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Autore: jennybrava    06/05/2012    12 recensioni
Lui non ha ancora imparato a portare l'ombrello, lei gli regala sempre dei fazzoletti.
«Voglio dire, non so nemmeno il tuo nome. Anzi, non so nulla di te, proprio nulla. E ti ho visto.. quante volte? Cinque, sei? Però.. beh, ecco.. mi piaci»
E' ovvio che sarà amore.
{NaruHina}
Ad Hime sama, buon compleanno! ♥
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Bus girl << Stai.. scherzando, vero? >>
Sasuke gli scocca un'occhiata di aperto scherno, trattenendo a stento un ghigno. Naruto dal canto suo soffoca un gemito, aprendo e chiudendo la bocca proprio come un pesce.
<< Secondo te sembra uno che sta scherzando? >> proferisce Sasuke.
Naruto continua ad ignorarlo, il suo sguardo è tutto concentrato sul suo amato padrino che si gratta la nuca con evidente disagio.
<< Avanti Naruto.. cerca di capire, non è mica la fine del mondo.. >>
<< Non è la fine del mondo?! >> urla Naruto, strattonandosi i capelli e prendendo a pestare un piede per terra. << Come non è la fine del mondo?! Maledetto ero-sennin mi hai sfasciato la macchina! >>
Jiraya sospira, scuotendo la testa. << Sfasciare non è il termine adeguato, io sarei più propenso a.. >>
<< STA ZITTO! >> strilla Naruto, rosso in volto all'inverosimile. << Tieni per te i tuoi appunti letterari! Ero-sennin, mi hai sfasciato la macchina! >> aggiunge, avvicinandosi di due passi all'uomo. << E adesso come faccio? Come faccio ad andare all'università? >>
Jiraya piega le labbra in un sorrisino saputo e sia il suo sguardo che quello di Naruto si concentrano sul terzo incomodo della situazione, Sasuke Uchiha, che sospira e scocca loro un'occhiataccia.
<< Scordatelo >> sbotta. << Non ho intenzione di venire a prenderti. Sakura basta e avanza >>
<< Traditore! >> singhiozza Naruto.
<< Suvvia Naruto, il meccanico ha detto che in due settimane la tua auto tornerà come nuova >>
<< Due settimane? >> starnazza. << E io cosa faccio in due settimane?! Hai idea di quanto abbia risparmiato per comprarmi quella macchina, stupido ero-sennin?! >> Jiraya sospira. << Cosa faccio? Come faccio? Senza Alba la mia vita è finita! >> tira su col naso. << Come faccio?! >>
<< Beh, esiste sempre l'autobus >>



Bus Girl.



