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Autore: ninilke    06/05/2012    6 recensioni
I Malfoy sono legati da un contratto segreto a una potente e malvagia famiglia di maghi oscuri, che li vuole in rovina: un aiuto inatteso arriverà dai Potter, soprattutto dalla giovane Lily Luna. Scorpius Malfoy troverà in lei una persona fidata e capirà di poter provare sentimenti profondi, arrivando anche a conoscere l'amore.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 25 - Quella tonalità di rosa

Scorpius non riusciva a dormire: le coperte pesanti lo riscaldavano a sufficienza, il cuscino era morbido e accogliente come sempre, quindi a tenerlo sveglio doveva essere qualche preoccupazione. Pochi giorni prima di iniziare a frequentare Hogwarts, sua madre lo aveva portato a Diagon Alley a fare qualche acquisto e si era concessa un po’ di shopping in un negozio di abbigliamento: sentendosi in colpa per aver riempito tre sacchettoni solo di vestiti per lei e non aver comprato nemmeno un paio di calzini a suo figlio, gli domandò bonariamente se avesse visto qualcosa di suo gradimento. Scorpius aveva fissato gli occhioni su una t-shirt nera con disegnata in bianco la silhouette di un Boccino d’oro: una maglietta semplice, nulla di che, ma per uno che sarebbe diventato sicuramente un Cercatore, quello era il minimo. Adesso quella maglietta era al san Mungo, accuratamente piegata e riposta su una sedia accanto al lettino della ragazza che l’aveva indossata poco prima: si era un po’ rovinata, ma qualche rammendo magico l’avrebbe riportata all’antico splendore. Un po’ come Lily, insomma. Un trillo improvviso distolse Scorpius dai suoi pensieri: era il suono di un cellulare, ma diverso dal suo, quindi intuì che fosse arrivato un sms sul telefono che Lily aveva lasciato nella sua stanza.

-Che faccio, lo leggo?- si domandò a bassa voce -Magari è importante…- si convinse, alzandosi dal letto e prendendolo: il nome Margareth non accese nessuna lampadina nella sua mente, ma intuì che dovesse trattarsi di qualche amica.

Ma tuo cugino ci è o ci fa? Un giorno sembro piacergli, il giorno dopo sono interessante come un troll di montagna…Boh! Digli qualcosa tu, magari per quando torniamo a scuola si sarà chiarito le idee…Beata te che hai Malfoy! ‘notte Potter, baci”.

-Eh già ,beata lei che ha me- commentò deluso Scorpius: se qualcuno era arrivato ad invidiarli, dovevano essere proprio una bella coppia! Peccato non ricordasse nulla di lei, tranne che alla festa di Natale indossava un vestito azzurro. “Se leggessi i suoi messaggi?” si domandò tra sé “Ma no, dai, sarebbe farsi i fatti suoi…” pensò, mentre le dita già smanettavano sui tasti del cellulare. “Chi cavolo è Amante Segreto?” si chiese, notando che diversi messaggi provenivano da questo mittente sconosciuto “Se la mia ragazza ha un amante segreto, ho il diritto di saperlo, no?”.

Non capisci niente di Pozioni perché è roba da persone intelligenti: a te lascio Trasfigurazione, che è più a misura di Potter”

“E comunque la tua amica sembrava una troia con quel vestito rosso”

“Bla bla bla… Questo è quello che sento quando parli”

-Ma che stronzo ‘sto amante segreto!- commentò ad alta voce Scorpius, andando poi a leggere altri messaggi dello stesso mittente.

