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Autore: akuro    29/11/2006    1 recensioni
questo è nato come un tema di italiano. l'argomento era di raccontare una storia in cui la o il protagonista soffriva per qualcosa chje non lo/la faceva vivere. io ci ho provato e spero che sia venuta bene! aspetto tanti commenti!!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TEMA DI ITALIANO:

STORIA ORIGINALE:

Ancora, anche oggi li sento litigare. Litigano da ore ormai. Perchè? Non so, ormai ho smesso di ascoltarli, non hanno più senso i loro litigi. Litigano per qualsiasi cosa, anche la più sciocca, ma loro litigano, litigano e non fanno altro che litigare.

Hanno iniziato a fare così da quando mio fratello e morto in quel incidente. Ti ricordi? Io avevo sei anni, lui ne aveva nove. Mi chiedo come sarebbe ora la mia vita se quel giorno lui non fosse uscito di casa, se quel giorno i miei genitori non avessero litigato con lui. E da quel giorno che litigano, all’inizio litigavano per cose serie, si rinfacciavano la colpa dell’accaduto, ma ora, ora sembra che lo abbiano scordato, ora litigano furiosamente anche perché manca il pane.

Qualche volta ti invidio fratellino. Tu ora sei in un posto sicuramente più bello di questo. Deve essere per forza così. È questo che mi ha sempre fatto andare avanti. Dove sei ora non sei obbligato a sentire i nostri genitori che si scagliano dietro piatti e bicchieri, non sei sempre ignorato da questi. Li di sicuro ti trovi bene, sei con le nonna. Mi manchi tanto. Ora più che mai starai bene. Con te ora c’è anche Erica. Tu non la conosci bene, ma è la mia migliore amica, è lei che mi ha aiutata più che poteva nel momento in cui mi hai lasciata.

Erica, ti ricordi mio fratello? Spero di si, così anche tu potrai essere felice.

Ma che sto dicendo. Tu eri già felice, a te la vita piaceva, la tua famiglia era unita e serena, tu volevi vivere. E allora perché tu sei salita in cielo? Perché tu e non io? Perché è successo tutto questo? Perché a me? Io non voglio rimanere sola. Ho paura. Ma cosa devo fare? Ho paura, ma voglio stare con voi. Voglio essere felice per il resto della mia vita. Voglio essere felice con voi. Ma ho paura a raggiungervi.

Raggiungervi significa perdere la vita, il dono più prezioso che mi è mai stato donato.

Perderei il piacere del vento sulla pelle, dell’acqua fresca, il sole che mi scalda nei momenti peggiori. La luna, le stelle. Li potrò vedere lo stesso? Sentirò il vento e l’acqua? Come posso saperlo. Perderò queste cose? Ditemelo voi.

Ancora non smettono. Li sentite anche voi? Io li sento da sette anni, non finiranno mai. E’ meglio stare con voi. È così. Deve esserlo per forza, deve essere sicuramente meglio di stare qui con loro. Lo so. Lo devo sapere.

Come posso venire da voi, ho paura di soffrire o di essere salvata all’ultimo momento. Deve essere una cosa che non si noti. Loro soffriranno per la mia scomparsa? Noteranno la differenza? Li farò soffrire? Non è quello che voglio, loro hanno sofferto abbastanza. Ma io non ho più la forza di andare avanti.

Ormai non posso più tornare indietro. La seconda scatola di tranquillanti è quasi finita, sono stanca, e debole. È un segno buono. La mia idea ha funzionato. Sto per raggiungervi.

Ecco, vi vedo. Mi siete venuti incontro. Finalmente sono a casa. Con le persone che mi vogliono bene. Ora potrò stare con voi per sempre, nessuno ci separerà più. Staremo sempre insieme, e non avremo nulla di cui preoccuparci.

Mamma, Papà.

Perdonatemi.

  
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