperazione.
-Sei stata tu vero?! Hai preso Jean. Dimmi subito dov’è oppure io…-
-Tu cosa? Mi mandi addosso il tuo lupo e il tuo serpente? Sono stati servitori fedeli e ottimi capi d’arredo.- quando finì di parlare gettò il capo all’indietro trasfigurando il suo corpo sotto le convulsioni della sua risata maligna.
-Farai il mio labirinto. Se riuscirai a attraversarlo tutto, incolume, ti lascerò andare. Altrimenti… sai quello che accadrà!- continuò notando, con gioia, di essere riuscita a spaventarlo.
-No, aspetta! Lo faccio da solo il labirinto. Falli tornare a casa, non ti daranno alcun fastidio.- esclamò indicando Elly, Jenny e gli altri ragazzi immobili e terrorizzati davanti a quella figura tanto bella quanto spaventosa.
-Cosa?!- esclamò Elly –No! Non ti lascio andare da solo!-
-è vero! Lascia che ti aiutiamo Julian.- esclamò Tom, pentito per averlo incolpato ingiustamente. Anche gli altri annuirono vigorosamente, tutti pronti ad aiutare l’uomo ombra che li aveva torturati per ben tre giochi.
-Sai Julian? Sono sempre più stupita dalla tua stupidità- disse lentamente la donna svanendo lentamente.
-Davvero pensi che tu sia l’unica cosa che mi interessi?-
sparì lasciandosi dietro queste parole che volarono nel vento. Non c’era più nessuna traccia di lei se non un orologio che segnava 13 ore invece di dodici.
-Bhè, immagino che abbiamo 13 ore per finire questo labirinto.- esclamò Michael guardando l’orologio.
-Come facciamo? Non abbiamo poteri e sembra molto tortuoso visto da qui.- chiese Audrey pacata, da quando era lì si era come irrigidita. Non doveva essere facile per lei che aveva sempre avuto paura del sovrannaturale.
-Non avere paura. Penso a tutto io.- rispose Julian con uno strano sguardo negli occhi. Iniziò a camminare verso il labirinto cercando di non cadere lungo la scarpata, tutti lo seguirono aiutandosi a vicenda. Quando raggiunsero le porte del labirinto si accorsero di non aver mai visto niente di più meraviglioso e tremendo.
C’era un altissimo muro di cinta. Tra i mattoni che componevano il muro  dei bellissimi fiori di un cremisi acceso brillavano sotto il sole aranciato, le foglie e i rami correvano lungo esso finendo in alto. Uno spettacolo di sublime bellezza.
-Se proprio dobbiamo fare questo labirinto facciamolo alla svelta.- Disse seccamente Tom sbottonandosi la giacca pesante e si avvicinò sicuro di se verso le porte semi aperte.
Julian corse verso di lui, lo afferrò dalla maglia da dietro e lo trascinò il più lontano possibile dal muro.
-Che diavolo fai Julian?!- urlò voltandosi verso di lui.
-Guarda! Stupido, ti ho appena salvato la vita!- rispose irritato dalle urla del ragazzo.
Tom si voltò in direzione del suo sguardo. I rami e le foglie si erano allungati fin dove un attimo prima c’era la Testa di Tom, i fiori così belli e colorati avevano spalancato la loro enorme bocca mostrando dei denti affilati come coltelli.
-Cosa diavolo sono quelli?- domandò facendo ancora de passi indietro.
-Non lo vedi? Sono Fiori carnivori.- rispose conciso Julian.
-E come facciamo ad entrare?- domandò Zack
-Ci sto pensando.- disse più a se stesso che a gli altri.
-Audrey?- chiamò un po’ più distante con il volto basso.
-Si, Julian?-
-Hai un rossetto?- domandò spolverando un po’ la terra poco lontano da loro.
-Si… a che ti serve?- domandò stupita e curiosa per la domanda assurda
-Me lo presti?- le chiese andando in fretta vicino a lei. Nessuno avrebbe mai potuto negargli nulla se lo chiedeva con quello sguardo pieno di innocenza.
Gli pose il piccolo oggetto dorato nella mano e lui tornò dov’era prima disegnando un grosso quadrato.
-Che fai?- domandò Elly avvicinandosi, sempre a debita distanza dal muro, con tutti a seguito.
-Una porta.-
-Una porta?- ripeté lei guardandolo stranito.
-Guarda…- sussurrò disegnando una maniglia e facendosi leggermente più in là. Aveva un leggero sorriso sulle labbra, quel mondo,in fondo, gli era mancato.
Sentirsi speciale e potente, anche se non aveva poteri nel labirinto.
Dalle linee tracciate si alzò un po’ di polvere come quando la sabbia viene spostata, la maniglia divenne tridimensionale. Quando aprì la nuova botola nel terreno al suo interno iniziarono a crescere degli scalini di pietra.
-Wow…- sussurrarono tutti stupiti.
Scesero le scale e seguirono tutti Julian in fila indiana con lui al capo ed Elly subito al seguito. Gli stringeva forte la mano donandogli sicurezza, la guardò di sfuggita, solo per un secondo, ma non vide paura nei suoi occhi. Era una ragazza estremamente coraggiosa. Il corridoio era piccolo e stretto, tanto che dovevano camminare a testa bassa e a fila indiana. Quando finalmente Julian si fermò per aprire la seconda botola sopra di loro, li accolse un cielo scuro e pieno di stelle. Erano nel labirinto. Tutto poteva accadere.











***
So che il capitolo è un po' corto. in realtà fa parte di un capitolo molto più lungo, ma rileggendolo lo trovavo un po' pesante e così ho deciso di spezzarlo. non temete la seconda parte arriverà a breve! come sempre commentate e fatemi sapere le vostre opinioni :) un bacione
   
 
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