“Il rinoceronte è stato appena messo in punizione dalla prof, quindi domenica salta la partita: a sapere che nessuno attenterà alla tua vita, mi sento più tranquillo! Bacio”

“Non sopporto più la voce della stronza: preferisco cento volte sentirti cantare, il che è tutto dire! Ti salva il fatto che canti i Topi e che li canti abbracciata a me…’notte, bacio”

-Oh Merlino…- si preoccupò Scorpius: “la stronza” era il modo in cui chiamava Madelaine, i Topi erano il gruppo preferito di una decina di persone nel mondo, tra cui lui e Lily e “Il rinoceronte” gli sembrava un nome straordinariamente calzante per un suo compagno di stanza. Digitò il proprio numero sul cellulare di Lily e sul display apparve ben evidente la scritta “Amante segreto- Chiamata in corso”, quindi premette il tasto di fine chiamata -Mi serve una tisana!

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-Infermiera, mi scusi...Infermiera?! Per Merlino, infermiera!!- sbottò ad alta voce Hermione nell'atrio del San Mungo, nonostante fosse ormai sera tardi: cercava di attirare l'attenzione di un'anziana addetta alla reception, che teneva la testa china sulla sua scrivania, intenta a risolvere cruciverba babbani.

 -Tengono sveglia la mente, sa?- commentò l'infermiera, con sorriso svagato.

 -Non lo metto in dubbio- rispose scettica Hermione, cercando di non sembrare troppo sarcastica -Io e mio marito siamo qui per una vostra paziente, Madelaine Hamilton: è arrivata qualche ora fa con la famiglia Potter.

-Hamilton ha detto? Mi lasci controllare...- disse, iniziando a scorrere l'elenco degli ultimi arrivi con la celerità di un bradipo, ma uno molto anziano e stanco della vita.

-Posso suggerirle di partire dal fondo, signora?- le consigliò Ron, facendo capolino da dietro le spalle della moglie: l'infermiera, vedendolo, rimase incantata dai begli occhi grandi del marito di quella nevrotica alla reception, tanto che decise bene di toglierla dal proprio campo visivo.

-Buongiorno, ha detto che è un parente della signora?- domandò con voce civettuola.

-Sono il marito- rispose, facendo apparire una smorfia insoddisfatta sul viso grinzoso dell'anziana -Sono qui per conto del Ministero- spiegò, estraendo il suo tesserino di riconoscimento. L'infermiera lo prese e lo avvicinò alla punta del naso per squadrarlo attraverso le spesse lenti degli occhiali.

-Accidenti, Dipartimento Auror... Allora farò il possibile per lei! E anche per la sua signora, naturalmente...- concluse con tono svogliato -Camera 117: salite al primo piano, prendete il corridoio sulla sinistra e poi, non il primo, non il secondo, non il terzo...

-Deve ragionare per esclusione fino al 17?- domandò Hermione innervosita.

-...il quarto corridoio sulla destra. Camera 117! Ha capito, signora, o glielo rispiego?- domandò a Hermione, che si sentì profondamente offesa nel veder messa in dubbio la sua intelligenza.

-Tutto chiaro, grazie!- rispose secca, mentre l'anziana lanciava sorrisini di complicità all'indirizzo di Ron -E per sua informazione, la 5 verticale è "modem", non "totem"! La vorrei vedere a connettersi a Internet da un simulacro indiano!- borbottò, allontanandosi -Questi Purosangue che giocano a fare i babbani... bah!

-Ma sì, non prendertela, è una vecchietta simpatica...- cercò di rabbonirla Ron, attirandosi uno sguardo tagliente in risposta.

-Lo dici solo perché è una sfacciata che ti riempie di complimenti! Nessuna donna guarda in quel modo mio marito, avesse anche l'età di Nicholas Flamel!- concluse Hermione, facendo sentire Ron tronfio come poche volte.

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 -Cos’è, la Notte degli insonni?- domandò Draco arrivando in cucina alle spalle di Scorpius.

-Ah, ciao…Sei preoccupato per la mamma?- chiese al padre con tono un po’ distratto.

-No, affatto- rispose lui con tranquillità, facendo voltare la testa di scatto a suo figlio -Non sono un marito snaturato, sono stato poco fa in ospedale: mi sono Smaterializzato un attimo per vedere se stava bene e sì, stava bene. Ho chiesto il permesso al Medimago di turno, non fare quella faccia!

