Prologo.
Erano cambiati
entrambi ma lei lo sapeva e lui no.
La sua partenza era stato un fulmine al ciel sereno.
Erano sempre stati uniti, ma in due mesi era cambiato tutto.
Nell’arco di un mese avevano perso completamente i contatti,
per quanto si
possano perdere i contatti con il proprio vicino di casa,
l’altro mese lui era
tranquillo a girare il mondo, lei era cambiata.
Troppo impegnato con i fans, con i fotografi, con la fama, con gli
amici. I nuovi
amici.
Summer non credeva nemmeno più in un suo ritorno. O meglio,
era ovvio che
sarebbe tornato a casa, ma non sarebbe stato come un tempo. Se un tempo
sarebbe
andato a casa sua per stare insieme, ora lui sarebbe stato talmente
impegnato
da non notarla nemmeno. Lei non gli avrebbe più permesso di
fare parte della
sua vita.
Per colpa, o merito, suo lei era cambiata. E non poco.
Si era pianta addosso abbastanza, e a 19 anni non serve piangere,
bisogna
vivere la vita al meglio.
Le solite cose, i soliti vestiti erano stati buttati, e avevano
lasciato spazio
a uno stile diverso, più femminile. Le abitudini erano
cambiate, l’aspetto era
cambiato lasciando spazio a una nuova Summer. Le serate con le amiche
erano
frequenti ormai, e i ragazzi non la disprezzavano come un tempo.
-mamma, ho bisogno di cambiare.-
La donna guardò la figlia smettendo per un attimo di
preparare l’ennesima
valigia per l’ennesimo viaggio. –cosa intendi?-
rispose lei sedendosi sul
letto. –guardami.- disse la ragazza. –sono quel
genere di ragazza che può
essere definita casa e chiesa. Io voglio essere diversa, questa non
sono io.-
Fu così che con il consenso della madre la ragazza
cambiò aspetto
completamente. I felponi erano stati messi da parte, i capelli avevano
iniziato
a essere piastrati e avevano cambiato colore. Nell’arco di
una settimana, anche
con l’aiuto di Faith, la ragazza aveva avuto una
trasformazione incredibile. La
scuola era finita e avevano un anno sabbatico di puro divertimento. E
tutto
iniziò quel giorno.
Un tatuaggio aveva fatto la sua comparsa sulla pelle della ragazza,
mentre un
piercing stava nascosto sotto la maglietta, all’ombelico. I
capelli le
ricadevano biondi e lunghi sulle spalle.
Incredibile pensare che in tutto questo arco di tempo lui non si era
fatto
sentire, per niente. Non immaginava nemmeno il cambiamento di Summer.
Ma gli
sarebbe importato di Summer?
La famiglia Tomilson sarebbe stata la vicina di casa dei Moore. E lui
avrebbe
fatto ritorno a casa, prima o poi. Si sarebbero rivisti, ma come si
sarebbero
comportati?
22 dicembre. Ore
20.00
Mentre
lei usciva di casa, lui tornava dal suo viaggio. I casi della vita.
Lui non si accorse di lei, circondato com’era dalle sorelle
che lo
abbracciavano, ma lei aveva notato lui. Lo vedeva felice, cresciuto,
più uomo
di quando era partito, ma un po’ del suo lato da bambino era
rimasto nei suoi
occhi.
Il piano di Summer, di uscire di casa senza essere notata
fallì miseramente
quando Faith, la sua migliore amica, suonò il clacson della
macchina. Summer
tolse velocemente le chiavi dalla toppa di casa e le infilò
in borsa. Si girò
per scendere i due scalini che la separavano dal vialetto di casa.
Lottie una
delle sorelline Tomilson, le fece un cenno con la mano che lei
ricambiò. Louis si
voltò verso la direzione della sorella ed è stato
in quel momento che la vide
per la prima volta dopo quasi 4 mesi. Ma lui non lo sapeva. Summer
entrò in
macchina con scioltezza, non ostante i tacchi alti. Louis
d’altra parte era
completamente indifferente da quella ragazza. Pensò
semplicemente che fosse una
semplice nuova vicina di casa. Guardò la macchina andare via
mentre saliva i
pochi scalini per rientrare in casa sotto gli occhi completamente
indifferenti
di Summer che partiva alla volta dell’ennesimo pub.
Ciaaaaaao!
sono tornata a rompervi, immagino starete saltando dalla gioia ahahahah
Questa FF non sarà molto lunga, credo circa 15 capitoli, ma vedrò poi scrivendo cosa viene fuori.
allora ciccine pucciose trullalero trullalà, mi fate sapere cosa ne pensate?
Perchè se vi fa cacare vado a cancellarla e a nascondermi sotto il divano e vi tormenterò dall'inferno.
Me ne vado ciccine pucciose trullalero trullallà.
Sto parlando da sola vero? xx.
ShunshineMalik