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Autore: LuluXI    07/05/2012    6 recensioni
“Terra mitologica? Locus Amenus?” domandò Death Mask, scettico “Ma l’Arcadia non è una regione della Grecia famosa per la sua inospitalità?” domandò il Gold Saint osservando ora il paesaggio ora il cartello.
“Si, ma nella mitologia era un luogo paradisiaco, dove ninfe e pastori vivevano insieme in armonia e senza preoccupazioni.”
“A quanto pare la fantasia supera la realtà…”
(Dal Capitolo 3)

__________________
Alla guerra contro Hades segue un periodo di pace, durante il quale i Saint, riportati in vita, cercano di risvegliare Seiya dall’apparente stato di morte in cui è caduto. Un mattino ritrovano Atena, che era rimasta a vegliare sul Bronze Saint, congelata.
Per dimostrare che gli autori del misfatto non sono Camus e Hyoga e salvare la dea, Milo, Death Mask e Shun partono per la Siberia
Una forza misteriosa li spedisce in quel luogo che nella mitologia è chiamato Arcadia, mentre nell’ombra qualcuno trama per la rovina di Atena e dei suoi Saint. Quali misteri nasconde l’Arcadia? Riusciranno i Saint a fermare la vendetta in atto, mossa da un antico rancore?
[Anche se si cerca di rimanere IC, possibilissimi OOC e l’avvertimento c’è.]
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Aquarius Camus, Cancer DeathMask, Scorpion Milo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quell’anima dispersa era proprio lì, davanti a lui, eppure aveva un corpo. O forse, era solo un’illusione. Ma lui non aveva il tempo di pensarci.
Quando aveva provato ad afferrare Lia per un braccio si era ritrovato in mano della semplice acqua e con orrore aveva visto il braccio della ragazza disfarsi e ricomporsi.
“E’ davvero una ninfa dunque?”
Gli era difficile credere di trovarsi davanti ad una Nereide, una ninfa del mare, eppure non poteva essere altrimenti.
 
Lia alzò le braccia al cielo, con un rapido gesto e Death Mask venne investito da un’onda. Non contenta la ninfa continuò a far danzare l’acqua, che lo avvolse completamente. Dibattendosi non poco, riuscì a far riemergere la testa, per respirare.
“Non sforzarti cavaliere, presto verrai inghiottito dalle acque: non c’è nulla che tu possa fare!”
Con suo grande disappunto Death Mask si accorse che, effettivamente, le onde si muovevano seguendo i gesti della nereide e lo stavano trascinando verso il mare aperto, con il chiaro intento di farlo affogare, mandandolo a fondo grazie al peso della sua armatura.
“Allora farò fuori lei, se è l’unico modo per fermare le onde. Poco importa se è donna, la morte non risparmia nessuno ed io devo raggiungere Atena.”
 
Scagliò un colpo ma fu inutile: questo si infranse sul corpo di Lia, e fece un vero e proprio buco nell’acqua; la attraversò e subito dopo il suo corpo tornò intatto. Tuttavia non gli sfuggì un piccolo dettaglio: l’espressione sofferente dipinta sul suo viso e la mano che si era portata al ventre.
Le onde diminuirono un istante la loro potenza e lui colse l’occasione per attaccare ancora: Lia fu presa in pieno, un’altra volta.
“E’ inutile che continui!” sibilò lei “Io sono acqua e tu non potrai mai sconfiggermi così!”
Ma lui non la ascoltava: continuava a colpirla, nonostante la morsa delle onde.
Poi, dopo l’ennesimo colpo, in quella frazione di secondo che Lia impiegò per ricomporre il suo corpo, Death Mask riuscì a raggiungere la scala e ne salì quanto bastava, per essere lontano anche dalle onde più alte.
 