<< Non è difficile Naruto, devi prendere la terza linea! Quella che passa alle otto eh, altrimenti finisci nel quartiere a luci rosse! E non fare quella faccia, camminare ti farà bene! >>
La faceva facile quello stupido ero-sennin.
A lui che aveva mille auto - famoso com'era per quel lavoraccio da scrittore porno - non importava un bel niente se gliene sfasciava una in più o una in meno.
La sua cara Alba, la sua meravigliosa macchina comprata dopo ore e ore di lavoro passate e sfacchinare fra biblioteche e libri polverosi; la sua Alba è morta.
Deceduta.
E Naruto Uzumaki, e non ne capisce il motivo, si ritrova a vagare fra quelle case tutte uguali in cerca della fermata per la terza linea dell'autobus, ed è una giornata così pessima, così piovosa e freddolosa che Naruto sospetta che da lì a poco gli si congelerà anche la candela al naso.
E non solo, oltre danno la beffa:
Non ha portato nemmeno un'ombrello, alla fermata c'è una vecchietta che lo guarda malissimo e l'autobus è in ritardo.
Ottimo. Uccidi l'ero-sennin. Ricordatelo.
Quando l'autobus centroventitre si decide a girare l'angolo e a percorrere la via della loro fermata, Naruto sta tremando dal freddo, è bagnato fradicio e desidera soltanto una tazza dell'ottimo caffè che servono alla mensa del campus.
Una volta salito basta un solo sguardo della vecchina di poco prima a spingerlo ad abbandonare il posto che aveva adocchiato e a proseguire più avanti, facendosi largo fra la calca di pendolari mattinieri.
Rischia quasi di schiacciare un bambinetto delle elementari, di inciampare nel carrello della spesa dell'ennesima vecchietta e sospetta che qualche mamma si sia proferita in qualche volgarità nei suoi confronti, ma ci riesce e approda ai tanto agognati ultimi posti.
Naruto proprio non si sorprende di vederli occupati da un gran numero di ragazzi - dei piccinaccoli delle superiori ancora in divisa - e rabbrividisce quando qualche ragazzina punta lo sguardo addosso a lui, marcandolo.
Non è una bella situazione quella. Decisamente.
Non solo per il fatto che è bagnato fino alle mutande, che sta morendo di freddo, che probabilmente è la buona volta in cui si prenderà un bel raffreddore e che Sakura lo ucciderà.
Mantieni la calma.
<< Ma insomma! >> squittisce una vecchietta. << Giovanotto, potrebbe farsi più in là? >>
E poi la gente gli chiede come mai abbia deciso di comprarsi una macchina.
Naruto incassa la testa, mormorando qualcosa sottovoce, prima di proferirsi in un sorrisone entuasiasta e spostarsi più a destra, ancora più vicino ai posti finali.
Vecchia ciabatta.
Naruto è visibilmente provato, e le curve e gli sbalzi dell'autobus non contribuiscono certo al suo benessere prettamente fisico - ma anche psichico.
E poi eccolo. Uno starnuto.
E due.
Maledizione. Lo sapeva!
<< Emh.. mi scusi.. >>
Bene, chi è che scassa di nuovo?
<< Che cosa c'è?! >> sbotta, tirando su col naso e voltandosi verso la voce che l'ha appena chiamato << Non si può più nemmeno starnutire in pace? >>
Naruto ha sempre calcolato la sua fortuna come rigorosamente pari a zero. In poche parole la fortuna non ha mai girato dalla sua parte, tutt'al più è sempre stata contraria. Non che non gli capitasse mai nulla di buono, Kami no, ma il numero delle volte in cui si ritrovava nei guai o in situazioni decisamente spiacevoli non era di certo direttamente proporzionale al numero delle volte in cui gli succedeva qualcosa di bello.
Perfetto.
Fra tutte le volte in cui il destino avrebbe potuto decidere di accanirsi contro la sua magnifica persona doveva proprio scegliere quella? Dopo che gli avevano sfasciato la macchina e costretto a prendere una corriera sconosciuta in mezzo ad un gruppo di esaltati liceali?
Assolutamente perfetto.
Non è la solita vecchia inacidita colei che gli ha appena rivolto la parola. Certo che no. Non può esserlo.
Solitamente le vecchie inacidite non hanno lunghi capelli neri, un naso alla francese e lineamenti delicati. E solitamente non indossano cappottini beige e foulard viola. E tanto meno hanno occhi bianchi.
Bianchi.
Naruto, neanche a farlo a posta, sobbalza e arrossisce furiosamente. Lo sguardo e l'espressione della ragazza sconosciuta sono talmente sospresi e reticenti che chiunque si sarebbe sentito in colpa.
<< Scusa scusa scusa scusa! >> biascica, unendo di getto i palmi delle mani in segno di scuse e chinando la testa. << Non volevo essere scortese! E' che sono nervoso e la mia macchina si è.. >>
Bravo Naruto.
Racconta pure la storia della tua vita ad una sconosciuta.
Sorprendentemente la ragazza dai capelli scuri scoppia a ridere. Ma non una risata sguaiata o fragorosa; la sua è una risata delicata e appena udibile, femminile.
Naruto apre un occhio e la osserva, quasi incantato.
<< Non si preoccupi >> proferisce la ragazza. << Non è stato scortese >> aggiunge. << Volevo solo chiederle se voleva per caso un fazzoletto >>
Un fazzoletto.
Naruto si sente arrossire di nuovo e ridacchia stupidamente, grattandosi la nuca a disagio e annuendo.
La vede frugare nella sua borsetta ed estrarne un fazzoletto in tela finemente ricamato. Quando glielo consegna Naruto si sente quasi in colpa ad usarlo, e mentre si soffia il naso in un modo rumoroso, non può proprio fare a meno di osservarla, incuriosito.
Neanche se ne rende conto, ma il campanello è suonato, la corriera rallenta e un gran numero di passeggeri si ammassa verso l'uscita.
<< Questa è la mia fermata >> non lo guarda più in faccia, la ragazza sconosciuta.
<< Eh? Ma il tuo.. >>
<< Arrivederci >> gli sorride appena, lo sguardo basso, e china rispettosamente il capo, prima di balzare giù dal sedile e sparire fra la folla.
<<.. fazzoletto. >>
Troppo tardi, lei è già andata via.



