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Autore: Endo    06/05/2012    2 recensioni
[...]"Immaginatemi come un piccolo fiore, se vi va.
Tutti mi passano vicino e nessuno mi nota.
Prego tutti i giorni perché qualcuno non mi calpesti.
Essendo troppo povero d’animo perché qualcuno mi noti.
E infine arrivi tu e mi raccogli.
Mi strappi da tutto ciò che ero e mi fai diventare la tua marionetta."
[...]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La povera marionetta con la maschera

 
Ho sempre pensato alla vita come ad un teatro di burattini.
Di cui noi uomini siamo le marionette.
Inermi, controllate da qualcun altro.
Il teatro di marionette è apparentemente una cosa innocua, che fa sorridere i bambini.
Ma la verità è ben altra.
Il burattinaio è quello che se la ride dietro le quinte mentre le marionette sono incatenate ad un destino già scritto.
E’ un concetto perfetto per me, perché indosso la maschera della persona persona più felice del mondo ma senza di te non sarei nient’altro che un pezzo di stoffa.
Un misero pezzo di stoffa.
Per cui mi lascio comandare volentieri nutrendomi di rancore verso un mondo indifferente.

Immaginatemi come un piccolo fiore, se vi va.
Tutti mi passano vicino e nessuno mi nota.
Prego tutti i giorni perché qualcuno non mi calpesti.
Essendo troppo povero d’animo perché qualcuno mi noti.
E infine arrivi tu e mi raccogli.
Mi strappi da tutto ciò che ero e mi fai diventare la tua marionetta.
Faccio buon viso a cattivo gioco, sapendo che per te non sono altro che l’ennesimo giocattolo.
Ma prego che tu non mi butti via mentre le lacrime non smettono di scendere.

Che farei se non ci fossi più?
Di me non resterebbero altro che i cocci di un cuore che il tempo ha spezzato.
L’essere umano è così fragile.
La sua mente, se anche un solo ingranaggio smette di funzionare correttamente, si autodistrugge.
Penso che quell’ingranaggio tu me l’abbia rubato tempo fa.
E lo terrai come trofeo quando di me non resterà più nulla..?

A volte vorrei non averti mai incontrato, perché così sarei rimasto me stesso.
Così sarei ancora vivo, dentro.
Ma la mia vita appartiene a te, e la tieni sotto chiave, come il mio corpo e la mia mente.
Però non riesco a smettere di amarti.
Dimmi.
Cosa dovrei fare?

I ricordi scorrono nella mia immaginazione come un film. Non distinguo più il sogno dalla realtà.
Niente ha più senso e tutto diventa scuro e spaventoso.
Sai che ho paura del buio?
Rido, perché so che stavolta non verrai a salvarmi.
Lo so e lo voglio.
Ma tutto ciò che sono, o meglio, sono stato, non ha più importanza.
Hai tagliato i fili che legavano il mio corpo e ora giaccio inerme in una distesa di sangue.

Sul mio viso vi è la maschera con cui ho deciso di vivere la mia inutile vita, insieme a te.
Com’è il detto? Cenere alla cenere, polvere alla polvere...?
Forse è questo che mi è successo.
Forse sono nato già così. Fatto per essere tormentato da te.
Occhi di vetro fatti per essere distrutti da te, è ciò che rimane.
E so che li distruggerai.
Li schiaccerai tra le mani e li farai diventare briciole.
Come hai fatto con tutto il resto di me.

Tutto diventa indistinto e mi addormento.
Con addosso quella maschera che mi regalasti.
Come premio per essere stato così stupido da innamorarmi di te.




Note dell’autore autrice:
Ahem, sono un po’ senza parole.
Questa è la mia prima storia originale ed è qualcosa senza la minima pretesa, fidatevi.
Dall’intro sino alla conclusione si è praticamente scritta da sola, io ho solo battuto i tasti sulla tastiera.
Leggendola potreste trovarla contraddittoria o insensata ma non ho voglia di cambiarla. Va bene così com’è.
Per quanto io stessa la trovi assurda .-.
Ahhh, mi dispiace, più che i commenti dell’autore sembrano le istruzioni di un tostapane..!
Ma quando ho mal ti testa -dannati farmaci- non riesco a connettere il cervello.
Non che normalmente lo connetta 

Bene, che altro? Fatemi sapere che ne pensate, se almeno voi riuscite a pensare.
Argh, sono uno strazio quando sono malata.
A presto, credo.
Volevo dire, si spera---!
Diamine oggi è proprio una giornata no, huh?
Scusatemi.
E n d o

  
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