“Forse non posso sconfiggerti così…” disse lui, ghignando, guardandola dall’alto. “Ma per scomporre il tuo corpo in acqua, ninfa, utilizzi dell’energia. E quando distruggi e ricrei, o anche solo rendi fluido come l’acqua il tuo corpo, hai meno controllo sulle onde del mare. Per questo ho continuato a colpirti: per capire il momento esatto in cui allontanarmi dal mare.”
Lia strinse i pugni e con un ampio movimento del braccio sollevò le onde, per colpirlo, ma queste si infransero qualche scalino più in basso rispetto a Death Mask: Lia non aveva più energia sufficiente per far alzare così tanto le onde.
“Hai scoperto come fermarmi momentaneamente, ma sei un codardo: nemmeno affronti il tuo nemico!” gli urlò di rimando. “Che cavaliere sei?”
 
A quelle parole il volto di Death Mask venne sfigurato da un’espressione di pura rabbia.
“Tu non hai il diritto di giudicarmi! Io sono il Gold Saint del Cancro, cavaliere della dea Atena! E ora vedrai cosa vuol dire mettersi contro di me!” la mano destra perse la sua posa a pugno, mentre allungava il braccio verso di lei.
“Ora ti farò capire perché mi chiamano Death Mask!”
“Coraggio, dimostramelo, non mi fai paura!”
“SEKISHIKI MEIKAIHA!” urlò lui, mentre un’onda più alta delle altre, arrivava fino a lui, avvolgendolo completamente.
 
Con un unico colpo, prima che lei potesse riportarlo in acqua, trascinò entrambi nella valle della morte.
“Puoi essere forte quanto vuoi vicino all’acqua, ninfa” disse lui, ghignando. “Ma questo è il mio mondo, e qui non c’è acqua, solo morte!”
Si scagliò contro di lei, cercando il corpo a corpo ma qualunque colpo mosso contro la ninfa, si infrangeva contro una barriera d’acqua che tornava intatta in breve tempo.
Ma la resistenza di Lia, non durò a lungo: si muoveva sempre più lentamente e i suoi movimenti che prima risultavano fluidi grazie all’acqua erano diventati più lenti e scomposti. Faticava sempre più a modellare il suo  corpo come preferiva e, infine, cadde a terra, stremata.
 
“Pare che per te sia finita qui” disse Death Mask, soddisfatto. “Non sono un vigliacco: semplicemente, so combattere.”
“Riportami indietro…” sussurrò lei, singhiozzando: se avesse potuto avrebbe pianto, ma non riusciva nemmeno a  versare lacrime di dolore: quelle poche che uscivano dai suoi occhi tornavano parte della sua pelle, subito dopo.
“Ti prego, qui non c’è acqua… il mio posto è là, in Arcadia… Tutte le ninfe stanno lì.”
“No” disse lui, facendo un passo indietro, per poi darle le spalle. “Questo è il tuo posto, il posto delle anime” disse, dandole le spalle.
“Noi ninfe siamo divinità minori!” gridò lei “Quel luogo è stato creato appositamente per noi!”
“Se sei una divinità minore…” disse lui, girando appena il capo, quanto bastava per guardarla “Allora sarai in grado di tornarci da sola”
Non disse altro: la lasciò lì e riapparve in Arcadia.
 
Con orrore si accorse di non essere più sulla scala, ma sull’orlo di un precipizio che cadeva a picco sul mare: attorno, solo nuda roccia appuntita.
In mezzo al mare c’era uno scoglio, su spuntava cui una pozza d’acqua.
“Ma che diav…” prima che potesse completare la frase, riapparve il mare, la scala e la spiaggia: vicino all’ultimo gradino, nel punto in cui si era trovata in piedi Lia prima di essere colpita dal Sekishiki Meikaiha c’era una statua di sale, raffigurante la ragazza.
 
Senza perdere tempo, Death Mask risalì la scala e tornò sui suoi passi, nel bosco: c’era qualcosa di strano in quel luogo. Doveva ritrovare gli altri e cercare di capire perché aveva visto quelle rocce e quello strapiombo. Erano state solo un’illusione? O forse era quello che vedeva lui, un’illusione?
 