***


Lunedì.


La seconda volta che la vede è quattro giorni dopo, trascorso il weekend fra i più brutti che ricorda.
Quell'anno a Tokyo l'autunno è arrivato presto, portando con sé una scarica di piogge torrenziali, di umidità e malumore. La vita continua, la gente è sempre di fretta. Naruto li vede correre, fra lo smog mattiniero e i venditori di bento ambulanti, imprecando. Le donne in bilico sui loro tacchi, il cellulare in una mano, la borsetta sotto il braccio; gli uomini con la ventiquattrore e il cercapersone appeso alla cintura dei pantaloni.
Non solo in città, anche nei quartieri di periferia come il suo.
Passa quasi inosservato Naruto, fra quelle file di case tutte uguali, fra quel gruppo di scolaretti che attraversa ligio le strisce pedonali. Sembra quasi un elemento del paesaggio, tanto la nebbia mattutina è in grado di offuscarne la vista.
Naruto è di malumore, è impegnato, è nervoso. E non basta che la sua amata auto sia passata a miglior vita, che sia sotto esami all'Università. E' quel clima che lo mette di malumore.
Quella pioggerellina fastidiosa.
E lui, guarda caso, ha dimenticato di nuovo l'ombrello.
La corriera centroventitre, quella che porta direttamente alla Tokyo centro, passa in orario quel giorno e Naruto neanche bada alle solite vecchiette seccanti, e nemmeno al solito gruppo di liceali.
E' così di malumore, così consapevole che finirà con l'arrivare in facoltà bagnato fino all'osso e in ritardo, che neanche la riconosce all'inizio.
Naruto tende a dimenticarsi facilmente dei volti delle persone, anche se visti più volte, ma per qualche strano motivo quando i suoi occhi si posano sulla quella figura di spalle, non possono fare a meno che sgranarsi un po'.
Quel giorno lei indossa un trench scuro e i capelli sono lasciati sciolti, di nuovo.
<< Ehi ma.. >> esordisce, sporgendosi un poco per riuscire ad osservarla di profilo.<< Tu non sei la ragazza dell'altra volta? >>
La suddetta si volta piano verso di lui ed è con sorpresa che Naruto la osserva mentre, in uno squittio acuto, sobbalza e si rannicchia sul suo sedile, stringendosi la borsa al petto.
Incuriosito, continua a guardarla. << Sono io! >> aggiunge, indicandosi con un dito. << Sono il ragazzo a cui hai prestato il fazzoletto! >>
Si sorprenderebbe piuttosto se quella ragazza sconosciuta non decidesse di prenderlo a borsettate, tanto per insegnargli un po' di buona educazione: Naruto continua ad osservarla, nella speranza che riesca a riconoscerlo.
Dal loro breve e fortuito incontro della settimana prima sono passati esattamente cinque giorni e Naruto mentirebbe se dicesse di aver pensato a lei tutto il tempo, perché non è vero. E' solo incuriosito di trovarla lì, su una corriera di periferia, in mezzo ad un chiassoso gruppo di periferia: non sembra il suo ambiente.
<< Ah.. >> sgrana gli occhi, e d'improvviso sembra ricordarsi. << E' lei..? >> proferisce timidamente.
<< Non ti ricordi di me? >> Naruto imbroncia il viso, confuso.
<< N-No! Certo che mi ricordo di lei..! >> si affretta ad aggiungere la ragazza sconosciuta, tremendamente in imbarazzo. << E' di nuovo tutto bagnato >>
Naruto sobbalza, osservando la giacca fradicia che indossa. Si gratta la testa. << A-Ah, ecco, mi sono dimenticato di nuovo l'ombrello. Ma non faccio così tutti i giorni, davvero! E' stata solo una- >>
Lei sta ridendo di nuovo, come l'altra volta. Ride in modo fine, soave, sembra musica. Naruto si ritrova senza parole, di nuovo. << Vuole di nuovo un fazzoletto? >> gli chiede gentilmente.
<< Io? Oh, ecco, non ti disturbare, non- >>
<< Ne ho molti >> gli dice, frugando nella sua borsetta << Non si preoccupi >>
Naruto si ritrova fra le mani per la seconda volta un nuovo fazzoletto, e osservandolo, non riesce proprio a non sentirsi imbarazzato e lusingato da un tale gesto. Di nuovo.
<< G-Grazie >> balbetta. Bravo idiota. << Io.. ecco.. sai, non faccio così sempre, eh >>
La ragazza ride di nuovo, l'imbarazzo di poco prima completamente sparito. Lo guarda coi suoi occhi bianchi, perlati.
Naruto non ricorda di averne mai visti un paio così: sembrano luce.
Tutto d'un tratto quel giorno non gli sembra più così nuvoloso come prima.
Lui sorride, e le tende la mano.
<< Io sono Naruto >>