-Ah, ok… E Lily dormiva?- domandò, cercando di non sembrare troppo interessato.

-Sì, ma si è svegliata perché ha sentito rumore: non era ancora lucida, ma secondo il dottore dovrebbe passare tutto entro domani.

-E allora come mai non dormi?

-Per una cosa che mi ha detto Lily- rispose Draco velocemente, cercando poi di cambiare discorso: Scorpius, però, volle saperne di più -Mi ha fatto riflettere sul fatto che sono fortunato: per ogni situazione, ho sempre avuto una seconda possibilità, una via d’uscita, un modo per cavarmela. Quando ho scelto di non essere un Mangiamorte, Severus ha ucciso Silente al posto mio; quando il nonno è stato portato ad Azkaban, io sono stato dichiarato innocente per potermi rifare una vita; quando sembravo costretto a sposare Lucille, è arrivata tua madre a tirarmi fuori dai casini; adesso, che Hector e i suoi erano a un passo dal farci fuori tutti, ci hanno pensato i Potter.

-Lily voleva farti sentire un fallito?- domandò Scorpius con aria stizzita.

-No, anzi… Voleva farmi notare quanta gente, nel corso degli anni, si è preoccupata per me, nonostante i miei modi e il mio carattere: Severus, i miei genitori, tua madre… tutti mi sono stati vicini senza volere niente in cambio da me, solo per amore. Il gelido Draco Malfoy si scopre commosso da queste attenzioni…

-Dev’essere questo che mi piace di Lily…-commentò Scorpius, guardando il pavimento -Il suo modo di vedere le cose e di amare in modo sincero le persone, trovando il bello anche dove non si vede.

-Domani ti ricorderai di lei- lo rassicurò Draco -L’unica cosa è che ci sarà suo padre nei paraggi, quindi dovrete tenere a freno l’entusiasmo…- alluse ironico.

-Ma tu come hai fatto con la mamma?- domandò, vedendolo impallidire più del solito al pensiero che chiedesse come si era innamorato di lei: va bene essere smaliziati, ma la storia del cappotto marrone non gliel’avrebbe raccontata! -Intendo, quando vi siete fidanzati, cosa hanno detto i nonni Greengrass?

-Conoscevano la mia famiglia, sapevano che eravamo importanti e benestanti, quindi non hanno  avuto troppo da ridire: certo, speravano che la zia Daphne si sposasse prima di sua sorella minore, ma tua madre aveva 16 anni all’epoca, quindi aveva battuto tutti sul tempo.

-Era imbarazzante? Sai, andare dai genitori della tua fidanzata, chiedere di sposarla… quelle cose lì.

-Tua madre era una ragazza particolare…- rispose lui, glissando sul’argomento, ma notando che suo figlio voleva saperne di più -Ha dichiarato ai suoi che mi avrebbe sposato, loro hanno pensato che scherzasse e le hanno dato la loro approvazione: tempo due giorni e aveva già comprato le pergamene per gli inviti. Tuo nonno ha urlato come una mandragola per un paio d’ore con tua nonna, poi sono entrato insieme ad Astoria nel salotto e l’ho zittito con uno sguardo: le tenevo la mano, non perché volessi ribadire che ormai era roba mia, ma perché avevo una paura vergognosa.

-Lui ti avrà chiesto “Quindi tu saresti il giovanotto che sposerà la mia bambina?” o cose simili, no?

-Veramente mi ha urlato una serie di insulti irripetibili, chiedendomi cosa diavolo avessimo in mente io e quella forsennata di sua figlia: mi ha dato fastidio che la insultasse, quindi gli ho puntato la bacchetta contro col mio solito fare melodrammatico. Poi l’ho abbassata verso il tavolo e ho fatto comparire una pergamena con l’invito, dicendo che avrei sposato sua figlia.

-Stai arrossendo?- domandò con tono canzonatorio Scorpius.

