Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: GreedFan    06/05/2012    1 recensioni
Si poteva forse ignorare la Kurtofsky Week? Sette one-shot per la coppia pirata del fandom di Glee!
1. Shipping Up to Boston {Pirates}
2. Red Hood {Fairy Tales}
3. It's a very, very mad world {Kurtofsky as Kids}
4. Suck my balls, Mr.Shue! {Cartoon/anime crossovers}
5. The Fury {College}
6. The Crow's Cunning {Harry Potter/Hogwarts}
7. Clamour for Glamour {10 Years in the Future}
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel | Coppie: Dave/Kurt
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The Crow’s Cunning


Or words go beyond the moon

Our words go into the shadows

The river sings the endlessness

We write of our journey through night

We write in our aloneness

We want to know the shape of eternity”


La notte nei dintorni della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts è buia, terribile, animata da un fitto concerto di fruscii e scricchiolii che, con il tempo, Kurt Hummel ha imparato ad interpretare.

Gli scrocchi secchi che sente ogni tanto, mentre si dirige verso la serra numero tre rimboccandosi la cappa intorno alle caviglie - odia infangarla, sono prodotti dal Platano Picchiatore, che si stiracchia pigramente sotto la luce argentea della luna. Kurt si muove velocemente, quasi correndo nell'erba alta, finché non può nascondersi all'ombra delle grandi serre che la professoressa Holly Holliday, direttrice della casa di Corvonero, ha riempito di piante a volte tanto esotiche quanto pericolose.

A Kurt piace molto la professoressa Holliday (forse, se non facesse parte della sua casa, tutta questa simpatia verrebbe presto ridimensionata da un sincero astio verso la scorrettezza che la docente usa per far sì che i propri alunni vincano tutte le competizioni), forse l'unica insegnante con cui sia riuscito ad instaurare un rapporto di quasi amicizia. È una donna strana, e Hummel è quasi sicuro che il suo accenno a come la serra numero tre abbia la porta stregata e non si riesca a chiudere nemmeno con la magia, forse per un malvagio scherzo di qualche studente sia tutto tranne che casuale.

Niente di cui stupirsi, visto che la Holliday conosce il suo segreto. Kurt non ha ancora capito come abbia fatto a scoprirlo, ma una serie di battutine ambigue su di lui e un certo signor Serpeverde non si possono interpretare diversamente.

Così, incespicando tra le zolle bagnate di rugiada notturna, raggiunge la porta della serra e la spalanca.

Non fa in tempo a varcare la soglia, che un paio di braccia robuste lo afferrano da dietro e lo spingono sul primo tavolo disponibile, dove si accascia tra i vasi di frullobulbi e gerani zannuti. Un recipiente che ospita un'allegra famigliola di orclumpi rotola a terra a causa dell'impatto, e lì si spacca.

«Potresti fare anche più piano». Soffia, sfilando velocemente il mantello e il maglione. La tentazione di far evanescere i vestiti - evitando così di spiegazzarli - è forte, ma sa che l'altro non gradirebbe e non vuole sorbirsi le sue lamentele per tutta la sera.

«Se tu non ci mettessi sei ore ogni volta io non sarei così impaziente».

Una delle cose che ama di David Karofksy è che, per quanto possa essere indelicato e rozzo, gli dimostra un attaccamento così appassionato da stupirlo ogni volta. Perché sa che non dev'essere stato affatto facile, per questo ragazzone alto quasi un metro e ottanta, sfuggire ai controlli della direttrice di Serpeverde (Sue Sylvester, una donna spietata e sadica fino all'eccesso) per fare qualcosa che non riesce tutt'ora a giustificare a se stesso. E sa altrettanto bene che non troverà da nessun'altra parte quelle stesse mani grandi e calde, quella stretta sicura sui suoi fianchi e quella voce profonda che sussurra nel fitto della notte.

«Blaine Anderson non ti si è più avvicinato, vero?»

«Vuoi scherzare? È un Grifondoro!»


***


Seduto ad uno dei tanti tavoli del pub I Tre Manici di Scopa, ad Hogsmeade, David si nasconde dietro il proprio boccale di Burrobirra e spera ardentemente che nessun altro serpeverde del quinto anno decida di entrare nel locale e sedersi accanto a lui.

Non ne ha voglia, non oggi. O meglio, non dopo che ha visto quell'imbecille impomatato di Blaine Anderson incollarsi come una piovra a quello che, tecnicamente, sarebbe il suo ragazzo. Certo, a scuola non lo sa nessuno - e ci mancherebbe! - ma David comunque mal sopporta la presenza di quell'irritante damerino, specialmente durante le rare gite ad Hogsmeade.

Poi, davanti a lui si siede l'ultima persona che si sarebbe aspettato.

Ha i capelli biondi, gli occhi azzurro ghiaccio e indossa un vistoso abito blu notte, trapunto di pietre luccicanti simili a stelle. E lo fissa, ahilui, con un'espressione che non promette nulla di buono.

«P-professoressa Holliday?»

«Mi fa piacere che tu ti ricordi il mio nome, David».

«No, voglio dire... c-come mai è qui?»

«Be', ti ho visto triste e ho pensato di sedermi qua. È successo qualcosa con Kurt?»

David avvampa, stringendo il boccale bagnato di condensa. Come diavolo fa a saperlo?

«Oh, non ti preoccupare, non racconterò niente alla Sylvester o al preside Figgins. Volevo solo avvertirti che la professoressa Beiste ha sistemato la porta della serra numero tre, quindi da stanotte non sarà più agibile. Naturalmente, ho trovato una soluzione anche a questo». Appoggia una mano sul tavolo, e quando la ritira sul legno brilla una chiave d'argento, innaturalmente lucida. Deve essere stregata con chissà quali incantesimi di protezione, e ha un'aria piuttosto familiare.

«Ma quella...»

«È la chiave del laboratorio di astronomia. Fanne buon uso, Karofksy».

La Holliday si alza e fa per andarsene, ma David la blocca con un cenno frettoloso della mano.

«Lei... perché lo fa?»

«Perché Kurt è un mio alunno e voglio solo il suo bene. E tu mi piaci di più di Anderson e... come si chiama quel tuo amico? Smythe? Non lascerò che il mio studente preferito finisca con un pervertito, o peggio... con un Grifondoro».

«Allora... grazie, signorina Holliday».

Una volta che la professoressa è uscita, David afferra la chiave e la soppesa, pensoso.

A conti fatti, non sa se ritenersi nei guai fino al collo o maledettamente fortunato.


Who knows the way it is?

Who knows what time will not tell us?”












_Angolo del Fancazzismo_

Orribile. Vi chiedo formalmente scusa per questa oneshot, ma non ci sono stata per due giorni… e devo necessariamente completare la settimana oggi, altrimenti il mio orgoglio ne uscirà profondamente ferito. Come sempre vi ringrazio per il feedback e le recensioni e spero che l’immagine di un Kurt Hummel in cravatta azzurro grigia culli i vostri sogni più belli :D

Forse stasera sul tardi pubblicherò anche l’ultima shot.

See you soon,

Roby


Ps. La canzone citata è “The River Sings” di Enya, tradotta in inglese (la versione originale è in una lingua inventata dalla cantante, un misto di celtico e fantasia).

Pps. Il prompt della Big Damn Table è “Terra” (per le serre, sapete :P).


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: GreedFan