***

Martedì


<< Siete di nuovo bagnato >>

Naruto sobbalza e una cuffia dell'I-pod gli scivola sul collo, infilandosi nel cappuccio della felpa che indossa. Si volta, completamente colto alla sprovvista dalla sua voce, e con la bocca spalancata scopre un paio di occhi perlati che lo osservano, sorridenti.
<< T-Tu.. sei di nuovo tu! >>
La ragazza arrossisce furiosamente, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio in un gesto che trasuda nervosismo. << A-Ah.. mi scusi.. forse l'ho disturbat- >>
Naruto scuote la testa, ancora completamente gocciolante, e si porta una mano dietro la nuca. << No no.. figurati figurati! E' che mi sembra proprio strano che tu si- >> lei non sembra ascoltarlo, ha aperto la borsa.
<< Volete di nuovo un fazzoletto? >> gli sorride timidamente.
Oh.
Naruto si asciuga il volto, con un nuovo e raffinato fazzoletto in lino, continuando a scrutarla con sguardo incuriosito: lei osserva il paesaggio. Quel giorno la corriera è meno affollata del solito, e lei non siede nel posto unico dove l'aveva incontrata le altre due volte.
<< Naruto-san, vero? >> proferisce, tornando a voltarsi nella sua direzione.
Sorride ancora, e Naruto non sa se sorprendersi del fatto che si ricordi ancora del suo nome - del resto sono passate ventiquattro ore e lui il giorno precedente aveva appena fatto in tempo a dirglielo prima che le porte dell'autobus si fossero spalancate alla sua fermata -, o per il fatto che quando sorrida assomigli vagamente ad un angelo sceso in terra.
Lei non ha nemmeno un capelli bagnato, nonostante fuori piova a catinelle e i lampi che illuminano lo scompartimento siano presagio di sventure e danni.
<< Sì! >> replica, gioioso. Forse anche troppo. Bravo idiota, di nuovo. << Però ehi, non essere così formale. Non ce n'è alcun bisogno >> le dice, e sorride quando la vede arrossire di nuovo, colta alla sprovvista.
Sembra una bambina. << V-Va bene >> si tortura una ciocca di capelli scuri. << ... N-Naruto-kun? >>
Naruto annuisce, e osserva il posto libero accanto a lei. << Ti dispiace se mi siedo? >>
La ragazza scuote la testa, e scivola nel posto vicino al finestrino, arrossendo quando lui le sorride per ringraziarla.
Dal canto suo Naruto non sa che dirle, così, piuttosto che lasciare che quel imbarazzante silenzio si trascini fino alla sua fermata, spara la prima cosa che gli capita in testa.
<< Non faccio sempre così, eh >>
E lei scoppia a ridere.
Con contegno, a dir la verità, ma è comunque una risata. Molto femminile e delicata.
Naruto si sente avvampare, e si dà per l'ennesima volta dell'idiota: << N-Non è colpa mia >> borbotta, immusonito. << E' che questo tempo è orrendo, e io ogni volta che esco da casa dell'Ero-sennin non ho mai tempo di prendere un ombrello perché sono sempre in ritardo. E finisco sempre per arrivare in ritardo anche in facoltà, e i professori si arrabbiano. E Sakura-chan allora non farà altro che urlami contro tutta la mattina, dicendo che devo comprarmi una sveglia, e il Teme mi darà dell'idiota e io, ovviamente, continuerò a svegliarmi tardi tutte le mattine fino alla fine dei miei giorni >>