 

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“Amaranta che ci fai qui?”
“Volevo sapere come stai…”
“Non dovresti preoccuparti per me, ma dovresti essere a guardia del tuo bosco…”
“Infatti sto per tornarci, ma non temere: il cavaliere è bloccato al bivio.”
“Non sottovalutare lo Scorpione…”
“Perché ti preoccupa così tanto?”
“… non ha importanza: tu assicurati solo che non passi il bivio.”
La ninfa Amaranta annuì e lanciò uno sguardo ad Atena: giaceva svenuta, tra le radici di un’Acacia Nilotica; intorno a lei i rami spinosi formavano una gabbia.
“Lia è lontana… pur di salvare l’anima della loro dea questi cavalieri sono disposti a compiere gesti incredibili: quel Saint ha addirittura imprigionato una ninfa…”
“Ti preoccupi inutilmente Amaranta: Lia non può morire e presto tornerà indietro.”
“Ti preoccuperesti anche tu se Anatol stesse combattendo come sta facendo Galicio” replicò amaramente al dire della compagna “E sicuramente Ameto scenderà sul campo, dopo quanto successo a Lia… E loro sono umani.”
 
“Smettila Amaranta, so perfettamente che sono umani e possono morire, così come Anatol. Se avevi paura, non dovevi accettare di aiutarmi e non dovevi fare quella richiesta a Galicio.”
“Parli così solo perché Anatol è tornato…”
“Basta così!” urlò verso Amaranta e alcune delle spine dell’Acacia parvero sul punto di staccarsi dai rami per scagliarsi contro di lei.
“Hai deciso di aiutarmi e Lia con te. Se la morte vi spaventa io non posso farci niente. Ora è tardi per tirarsi indietro. Puoi farlo se vuoi ma sai cosa ti aspetta.”
 
Amaranta si limitò ad annuire e si avviò verso il bosco.
“Come vuoi Thekla. Io torno al mio bosco, ma sai come è fatta Lia: potrebbe non farcela se…”
“Pensa a te stessa e a Galicio, non a Lia: non servirebbe a niente.”
Amaranta non rispose: si limitò ad avanzare a capo chino lontano da quella radura, diretta al suo bosco.
 
 
 
 
NOTE: Ameto è un personaggio, appunto, dell’ “Ameto”, di Boccaccio. La sua descrizione fisica e caratteriale non ha comunque nulla a che vedere con quella del pastore descritto da Boccaccio: io mi sono limitata a prendere spunto per il nome e nient’altro. Quanto a Thekla, è un personaggio di mia creazione, il cui nome è scelto senza alcun riferimento particolare.
Inoltre l’Acacia Nilotica è un tipo di Acacia, con le spine.(noooooooooooo! Ma dai? Non si era capito! xD)
 
Passando alle NOTE che riguardano la narrazione… Si, lo so, voi volevate le PECORE che tanto vi hanno traumatizzato… Ma dovrete aspettare fino al prossimo capitolo. Qui ho lasciato un po’ di spazio a Death (che, manco a farlo apposta, ha vinto! xD), che introduce un nuovo quesito: Doveva ritrovare gli altri e cercare di capire perché aveva visto quelle rocce e quello strapiombo. Erano state solo un’illusione? O forse era quello che vedeva lui, un’illusione? Bella domanda vero? E chi lo sa qual è la risposta…
Poi abbiamo due ninfe che parlano tra loro, una delle quali era già stata nominata nel capitolo precedente… E l’altra? Che ruolo avranno nella vicenda? Nella speranza che il capitolo sia stato di vostro gradimento, vi lascio alle vostre riflessioni; grazie ancora a tutti voi che leggete, seguite, preferite, ricordate e recensite =)

 

   
 
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