-I Malfoy non arrossiscono, non abbiamo la pelle adatta…- si scansò lui -Eccetto in quel momento, quando, poi, ho chiesto educatamente di poter sposare Astoria Greengrass: le mie guance non hanno mai più raggiunto quella tonalità di rosa!

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Astoria era seduta sul lettino della stanza che condivideva con Lily: aveva un vassoio sul comodino accanto a sè e si stava lamentando coi Potter della colazione, a suo dire troppo parca per una povera degente che aveva bisogno di energie. Difficilmente si sarebbe immaginato, ma Astoria era davvero una buona forchetta, non certo una di quelle donne che contano i bocconi e si prendono a bacchettate sulle mani quando si concedono uno sporadico dessert.

-Questi biscotti li avranno impastati quando la McGranitt era bambina!- si lamentava -Non c'è un incantesimo per rendere fragranti delle gallette rafferme? Ginny, tua cognata non fa mai cose così ai pranzi di Natale?

-Qualcuno ha ordinato dei biscotti?- domandò Draco entrando nella camera con una bella scatola blu tra le mani: sua moglie si lasciò a un gridolino di giubilo e accolse con gioia marito, figlio e biscotti.

-L'eroe del mondo magico...- commentò ironicamente Harry, salutando con un cenno i nuovi arrivati -...e suo figlio, chiaramente! Ieri sera Lily ha chiesto di te- gli disse, indicando la ragazza, che era ancora addormentata -Stava ancora delirando, quindi non ho capito troppo bene cosa intendesse, ma intanto ti avviso...

-I dottori hanno detto quando finirà l'effetto della Ossofast-Beta?- domandò Scorpius con apprensione.

-Ne avrà ancora per un paio d'ore, quindi se continua a dormire non dovrebbe iniziare a straparlare... Basta che non si sve...

Ma le sue parole furono interrotte da una fragorosa caduta di qualcosa nel corridoio: l'anziana infermiera che era alla reception si stava occupando di raccogliere i vassoi vuoti dalle varie stanze, ma nel caricare gli ultimi sul carrello portavivande aveva sbagliato mira nel puntare la bacchetta, facendoli rovinare a terra.

-Spero di non aver disturbato- si scusò, affacciandosi un po' nella stanza di Lily e Astoria, ma ormai la ragazza era già irrimediabilmente sveglia e pronta a farneticare ancora un po'.

-Papi- esclamò chiamando Harry -Lo sai che anche Scorpius è un po' il mio papino?

-Credo di non capire...- rispose lui, con aria dubbiosa.

-Sì perché lui si chiama Hyperion, che era il padre della Luna: io mi chiamo Luna, quindi lui è un po' il mio papà! Perché lui è più grande di me, è più bravo di me a Quidditch, è più bravo di me in Pozioni...Fa le cose come i grandi perché lui è grande! Magari non mi vuole bene perché sono piccola...

-Ma non è vero!- gridò Scorpius -Almeno, credo...-aggiunse, ricordandosi di non ricordare -Lily, se mi dai le mani ti potrò dire sul serio se ti voglio bene o no, per adesso posso solo immaginarlo...

-Tu vuoi bene a Scorpius?- le disse Draco, vedendola annuire in risposta -E...come dire?...ti piace? Gli vuoi bene in quel senso?

-Non mi piace dire che mi piace- rispose lei arricciando un po' le labbra -Mi piace il Quidditch, mi piacciono i Topi di Bristol, mi piacciono le caramelle al rabarbaro, ma Scorpius...Io Scorpius lo am...

Ma non potè completare la frase perché Scorpius le tappò la bocca con una mano: Harry gli domandò con lo sguardo il perché di quel gesto e lui arrossì.

-Adesso sta parlando senza volerlo e io non mi ricordo ancora bene di lei: credo di aver capito cosa stesse per dire, quindi vorrei sentirlo quando entrambi siamo consapevoli- spiegò abbassando un po' la voce -E tu smettila di leccarmi la mano, che schifo!- sbottò, togliendogliela dalla bocca e facendola ridere.