Tanto per dare più enfasi al suo monologo Naruto conclude il tutto con un sonoro sbuffo, incrociando le braccia al petto.
Prima di rendersi conto di aver sparato una fila di stupidaggini.
Si volta, arrossendo furiosamente, e scopre quegli occhi bianchi che lo osservano con curiosità e divertimento. La ragazza gli sorride dolcemente.
<< Anche io qualche volta faccio tardi >> soffia lei, e Naruto solo in quel momento si accorge della sua voce. Fine, delicata, le si addice pienamente. << Sopratutto per colpa di mia sorella minore che spesso fa molti capricci >>
<< Hai una sorella? >> Naruto non riesce a non entusiasmarsi. << Ne ho sempre voluta avere una anche io. Beh, in realtà ho sempre voluto avere un fratello; diciamo che il Teme è praticamente un fratello, anche se lui dice sempre che sono un idiota >> aggiunge. << E' un po' spostato >> conviene alla fine, e si volta a guardarla.
La ragazza gli sorride di nuovo. << Come si chiama? >>
<< Sas'ke >> risponde con un sorriso. << E' un tipo un po' strano, sempre immusonito, sembra che abbia sempre una scopa infilata su per il cul- >> si morde le labbra. <<... insomma, beh. E' un po' strano, ma è in gamba >>
<< Non lo metto in dubbio >> replica lei, mite, tornando ad osservare la pioggia. << Anche io conosco una persona simile >>
<< Uno che sembra sempre avere una scopa infilata su per il culo? >> non riesce a trattenersi.
<< P-Più o meno >> ridacchia lei, arrossendo. << E' mio cugino maggiore >>
<< Oh, allora hai anche un cugino! >> Naruto sorride. << Beata te. A me tocca sopportare quel pervertito dell'Ero-sennin, vivo con lui, sai. Lo conosci? E' uno scrittore famoso >>
La ragazza scuote la testa.
<< Meglio così >> annuisce lui. << Scrive porcate, roba per adulti sai. I suoi libri sono pieni di parolacce e cose sconce che nemmeno il Teme e Sakura-chan hanno mai fatto >>
<< Sakura-chan? >> pigola lei.
<< Oh sì, è la mia migliore amica >> le sorride. << Anche lei è strana. Ma va beh, deve per forza esserlo se sta col Teme, voglio dire.. nessuno sano di mente starebbe con quella mummia >> lei ride. << Però anche lei è in gamba. Ha i capelli rosa, sai? Hai mai incontrato una ragazza coi capelli rosa? >>
Lei scuote la testa, e ride di nuovo. << L'unica persona che in famiglia ha i capelli di un colore particolare sono io >>
<< Ma dai! >> Naruto la osserva attentamente. << Sono.. blu? A me dicono sempre che i miei sono strani, perché sono troppo gialli >>
La ragazza li osserva. << A me sembrano normalissimi >>
Naruto le sorride, rincuorato, e torna a guardare davanti a sè. C'è di nuovo silenzio fra loro, ma questa volta è decisamente meno imbarazzante di quello di prima.
L'autobus comincia a rallentare e prima che lui possa rendersene minimamente conto lei si è già alzata e ha chinato la testa.
<< A presto, Naruto-kun >> gli sorride di nuovo. << Mi ha fatto piacere parlare con te >>
<< Ehi, ma- >>
E salta via, raggiungendo l'uscita prima che lui possa finire la frase. Sbuffa, perché quella ragazza sembra abituata a sparire all'improvviso.



***
Giovedì



La rivede il giovedì della settimana successiva, questa volta non di mattina ma a sera inoltrata, sulla stessa corriera ma in posti differenti.