-Ecco la tinta di rosa di cui parlavo!- commentò Draco con un sorriso ironico.

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-Dottore, mio figlio si riprenderà?- domandò una donna dall'aria preoccupata a uno dei Medimaghi che erano nel corridoio.

-Stia tranquilla, signora: al giorno d'oggi è difficile morire di raffreddore...

-Ma...parliamo della stessa persona? Mio figlio Oliver è stato colpito con una pozione...è stato praticamente in coma per giorni...temevamo per la sua vita e...

-Signora, si calmi: suo figlio stava prendendo qualcosa per il raffreddore il giorno che è stato colpito?

-Credo di sì, le normali pozioni antivirali...Forse l'Estravirus. Ha qualche importanza?

-Molta, direi: quel farmaco contiene alte percentuali di Estragon, che parrebbe aver reso molto più tenui gli effetti della pozione che lo ha ridotto in quello stato. Ad oggi, suo figlio ha solo un po' di raffreddore, ma credo guarirà tra pochi giorni. Ora è più serena?

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-Razza di Poltergeist che non sei altro!- esclamò Scorpius facendo irruzione nella camera in cui era ancora ricoverato Oliver -Potevi dirmi che ti eri svegliato, no?

-Non fare l'offeso, sono stato cosciente a scatti per due giorni di fila e credo di aver vomitato anche il pranzo di Natale dell'anno scorso!

-Non ti arrabbiare, Scorpius- lo rabbonì Annie, che era lì per fare un po' di compagnia al fratello -Non vedi che è ancora verde?

-La smetti di dire che sono verde?! Che sorella pesante che ho...E anche che fratello, direi!

A quella parola, Scorpius accettò il consiglio della bambina e depose le armi, quindi si sedette vicino al lettino dell'amico:

-Ti sei perso un sacco di cose mentre dormivi- iniziò con aria un po' triste -C'è stata una festa di Capodanno, poi i Potter sono rimasti bloccati da noi, poi gli Hamilton ci hanno rapiti e portati in un posto sconosciuto, abbiamo combattuto, poi mio padre ha evocato dei serpenti e...

Ma Scopius dovette fermarsi, nonostante fosse sempre più preso dal suo racconto, perché Oliver era corso in bagno a vomitare: tornò qualche minuto dopo, bianco come un lenzuolo e con l'unico desiderio di sentire il silenzio regnare nella stanza.

-Mi spiace frenare così il tuo entusiasmo... Me lo racconterai quando starò meglio, ok?

-Va bene...allora torno da mia madre e da Lily...

-Anche Lily è ricoverata?- chiese Oliver con curiosità.

-Ti ricordi di lei?- si stupì Scorpius, avvicinandosi velocemente al lettino: spiegò velocemente la storia dell'amnesia (e Oliver sottolineò "velocemente"), quindi l'amico lo tranquillizzò.

-Sì, è davvero la ragazza di cui sei innamorato perso...Certo, non sono le parole che useresti tu, ma la sostanza è quella. Mi hai raccontato abbondantemente di lei- alluse con malizia.

-Ma lei ha detto che non abbiamo mai...- si bloccò, notando che Annie era ancora nella stanza e ascoltava interessata -..che non abbiamo mai oltrepassato il confine.

-Ma guarda che anche senza oltrepassare il confine si possono fare dei bei giretti...

-Quali giretti?- chiese, assumendo poi un’aria da tonto -Ok, voglio che mi torni questa cavolo di memoria!

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Hermione e Ron stavano aspettando il primo ministro fuori dal suo ufficio: Salvado ne uscì con un grosso sorriso e l’aria di uno che sta per ricevere una medaglia.

-Allora, avete già condotto qui la moglie e la figlia di Hamilton?