Scivola al suo fianco con naturalezza, sorridendole a trentadue denti. Lei non sembra minimamente spaventata dalla sua figura, ricambia il sorriso con dolcezza.
<< Quindi ieri mi chiedevo: >> comincia a blaterare lui. << Perché hai gli occhi bianchi? >>
La ragazza sembra sorprendersi della sua domanda, arrossisce ma poi scrolla le spalle con naturalezza. << E' una caratteristica di famiglia, suppongo >> replica semplicemente, prima di frugare di nuovo nella borsa. << Vuoi? >>
Naruto la vede porgergli un fazzoletto, e solo in quel momento si accorge di avere di nuovo i capelli e i vestiti fradici. Le sorride.
<< Comunque sono belli >>
Lei sobbalza, e si avvampa di nuovo, più intensamente di prima, ma sembra contenta del complimento.
<< G-grazie >>
Non riesce a smettere di sorridere, e si sente particolarmente idiota in effetti. << Non c'è di ché! >>




***
Venerdì



Fra le tante e poche cose che ha scoperto di lei, in quei quindici minuti concessi loro - quasi - ogni mattina, Naruto sà che è una studentessa di Lettere Moderne, che ha un cugino più grande, una sorellina minore e che le piacciono i takoyaki dolci . Non gli ha detto né dove abita, né perché una ragazza così distinta prenda una corriera di periferia, semplicemente perché quei minuti trascorsi con lei Naruto preferisce spenderli a parlare di cose del tutto inutili e superficiali.

Gli rallegra la giornata.
<< Quindi si chiamava Alba? >>
<< Oh sì! >> annuisce lui. << Ed era la migliore macchina di questo mondo. Voglio dire, ho sudato per comprarmela. Ho lavorato tutta l'estate dell'ultimo anno di liceo, non ti sembra ingiusto? E quello stupido dell'ero-sennin me l'ha distrutta >>
<< Sono sicura che tornerà come nuova >> commenta lei, sorridendogli.
Fuori piove, come da due settimane a quella parte, e Naruto non riesce a non trovare confortante e gioiosa la compagnia di quella ragazza sconosciuta, dolcissima, che ogni volta che lo vede non esita a tendergli un fazzoletto per asciugarsi il viso bagnato.
I giorni passano, e Naruto non riesce a capire bene il perché, pur avendo l'ero-sennin comprato un ombrello, lui continui ostentamente a fiondarsi sotto la pioggia mattutina dell'autunno di quell'anno.
<< Hai un bellissimo sorriso >>
Le parole gli affiorano alle labbra senza che neanche lui riesca a rendersene pienamente conto: la vede sgranare gli occhi e arrossire teneramente sulle guance.
Naruto vorrebbe darle un bacio.
<< G-Grazie >> balbetta lei, scostandosi una ciocca di capelli dal viso e tornando ad osservare fuori dal finestrino per nascondere l'imbarazzo.
Poi lei va via di nuovo, come ha sempre fatto nei giorni precedenti, e Naruto si ritrova ad osservare le porte dell'autobus con l'ennesimo broncio.
Chissà perché, pur avendola incontrata cinque volte, mai si è ricordato di chiederle il nome.



***
Lunedì



Quella domenica l'ero-sennin era tornato a casa con la sua Alba, riverniciata e tirata a lucido come nuova.
Eppure Naruto, dopo aver trascorso una settimana chiuso in casa per affrontare con una certa preparazione gli incombenti esami di fine semestre, aveva comunque continuato a prendere l'autobus.
Chissà, magari nel corso di quelle tre settimane aveva sviluppato un potente senso per la tutela dell'ambiente, o forse trovava più conveniente recarsi in facoltà con l'autobus che stare a fare il pieno di benzina ogni settimana - spendendo soldi. 
In ogni caso quella mattina Naruto rimonta sulla corriera centoventitre con un sorriso sulle labbra, pronto a narrare alla Ragazza-Dell'Autobus le sue titaniche imprese fra i libri di quella settimana.
Ciò che però lo lascia a bocca aperta, dopo aver superato i sedili dove siedono le solite vecchiette guastafeste, è trovare i due posti finali nella coda dell'autobus completamente vuoti.
Lei non c'è.
Naruto si osserva attorno, sicuro che magari potrebbe aver deciso di cambiare improvvisamente posto, ma scrutando lungo tutto l'autobus Naruto non scorge né i suoi lunghi capelli neri, né tantomeno il suo sorriso dolce e gentile.
Quando la corriera riprende il suo tragitto non gli resta altro che sedersi al suo solito posto, immaginando di starle affianco.
Naruto ancora non sà che non la rivedrà più per molto tempo.



***



<< Quindi tu sei andato ad innamorarti di una ragazza completamente sconosciuta? >>
Naruto non sapeva decifrare il tono di voce dell'amica.
Sakura lo scrutava con aperto sconforto, le braccia incrociate sotto al seno, i lunghi capelli rosa raccolti in una coda alta. Non sembrava proprio contenta di dargli una mano per l'ennesima volta nella sua grande impresa.
Affatto.
<< Sakura-chan, è l'ultima volta.. lo giuro! >>
<< Me lo hai detto anche la settimana scorsa, zuccone! >> ringhiò lei. << E' da un mese che mi chiedi gli orari e la locazione di tutte le facoltà di Lettere Moderne! Lo sai che è illegale quello che sto facendo? Sto entrando negli archivi di altre università! >>
Naruto probabilmente assunse l'espressione più avvilita nella sua vasta gamma visto che Sakura si decidette a sgonfiarsi e a voltargli la schiena, prendendo a battere sulla tastiera con ferocia. << Solo tu sei così idiota da non riuscire nemmeno a chiedere il nome ad una ragazza >> borbottò.
<< Tipico >>
Naruto lanciò un'occhiata minacciosa verso la sua destra, dove riposava bellamente il suo migliore amico, Sasuke, che in tutta quella storia, si era ben premurato di dire di non volerci assolutamente entrare.
Sakura, due istanti dopo, tornò a voltarsi nella sua direzione: in mano aveva un foglio e alla rabbia nei suoi occhi si era sostituito un sentimento più preoccupato e dolce.
<< Questa è l'ultima volta, Naruto >> dice.
Naruto annuì e ripiegò il foglio nella tasca dei jeans.
Andrà bene.