-Sì, la moglie si sta riprendendo dall’incantesimo di Confusione con cui l’ho colpita ieri- spiegò Ron.

-La figlia, invece, l’abbiamo affidata al suo segretario personale- concluse Hermione con il tono da perfetto prefetto di Hogwarts, quasi un tuffo nel passato.

-Segretario personale? Io non ho nessun segretario personale nel mio staff!

-Come no?!- domandò con terrore Hermione -L’uomo alto all’ingresso del dipartimento, quello con i capelli lunghi e gli occhi azzurri… Quello là vicino alla porta!- disse, indicando con concitazione alla sua destra.

-Il signore della manutenzione?!- si stupì Salvado -Nikola tiene d’occhio gli ascensori e i sistemi di teletrasporto dai gabinetti, non è il mio segretario personale!

-Credo di dovermi sedere…- commentò Hermione, senza notare l’assenza di una sedia alle sua spalle: Ron fece appena in tempo a dire “Accio”, richiamandone una, in modo da non far crollare sua moglie a terra, poi guardò il Primo Ministro con aria affranta.

-Ho paura che ci siamo persi Madelaine…

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Un drappello di infermiere commentava a bassa a voce la strana scena che si stava parando davanti a loro: un ragazzo era entrato con decisione nell’atrio del San Mungo e aveva porto un biglietto all’anziana addetta alla reception, senza dire una parola. La bizzarria dell’evento era rappresentata dal fatto che teneva sospesa in aria una ragazza dai lunghi capelli neri, che sembrava legata da corde invisibili, ma si agitava come un animale in gabbia e non emetteva alcun suono, quindi era stata anche privata della parola. L’anziana infermiera scandì “117”, temendo che il ragazzo, oltre che muto, fosse anche sordo, ma lui annuì in segno di ringraziamento e si diresse verso il primo piano: non il primo, non il secondo, non il terzo, ma il quarto corridoio sulla destra fu quello che imboccò. Bussò con decisione alla porta della stanza e ad aprirgli fu Draco: non disse nulla, si limitò a socchiudere un po’ gli occhi e a dargli uno schiaffo.

- Se fossi stato mio figlio lo avrei fatto anni fa- gli sibilò -Mi limito a questo perché hai salvato Lily e Scorpius, ma continuo a non capire le tue intenzioni- disse, lanciando un’occhiata a Madelaine. Josh si indicò la bocca, chiedendo silenziosamente che gli fosse ridonata la parola, cosa che non poteva fare da solo: Draco sciolse l’incantesimo che lo rendeva muto e aspettò un chiarimento.

-Non voglio che Madelaine vada ad Azkaban- disse il ragazzo, seppure in modo un po’ stentato per aver appena ricominciato a parlare.

-Esagerato, non ci andrà- lo schernì Draco -Non ha ucciso nessuno, quindi avrà qualche sanzione e a posto così. Troppo poco per quello che ha fatto- commentò, fissandola con aria truce.

-Dovete sapere delle cose…- iniziò a bassa voce Josh, guardando anche gli altri presenti, cioè Astoria e i Potter -Potreste anche cambiare idea sul nostro conto!

 

SPAZIO DELL'AUTRICE

Potreste anche cambiare idea...ma anche no, chi può dirlo?! Bene, questo era il penultimo capitolo, in cui non sembra essersi risolto proprio tutto: Oliver si è svegliato (grazie all'estragon, che è il nome scientifico del dragoncello che si usa in cucina...sono proprio alla frutta!), Josh è ricomparso con la sorella legata e appesa per aria (vi ha fatto piacere, vero?) e Lily continua a sparare cannonate nel suo delirio. Si capisce che Josh si era Polisuccato da uomo della manutenzione per rapire Madelaine? Sì dai, lo avrete fatto 'sto saltino!

Comunque vi do appuntamento al prossimo capitolo, che sarà l'ultimo e in cui tutto avrà senso. Forse...

A mercoledì,

Ninilke

  
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