***


Un mese dopo


Naruto non lo chiama amore il sentimento che, da un mese a quella parte, lo spinge ad osservarsi sempre attorno ogni volta che sale su un autobus, nella speranza di individuare fra la calca di gente strizzata una contro l'altra una chioma scura.
"La Ragazza Dell'Autobus", la chiama Sakura: è un nomignolo strano, ma anche lui proprio non riesce a chiarmala in altro modo.
Ha trascorso l'ultimo mese in una affannata ricerca, appostandosi fuori da campus, imparando a memoria orari del tutto inutili, ottenendo solo qualche sgridata da parte dei portinieri, qualche borsettata da parte di qualche vecchietta troppo su di giri.
Naruto non si è mai aspettato niente, a volte si è dato anche del pazzo. Forse lei era solo un fantasma, forse solo una proiezione della sua mente troppo stressata dagli esami, o da quel tempo che non accenna mai a migliorare.
Eppure non riesce a non sperare, ogni volta che attende pazientemente all'uscita di una delle solite facoltà di Lettere Moderne. Spera di riuscire a scorgere i suoi occhi luminosi fra tutta quella incessante pioggia, o il suo sorriso. Solo quello.
Quando un rumore di passi rieccheggia lì attorno, fra i clacson delle macchine e i chiacchericci degli studenti che come lui attendono il nuovo autobus, Naruto alza lo sguardo e sorride.
<< Vuoi per caso un fazzoletto? >>
La ragazza che gli respira affanosamente accanto, e che cerca di ripararsi dalla pioggia con la propria borsa, alza lo sguardo con un sorriso gentile e fa per rispondergli:
Naruto non ha ancora imparato a portare l'ombrello, ma ha tutti i suoi fazzoletti nello zaino in spalla, e l'orario delle sue lezioni in una tasca dei jeans. Potrebbe bastare, si dice, per averla sempre accanto.
<< Ciao >>
Il cortese sorriso sulle sue labbra sparisce, i suoi occhi perlati si spalancano; non si premura nemmeno di continuare a ripararsi dalla pioggia che batte incessante su quella fermata dell'autobus. Sono circondati da persone, ma Naruto vede solo lei.
Le tende il fazzoletto. << Neanche tu porti l'ombrello, allora >> e ride, cercando di smorzare il silenzio nel quale lei si è rinchiusa.
La ragazza abbassa gli occhi e accetta il fazzoletto, arrossendo. << C-Come hai fatto a trovarmi? >> mormora, sottovoce. Se Naruto non fosse così attento anche solo al suo respiro, non la sentirebbe in tutto quel chiasso.
<< Oh.. beh, ho trovato gli orari >> proferisce con semplicità, grattandosi la nuca completamente bagnata. Ma oramai ci ha fatto l'abitudine. << In realtà ho passato tutto il mese a prendere gli orari di tutte le facoltà di Lettere Moderne di tutte le Università di Tokyo. E' stata una cosa un po' lunga in effetti, e ho preso certe botte.. ma, ehi, alla fine ti ho trovato! >> e ride. << Se ho visto bene tu hai i mercoledì e i venerdì al campus di Konoha, ma dal nuovo semestre avrai anche lezione al Seju vero? Dovremmo riuscire ad avere i lunedì in comune! >>  Ma lei più che contenta sembra molto sorpresa dal suo gesto, o forse solo terrorizzata.
Naruto, senza neanche rendersene conto, arrossisce. Bravo idiota. << Ok ok, adesso penserai che sono un pazzo maniaco che si va ad ossessionare con una ragazza vista in autobus >> borbotta, immusonito e preoccupato dalla mancanza di reazioni da parte della ragazza. << Voglio dire, non so nemmeno il tuo nome. Anzi, non so nulla di te, proprio nulla. E ti ho visto.. quante volte? Cinque, sei? Però.. beh, ecco.. mi piaci >> che discorso sensato. << Mi piaci molto. Molto più di qualsiasi altra ragazza. E lo so, lo so che è strano, però ecco.. è passato un mese e tu sei sparita! Perché? Non ho fatto altro che pensare a te. Te l'ho già detto che mi piaci? E non so nemmeno il tuo nome. Ecco, adesso comincio a parlare a vanv- >>
Naruto non riesce a finire la frase.
La ragazza ha lasciato cadere a terra la borsa e si è alzata sulle punte dei piedi.
E l'ha baciato.
In un bacio dolce e appena accennato. Una sfiorarsi di labbra che basta a togliergli completamente il fiato, incurante che entrambi sono sotto quella pioggia, che sono entrambi bagnati fino all'osso e che probabilmente il giorno dopo si sveglieranno con un bella influenza sulle spalle.
Lei si ritrae dopo un istante, e non ha il coraggio di guardarlo negli occhi. << H-Hinata >> balbetta, arrossendo furiosamente.
Lui sorride, come mai ha fatto in tutta la sua vita.
<< Hinata >> ripete, e suona così bene detto da lui.
Torna a baciarla, questa volta attraendola più vicino, e sorride sulle sue labbra quando la sente circondargli il collo con le braccia, ricambiando il bacio timidamente.
Naruto non ha ancora imparato a portare l'ombrello, ma ha tutti i suoi fazzoletti nello zaino in spalla, e l'orario delle sue lezioni in una tasca dei jeans.
E basta per tenerla sempre accanto.



<< N-Naruto-kun, l'autobus.. >>
<< Prendiamo il prossimo >>
In fondo possono imparare a portare l'ombrello.
Insieme.





***


Nda:
Aw, cioè. Non è cute questa cosa?

...
...
Questa fanfiction è il regalo scritto in extremis per la mia splendida e meravigliosa Hime sama, che oggi compie diciotto anni.

Lo so, ti avevo promesso una ShikaIno, ma... meglio di niente, no? Ti voglio un bene nell'anima!
Comunque questo progetto era in cantiere da un sacco di tempo. Ma veramente tanto tanto! Da Novembre, credo.
Ma alla fine ce l'ho fatta ;)
Alla fine si ritorna al felice fluff, no?
Me lo dite se vi è piaciuta?
Alla prossima!
Shannaro
e... recensioni no jutsu!
   
 
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